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sabato 22 dicembre 2012
Sampdoria-Lazio 0-1: Basta un guizzo del Profeta, l'Aquila si regala un Natale da seconda della classe
domenica 16 dicembre 2012
Genoa-Torino 1-1: Granqvist riacciuffa i granata, a Marassi un pari che non serve a nessuno
mercoledì 5 dicembre 2012
Isbn Edizioni dedica una giornata al Subbuteo per celebrare la versione deluxe del libro di Daniel Tatarsky
domenica 2 dicembre 2012
Genoa-Chievo Verona 2-4: I clivensi dell'allievo Corini affondano i rossoblù del maestro Del Neri. Decide la tripletta di Paloschi
domenica 18 novembre 2012
Sampdoria-Genoa 3-1: Ferrara salva la panchina, il derby è blucerchiato
domenica 11 novembre 2012
Genoa-Napoli 2-4: Quante emozioni a Marassi, azzurri corsari con una rimonta super
domenica 4 novembre 2012
Sampdoria-Atalanta 1-2: Ai blucerchiati non basta la magia di Maresca. Ora Ferrara rischia davvero
giovedì 1 novembre 2012
Genoa-Fiorentina 0-1: Comandano i Viola, a decidere è uno spunto di Pasqual
domenica 21 ottobre 2012
Genoa-Roma 2-4: Super rimonta giallorossa, Osvaldo fa sorridere Zeman
sabato 6 ottobre 2012
Genoa-Palermo 1-1: Borriello risponde a Giorgi, il grande ex Gasperini sorride soltanto a metà
domenica 30 settembre 2012
Sampdoria-Napoli 0-1: Battaglia a Marassi, azzurri indenni e ancora in testa
mercoledì 26 settembre 2012
Genoa-Parma 1-1: Lucarelli pesca il jolly dal limite, Borriello pareggia su rigore in zona Cesarini
domenica 23 settembre 2012
Sampdoria-Torino 1-1: Pari di rigore... Pozzi risponde a Bianchi, il Doria ancora imbattuto
lunedì 17 settembre 2012
Genoa-Juventus 1-3: L'ex Immobile non basta, Giaccherini e Vucinic ribaltano il risultato
domenica 2 settembre 2012
Sampdoria-Siena 2-1: Sampdoria-Siena 2-1: Maxi Lopez trascina i blucerchiati, Ferrara a punteggio pieno!
domenica 26 agosto 2012
Genoa-Cagliari 2-0: Merkel e Immobile fanno volare il Grifone, i sardi pagano a caro prezzo le disattenzioni difensive
Ci pensano Merkel e Immobile, in apertura e chiusura della ripresa, a regalare i primi tre punti stagionali ad Genoa vivace e sempre in partita. A farne le spese è un Cagliari intermittente che nel primo tempo viene graziato da Jorquera, impreciso dagli undici metri, e nel secondo deve inchinarsi ad un Frey decisivo in almeno tre azioni. FORMAZIONI: Speculari 4-3-3 per De Canio e Ficcadenti, entrambi premiati con la conferma dopo le salvezze dell'anno scorso. Il Genoa scende in campo con Frey tra i pali; Mesto (preferito a Tomovic), Granqvist, Canini e Antonelli a sua diretta protezione; Kucka, Seymour e Merkel in mezzo e con un tridente formato da Immobile sostenuto da Jankovic e Jorquera. Il Cagliari si affida al portiere Agazzi; in difesa vanno Pisano, Rossettini, Astori e Avelar; a centrocampo ci sono Dessena, Nainggolan ed Ekdal mentre il trio d'attacco è Cossu, Pinilla e Larrivey. PRIMO TEMPO: Tanta intensità e padroni di casa a far la voce grossa meritandosi, al 17', una chance da dischetto quando Jankovic, stupendamente servito da Seymour e contrastato da Astori e Agazzi, finisce a terra; Jorquera calcia sciaguratamente a lato. Il cileno prova a farsi perdonare in fretta servendo a Mesto, lanciatosi in tuffo sul secondo palo, un pallone su cui il portiere si oppone di piede. Il Genoa comanda ma il Cagliari, su improvvisa fiondata di destro di Nainggolan dopo la mezz'ora scuote la reattività di Frey. Il tempo si chiude con un botta e risposta: