Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 15 maggio 2016

Genoa-Atalanta 1-2: Kurtic affonda il Grifone, ancora a segno Pavoletti

Chiude in gloria, l'Atalanta. Lo fa imponendosi su un Genoa che, dopo la recentissima vittoria nel derby non riesce a ripetere la grande festa in attesa di sapere il destino di mister Gasperini. Gli orobici legittimano gli ultimi tre punti dell'anno passando con D'Alessandro (52') e il neo entrato Kurtic (82') dopo il momentaneo pari di Pavoletti (58') a cui nel primo tempo era stato annullato il possibile vantaggio. Nel computo delle occasioni dei ragazzi di Reja anche una traversa di Borriello. La sfida, che ha espresso il meglio nella ripresa, ha mostrato comunque un Genoa volenteroso ma poco preciso al momento di concludere. SUSO E PAVOLETTI INAMOVIBILI, CHANCE PER RADUNOVIC E GAGLIARDINI – Nessuna sorpresa nella scelta del suo ultimo undici stagionale per Gasperini che presenta Lamanna con Izzo, Burdisso e Munoz; Ansaldi e Laxalt esterni di centrocampo con Rigoni e Dzemail fra il perno Rincon; in attacco la coppia Suso e Pavoletti. Edy Reja, alla 1000a panchina il tecnico friulano schiera Radunovic tra i pali, Conti, Masiello, Djimisiti e Brivio in difesa; De Roon (fresco di rinnovo) e Gagliardini in mediana con D'Alessandro, Freuler e Gomez alle spalle di Borriello. OCCASIONE DZEMAILI – A mente sgombra è più facile anche giocare a calcio. Genoa e Atalanta lo dimostrano sin dai primi minuti di una sfida dalla quale i padroni di casa cercano il decimo posto in classifica per certificare una stagione comunque positiva. Il primo sussulto lo offre Dzemaili gettatosi senza successo su un pallone che danza davanti Radunovic. Il neo-italiano Gomez prova a rispondere ma con poca precisione. Più insidiosa è invece un'incornata di Rigoni. Ma al di là di queste occasioni la sfida vive più di contrasti che di azioni manovrate. GOAL ANNULLATO AI ROSSOBLÙ – Oltre a Pavoletti autore anche di un goal annullato da Aureliano per un dubbio fuorigioco, chi più di altri in campo tenta il bersaglio grosso è sempre Gomez che sfiora il montante sinistro con una rasoiata da venti metri. La replica è affidata a Laxalt mandando alto un pallone ghiottissimo. Al riposo si arriva con gli ospiti trascinati dai suoi giovani smaniosi di mettersi in mostra. D'ALESSANDRO - PAVOLETTI, RIPRESA CON I BOTTI – È un contropiede vincente di D'Alessandro a mettere il pepe alla ripresa. Il Genoa, che si affida a Tachtsidis e Pandev (dentro al posto di Dzemaili e Rigoni), agguanta quasi subito l'1-1 con il solito Pavoletti stavolta letale in area sugli sviluppi di un angolo. La gara si fa incandescente e solo i riflessi di Lamanna e la traversa negano a una punizione di Borriello l'immortalità dei tabellini. KURTIC, INGRESSO E GOAL VITTORIA – Mentre Reja toglie il suo bomber di giornata inserendo Kurtic e l'esperto Cigarini, Gasperini inserisce Gabriel Silva concedendo la standing ovation a Suso. In campo ora si lotta su ogni metro e l'Atalanta si riporta in vantaggio con Kurtic autore di una leggera deviazione su cross dalla mancina. La reazione del Grifone è intensa ma poco lucida. Le occasioni più belle per pareggiare capitano a Pavoletti che, da due passi, non trovano la rete. Nella seconda circostanza per merito di un ottimo Radunovic. [Articolo per Goal.com del 15 maggio 2016] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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giovedì 5 maggio 2016

‘La Tribù del Calcio’, Desmond Morris aggiorna la bibbia del football e José Mourinho ne scrive la prefazione

“Il calcio è la rappresentazione teatrale del nostro bisogno di cacciare, oggi come ieri”, Desmond Morris. 

Anche il football ha la sua bibbia. È La tribù del calcio, finalmente ripubblicata in questi giorni grazie al lavoro dell’editore Rizzoli e alla voglia del suo autore, l’ottantottenne Desmond Morris, di rimettere mano (in realtà non moltissimo) a una creatura già perfetta al momento del suo concepimento ed ora arricchita da una prefazione di José Mourinho e da fotografie più recenti. 

A scriverla, nel 1981, fu l’allora cinquantenne zoologo ed etologo inglese che nel ’54 conseguì il dottorato ad Oxford e nel ’78 si tolse il gusto di ottimizzare la propria passione sportiva divenendo direttore sportivo dell’Oxford United. In mezzo, 1967, vi fu la pubblicazione del rivoluzionario saggio La scimmia nuda che gli valse fama assoluta affrontando l’evoluzione del comportamento umano sin dalla preistoria. 

