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martedì 11 dicembre 2018
Genoa (Mario Improta) e Sampdoria (Lorenzo Licalzi) proseguono il derby in libreria
Che a Genova sia derby tutto l’anno non lo scopro certamente io. Nella città del mugugno, del maniman e della solidarietà nascosta è anche peculiare il fatto che, in fondo, i risultati sportivi di Genoa e Sampdoria siano solo questioni marginali. Qui il senso di appartenenza lo si nota ovunque: dai caschi dei pazzi tutt’uno con le due ruote, agli adesivi sui taxi a dare il benvenuto ai “foresti”; dai disegni dei bambini, agli addobbi sulle lapidi dei cimiteri. Da sempre l’essere da una parte o dall’altra azzera disuguaglianze sociali o politiche: fedeli ai propri colori in ricchezza e povertà e, in casi non certo rari, persino più che a se stessi. Probabilmente solo a Siena, con le sue diciassette contrade, possono capire l’essenza di questo antagonismo e dei suoi contrasti. Perché, all’ombra della Lanterna, essere genoani o sampdoriani significa davvero essere diversi l’un l’altro. Caratterialmente, umoralmente. Talvolta persino fisiognomicamente.
Diversi, ma comunque altrettanto interessanti, sono i volumi editi dalla genovese Fratelli Frilli, da diciott’anni fonte di opere dagli ambiti più vari ma dal comune denominatore di una qualità certificata e mai banale.
"NUMERI ROSSOBLU" di Mario Improta e "CERCHIATO DI BLU" di Lorenzo Licalzi sono libri con intenti e gestazioni tutt’altro che simili ma, ciascuno per sé, meritevoli di assoluta attenzione e di acquisto.
Quello dedicato al club più antico d’Italia ne racconta, dalla sua fondazione nel 1893, la storia: risultato per risultato e formazione per formazione, con aneddoti e schede di tutti coloro che la divisa rossoblù l’hanno indossata almeno una volta, in campo o in panchina. Quella redatta con passione da Improta è una meticolosa raccolta statistica, certamente utile per chiunque abbia il grifone nel proprio cuore ma anche per tutti gli appassionati del football per diletto o lavoro.
Molti meno numeri, ma tanti racconti e umori, sono quelli che Licalzi offre invece nell’antologia degli articoli pubblicati nella sua rubrica curata dal 2010 per il Secolo XIX e che dà il titolo del libro. L’inedito “Dio è blucerchiato” apre una rassegna di ricordi, pensieri, contrappunti, godimenti, sofferenze (represse e manifestate) e inevitabile punzecchiature dedicate ai rivali di sempre e per sempre. Il tutto con la sagacia di chi sa giocare con le parole e gli umori propri e altrui.
Link al libro "NUMERI ROSSOBLU' " di Mario Improta: http://shop.frillieditori.com/index.php?id_product=614&controller=product
Link al libro "CERCHIATO DI BLU" di Lorenzo Licalzi:
http://shop.frillieditori.com/index.php?id_product=619&controller=product
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Diversi, ma comunque altrettanto interessanti, sono i volumi editi dalla genovese Fratelli Frilli, da diciott’anni fonte di opere dagli ambiti più vari ma dal comune denominatore di una qualità certificata e mai banale.
"NUMERI ROSSOBLU" di Mario Improta e "CERCHIATO DI BLU" di Lorenzo Licalzi sono libri con intenti e gestazioni tutt’altro che simili ma, ciascuno per sé, meritevoli di assoluta attenzione e di acquisto.
Quello dedicato al club più antico d’Italia ne racconta, dalla sua fondazione nel 1893, la storia: risultato per risultato e formazione per formazione, con aneddoti e schede di tutti coloro che la divisa rossoblù l’hanno indossata almeno una volta, in campo o in panchina. Quella redatta con passione da Improta è una meticolosa raccolta statistica, certamente utile per chiunque abbia il grifone nel proprio cuore ma anche per tutti gli appassionati del football per diletto o lavoro.
Molti meno numeri, ma tanti racconti e umori, sono quelli che Licalzi offre invece nell’antologia degli articoli pubblicati nella sua rubrica curata dal 2010 per il Secolo XIX e che dà il titolo del libro. L’inedito “Dio è blucerchiato” apre una rassegna di ricordi, pensieri, contrappunti, godimenti, sofferenze (represse e manifestate) e inevitabile punzecchiature dedicate ai rivali di sempre e per sempre. Il tutto con la sagacia di chi sa giocare con le parole e gli umori propri e altrui.
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domenica 17 aprile 2016
Sampdoria-Milan 0-1: Bacca regala la prima gioia a Brocchi, recriminazioni blucerchiate
Buona la prima, ma quanta sofferenza per Brocchi e il suo Milan! A decidere la sfida del Ferraris contro un'arcigna Sampdoria sono soprattutto episodi determinati da decisioni dell'arbitro Valeri tra cui l'annullamento di una rete di Dodò (25') per fuorigioco assai dubbio e goal-partita di Bacca (71') con Dodò a terra e per questo contestato altrettanto veementemente dai ragazzi di Montella. Partita vibrante soprattutto sul piano dell'agonismo che ha mostrato compagini con limiti ma contraddistinte da grande volontà.QUAGLIARELLA SOLITA CERTEZZA, BROCCHI PUNTA SU BACCA E BALOTELLI – Punti pesanti da ottenere con accortezza ma altrettanta determinazione per progettare un futuro migliore. Con Cassano out per infortunio, Montella disegna un 3-4-2-1 che parte da Viviano protetto da Diakitè, Silvestre e dal rientrante Cassani; De Silvestri, Fernando, Krsticic e Dodò in mediana con Soriano e Alvarez dietro Quagliarella. Brocchi affida il suo debutto al 4-3-1-2 che piace a Berlusconi con Bonaventura trequartista e la coppia offensiva Balotelli-Bacca. Per ritrovare il successo che manca da 5 gare schiera anche Donnarumma e una diga formata da Abate, Alex, Romagnoli e Antonelli mentre a non ci sono sorprese a centrocampo: Kucka, Montolivo e Bertolacci.