incornata di Pinilla che Frey respinge magicamente e diagonale di Immobile che schizza sul fondo. SECONDO TEMPO: Nel Genoa la novità è Rossi al posto di Jorquera. Per il resto la spinta è la stessa della prima frazione e, dopo soli sei giri di lancette, il Grifo passa con Merkel che può insaccare comodamente a porta vuota dopo che Agazzi si getta su Granqvist e il neo entrato fa un taglio centrale a disorientare un paio di difensori avversari. Fra iniziative fuori misura di Seymour e Pinilla è Perico a rilevare Avelar. Il Genoa concede qualche metro e il Cagliari ringrazia avanzando con maggior costanza. Rossettini impegna un paio di volte il portierone di casa, gli ospiti prendono coraggio e si fanno notare anche per una schiacciata di Larrivey. Ficcadenti tenta la carta della quarta punta inserendo Ibarbo per Dessena ma è Immobile (che l'anno scorso al Ferraris aveva segnato il suo ultimo goal stagionale) a chiudere il match all'85' realizzando il suo primo centro nella massima serie battendo di sinistro dopo aver danzato fra Astori e Rossettini. CHIAVE: Rossoblù di casa smaniosi di offrire il meglio di sé tenendo quasi sempre alle corde i sardi. Ospiti bravi a reggere gli urti tentando l'uppercut ma subendo quello definitivo dal genoano Immobile. MOVIOLA: Sufficiente la direzione di Rizzoli aiutato anche dal fatto che la gara è agonisticamente valida ma sempre corretta. Al 17' Jankovic cade in area su trattenuta di Astori e successiva entrata di Agazzi: è rigore, ineccepibile come il giallo mostrato al difensore. [Articolo per Goal.com del 26 agosto 2012] © RIPRODUZIONE RISERVATA
venerdì 8 giugno 2012
Indisponibili di Genoa e Sampdoria: A Varese tutti a disposizione tranne il nazionale Romero
Aggiornamento del venerdì sulle condizioni dei calciatori indisponibili di Genoa e Sampdoria in vista dei prossimi impegni agonistici. L’articolo è tratto dalla mia rubrica su Clicmedicina.it.
GENOA
La stagione agonistica dei rossoblù è terminata.
SAMPDORIA
A Varese, per l’ultimo atto della stagione che potrebbe riportare i blucerchiati nella massima serie dopo solo un anno di serie B, mister Iachini potrà contare su tutti i propri effettivi ad eccezione del portiere Romero convocato nella nazionale argentina.
[Articolo per Clicmedicina.it dell'8 giugno 2012]
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mercoledì 6 giugno 2012
Sampdoria-Varese 3-2: Spettacolo al 'Ferraris', un doppio Gastaldello fa impazzire i blucerchiati
La Sampdoria fa sua l’andata dei playoff superando per 3-2 il Varese a conclusione di un match bellissimo e deciso da una doppietta di Gastaldello (22’ e 83’) e dai centri di Rivas (25’), Pozzi (47’) e De Luca (55’). La formazione di Iachini è stata abile a sfruttare le occasioni da palla ferma che sono il punto più debole di quella di Maran comunque artefice di una prova gagliarda e generosa. Al ritorno, per ottenere la promozione, ai doriani basterà un risultato di parità.
FORMAZIONI – Iachini propone il recuperato portiere Romero; piazza in difesa Rispoli, Gastaldello, Rossini e Costa; sistema in mezzo Munari, Obiang e Renan; con Foggia ad agire da trequartista alle spalle di Pozzi ed Eder. Maran, costretto a rinunciare in extremis a Terlizzi vittima di una contrattura, schiera Bressan fra i pali; Cacciatore, Troest, Camisa e Grillo a comporre la linea arretrata; Zecchin, Corti, Kurtic e Rivas a centrocampo con la coppia Neto Pereira-De Luca in attacco.
