Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Copertina

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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

lunedì 27 gennaio 2014

‘Depeche Mode: Monument’, il libro che ogni fan dei DM (e non solo) dovrebbe avere

‘Depeche Mode: Monument’ è il libro che ogni appassionato del gruppo electropop più famoso al mondo dovrebbe possedere. Un reference la cui gestazione è durata un lustro ed il cui elemento portante è rappresentato da circa 3000 immagini, moltissime delle quali inedite. La monografia, ben assortita e altrettanto superbamente presentata, è stata realizzata da Dennis Burmeister in collaborazione con Sascha Lange. Il primo, graphic designer e promoter, è probabilmente il più importante collezionista al mondo di oggetti riguardanti i DM (pare che ne possegga oltre 10000!) al punto da allestire una mostra itinerante proposta con successo a Zagabria, Budapest, Bratislava e Berlino; il secondo è un autore e studioso della cultura giovanile. Nelle 424 pagine delle curatissime versioni tedesca e inglese (ad oggi non si sa se ne verrà pubblicata una in italiano), edite in grande formato dalla berlinese Blumenbar, sono riunite una miriade di informazioni, interviste, aneddoti, dettagli discografici, rarità, promo e memorabilia di ogni genere. Vi sono pezzi introvabili da far strabuzzare gli occhi e desiderare una bacchetta magica per poterli avere nelle proprie mani! Anche i fan, e l’evoluzione del loro culto per questa band, hanno una sezione dedicata tutt’altro che esigua. Il volume si chiude con l'elenco di tutti i concerti tenuti da Gahan & co.: dal debutto nella scuola St. Nicholas di Basildon il 31 maggio 1980, alla data conclusiva del Delta Machine Tour prevista nello stadio Olimpico di Mosca il prossimo 7 marzo.
Sebbene sia il sogno cartaceo di ogni Devoto che si ritenga tale, l’opera possiede anche tutte le peculiarità per essere un compendio utile a chiunque si interessi di musica e di cultura pop. Seguendo la strada percorsa dai DM si attraversa anche l’evoluzione del marketing musicale, della grafica, dello stile e delle mode. Si può scoprire come un’idea, sorretta da indubbie capacità e tantissimo coraggio, possa produrre un fenomeno planetario che, superando tre decadi, ha venduto 100 milioni di dischi resistendo a traversie personali così come a rivoluzioni politiche, sociali e tecnologiche di un mondo diventato globale e a portata di click. Il libro, di cui esiste anche QUESTA pagina Facebook, è disponibile anche in versione digitale. Per averne una succulenta anticipazione basta cliccare QUI. Potete acquistarlo nei più noti bookstores della rete o richiederlo direttamente alle edizioni Blumenbar cliccando QUI per la versione inglese e QUI per quella tedesca.  
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domenica 26 gennaio 2014

Sampdoria-Bologna 1-1: Gabbiadini illude, prezioso Diamanti all'ultimo secondo

È Diamanti, assolutamente imprescindibile per questo Bologna, ad agguantare l'1-1 in extremis e su rigore. Sino a quel momento la Sampdoria aveva legittimato la propria superiorità con Gabbiadini (61'). Gara accesa solo nella ripresa che consente ai padroni di casa di mantenere l'imbattibilità casalinga dall'avvento di Mihajlovic e agli ospiti di aggiungere un punto prezioso alla loro magra classifica. FORMAZIONI - Mihajlovic propone un 4-2-3-1 che prevede Da Costa fra i pali; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Costa (al posto dello squalificato Regini) arretrati; Palombo e Obiang in mezzo, alle spalle di Gabbiadini, Krsticic e Soriano con Eder prima punta. Ballardini, squalificato e sostituito in panchina da Regno), schiera un 3-5-1-1 che, dal portiere Curci in poi, si spalma così: Antonsson, Natali e Cherubin in difesa; Garics, Lazaros, Perez, Pazienza e Morleo a presidio del centrocampo ed attacco affidato a Diamanti (al posto di Kone fermato dal giudice sportivo) alle spalle di Bianchi. PRIMO TEMPO - Lo sterile predominio territoriale blucerchiato zavorra le già limitate abilità manovriere emiliane che si fondano sull'onnipresente Diamanti. Bianchi ritardatario sotto porta e una "telefonata" di Soriano per Curci, rappresentano le migliori occasioni-goal di una frazione brutta e confusa.SECONDO TEMPO - Samp più spesso in gita nei sedici metri opposti. Gli sforzi costringono Curci a dover svolgere al meglio il proprio mestiere su botta ravvicinata di Soriano. Nulla può però fare quando Gabbiadini può comodamente appoggiare in rete su assist di Eder. Nel Bologna la scarsezza di idee e di alternative si trascina anche nella ripresa. Acquafresca rileva Morleo per alzare il baricentro offrendo però spazi alle ripartenze doriane. Scaturiscono opportunità mal sfruttate da entrambe le parti. Le carte si mischiano con gli ingressi di Renan per Krsticic e quelli di Moscardelli e Mantovani per Bianchi e Cherubin. Eder sfiora il montante in diagonale. Ma all'ultimo minuto Lazaros è libero di affondare nella metà campo ospite sino a quando entra in area e viene buttato a terra da Costa. Diamanti realizza l'1-1 dal dischetto spiazzando il portiere. CHIAVE - Un tempo apatico, un altro scoppiettante. Entrambi molto confusi e caratterizzati da una Sampdoria più volitiva e organizzata del Bologna. MOVIOLA - Direzione sufficiente quella di Guida di Torre Annunziata ben coadiuvato dai suoi assistenti. [Articolo per Goal.com del 26 gennaio 2014] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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lunedì 13 gennaio 2014