SPUNTANO BACCA E ALVAREZ - Errori e contrasti. Tanti, per giunta. La tensione da esame non aiuta la lucidità di manovra delle squadre che sbagliano scambi a ripetizione. Nella confusione spiccano, nel ruolo di solisti, Bacca e Alvarez autori di tentativi tanto ambiziosi quanto sibilanti attorno al bersaglio grosso. Fra un pasticcio e l'altro a salire è l'agonismo e, a far salire il proprio baricentro, è soprattutto il Milan mentre i padroni di casa cercano di agire su ripartenze.
DODÒ SEGNA, VALERI ANNULLA – È proprio la velocità il denominatore comune di una sfida resa pepata dell'annullamento di una rete di doriana confezionata da Fernando, siglata da due passi da Dodò per un presunto tocco precede di Quagliarella che avrebbe attivato una posizione di offside. Valeri prende la contestatissima decisione su suggerimento dell'assistente Dobosz. Il rischio occorso spinge avanti il Diavolo e Viviano deve esorcizzare d'istinto un'incornata sottomisura di Bacca servito da Abate. Dall'altra parte Donnarumma si distende in altezza per respingere un potente destro di Fernando.
GARA VIVA, SAMP CORAGGIOSA – Se non per palati fini, la sfida è piacevole per chi ama ritmi e contrasti. La ripresa mantiene questi connotati e conferma un Balotelli che, seppur in cerca della forma migliore, è perlomeno autore di una prova propositiva. Il primo cambio dell'avventura di Brocchi è l'avvicendamento fra Bertolacci e Poli. Montella sostituisce l'acciaccato Alvarez inserendo Correa. La Samp aumenta la pressione mettendo in maggiore apprensione la retroguardia rossonera.
PORTIERI SUGLI SCUDI MA BACCA E' IMPLACABILE – La partita si fa incandescente anche per gli estremi difensori chiamati a mostrare il meglio della loro arte felina sul solito Bacca e su Quagliarella. Nulla la saracinesca blucerchiata potrebbe fare su sassata di Montolivo schizzata a lato. Bacca spreca un contropiede e poi si fa perdonare segnando il vantaggio con un diagonale a filo d'erba entro l'area. In quel momento i padroni doriani erano in dieci con Dodò a terra dopo un contrasto con Kucka. L'episodio alimenta ulteriori contestazioni dentro e fuori il campo. La Samp non molla mentre il Milan raggiunge il novantcinquesimo badando a controllare tra speranza e sofferenza.
[Articolo per Goal.com del 17 aprile 2016]
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Football: Sampdoria
mercoledì 3 febbraio 2016
Sampdoria-Torino 2-2: doppio Belotti, pareggio granata
Il Torino spreca più volte la vittoria e solo all'ultimo secondo agguanta il 2-2. La Sampdoria si era illusa di ottenere tutta la posta dopo un acuto di Soriano (86') che con il suo settimo centro in campionato aveva riportato avanti la sua squadra che dopo essere passata con un guizzo di Muriel (66') era stata raggiunta ancora da Belotti (71'). Tutto intorno una gara brutta dominata da un susseguirsi di errori di ogni tipo da parte di entrambe le formazioni. FUORI LOPEZ E QUAGLIARELLA - Montella si presenta con una difesa a tre con Cassani, Ranocchia e Moisander davanti a Viviano; Palombo e Ivan centrali di mediana con Sala e Dodò esterni mentre Soriano e Correa sostengono la punta Muriel. Ventura, che alla vigilia ha dovuto rinunciare a Bovo, schiera Padelli protetto da Maksimovic, il rientrante Glik e Moretti; centrocampo muscolare composto da Zappacosta, Acquah, Gazzi, Benassi e Gaston Silva; in avanti la coppia Belotti e Immobile. Panchine di lusso con Cassano, Quagliarella e Maxi Lopez pronti a entrare in corsa.
MEGLIO IL TORO, ACQUAH SPRECA - Il Toro prova subito ad approfittare della consueta difficoltà doriana a partire con personalità cercando, invano, di sorprendere il portiere con un'insidiosa botta dalla distanza di Gaston Martinez deviato in angolo. La reazione dei padroni di casa è sorretta più dalla buona volontà che dall'organizzazione. Muriel si fa vedere con un rasoterra innocuo. Le squadre sono corte e scadente la finalizzazione di una ripartenza centrale di Acquah che pecca d'egoismo calciando addosso a Viviano.
RITMI CALANTI - Sala finisce ko e viene sostituito Diakitè. Lo scorrere del tempo mette laconicamente in evidenza i limiti di entrambe le compagini. La pochezza manovriera e i limiti tecnici che contraddistinguono il loro cammino stagionale rendono a tratti la sfida fiera degli errori. Nel finale della prima frazione uno scontro fra Diakitè e Acquah costringe entrambi ad abbandonare il campo.
ERRORI E PAURA - La ripresa comincia con gli ingressi di Christodoulopoulos e Baselli. Anche questa frazione vede subito attivo Gaston Martinez autore di una girata a lato. Poi Belotti non riesce ad approfittare di un clamoroso liscio di Moisander sotto porta. Gli errori e la paura rendono il match sempre più confuso e avaro di emozioni. Quando la scintilla potrebbe scattare Baselli, a tu per tu con Viviano, appoggia di testa sul portiere.
MURIEL-SORIANO E DOPPIO BELOTTI - Ventura prova a dare una scossa ai suoi inserendo Immobile per Gaston Martinez. A darla davvero è però Muriel che, sgusciando in area fra le brutte statuine granata, buca Padelli. Identica figura fa poco dopo la retroguardia di casa concedendo a Belotti il più facile dei piattoni che vale l'1-1. Nel frattempo entra anche Maxi Lopez. Poi Immobile si fa letteralmente rubare la palla fra i piedi da Viviano. Nel finale Montella si gioca la carta Quagliarella. A regalare la possibile vittoria è invece Soriano, il migliore dei blucerchiati, con un destro ad effetto da venti metri nei minuti finali. Ma il Toro non molla e gli è sufficiente spingere con convinzione per ottenere l'incredibile 2-2, ancora con Belotti di testa, allo scadere dell'ultimo istante di recupero.