PARTITA – Ritmi subito altissimi e difese spesso sotto pressione. Una punizione di Eder deviata da De Luca fa scorrere brividi sulla schiena degli ospiti. Samp più pericolosa sottoporta e vicina al vantaggio con un maldestro tocco di testa di Kurtic che, sugli sviluppi di un angolo sfiora l’autorete. Sul corner conseguente Gastaldello incorna, indisturbato l’1-0. Ma il vantaggio dura solo pochissimi giri di lancette perché Rivas, servito da Neto Pereira, decide di entrare in area “bevendosi” proprio Gastaldello e un altro paio di difensori per poi battere in maniera perfetta Romero. La tensione sale e, prima dell’intervallo, Foggia non trova il tap-in e Kurtic impegna il portiere in un paio di circostanze. La ripresa riporta subito al vantaggio la Samp grazie a un’intuizione di Obiang che lancia in porta Pozzi lesto ad approfittare di una leggerezza di Troest. Poco dopo Eder impegna severamente Bressan in diagonale. Il Varese non molla e perviene nuovamente al pareggio con De Luca dimenticato dalla retroguardia doriana all’altezza del dischetto. Iachini richiama in panchina Munari (sfortunato protagonista dell’ultimo episodio) e Foggia per inserire Soriano e Juan Antonio. Anche Maran mischia le carte: fuori Rivas e Neto Pereira, dentro Martinetti e Nadarevic . Il Varese tiene bene il campo ma, appena molla un po’ gli ormeggi, rischia moltissimo consentendo a Soriano di poter calciare da ottima posizione ma senza la giusta mira. Nel finale entrano anche Pellè al posto di Obiang e Damonte per De Luca. A risolvere i problemi a Iachini all’83’ pensa però ancora Gastaldello sempre da azione d’angolo e di testa.
CHIAVE – Tutti contro tutti a viso aperto e senza risparmiarsi. La gara mostra il meglio di quanto entrambe le formazioni oggi possono dare. Sampdoria costretta a reggere la forza d’urto avversaria ma sempre pericolosissima quando riesce a trovarsi nella zona calda avversaria.
CHICCA – E’ il 25’ quando Rivas, servito da Neto Pereira sulla corsia sinistra, si accentra controllando la sfera di destro, per poi liberarsi di Gastaldello con una finta e infilare il portiere della nazionale argentina eludendo gli interventi di Rispoli e Costa.
TATTICA – La Sampdoria inizia con il 4-3-1-2 e finisce con il 4-3-3, Varese con il 4-4-2 che chiude con un 4-4-1-1.
MOVIOLA – Il promettente Giacomelli di Trieste dirige con affanno commettendo troppi errori di valutazione. Se è corretta l’ammonizione comminata a Neto Pereira, esagerata appare quella per il diffidato Troest. Nel finale della prima frazione l’arbitro e i suoi assistenti non vedono una gomitata di Pozzi ai danni di Troest. Nel finale è costretto a sventolare i cartellini per non farsi sfuggire di mano la sfida.
PROMOSSI & BOCCIATI – Gastaldello consente alla Samp di mettere un piede avanti verso la serie A grazie a una doppietta da autentico falco d’area di rigore: voto 8. Sino a quando resta in campo Foggia spreca più energie a protestare che a creare azioni incisive, da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più: voto 5.5.
Rivas riprende il match con un goal d’autore e una prestazione maiuscola sotto il profilo della tenuta e della tecnica: voto 7.5. Camisa, sostituto dell’infortunato Terlizzi a pochi istanti dall’inizio, ha sulla coscienza alcune debolezze e l’amnesia che ha permesso a Gastaldello di sbloccare il risultato. Nel finale l’arbitro gli risparmia il doppio giallo: voto 5.5.
[Articolo per Goal.com del 6 giugno 2012]
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venerdì 18 maggio 2012
Indisponibili di Genoa e Sampdoria: Eder e Berardi in dubbio
Aggiornamento del venerdì sulle condizioni dei calciatori indisponibili di Genoa e Sampdoria in vista dei prossimi impegni agonistici. L’articolo è tratto dalla mia rubrica su Clicmedicina.it.
GENOA
La stagione agonistica dei rossoblù è terminata.
SAMPDORIA
Prosegue nella massima determinazione l’avvicinamento alla gara di domenica contro il Pescara. Oltre allo squalificato Pellè, mister Iachini dovrà fare i conti con gli acciaccati Eder, problema muscolare alla coscia sinistra, Munari per un affaticamento muscolare, Berardi che ha la caviglia sinistra dolorante a causa di una violenta botta e Obiang reduce da una forte contusione rimediata al ginocchio destro con leggero interessamento del collaterale.
[Articolo per Clicmedicina.it del 18 maggio 2012]
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domenica 13 maggio 2012
Genoa-Palermo 2-0: Il Grifone ritrova la vittoria, la salvezza porta le firme di Gilardino e Sculli
Le toppe più importanti alla stagione più scadente dell'era-Preziosi le mettono Gilardino e Sculli. Ci sono infatti le loro firme sulle reti che al 51' a al 70' consentono al Genoa di battere il Palermo e, conseguentemente, di guadagnarsi la salvezza ai danni del retrocesso Lecce. La gara, nel primo tempo caratterizzata dalla palpabile tensione che imbriglia cervello e gambe dei ragazzi di De Canio, è tutt'altro che spettacolare. A contare è solo il risultato e a primeggiare è l'unica squadra in campo che ne ha veramente bisogno. Il Palermo gioca con onore senza però riuscire a trovare spunti vincenti.