Produrre quell’opera fu tuttavia più agevole che scrivere La tribù del calcio, a suo tempo edito dalla British Library e arricchito da illustrazioni dell’English Football Museum. Ci volle infatti un decennio di travagliata gestazione prima che Morris decise che quel lavoro sociologico fosse pronto per essere dato alle stampe; colpa della molteplicità di aspetti che emergevano confrontando comportamenti, riti e mitologie del football con quelle tribali. Tutti ingredienti appetitosissimi per uno studioso con l’animo di avventuriero in cerca di nuovi territori di studio. L’uscita del libro dischiuse un intero mondo ad appassionati, neofiti e snobisti dello sport più popolare del globo e aprì nuove visioni del calcio e dei suoi adepti avendo anche l’effetto di dare il via a cascate di bibliografie dedicate al football.

Per andare alla pagina ufficiale della Rizzoli cliccare QUI. Per avere un’anteprima del libro cliccare QUI
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lunedì 2 maggio 2016

Genoa-Roma 2-3: Goal e spettacolo, Totti-El Shaarawy per la rimonta

Neppure lo storico ostico Genoa riesce a frenare una Roma in piena rincorsa del secondo posto occupato dal Napoli. Ancora una volta decisivo è l'ingresso di Totti (77') - al quarto goal nelle ultime cinque gare - autore del momentaneo 2-2 dopo le reti di Salah (5'),Tachtsidis (13') e Pavoletti (65') con El Shaarawy a mettere l'ultimo definitivo sigillo a quattro minuti dal termine. La partita, bellissima, è stata in bilico sino all'ultimo respiro confermando l'ottimo stato di forma di entrambe le squadre. BURDISSO AL RIENTRO, PEROTTI E IL FARAONE EX FISCHIATISSIMI – Un occhio alla Roma e un altro al derby di domenica prossima. Il preserale di Gasperini è inevitabilmente condizionato dal match più sentito dalla piazza rossoblù. Non è quindi un caso che tutti i quattro diffidati (De Maio, Ansaldi, Rigoni e Silva) partano dalla panchina. Così la difesa viene affidata al rientrante capitan Burdisso tra Munoz e Izzo a copertura di Lamanna; la mediana prevede gli esterni Fiamozzi e Laxalt con Rincon, Tachtsidis e Dzemaili mentre gli attaccanti sono Suso e Pavoletti. Spalletti, galvanizzato dalla vittoria contro il Napoli, getta in campo ex-grifoni come Perotti e El Shaarawy che, insieme a Salah, compongono un attacco di assoluto livello; Strootman (al rientro da titolare dopo 463 giorni di calvario) De Rossi e Nainggolan a centrocampo e poker arretrato Maicon, Manolas, Rudiger e Digne; in porta Szczesny. Totti parte dalla panchina. SALAH-TACHTSIDIS, BOTTA E RISPOSTA! – Pronti, via rossoblù aggressivi ma giallorossi subito in vantaggio con Salah al termine di un'azione individuale di El Shaarawy che poco prima sfiorava il palo sinistro con un tiro ad effetto. Nainggolan manda acrobaticamente alto il pallone del possibile raddoppio ed il Genoa agguanta rapidamente il pari. A segno va Tachtsidis con un diagonale su assist esterno di Laxalt. La sfida è vibrante senza pause e senza risparmio di colpi. Quando la Roma avanza fa paura e Lamanna deve mettere il fisico per respingere una botta dello scatenato Faraone. LAMANNA E SZCZESNY PROTAGONISTI – Se gli ospiti si fanno notare per incursioni manovrate preludi di conclusioni altamente insidiose, i padroni di casa si fanno apprezzare per ripartenze altrettanto ficcanti come quella che innesta Suso al limite dei sedici metri per calciare sotto la traversa un dardo che solo un super Szczesny può alzare in angolo. Lamanna lo emula su destro violento di un indemoniato El Shaarawy. Gervasoni, coinvolto dell'intensità della sfida, dirige all'inglese interrompendo solo quando è assolutamente necessario. TOTTI ENTRA, PAVOLETTI SEGNA – Una girata sporca di Perotti spenta dalla presa di Lamanna, e un tiro a fil di palo di Suso, accendono i motori della ripresa riprendendo lo stesso piacevole canovaccio della prima frazione. A ridosso del quarto d'ora è il momento di Totti, gli lascia il posto Perotti. Gasperini toglie l'autore del pareggio, dentro Marchese. Sfondare diventa sempre più difficile, così Digne prova dalla distanza trovando il portiere. Il Genoa non sta a guardare e ottiene il sorpasso con una pregevole iniziativa di Rincon che, filtrato sulla destra servito da Dzemaili, appoggia in mezzo per falco Pavoletti che da due passi non sbaglia. ER PUPONE COLPISCE ANCORA! – Lo svantaggio è la molla per l'ingresso di Dzeko e per aggiungere ulteriore pepe al match. La Lupa, ferita, ora attacca a testa bassa e, su punizione appoggiata da De Rossi, Totti infila imparabilmente la porta genoana ottenendo il 2-2. Il Grifo indietreggia e sempre il numero dieci, ancora su punizione, fa esplodere un destro rasoterra respinto da Lamanna. Poi Gervasoni sventola solo un giallo a De Rossi autore di un'entrata killer a centrocampo ai danni di Rincon. La lotta è tesissima e nei minuti finali è El Shaarawy a deciderla su assist di Dzeko ma a salvare la vittoria è Szczesny gigantesco su Capel in pieno recupero. [Articolo per Goal.com dl 2 maggio 2016] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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