[Articolo per Goal.com del 3 febbraio 2016]
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Football: Sampdoria
domenica 24 gennaio 2016
Sampdoria-Napoli 2-4: La capolista suona la quinta al Ferraris
Il Napoli, in campionato, è irresistibile. Non serve una prova coraggiosa alla Sampdoria per evitare la terza sconfitta consecutiva. Due clamorose leggerezze di Barreto e un'ingenua espulsione di Cassani dopo un'ora di gioco, consentono al capolista Napoli di imprimere il proprio marchio al destino della sfida e di imporsi per 4-2. Le firme sul risultato sono di Higuain (9'), Insigne su rigore (18') Correa (42') e Hamsik (60'), con gli ospiti in superiorità numerica, ed Eder (72'). È poi Mertens a chiudere i conti (78'). Sfida vibrante che conferma lo stato di grazia dei ragazzi di Sarri.CASSANO-HIGUAIN DUELLO A DISTANZA – Montella, senza lo squalificato Soriano, punta al 4-3-3 con Viviano in porta; Cassani, Moisander, Zukanovic e Regini a protezione; Carbonero, Fernando e Barreto in mediana e tridente con Cassano centrale e Correa ed Eder esterni. Modulo speculare per Sarri che conferma Reina e completa la retroguardia con Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam; Allan, Jorginho e Hamsik a centrocampo e davanti lo scatenato Higuain sostenuto da Callejon e Insigne.
BARRETO FA HARAKIRI, NAPOLI IMPLACABILE – Avvio bruciante del Napoli con Higuain che, subito a tu per tu con Viviano, manda clamorosamente alto. L'argentino non spreca all'9' quando, approfittando di un retropassaggio suicida di Barreto, batte il portiere siglando il 21° centro stagionale. Il pomeriggio autolesionista di prosegue dieci minuti più tardi con un ingenuo fallo da rigore su Albiol. Insigne trasforma dal dischetto.
OSPITI SPRECONI, CORREA LA RIAPRE – Il doppio vantaggio consente al Napoli di manovrare in scioltezza e di pungere ancora il portiere con un diagonale ravvicinato di Callejon reso innocuo in due tempi. La Samp raccoglie tutto il suo coraggio avanzando il baricentro per cercare di accorciare le distanze. L'opportunità migliore capita a Correa ma il rimpallo che ne segue agevola il salvataggio di Reina. La superiorità tecnica ospite si fa però sentire ogni qual volta la squadra di Sarri si impossessa della sfera. Una bella azione corale riporta Higuain al tiro, seppur troppo debole. Così, dopo aver subito per lunghi tratti, sul finire della frazione Correa realizza l'1-2 piazzando il pallone da dentro l'area dopo un sontuoso velo di Eder su assist dalla destra di Carbonero.
BLUCERCHIATI CORAGGIOSI, CASSANI ESPULSO – La Samp, pur rischiando di capitolare su contropiede di Higuain che va a schiantarsi su Viviano in uscita, gioca meglio facendo dell'aggressione sui portatori di palla avversari la sua arma più efficace. Barreto cede il posto ad Alvarez. Il Napoli ora sembra trovare maggiori difficoltà dovendosi guardare le spalle con più insistenza. Ma Cassani, già ammonito, rimedia il secondo giallo per un inutile fallo a centrocampo su Insigne.
HAMSIK, SLALOM VINCENTE. EDER ILLUDE, MERTENS LA CHIUDE - Neppure il tempo di sistemarsi che Hamsik fa un numero in slalom dentro i sedici metri doriani realizzando, in caduta, la terza marcatura. Poi il Pipita si fa ingelosire e, anziché servire Insigne perfetto ad incrociare, prova la magia a girare ma senza fortuna. Cassano esce per Dodò e, dall'altra parte Ghoulam viene sostituito per Strinic. La Samp è comunque viva e trova la seconda rete con Eder bravo a deviare un calcio d'angolo di Alvarez. Sarri inserisce Mertens per Insigne. Ed è proprio lui, in diagonale, a fare poker dopo che Higuain spreca ancora.
[Articolo per Goal.com del 24 gennaio 2016]
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Football: Sampdoria
martedì 5 gennaio 2016
Genoa-Sampdoria 2-3: Cassano show, Pavoletti non basta al 'Grifone'

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giovedì 29 ottobre 2015
Sampdoria-Empoli 1-1: Pucciarelli blocca i blucerchiati di Eder al 100° sigillo "italiano"
Due reti di pregevole fattura mandano agli archivi un Sampdoria-Empoli che si scuote soprattutto nella ripresa. Pucciarelli colpisce dopo un'ora di gioco. Sette minuti più tardi Eder riporta la parità siglando il suo centesimo goal "italiano". Tutto attorno buone dosi di agonismo e tatticismi ridotti all'essenziale. Nel finale ospiti in dieci per l'espulsione di Dioussé. CASSANO TORNA TITOLARE, SAPONARA RECUPERA – Coach Z, dopo i sorrisi e i punti, ora cerca la continuità di risultati. Conferma gran parte dell'undici che ha messo sotto il Verona: Viviano sistema Cassani, Silvestre, Zukanovic e Mesbah; mediana con Barreto, Fernando e Soriano; Cassano dietro le punte Carbonero ed Eder.
Giampaolo si presenta con Skorupski tra i pali, Laurini e Rui esterni arretrati con Tonelli e Costa tornati a pieno regime; Zielinski, Maiello e Buchel presidiano il centrocampo mentre il rientrante Saponara agisce a supporto di Pucciarelli e Maccarone.