PRE-PARTITA - La partita della vita il Genoa la gioca a porte chiuse e con un migliaio di indomiti suoi devoti a soffrire e incitare “al buio”, assiepati oltre una gradinata Nord desolatamente vuota a causa dei fattacci della gara con il Siena. Striscioni di contestazione alla presidenza e di sostegno alla maglia sono appesi all'esterno dello stadio dove è in corso anche una raccolta benefica di generi alimentari e di prima necessità. Nel piazzale antistante le tribune un nutrito gruppo di forze dell'ordine controlla la situazione.
FORMAZIONI – Sono pesanti le defezioni con cui i due tecnici devono fare i conti, soprattutto gli squalificati Palacio e Kucka da una parte, Miccoli, Donati e Balzaretti dall'altra. De Canio schiera quindi Frey; sostenuto da una linea difensiva composta da Mesto, Granqvist, Kaladze (all'ultima partita ufficiale della sua carriera) e Moretti; a centrocampo vanno Rossi, Belluschi e Biondini mentre Jankovic agisce da trequartista alle spalle di Sculli e Gilardino. Mutti si affida al portiere Viviano con Labrin, Munoz e Mantovani a comporre la linea arretrata; Pisano, Migliaccio, Bertolo, Barreto e Aguirregarray in mezzo; Mehmeti e Budan in attacco.
PARTITA – Il Genoa parte arrembante, un diagonale di Belluschie un colpo di testa di Granqvist si avvicinano molto al bersaglio grosso, per poi farsi zavorrare dalla paura. Così appena la formazione di Mutti riesce ad entrare nei sedici metri avversari (27'), Frey deve compiere un autentico miracolo in uscita per deviare in angolo un tocco ravvicinato di Mehmet che nell'occasione s'infortuna e deve cedere il campo a Vazquez. Poi Barreto ci prova dalla distanza sbagliando per questione di centimetri sul rovesciamento di fronte Pisano è provvidenziale ad anticipare Rossi pronto a battere a rete. Dopo l'intervallo a difesa dei pali del Palermo c'è Brichetto al posto di Viviano. Neppure il tempo di ambientarsi che Gilardino, servito dalla destra da Rossi, appoggia nel sacco la palla dell'1-0. La reazione di Migliaccio & co. è vivace ma imprecisa al momento di tramutarsi in sostanza. Dopo che Gilardino si smarrisce nel bel mezzo di un contropiede, Mutti toglie Aguirregaray per inserire Lores Varela. Ma è il Genoa ad andare ancora a segno con un'azione personale di Sculli che, servito da Gilardino, s'incunea tra la fragile linea difensiva ospite, scavalcando Brichetto con un tocco delizioso per poi appoggiare in rete di testa. Sul 2-0 Sampirisi e Carvalho rilevano Jankovic e Sculli. Il Genoa ora può gestire il confronto a cuor leggero e, a risultato pressoché acquisito, Enrico Preziosi abbandona la sua inusuale postazione a bordo campo per accomodarsi in tribuna d'onore.
CHIAVE – Tutto come da copione: padroni di casa a fare la partita in cerca di un risultato positivo che valga la salvezza, ospiti rimaneggiati che badano soprattutto a contenere mostrando, a tratti, gli artigli.
CHICCA – Tra le asfittiche manovre dei rossoblù spicca il pregevole scambio che sblocca il risultato: tutto nasce da Biondini che allarga sulla destra per Rossi lesto a trovare Gilardino innanzi alla porta consentendogli di ritrovare il feeling con il goal. Surreale il boato di giubilo proveniente dall'esterno dello stadio.
TATTICA – De Canio opta per il 4-3-1-2; Mutti per il 3-5-2.
MOVIOLA – Valeri della sezione di Roma 2 dirige senza sbavature aiutato dagli atteggiamenti di sostanziale correttezza degli atleti in campo. Unico dubbio lo lascia un contatto in area rosanero tra Munoz e Gilardino e conseguente ammonizione del genoano.