Sampdoria-Udinese 3-0: Doppio Eder e Gastaldello, friulani in crisi

È la Sampdoria a trovare le risposte più positive al suo altalenante campionato. Una doppietta di Eder (rigore al 15' e 46') e un centro di Gastaldello (87') le consente di superare di misura un'Udinese che corre troppo a vuoto, confusionaria in fase di costruzione e troppo distratta dietro. I padroni di casa sono bravi a mettere la sfida sul proprio ritmo e fortunati nel poter giocare per circa un'ora con l'uomo in più per l'espulsione di Allan e quelle di Soriano e Gabriel Silva nella ripresa. FORMAZIONI – Nel suo 4-2-3-1 Mihajlovic conferma la propria fiducia a Da Costa proteggendolo con De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Costa (nonostante il recupero di Regini); in mezzo sistema Palombo e Wzsolek in sostituzione dello squalificato Obiang con Gabbiadini, Krsticic e Soriano a supporto di Eder. Francesco Guidolin, squalificato e quindi oggi in tribuna con Bortoluzzi in panchina al suo posto, opta per il 3-4-2-1: Kelava al posto dell'infortunato Brkic; Heurtaux, Danilo e Domizzi in difesa; Basta, Pinzi, Allan e Gabriel Silva a centrocampo; Pereyra e Maicosuel alle spalle di Di Natale. PRIMO TEMPO – Avvio di rigore per la Samp avanti già dopo un quarto d'ora grazie a un penalty conquistato e trasformato da Eder. Soriano, con una botta a fil di palo, tiene in apprensione i friulani la cui reazione appare raffazzonata e nervosa. A pagare dazio è soprattutto Allan a cui Mazzoleni sventaglia due volte il giallo nei primi 35' lasciando gli ospiti in dieci. Il resto della frazione non regala grossi sussulti. SECONDO TEMPO – Badu entra per Maicosuel e già nel primo minuto Eder, in posizione dubbia, filtra nell'appisolata retroguardia bianconera siglando la sua doppietta. Poi Mazzoleni riserva anche a Soriano, la doppia ammonizione riequilibrando gli organici in campo per sino a quando anche Gabriel Silva finisce anzitempo negli spogliatoi. Basta viene sostituito da Fernandes, dall'altra parte Wzsolek e Krsticic vengono rilevati da Bjarnason e Renan. Eder cerca ulteriore gloria con un destro alto di poco. La sfida prosegue in maniera spezzettata e contraddistinta da errori sino a quando, nel finale, Gastaldello devìa nel sacco la palla del definitivo 3-0 servitagli su punizione da Gabbiadini. CHIAVE – I proclami da battaglia, lanciati alla vigilia da entrambi i tecnici, vengono fatti propri soprattutto dai ragazzi in strisce orizzontali. La Samp aggredisce, lotta e frustra le velleità avversarie chiedendosi a riccio quando occorre farlo. MOVIOLA – 15 cartellini gialli (di cui un paio tutti per gli espulsi Allan, Soriano e Gabriel Silva) in una gara dai toni agonistici normali. Bastano questi numeri a far capire l'umore dell'internazionale Mazzoleni. Ineccepibile la concessione del rigore ai blucerchiati. Probabilmente da annullare per fuorigioco il 2-0. [Articolo per Goal.com del 13 gennaio 2014] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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lunedì 6 gennaio 2014

Genoa-Sassuolo 2-0: Gilardino e Bertolacci, neroverdi affossati. E il Grifone festeggia la 500a vittoria!