CARBONERO, CHE CHANCE! – Linee ben strette su entrambi i fronti. I disimpegni doriani sono più insistenti e, al quarto d'ora, Carbonero può colpire dal vertice destro dell'area piccola ma difetta in precisione. Pecca che contraddistingue anche la fase finale dei toscani che, con il passare dei minuti, ripiega di una ventina di metri il proprio baricentro per cercare di limitare le folate avversarie.
EQUILIBRIO STABILE – La sfida ha buoni ritmi ma troppi errori di manovra. Cassano, apparso ancora non al massimo, è sempre propositivo. Nel bel mezzo di questo tran-tran è l'ex Maccarone a confezionare la palla migliore degli ospiti offrendo a Saponara l'opportunità di far male. Viviano però è attento. Nella parte finale del primo tempo Zenga cerca la combinazione giusta invertendo le posizioni di Cassano e Eder mettendo quest'ultimo al centro dell'attacco. Esperimento più propedeutico in vista della frazione successiva che efficace nell'immediato. Zielinski, protagonista di ogni azione dei suoi non trova il coraggio di colpire di precisione negli attimi che precedono l'intervallo.
PUCCIARELLI, CHE PERLA! – Maiello resta negli spogliatoi rilevato da Dioussé. La smania di goal, invece, Eder la porta sempre con sé. Ed è proprio un suo rasoterra a cercare, invano, un tocco vincente di Carbonero ad accedere subito la ripresa. La risposta è affidata a una fiondata di Saponara che vale solo un corner. Aumenta la velocità del gioco. Merito di entrambe le squadre che, in mezzo, lottano duro alla ricerca dello scatto verso la porta. A sbloccare il risultato è una magia di Pucciarelli che, dal limite controlla di sinistro e gira di sinistro sotto l'incrocio opposto.
EDER, LA SOLITA STELLA - La rete subìta accelera la volontà del tecnico di cambiare pedine. Dentro Muriel e Correa, fuori Cassano e Soriano. Ma a togliere le castagne dal fuoco pensa il sempre Eder, strepitoso nell'infilarsi in area e trovare un diagonale perfetto. I cambi, modificano l'inerzia della sfida a vantaggio dei blucerchiati che spingono con più convinzione. L'autore della rete ospite cede il posto a Krunic. Correa ha sulla testa il pallone che potrebbe valere i tre punti, ma spedisce incredibilmente alto. Occasionissima anche per Muriel che calcia fuori di pochi centimetri una sorta di penalty in movimento. Prima del triplice fischio Dioussé viene espulso per doppia ammonizione. L'ultimo acuto di una pressione costante è di Barreto che impegna Skorupski.[Articolo per Goal.com del 29 ottobre 2015]
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Football: Sampdoria
mercoledì 23 settembre 2015
Sampdoria-Roma 2-1: Lupa piegata da Eder e... Manolas!
La parte blucerchiata der core del Viperetta è soddisfatta. Chissà come sarà quella giallorossa. La Sampdoria c’è. Ed è anche bella tosta. Soprattutto quando persino la buona sorte decide di premiare la sua abnegazione nel costruire un muro di gomma davanti alla sua porta. A farne le spese è una Roma imprudente che si getta nell’agone con tutta la sua forza, ma senza lucidità, al momento di finalizzare i mille ghirigori disegnati sul campo e gli altrettanti sforzi che producono 19, inutili, corner contro 3. A decidere è una doppietta di Eder (al 50' e all'86' con il "supporto" di Manolas) intervallata dal momentaneo pari di Salah (69'). EDER E MURIEL SCALPITANTI - Zenga e Garcia cercano l’immediata ripartenza dopo i passi falsi di domenica scorsa. Il doriano, schierando un 4-3-1-2 basato sugli inserimenti dei collaudati Muriel ed Eder supportati da Correa in cerca di rilancio, confida nella buona serata dei muscoli di Soriano, Fernando e Barreto presidi di centrocampo e piazza il giovanissimo Pereira insieme a Silvestre, Mesbah e Zukanovic a protezione di Viviano.
Il francese lascia a casa Totti (bestia nera della Samp) e se la gioca con un 4-3-3, di sostanza sopraffina anche sulle corsie esterne, che può contare su Florenzi, Manolas, De Rossi e Digne a tenere alto il fortino davanti a De Sanctis; Nainggolan, Keita e Pjanic sulla mediana e il tridente Salah, Dzeko e Iago Falque.
POTERE TERRITORIALE ROMANISTA - Baricentro alto e ricerca di scambi elaborati per arrivare al bersaglio grosso anche attraverso una ricca collezione di corner non adeguatamente sfruttati. Così i capitolini provano a fare sentire il loro peso specifico. Strategia opposta quella doriana fatta di rapide azioni di rimessa e tagli per cercare di eludere la difesa. In occasione di una di queste Correa impegna De Sanctis in tuffo. Immobile, dall'altra parte Viviano su stilettata diNainggolan radente il palo e poi più reattivo su Pjanic dal limite.
SAMP, CHE RESISTENZA! - La Samp prova, senza efficacia, a invertire la tendenza della sfida. Ma la cosa che le riesce meglio è tessere una fitta ragnatela che fa ammattire gli avversari in pressoché costante assedio degli ultimi venti metri.
EDER, CHE GOAL! – Diga che regge non si cambia, ma a cambiare è invece il risultato. E a cambiarlo a sorpresa è il solito, strepitoso, Eder sfruttando un calcio di punizione. De Sanctis può solo seguire la millimetrica traiettoria, favorita da una barriera piazzata quasi per caso, con lo sguardo. Prima di subire la rete gli ospiti hanno reclamato inutilmente un rigore per tocco di mano di Moisander, subentrato nel primo tempo all'infortunato Silvestre.
ROMA, LA REAZIONE E LA DISPERAZIONE - Il vantaggio blucerchiato diventa corroborante per i ragazzi di casa che alla strenua difesa, a cui ora partecipa più attivamente anche Viviano pronto a saldare il bunker. La Roma, con dentro anche Gervinho per Iago Falque, rischia contropiedi ma prosegue ostinatamente a cercare il pareggio. A ottenerlo è Salah su tocco ravvicinato. L'egiziano sfiora poi il raddoppio negatogli dell'estremo di casa in versione Superman.