PROMOSSI & BOCCIATI – Sino all'ultimo appuntamento Frey, portiere più impegnato della A, deve sfoderare il meglio del proprio repertorio per limitare i danni. Positivo anche l'approccio alla sfida di Sculli, non nuovo a segnare in gare disputate a porte chiuse: voto 7 ad entrambi. Nessun rossoblù, almeno sotto il profilo dell'impegno, merita l'insufficienza. Migliaccio, oggi con la fascia di capitano, è puntuale in fase di copertura e sempre attento al momento di proporre azioni in avanti: voto 6.5. Munoz tiene il campo con colpevole sufficienza e anche un Gilardino in condizione non smagliante riesce a trarne il massimo beneficio: voto 5.
[Articolo per Goal.com del 13 maggio 2012]
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domenica 6 maggio 2012
Sampdoria-Reggina 3-1: Super Pozzi, tripletta che vale la piena zona playoff
Sampdoria sempre più vicina ai playoff dopo la vittoria su una Reggina tutt'altro che irresistibile. La formazione di Iachini - più solida, ordinata e convinta di quella proposta da Breda -, vince senza patemi per 3-1 grazie a una tripletta di Pozzi (13', 36' e 60') e una rete di Melara (72'). La partita, scivolata su ritmi blandi, non è mai parsa in bilico premiando la formazione che più ha dato la sensazione di voler giocare a calcio. Tre vittore in otto giorni per i blucerchiati.
FORMAZIONI – Iachini, orfano di Gastaldello appiedato dal giudice sportivo, propone Da Costa trai pali; difesa con Rispoli e costa esterni mentre Volta e Rossini sono i centrali; centrocampo affidato a Munari, Obiang e Renan; mentre Juan Antonio agisce alle spalle di Pozzi ed Eder.
Breda, che ha lasciato a casa Bonazzoli e Viola oltre allo squalificato Rizzo, schiera Belardi in porta; protetto da Freddi, Emerson e Angella; Melara, Armellino, D’Alessandro, Barillà e Colombo in mezzo affidando alla coppia Ceravolo-Campagnacci il principale compito di attaccare.
PARTITA – La Samp fa la partita mentre la Reggina non va oltre il ruolo di sparring partner finendo all'angolo già al 13' quando Eder può affondare con tranquillità sulla sinistra per poi appoggiare in mezzo dove Pozzi indirizza a rete un pallone sporcato da Angella. Gli ospiti provano a dimostrare di essere in campo si affidandosi a maldestri tentativi di Ceravolo. E' però uno stucchevole girare a vuoto. Così la Samp decide che è il caso di chiudere la pratica: prima di uscire per infortunio Juan Antonio ci prova con un destro dal limite, al 35' è poi ancora Pozzi a riuscirci battendo sul primo palo il distratto Belardi con la complicità di Colombo e Freddi che si dimenticano di coprirgli l'angolo di tiro. Dopo l'intervallo proprio l'inguardabile Colombo viene rilevato da Ragusa. Sul prato comunque gli equilibri restano gli stessi della prima parte: padroni di casa a maramaldeggiare al cospetto di avversari leggeri leggeri. Campagnacci cede il posto a Melara giusto in tempo per poter ammirare da vicino la terza rete del pomeriggio siglata da Pozzi: violento sinistro al volo nei sedici metri. Poi il bomber viene richiamato in panchina per dare spazio a Pellè. Al 72', in occasione del primo tiro in porta, Melara da due passi sigla la rete della bandiera. Il resto è poco più che attesa del triplice fischio inframezzata da estemporanei tentativi ospiti.
CHIAVE – Blucerchiati scesi in campo con la determinazione di chi vuole vincere, amaranto solo per onor di firma. Sta tutto in questo leit-motiv il senso di una sfida nella quale i calabresi dimostrano di non aver più nulla da chiedere al campionato e la squadra di casa una voglia matta di lottare per guadagnarsi le ultime possibilità di promozione.
CHICCA – E' bravissimo Pozzi, in occasione del secondo goal, ad ipnotizzare in un sol secondo Colombo, Freddi e Belardi per poi trovare il varco giusto mandando agli archivi la partita dopo soli 36'. Altrettanto bravo a freddare al volo Belardi su assist di Obiang in occasione del terzo centro.
TATTICA – Sampdoria con il 4-3-1-2, Reggina con il 3-5-2.
MOVIOLA – Palazzino di Ciampino dirige in maniera comoda una gara semplicissima. Eccessivo però il giallo comminato dopo 9' al diffidato Barillà per un intervento su Eder mentre qualche dubbio desta una trattenuta in area ospite di Angella su Volta sulla quale l'arbitro, ben piazzato, sorvola. Così come quando ammonisce anche il diffidato Renan risparmiandogli poi il secondo giallo quando il giocatore, per reazione, lo manda platealmente a quel paese.