La 500a vittoria del Genoa nei campionati a girone unico arriva dopo un'astinenza che durava dallo scorso 10 novembre quando impose lo stop all'Hellas Verona. Il dolce sapore del successo matura ai danni di un volenteroso Sassuolo affondato per 2-0 grazie a un rigore di Gilardino (28') - che nel finale se ne fa respingere un altro dall'ottimo Pegolo - e a una deviazione al volo di Bertolacci (45'). Il tutto a sancire la propria superiorità in una gara piacevole e senza soste che nella ripresa gli ospiti mai riescono a riaprire. Determinante è stata la capacità, mostrata dai Grifoni, nel controllare gli equilibri del match per poi ripartire in maniera ficcante. FORMAZIONI: Entrambi i tecnici optano per il 3-4-3. Gasperini si affida a Perin in porta; Vrsaljko, De Maio e Manfredini in difesa; Biondini, Matuzalem, Bertolacci e Marchese a centrocampo; Konaté e Antonelli laterali con Gilardino punta centrale. Dall'altra parte, insieme al portiere Pegolo, Di Francesco propone Antei, Bianco e Rossini; Gazzola, Magnanelli, Marrone e Longhi in mezzo ed il tridente Berardi, Floro Flores, Missiroli. PRIMO TEMPO: La smania di ripartire bene del Genoa si annacqua nella poca lucidità. Pegolo lo capisce immediatamente superandosi su incornata di De Maio e venendo graziato da Gilardino. Il Sassuolo, tutt'altro che remissivo, a ridosso della mezz'ora pecca d'ingenuità con Gazzola che sbilancia Antonelli in area sotto lo sguardo di Rocchi che decreta il rigore. Gilardino trasforma di forza. Konaté, volenteroso ma acerbo, “buca” un paio di buone opportunità mentre Manfredini, in diagonale, va largo d'un soffio. Perin è desto e sfodera tutti i suoi giovani riflessi per alzare oltre la traversa un colpo di testa di Missiroli. Prima del riposo Konaté serve della destra Bertolacci che, al volo sul secondo palo, raddoppia. Il senegalese potrebbe chiudere i conti ma spreca ancora ignorando un paio di compagni liberissimi per calciare addosso al portiere. SECONDO TEMPO: Di Francesco si gioca subito le carte Kurtic e Zaza togliendo dalla sfida Marrone e Rossini. La reazione ospite, arrivata come da facile previsione, complica la già precaria fluidità manovriera dei padroni di casa che si difendono in maniera arcigna. Nonostante gli sforzi, però, i neroverdi impegnano Perin solo con un tiro di Missiroli. Intanto Farias subentra a Floro Flores. Gasperini aspetta di capire la piega presa dalla ripresa per inserire Cofie e Fetfatzidis al posto di Bertolacci e Konaté. Il Genoa così riesce a rialzare il proprio baricentro consentendo a Marchese e ad Antonelli di battere a rete: il primo fuori di poco, il secondo trovando l'opposizione di Pegolo che, nel finale, respinge di piede un altro rigore conquistato e battuto da Gilardino atterrato. Prima del triplice fischio il bomber prova, inutilmente, a beffare con una palombella l'estremo avversario che smanaccia salvandosi ancora. CHIAVE: Le feste non hanno appesantito due squadre da troppo tempo a secco di vittorie. Il bisogno di punti essenziali per il proprio futuro contribuisce a eliminare tatticismi. A trarne il maggior vantaggio è la formazione di Gasperini che, pur mettendosi spesso le mani fra i capelli per i troppi errori di manovra dei suoi, alla fine può gioire grazie al maggior peso specifico dell'organico a sua disposizione. MOVIOLA: Dirige con un ottimo senso della posizione ma con eccessi di permalosità e protagonismo che non contribuiscono ad allentare la tensione generale, il fiorentino Rocchi. Corrette le decisioni di assegnare i penalty ai padroni di casa. Giallo eccessivo quello mostrato a Gilardino per proteste.[Articolo per Goal.com del 6 gennaio 2014] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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