Entra anche Cassano, parentesi in un assedio giallorosso che, nel finale, riporta gli stessi equilibri dei primi quarantacinque minuti. Ma Eder è sempre in agguato e, agli sgoccioli, trova incredibilmente persino il raddoppio calciando da posizione defilata e con la complicità di Manolas che maldestramente spedisce la palla nella propria rete.
[Articolo per Goal.com del 23 settembre 2015]
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Football: Sampdoria
domenica 23 agosto 2015
Sampdoria-Carpi 5-2: Uragano Eder & Muriel, esordio shock per Castori
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Football: Sampdoria
mercoledì 29 aprile 2015
Sampdoria-Verona 1-1: Blucerchiati spenti, chance sprecata
Non sa più vincere, la Sampdoria. Neppure contro un Hellas Verona rabberciatissimo. A parziale scusante dei blucerchiati l'aver giocato in dieci dal 57' per l'espulsione di Acquah. Ma l'1-1 con cui De Silvestri (65') e Toni (68') mandano agli archivi un match assai anonimo fotografa la condizione delle due squadre: una con fiato e idee smarrite, l'altra capace di trovare il coraggio solo di fronte allo svantaggio.
TOCCA A CORREA, HELLAS EMERGENZA & TURN OVER – Senza Eder ormai fuori dai giochi, Mihajlovic riadatta la Samp al 4-3-1-2 inserendo Correa dal primo minuto per dare fantasia alle manovre d’attacco di Muriel e Okaka; in mezzo trovano spazio Acquah in cerca di rilancio, Obiang e Duncan; mentre a proteggere un Viviano in cerca di riscatto penseranno De Silvestri, Romagnoli, Munoz e Regini.
Alla folla di indisponibili (Rafael, Moras e Obbadi squalificati a far compagnia a Christodoulopoulos, Ionita, Halfredsson, Lazaros e Jankovic infortunati), Mandorlini calca la mano sul turnover affidandosi al terzo portiere Gollini e a Sorensen, Marques, Rodriguez e Pisano nella Maginot; Brivio, Tachtsidis e Greco in mediana con Valoti e Lopez ai fianchi di bomber Toni.
QUANTI ERRORI! – Samp propositiva, Hellas attendista. Trama chiara sin dalle prime battute, contraddistinte da numerosi errori nella gestione della palla. Occorrono quindi 20 blandi minuti prima di assistere a una occasione seria. Ma Obiang, sdraiato sulla linea di porta con Sorensen a controllare, non riesce a spingere in rete. Poco dopo sono ancora i centimetri a negare il vantaggio ai doriani su diagonale di Correa.
SAMP IN CERCA DI SOLUZIONI, TONI SOLITARIO – I veneti, troppo sfilacciati e con il solito Toni volitivo ma spesso abbandonato da tutti, subiscono la pressione. Ma a tanta voglia non corrisponde altrettanta lucidità d'azione. Esemplare una girata di Okaka preda di Gollini a ridosso dell'intervallo.
ETO'O DENTRO, ACQUAH ESPULSO – Fuori Correa, dentro Eto'o. Mihajlovic deve però fare i conti con la sciocca espulsione di Acquah per doppia ammonizione. In dieci entra anche Bergessio per un Okaka abulico. Il Verona prova a mostrarsi dalle parti di Viviano impegnato da Brivio.
CONTROPIEDE MICIDIALE, RISPONDE TONI – Essersi affacciato in avanti all'Hellas costa carissimo. Sul primo rovesciamento di fronte, infatti, De Silvestri trasforma in oro pesante un contropiede di Muriel. Neppure il tempo di godersi il vantaggio che Toni, innestato in mezzo all'area da Lopez, agguanta il pari con un rasoterra. Ora la partita si fa viva. Gli ospiti si vestono da incursori senza però sfondare. Così Eto'o prova ad estrarre il jolly, respinto da Gollini.
Articolo per Goal.com del 29 aprile 2015
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Football: Sampdoria
domenica 22 marzo 2015
Sampdoria-Inter 1-0: Eder fa gioire il Ferraris, Mihajlovic batte Mancini
La Sampdoria, al quarto successo consecutivo, vuole essere protagonista assoluta della corsa verso l'Europa. A far cambiare idea agli ultimi scettici pensano Eder, autore dello strepitoso goal vittoria (65'), e i suoi compagni. Ci riescono lottando in maniera encomiabile sino all'ultima stilla di energia. Non altrettanto si può dire dell'Inter: non demerita per spirito di sacrificio ma paga l'inconsistenza realizzativa e recrimina con la sorte per un legno di Icardi.
DUELLO ETO'O-SHAQIRI – Calendario alla mano la sfida ha già il valore di uno spareggio. Mihajlovic lo affronta con il più classico dei 4-3-3 con Viviano tra i pali; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli e Regini in difesa; Acquah, Palombo e Soriano in mezzo e tridente delle meraviglie: Muriel, Eto’o ed Eder. Si aggrappa invece a Shaqiri, Mancini. Lo svizzero battezzò proprio contro i doriani il suo primo gol italiano. Ma stavolta l’Inter a lui chiede l’accelerata giusta per tentare l’aggancio all’Europa. Il tecnico lo piazza alle spalle di Icardi e Podolski tenendo Palacio (7 centri nelle ultime 8 gare) pronto a subentrare in corsa. Queste le scelte offensive che si aggiungono alla riconferma di Handanovic supportato da D’Ambrosio, Ranocchia, Vidic e Juan Jesus; in mezzo vanno Guarin, Medel e Brozovic.
PARTENZA SPRINT - Galvanizzata dagli ultimi risultati, la Samp aggredisce a pieno organico. L'idea di macinare gioco a ritmi elevati trova pronta l'Inter. Ed è subito spettacolo. Ad andare più vicini al bersaglio grosso sono Muriel ed Eder inframezzati da un'incornata di Guarin e da un millimetrico ritardo di Icardi sotto porta.
