Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 12 maggio 2013

Genoa-Inter 0-0: Equilibrio a Marassi, Handanovic para tutto, Grifone salvo

Il dolce sapore dell'aritmetica salvezza il Genoa, complice l'orario anticipato e la sconfitta del Palermo a Firenze ad opera dell'ex-Toni, lo gusta proprio all'ora del dessert. Alla tavolata partecipa un'Inter brutta copia di quello che sarebbe potuta essere di questi tempi destata, solo parzialmente, dall'ingresso di Cassano nell'ultima mezz'ora. Il risultato a reti inviolate sta comunque più stretto a Grifoni, autori di una prova migliore e fermati da prodigi di Handanovic su Borriello e Bertolacci. Nella ripresa Rocchi sfiora il vantaggio accarezzando la traversa. Il Genoa non riesce quindi a sfatare il tabù Inter, unica squadra ancora imbattuta da quando il club di Preziosi è tornato nella massima serie. FORMAZIONI: Per l'ultima uscita casalinga Ballardini ripropone il 4-3-1-2: Frey in porta; Granqvist, Portanova, Manfredini e Antonelli in difesa; Rigoni, Matuzalem e Vargas a centrocampo con Bertolacci trequartista dietro Borriello e Floro Flores. Nel rimaneggiatissimo 4-3-2-1 odierno Stramaccioni recupera un paio di pedine oltre a Cassano partente dalla panchina. Handanovic va a protezione dei pali; Schelotto, Ranocchia, Pasa e Nagatomo formano la linea arretrata; Kuzmanovic, Kovacic e Cambiasso compongono la mediana con Alvarez e Guarin a supporto dell'unica punta Rocchi. PRIMO TEMPO: Si comincia con 5 minuti silenziosi in onore delle vittime della tragedia nel porto genovese. In campo però l'effervescenza non manca. Ne sa qualcosa Handanovic chiamato a sfoggiare la sua abilità su staffilata centrale di Floro Flores, insidioso colpo di testa di Borriello e bellissima botta ad effetto di Bertolacci deviata in angolo da gran campione fra gli “oooohhh” di ammirazione di tutto lo stadio. I tentativi sono intervallati da mischie nei sedici metri nerazzurri. A evidenziare ancor più gli attuali limiti di un'Inter prevedibile, costretta a proporre tecnica risicata e difficoltà organizzative macroscopiche, è il passaggio che Guarin spedisce a Frey dopo un quarto d'ora. Il resto è strenua chiusura degli spazi a frustrare la verve rossoblù e auspici di gloria affidati soprattutto a Kuzmanovic e Nagatomo, i più attivi. SECONDO TEMPO: Genoa ancora propositivo ma con la lancetta indirizzata verso la riserva. Guarin ha un guizzo costringendo Frey alla respinta in tuffo. Segnali di risveglio ospite che Stramaccioni prova ad accelerare iniettando fantasia: dentro il fischiatissimo Cassano al posto di Alvarez per affiancarlo a Rocchi passando al 3-5-2. La mossa è efficace e mette apprensione ai padroni di casa accentuata da un estemporaneo tentativo di Rocchi che coglie la parte superiore della traversa. Ballardini prende precauzioni: fuori un attaccante Floro Flores, per un centrocampista Kucka. Di diversa natura è il nuovo cambio di Strama: Ranocchia va ko e Spendlhofer ne prende il posto. Poi Benassi rileva Guarin mentre i ritmi rallentano vistosamente. Borriello si merita la standing ovation e Ballardini gliela concede inserendo al suo posto Immobile. Il resto è attesa del triplice fischio. CHIAVE: Si giova a viso aperto con i padroni di casa più vivaci alla ricerca dell'aritmetica salvezza e con gli ospiti accesi dall'ingresso di Cassano. MOVIOLA: Gara corretta nella quale Tagliavento ha compiti di ordinaria amministrazione. [Articolo per Goal.com del 12 maggio 2013] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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mercoledì 8 maggio 2013

Sampdoria-Catania 1-1: Poco spettacolo a Marassi, ma il pari basta per la salvezza dei doriani