PROMOSSI & BOCCIATI – Pozzi agisce bene mettendo a segno una tripletta che alza notevolmente le chances di playoff del suo club. 15 ora sono le sue pesanti firme all'attivo: voto 7.5. Nessun doriano merita l'insufficienza. E' onestamente difficile dare voti positivi ad una squadra come quella calabrese apparsa svogliata come una classe di liceali l'ultimo giorno di scuola ma, se non altro per il goal siglato, al subentrato Melara il 6 va di diritto. Fra i più distratti vi sono Belardi e Freddi insieme all'inconsistente Campagnacci: 4.5.
[Articolo per Goal.com del 5 maggio 2012]
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mercoledì 2 maggio 2012
Pagelle di Genoa-Cagliari 2-1: Palacio e Jankovic tengono a galla il Grifone, Pinilla non entra mai in partita
Queste sono le pagelle di Genoa-Cagliari, partita vinta 2-1 dai Grifoni e giocata a porte chiuse sul campo neutro di Brescia. A segno sono andati Palacio (11'), Ariaudo (13') e Jankovic (76'). Il successo pieno, che la formazione del presidente Preziosi non otteneva da ben 13 turni, rilancia le speranze di salvezza. Il terz'ultimo posto, sempre occupato dal Lecce dell'ex-Serse Cosmi bravo a pareggiare in casa della Juventus, è ora distante 3 punti a un paio di giornate dalla conclusione del campionato.
GENOA:
Frey: Abituato a sciorinare prodezze di partita in partita stasera concede un solo volo utile alla causa. Voto 6.
Rossi: In quella che per il Grifo è l'appuntamento della vita il capitano di lungo corso va in riserva troppo presto. Voto 5.5.
Granqvist: Hamrén, selezionatore della nazionale svedese, è arrivato a Brescia per vederlo all'opera. Lui cerca di non deluderlo ma giocare in un clima da ultima spiaggia non lo aiuta. Voto 6.
Moretti: Ancora una volta è tra i principali colpevoli del gol subito. Alterna buone cose ad altre non all'altezza della categoria. Voto 5.5.
Alhassan: Nonostante i suoi 19 anni tiene il campo con diligenza, esce dopo un'ora. Voto 6.
Mesto: Fatica più del solito anche a produrre le sgroppate che sono una delle sue specialità. Voto 5.5.
Biondini: Come tutti gli ex è fra i più attesi, stasera svolge un utilissimo lavoro sporco. Voto 6.
Sculli: Parte come un gladiatore per poi venire contagiato dalla paura che attanaglia i suoi compagni e che ne zavorra la prestazione. Voto 6.5.
Gilardino: Qualche sponda e nessuna giocata degna del suo talento. Ennesima presenza da dimenticare. Voto 5.
Palacio: Gli bastano 11' per dare l'illusione di scacciare i fantasmi, bravo a reggere sulle sue spalle una squadra senza identità e con poca anima. Voto 7.
SOSTITUZIONI:
Jankovic: Entra a mezz'ora dalla fine per trasformare in maniera magistrale, potenza e precisione, un calcio piazzato che s'infila nel “sette” alla destra del portiere. Voto 7.
Birsa: Gettato nella mischia verso gli sgoccioli per tenere il più alto possibile la propria squadra. Voto ng.
Veloso: In campo solo per pochi giri di lancetta e per vedere da vicino l'unico cartellino giallo sventolato da Mazzoleni. Voto ng.
CAGLIARI:
Agazzi: Non proprio esente da responsabilità in occasione della prima rete subita, trascorre una serata senza sussulti sino a quando Jankovic lo costringe a recuperare un pallone nella sua porta per la seconda volta: Voto 5.5.
Perico: Lotta e mette la giusta attenzione per tutti i 90'. Alla mezz'ora avrebbe anche la chance di spaventare Frey ma smarrisce la lucidità. Voto 6.5.
Ariaudo: Il suo primo goal in campionato riesce a metterlo a segno tra 4 difensori genoani pressochè immobili a far da brutte statuine. Giusto premio, il suo centro, a coronamento di una prestazione più che sufficiente seppur gestita in condizioni fisiche precarie. Voto 7.
Astori: In apertura salva su Gilardino e poi tiene a bada gli avanti genoani senza neppure dover sudare troppo. Voto 6.