SENZA FRENI MA SENZA GOAL - Sale l'anonimo, tra qualche gioco di prestigio di Eto'o e Muriel e la vana ostinazione nerazzurra di cercare la rete solo su arzigogolate orchestrazioni.
ICARDI, CHE TRAVERSA! - L'avvio di ripresa lo dà Icardi colpendo l'incrocio dei pali e alzando la temperatura attorno a Viviano, poi costretto a distendersi quanto basta per deviare una saetta di Guarin. La Samp ora soffre. Mihajlovic corre ai ripari inserendo Obiang per Acquah.
EDER, IL CRACK! - Alla costante pressione ospite la Samp risponde con un'attenzione estrema su ogni pallone. Il tutto in attesa dell'occasione buona. Eder la capitalizza con una strepitosa punizione da 25 metri esplodendo un esterno destro che sbatte sul palo interno e poi nel sacco. Nel finale Mancini si gioca la carta Palacio. Ma l'ex genoano la sua chance più ghiotta la spreca sul fondo.
[Articolo per Goal.com del 22 marzo 2015]
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Football: Sampdoria
domenica 8 febbraio 2015
Sampdoria-Sassuolo 1-1: Acerbi-Eder, tutto in 8 minuti. Eto'o, solo una comparsata
Due colpi di testa di Acerbi (2') ed Eder (8') battezzano e chiudono una gara molto combattuta che a Sampdoria e Sassuolo vale un solo punto. Risultato sostanzialmente giusto anche se gli ospiti, seppur rimaneggiatissimi, dimostrano maggior capacità di manovra. I padroni di casa reagiscono allo schiaffo di Torino, e a una fase non proprio brillante, sfoderando notevoli dosi di agonismo. Altri 20' minuti a disposizione di Eto'o, disputati in maniera impalpabile.
ETO’O ANCORA IN PANCA, OSPITI RIVOLUZIONATI – Archiviati tutti i “casi” post-mercato Mihajlovic si concentra completamente sul campionato. Disegna un 4-3-1-2 con il portiere Viviano supportato da De Silvestri, Munoz, Romagnli e Regini; Obiang, Palombo e Duncan compongono la linea centrale con Soriano dietro la coppia Okaka-Eder mentre Eto’o parte ancora dalla panchina. Di Francesco è costretto a reinventarsi l’undici di partenza a causa delle pesanti assenze di Berardi, Zaza e Sansone appiedati dal giudice sportivo con Peluso, Terranova e Missiroli out per acciacchi vari. Ecco quindi che il 4-3-3 prevede l’estremo Consigli con i difensori Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi e Longhi; Biondini, Magnanelli e Brighi in mezzo e tridente tutto ex-genoano composto da Floro Flores, Floccari e Lazarevic.
CHE AVVIO! – Pronti, via e... Acerbi goal! Gli ospiti impiegano meno di due giri di lancetta per bucare la retroguardia doriana sorpresa da un cross dalla destra di Vrsaljko. Lazarevic spreca il raddoppio e allora è il solito Eder (settimo sigillo stagionale) a riportare in fretta l'equilibrio. La gara dell'assistman dura pochissimo, fermato da un infortunio che fa spazio a Gazzola. Irrati, arbitro dal cartellino facile (alla fine ne estrae una decina), sorvola poi su un contatto in area De Silvestri-Lazarevic che accende proteste ospiti.
SENZA PAUSE – Non ci si può distrarre un attimo. Consigli lo capisce quando deve dare il meglio di sè per opporsi a Munoz sbucato dal nulla; Viviano lo scopre poco dopo quando Floccari lo insidia con una legnata e poi su incursione. Prima del riposo anche Munoz va ko, gli subentra Coda.
RIPRESA AGGRESSIVA – Maggior aggressività per sopperire ai limiti di capacità di manovra palesata nella prima frazione. La Samp si affida a questa caratteristica per opporsi ad un Sassuolo determinato a svolgere i propri compiti. Nella vivacità generale spicca un'occasione che Okaka manda troppo alta.
SPAZIO AL FANTASMA DI ETO'O – Aperta più che mai la sfida offre a Eder un'opportunità maestosa davanti a Consigli bravo a opporsi con i piedi. Floro Flores prova senza fortuna a cercare il jolly dal limite. Per gli ultimi 20 minuti Mihajlovic inserisce Eto'o. Ma il Re Leone è autore solo di un buon assist. Gli unici ruggiti sono quelli di Gazzola e Soriano con parata del portiere.
[Articolo per Goal.com dell'8 febbraio 2015]© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Football: Sampdoria
domenica 25 gennaio 2015
Sampdoria-Palermo 1-1: Eder, Vazquez e il solito 'goal fantasma'
Bella, combattuta, senza soste. Sampdoria e Palermo terminano come all'andata sull'1-1 una sfida colma di occasioni nella quale spiccano le legittime recriminazioni degli ospiti per il possibile 1-2 siglato da Morganella ma incredibilmente non convalidato da Cervellera e altrettanto incredibilmente non visto dall'assistente di linea e dal guardalinee, entrambi ben posizionati. In precedenza erano andati a segno Eder (6') e Vazquez (48'). Prima frazione a tinte blucerchiate, ripresa nella quale gli ospiti mostrano la loro parte migliore.
SAMP CONFERMATA, MARESCA OUT - Mihajlovic, che dopo aver fatto pace con Okaka lo porta in panca, disegna un 4-3-1-2 che prevede Viviano protetto da De Silvestri, Romagnoli, Silvestre e Regini; Duncan, Palombo e Obiang in mediana con Soriano trequartista alle spalle di Bergessio ed Eder. Iachini, accolto con grande affetto dalla tifoseria doriana, deve rinunciare a Maresca e opta per il 3-5-2: Sorrentino tra i pali; Vitiello, Gonzalez e Andelkovic a comporre la linea arretrata; Morganella, Rigoni, Bolzoni, Barreto e Lazaar a centrocampo; Vazquez e Dybala punte.