In una Genova in lacrime per la tragedia accaduta nel suo porto, Sampdoria e Catania scendono comunque in campo a causa dell'indegna indifferenza della Lega la cui massima concessione è il lutto al braccio ad entrambe le squadre e un minuto di silenzio prima del fischio d'inizio. Ne scaturisce una partita terminata 1-1 per le reti di De Silvestri (35') e Spolli (68') e che, specialmente nella prima frazione, scorre in un clima surreale. Padroni di casa più intraprendenti - Sansone coglie un palo incredibile - che, pur non vincendo da 9 giornate, possono comunque festeggiare l'aritmetica salvezza. Catania comunque contento per il risultato.FORMAZIONI: È il 3-5-2 il modulo scelto da Delio Rossi che stavolta fra i pali preferisce Da Costa a Romero (incerto nelle ultime prove); piazza Castellini, Palombo e Gastaldello in difesa; De Silvestri, Obiang, Renan, Poli (alla 100a presenza in A) ed Estigarribia in mezzo dando a Eder e Maxi Lopez la titolarità in attacco. Maran opta per il 4-3-3 che, oltre all'estremo Frison, prevede Izco, Rolin, Spolli e Marchese arretrati; Biagianti, Lodi e Almiron centrocampisti ed il trio Barrientos, Bergessio e Gomez davanti. PRIMO TEMPO: C'è più Samp che Catania in una frazione avarissima di conclusioni a rete e nella quale il Catania attua una tattica attendista. I blucerchiati mostrano i soliti limiti in fase di manovra riuscendo ad arrivare al tiro a rete solo al 34' su pregevole assolo di Maxi Lopez che chiama alla respinta Frison. E' il preludio al vantaggio messo a segno da De Silvestri, potente inzuccata su traversone da sinistra di Renan. Lo svantaggio non scuote definitivamente dal torpore i siciliani. SECONDO TEMPO: Gli etnei provano ad osare come necessità vuole ma non brillano per fantasia e vitalità. Esemplare è Barrientos che, nell'unica occasione favorevole, si squaglia innanzi al portiere. Sansone rileva Eder mentre Maxi Lopez e Renan concludono su Frison. La Samp continua a controllare ma il Catania pareggia. Ci riesce sugli sviluppi di una punizione con Spolli che spinge in rete un assist di Bergessio che approfitta di una grave indecisione di Da Costa. Sansone è poi sfortunato quando, colpendo in velocità centralmente, si vede beffardamente respingere dal palo sinistro una conclusione a botta sicura. Uno spento Lodi cede il campo a Keko. Nel finale De Silvestri, Renan e Maxi Lopez provano, senza successo, a dare sostanza al forcing finale. CHIAVE: La Samp, alla ricerca dell'aritmetica salvezza, offre una prestazione propositiva che spesso sorprende un Catania troppo remissivo e raramente protagonista. MOVIOLA: Dirige con sicurezza Celi. L'arbitro della sezione di Bari ammonisce lo stretto necessario coadiuvandosi efficacemente con i suoi colleghi. Tuttavia nell'azione del pari Bergessio, autore del passaggio determinante a Spolli, è probabilmente in fuorigioco seppur per pochi centimetri. Restano dubbi su un contatto in area ospite tra Spolli e Maxi Lopez sul quale l'arbitro non ravvisa gli estremi per la concessione del penalty. [Articolo per Goal.com dell'8 maggio 2013] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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domenica 5 maggio 2013

Genoa-Pescara 4-1: Poker salvezza per il Grifone

Sono tre punti dal peso specifico enorme quelli che il Genoa aggiunge alla sua magra classifica. A garantirglieli è stata una prestazione che, con un eloquente 4-1, ne ha sancitola superiorità su un Pescara volenteroso ma fragile. A decidere il risultato sono Floro Flores (19'), Borriello con una doppietta (30' e 54'), Sculli (35') autore della rete della bandiera ospite e Bertolacci (70'). Partita giocata su buoni ritmi da entrambe le squadre che sancisce la retrocessione matematica degli abruzzesi. Seconda vittoria consecutiva per i Grifoni. FORMAZIONI: Ballardini propone il 4-3-1-2 schierando il suo Genoa con Frey tra i pali; Granqvist, Manfredini, Portanova e Antonelli difensori; Rigoni, Matuzalem e Vargas a centrocampo con Bertolacci attivo alle spalle delle punte Floro Flores e Borriello. E' il 4-2-3-1, invece, lo schieramento scelto da Bucchi che conferma l'undici della vigilia: il rientrante Perin in porta; Zanon, Cosic, Capuano e Balzano arretrati; Togni e Rizzo più avanzati; Di Francesco, Cascione e Sculli a supporto di Sforzini. PRIMO TEMPO: I rossoblù spingono subito con costanza alla ricerca di un successo essenziale per la propria stagione. Sforzini ha la possibilità di sovrastare tutti mandando di poco alto ma poi a colpire davvero è Floro Flores che, tutto solo davanti a Perin, incorna un servizio di Manfredini. Il vantaggio carica ulteriormente il Genoa che ottiene il raddoppio grazie a Borriello vincitore di un duello con Cosic e implacabile con un sinistro a giro. Gli ospiti vanno al riposo accorciando le distanze con Sculli autore di una palombella dal vertice sinistro dell'area su cui Frey può posare solo lo sguardo. L'ex-genoano, a cui la Nord dedica uno striscione di stima, non esulta. Prima dell'intervallo i Grifoni provano, inutilmente, a cercare la terza segnatura. SECONDO TEMPO: La ripresa sorride ai padroni di casa che rimpinguano il risultato con Borriello alla doppietta personale, e con Bertolacci che realizza i 4-1 a porta vuota dopo che Perin era rovinato addosso a Borriello. Nel frattempo entrambi i tecnici cambiavano pedine: da una parte Vargas e Immobile entravano per Tozser e Floro Flores, dall'altra Abbruscato e Bianchi Arce rilevavano Sforzini e Cosic. Il Genoa, con l'attenzione tesa a capire i risultati delle altre contendenti alla salvezza, gioca in discesa sostituendo l'infortunato Antonelli con Moretti e badando a condurre in porto il match senza rischiare nulla. CHIAVE: Gara a senso unico con i Grifoni proiettati a far propria la sfida. Pescara che non riesce a riproporre la prestazione capitolina contro i giallorossi, sopraffatti quasi sempre dall'intraprendenza avversaria. MOVIOLA: Tutto facile per Gervasoni alle prese con una partita corretta e senza episodi dubbi. [Articolo per Goal.com del 5 maggio 2013] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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