Agostini: In una serata da ritmi lentissimi e pause da incubo lui è tra i migliori in campo. Voto 6.5.
Ekdal: Fa il minimo indispensabile per guadagnarsi la sufficienza. Voto 6.
Conti: Solita prova fatta di disciplina, ordine e sostanza. Voto 6.5.
Nainggolan: Partecipa all'approssimazione generale. Voto 5.5.
Cossu: Compito svolto senza sbavature e con qualche piacevole giocata. Voto 6.
Ibarbo: Il suo ruolo di spauracchio resta solo virtuale, non riesce mai ad innestare la quarta finendo per agire soprattutto in fase di contenimento. Voto 5.
Pinilla: In dubbio sino a poche ore prima del match a causa di un affaticamento, passeggia sino a quando non lascia il posto a Nenè. Voto 4.5.
SOSTITUZIONI:
Nenè: Non incide. Voto 5.
Thiago Ribeiro: Sostituisce Ibarbo, anche nei vuoti. Voto 5.
Larrivey: Entra nel finale quando i suoi sono di nuovo sotto. Voto ng.
[Articolo per Goal.com del 2 maggio 2012]
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venerdì 27 aprile 2012
Indisponibili di Genoa e Sampdoria: Tutti a disposizione di De Canio, Pozzi e Gastaldello recuperano
Aggiornamento del venerdì sulle condizioni dei calciatori indisponibili di Genoa e Sampdoria in vista dei prossimi impegni agonistici. L’articolo è tratto dalla mia rubrica su Clicmedicina.it.
GENOA
A Bologna mister Gigi De Canio avrà a disposizione tutti i suoi effettivi ad eccezione dello squalificato Jankovic.
SAMPDORIA
Beppe Iachini al match casalingo contro il Bari sta arrivando senza poter fare affidamento sullo squalificato Munari comunque dolorante al ginocchio destro e sugli acciaccati Padalino, in iter riabilitativo dopo la lesione al semimembranoso della gamba destra, sul portiere Romero, vittima di un trauma contusivo-distorsivo del ginocchio destro con interessamento del collaterale mediale e su Berardi alle prese con una contusione alla caviglia sinistra. Recuperati, invece, Pozzi e Gastaldello.
[Articolo per Clicmedicina.it del 27 aprile 2012]
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domenica 22 aprile 2012
Genoa-Siena 1-4: Incubo rossoblù! Sconfitta e contestazione, Serie B mai così vicina
Il Siena passeggia su un Genoa inguardabile. 1-4 a favore dei toscani è il risultato finale di una partita rocambolesca. A segno vanno Brienza (17' e 37'), Destro (18') e Giorgi (48'). Ma la formazione di Sannino avrebbe potuto rimpinguare il carniere se Frey non avesse messo più di una pezza. La gara viene sospesa all'8' della ripresa quando Malesani, con la sua squadra già sotto di un poker di goal, toglie l'attaccante Sculli per inserire il difensore Kaladze. La mossa, unita a 53' di un Genoa senza gioco nè anima preso a pallonate dal Siena, scatena l'ira dell'ala più dura degli ultrà genoani che invade il settore distinti all'altezza del varco che unisce spogliatoi e terreno di gioco lanciando petardi e fumogeni. Dopo 49' di trattative si riprende a “giocare” sino al 90' in un clima surreale e con i padroni di casa che mitigano il passivo grazie a un'autorete di Del Grosso (80').
PRE-PARTITA - C'è aria di lotta in questo pomeriggio genovese soleggiato ma sferzato da vento gelido. Genoa e Siena si affrontano in un braccio di ferro per la salvezza che i padroni di casa affrontano con 3 lunghezze di svantaggio ma con l'apporto di una tifoseria che promette sostegno per 90' mettendo da parte la delusione per un campionato vissuto ben al di sotto delle aspettative. Tensione palpabile anche fra i calciatori in campo per il riscaldamento.
FORMAZIONI – Malesani, che deve rinunciare a Moretti fermato dal giudice sportivo e a Belluschi affetto da distorsione a una caviglia, schiera il portiere Frey; Mesto, Granqvist, Bovo (preferito a Kaladze) e Alhassan sulla linea arretrata; Sculli, Biondini, Kucka e Rossi in mediana; Palacio e Gilardino sono gli elementi più avanzati.
Costretto a fare a meno degli squalificati Pegolo e Contini e degli infortunati dell'ultima ora Larrondo e Belmonte, Sannino propone Brkic in porta; Vitiello, Terzi, Rossettini e Del Grosso in difesa; Giorgi, Vergassola, Gazzi e Grossi in mezzo con l'ex-Destro e Brienza in attacco.