EDER, SEMPRE LUI! – Paratona di Viviano su Bolzoni e replica ben più efficace di Eder che, con un destro a incrociare, porta subito in vantaggio i suoi. Il pomeriggio di spettacolo al Ferraris si apparecchia così, sotto lo sguardo compiaciuto di Eto'o e Muriel che hanno un ulteriore sussulto quando Morganella salva sotto la traversa una deviazione di testa dell'imprendibile brasiliano.
BLUCERCHIATI MAI SAZI – Non cala ritmo. Merito soprattutto della Samp che pressa ossessivamente e lotta su ogni pallone come se fosse l'ultimo. Quelli capitati a Silvestre ed Eder potrebbero valere l'uppercut decisivo, ma Sorrentino si salva. Il Palermo, assai macchinoso, non riesce a riordinare idee e strategie. Merito anche dell'ottima guardia riservata a Dybala da parte dei difensori. Prima del riposo il portiere rosanero mette le ali per esorcizzare ancora l'indemoniato Eder.
RISVEGLIO SICILIANO E GOAL FANTASMA - La Samp rientra in campo lasciando la testa negli spogliatoi. Non così il Palermo che trova subito il pari con una gran botta dal limite di Vazquez, coglie una traversa con Dybala e si vede negare il sorpasso da Cervellera che non vede (proprio come due suoi assistenti...) rimbalzare nettamente oltre la linea bianca un bolide di Morganella che prima va a sbattere sotto la trasversale. L'assalto ospite vede nuovamente protagonista Vazquez, fermato dal portiere.
OKAKA E RIZZO PER RISPONDERE – Mihajlovic corre ai ripari inserendo Okaka e Rizzo. Per qualche minuto sembra che la soluzione possa essere efficace, merito anche di Soriano che prova un diagonale, respinto dai riflessi di Sorrentino. Gli ospiti riescono però a riprendere il pallino del gioco sostenuti da un Dybala di altissima qualità. Ma alla fine il risultato resta inchiodato sull'equilibrio.
[Articolo per Goal.com del 25 gennaio 2014]
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Football: Sampdoria
domenica 21 dicembre 2014
Sampdoria-Udinese 2-2: Rincorse e rimonte, al Ferraris si chiude con lo spettacolo
Partita bella e avvincente, quella che alla Sampdoria e all'Udineseporta un altro punto alla loro classifica. Il 2-2 finale - con reti di Obiang (15'), Geijo (30'), Danilo (34') e Gabbiadini (60') - delinea l'andamento scoppiettante di una sfida nella quale i ragazzi di casa hanno osato con più continuità. Legni colpiti da Geijo e Cacciatore. Nel finale Hertaux viene espulso per doppia ammonizione.
GABBIADINI ALL’ADDIO, THEREAU DALL’INIZIO – Si affida al 4-3-3, Mihajlovic per tornare alla caccia del terzo posto. Nessuna grossa novità nel suo undici con il portiere Romero e i difensori De Silvestri, Gastaldello, Regini e Mesbah;, i centrocampisti Soriano, Palombo e Obiang; davanti conferma per Gabbiadini (al commiato davanti ai doriani), Okaka ed Eder.
Stramaccioni, che deve fare i conti con assenze pesanti come quelle di Allan, Domizzi, Piris e Muriel, opta per il 4-4-1-1 risolvendo l’enigma-attaccante a favore di Thereau con l’inossidabile Di Natale pronto a fare staffetta. Per il resto la formazione è quella annunciata con l’etremo Karnezis; Belmonte, Heurtaux, Danilo e Pasquale; Widmer, Badu, Pinzi e Kone a presidiare la mediana e Geijo dietro la punta principale.
OBIANG PUNTUALE AL GOAL – La Samp dimostra subito di gradire molto l'atmosfera festaiola che l'accoglie al Ferraris. Partenza sprint e vantaggio dopo un quarto d'ora grazie ad Obiang lesto ad approfittare di una corta respinta di pugno di Karnezis. Kone potrebbe dare un senso alla reazione bianconera ma il suo piattone va alto.
GEIJO & DANILO, CHE UNO-DUE! – Gioca insistendo con fraseggi prolungati, l'Udinese. A scardinare con forza la blindatura dei padroni di casa sono Geijo e Danilo. Il primo pareggiando con un tocco ravvicinato che sorprende Gastaldello e Romero, il secondo realizzando poco dopo il sorpasso di testa. Lo scuotamento del match ne aumenta inevitabilmente la tensione.
BLUCERCHIATI ALL'ASSALTO – Riparte carica di aggressività, la formazione doriana. Attacchi in massa e veementi che mettono a dura prova la resistenza avversaria che capitola su poderosa incornata di Gabbiadini su cross dalla destra di Soriano.
PALI DI GEIJO E CACCIATORE – Il ritrovato equilibrio galvanizza una Samp che non intende accontentarsi e continua l'assedio. È bravo Karnezis a ribattere una saetta di Palombo. Agli ospiti non resta che affidarsi a improvvise, quanto rare e difficoltose, ripartenze. In una di queste Geijo colpisce l'incrocio. Sul finire Hertaux rimedia il secondo giallo e poi il neo entrato Cacciatore sfiora il vantaggio colpendo un palo.
[Articolo per Goal.com del 21 dicembre 2014]
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Football: Sampdoria
lunedì 1 dicembre 2014
Sampdoria-Napoli 1-1: Super Eder illude Marassi, Zapata salva gli azzurri
Duvan Zapata rilancia al terzo posto il Napoli agguantando al 92' un 1-1 che punisce in maniera amarissima una Sampdoria portatasi meritatamente in vantaggio con una rasoiata di Eder al 57'. Gli ospiti, per troppo tempo a corto di idee e di ossigeno di fronte all'ennesima prova convincente dei ragazzi di Mihajlovic, raddrizzano il match giocando in dieci per l'espulsione di Koulibaly.