PARTITA – Si parte a ritmi forsennati. Il Genoa ci prova con un colpo di testa di Palacio, una punizione di Bovo e una volèe di Biondini poi si spegne quando il Siena riesce a trovare il bersaglio grosso due volte nello spazio di un minuto: tiro franco di Brienza deviato dalla spalla di Gilardino (17') e incornata di Destro su assist di Del Grosso (18'). Proprio il secondo bomber di giornata potrebbe trovare ancora gloria, ma il suo diagonale è preda di Frey. Il Genoa si riversa in avanti, sfiora il montante con una punizione di Kucka, e Malesani inserisce Jorquera, sistemato dietro le punte al posto di Alhassan. E' però sempre il Siena a maramaldeggiare trovando addirittura la terza rete ancora con Brienza libero di controllare sui venti metri e di spazzolare l'angolino sinistro di Frey. Il Genoa va in bambola e rischia di andare ancora più a fondo quando sempre Brienza non trova il tap-in a porta vuota dopo una respinta del portiere su botta di Del Grosso. Il Genoa si fa notare solo per una debole conclusione di Jorquera.
Ripresa con il Genoa ancora impalpabile che concede subito il 4° gol agli ospiti, diagonale ad effetto di Giorgi. Ancora lui, poco dopo, sfiora la doppietta personale costringendo Frey a salvarsi di piede. Malesani allora toglie Sculli (un attaccante) per inserire Kaladze (un difensore). Ma a questo punto la gara viene sospesa per lancio di fumogeni e petardi da parte di un folto gruppo di ultrà che invade il settore distinti all'altezza del varco che unisce spogliatoi e terreno di gioco. La contestazione da parte di questo gruppo di sostenitori non risparmia nessuno, presidente Preziosi incluso. Dopo venti minuti d'attesa Tagliavento ne decreta la sospensione richiamando negli spogliatoi le squadre. Il Siena esce dal campo tra gli applausi, il Genoa resta sul prato sino a quando anche Preziosi entra per parlamentare con i suoi calciatori. Su richiesta dei tifosi i giocatori si sfilano la loro maglia a quarti rosssoblù e la consegnano al capitano Marco Rossi. Fa eccezione Sculli che va a colloquiare con i contestatori. Al termine dell'incontro Rossi riconsegna le casacche ai compagni e si riprende a giocare 49' dopo in clima surreale sugli spalti, con i ventidue in campo che trotterellano solo per onor di firma nonostante il Genoa riesca ad andare a segno su sfortunata deviazione nella propria porta da parte di Del Grosso.
CHIAVE – Si gioca a viso aperto, senza tatticismi che per entrambe le squadre non sono congeniali. Ne beneficia il pathos di una gara che i rossoblù cominciano proiettati in avanti prestando però il fianco alle efficaci incursioni bianconere che vanno a nozze con la scadentissima capacità difensiva avversaria.
CHICCA – E' il 37' quando, con i rossoblù vispi quanto una squadra di Subbuteo, Vergassola è libero di avanzare, servire centralmente Brienza che può controllare, prendere la mira e caricare un mancino verso il quale Frey si tuffa in maniera non irresistibile.
TATTICA – Malesani parte con il 4-4-2 modificandolo in un 3-4-1-2 con l'ingresso di Jorquera a fare il trequartista; Sannino mantiene un ordinatissimo 4-4-2.
MOVIOLA – Tagliavento di Terni dirige senza particolari sbavature gestendo al meglio anche la fase più delicata di pomeriggio: sospensione e ripresa del gioco. Dal punto di vista puramente tecnico appaiono corrette le ammonizioni comminate al diffidato Marco Rossi reo di protestare con eccessivo impeto e quella a Gilardino per simulazione.
PROMOSSI & BOCCIATI – L'unica risicata sufficienza genoana la merita Marco Rossi per l'impegno profuso a livello agonistico e diplomatico. Trovare il peggiore dei suoi compagni non è impresa semplice, a toglierci le castagne dal fuoco pensa ancora una vola mister Malesani: confuso nella preparazione e nella lettura del match, voto 4.
Nelle fila senesi Brienza e Destro hanno il merito di monetizzare il lavoro svolto con diligenza da se stessi e dai propri compagni: voto 7. Nessun calciatore di Sannino merita la bocciatura.
[Articolo per Goal.com del 22 aprile 2012]
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