RIVOLUZIONI MIHA E BENITEZ – Cambio di modulo e di undici per la Samp che scende in campo con un 4-3-1-2 che prevede De Silvestri, Silvestre, Romagnoli e Mesbah davanti a Romero e alle spalle di Palombo, Obiang e Rizzo mentre Soriano finisce dietro Okaka ed Eder con Gabbiadini a prendere posto fra le riserve. Anche Benitez nel suo 4-2-3-1 mischia le carte. Davanti a Rafael si rivedono Maggio e Britos esterni, conferme per Albiol e Koulibaly in mezzo; a centrocampo Inler torna a far coppia con David Lopez mentre il trio offensivo a supporto di Higuain è composto da Callejon, Hamsik e Ghoulam.
ATTENZIONE SAMP - È una deviazione di spalla di Ghoulam che lambisce il palo destro di Romero ad accendere la miccia di una sfida contraddistinta da una intensa fase di studio e da imprecisioni. I blucerchiati, spazi stretti e caparbietà, applicano i dettami richiesti dal loro mister ottenendo mischie preziose.
ROMERO DOMA HIGUAIN - I partenopei, assai macchinosi, si affacciano raramente dalle parti di Romero che, all'occorrenza, dimostra tempismo come quando sfila una palla avvelenata tra i piedi di Higuain in fuga: estemporaneità in una frazione che la Samp gioca segregando gli avversari nella loro metà campo.
RASOIATA EDER - Ricerca fiducia in se stesso il Napoli, che reclama un penalty per strattonamento di Rizzo su Albiol. Ma quando la squadra di Benitez sembra essere sulla strada giusta, Eder sfodera un rasoterra destro dal limite che vale l'1-0. Entra Mertens ma è ancora Higuain a poter scoccare a rete trovando ancora il portiere.
DUVAN ZAPATA E IL PARI INASPETTATO - Organizzazione e pressione restano le caratteristiche fondamentali della Samp anche di fronte all'obbligata reazione ospite. Al finale partecipano anche Gabbiadini (ancora pungente su punizione) e Duvan Zapata, dentro per un Hamsik opaco. Eder, inarrestabile, costringe Koulibaly a rimediare il secondo giallo. Ma proprio quando il destino della sfida sembra ormai chiuso, è proprio l'ultimo entrato a trovare il pareggio, di testa in mischia su cross dalla sinistra di Ghoulam.
[Articolo per Goal.com del 1° dicembre 2014]
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Football: Sampdoria
domenica 2 novembre 2014
Sampdoria-Fiorentina 3-1: Liguri con vista Champions, sprofondo Viola
Resistenza, ripartenza e goal. È semplice ed efficace, seppur molto dispendiosa, la strategia vincente della Sampdoria per sconfiggere una Fiorentina che gira a mille sbattendo invariabilmente sugli avversari. Palombo su rigore (27'), Rizzo (42') e Savic (45') imprimono il senso ad una partita contraddistinta anche da un penalty che Gonzalo Rodriguez si fa parare. Nella ripresa Eder (77') sfrutta superbamente un contropiede. EDER E GABBIADINI IN PANCA, PIZARRO OUT – L’allarme-difesa e il bisogno turn-over hanno movimentato i pensieri di Mihajlovic sino a poche ore dall’inizio. Con Eder e Gabbiadini portati in panca, il tecnico serbo propone una difesa a 3 con Cacciatore, Palombo e Regini a diretta protezione di Romero; De Silvestri, Rizzo, Obiang, Soriano e Mesbah presidiano la mediana con Okaka e Bergessio davanti. Montella schiera il portiere Neto con Richards, Gonzalo Rodriguez, Savic e Alonso linea arretrata; Borja Valero, Badelj e Aquilani a centrocampo mentre il trio d’attacco iniziale è composto da Cuadrado e Ilicic con Babacar punta centrale.
A VISO APERTO - Vietato risparmiarsi. È questo il comune diktat d'avvio. Ne guadagna l'intensità di una sfida segnata dalla veemente richiesta di un penalty dopo uno scontro in area fra Okaka e Neto. Babacar e Rizzo sfiorano il bersaglio grosso ma senza troppa convinzione.
RIGORI E FUOCHI D'ARTIFICIO - Ai doriani la chance dal dischetto capita quando Aquilani tocca da dietro Soriano: Palombo non sbaglia. La fallisce invece Gonzalo Rodriguez, calciando addosso a Romero, quando Giacomelli decreta la massima punizione anche ai Viola. Nel finale di tempo Rizzo, all'esordio da titolare, raddoppia da posizione defilatissima sulla sinistra e Savic accorcia le distanze con un colpo di testa su azione d'angolo.
ASSEDIO VIOLA, OKAKA GIGANTE - Pizarro, Gonzalo e Pasqual per Badelj, Richards e Cuadrado sono le mosse che Montella si gioca per dare più sostanza alla spinta profusa in massa dai suoi nella ripresa. Eder e Krsticic per Bergessio e Rizzo è la risposta. Gli ospiti ricamano sempre palla a terra, ma è sempre Okaka a tirare a rete su azioni di rimessa. Neto è sveglio.
EDER LA CHIUDE - Il muro blucerchiato regge nella chiusura di quasi tutti i varchi pur cedendo progressivamente terreno. Gomez impegna rasoterra Romero. Ma è ancora la Samp ad andare a rete, è un micidiale contropiede di Eder a frustrare nella maniera più atroce gli sforzi degli ospiti.
[Articolo per Goal.com del 2 novembre 2014]
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domenica 28 settembre 2014
Genoa-Sampdoria 0-1: Gabbiadini che goal! Tripudio blucerchiato
Gabbiadini regala il derby alla Sampdoria. Ci riesce facendo saltare gli equilibri con un calcio di punizione perfetto di Gabbiadini, che, deviato in porta da De Maio, a un quarto d'ora dalla fine sigla in maniera indelebile una sfida tesissima e solo apparentemente blindata. Il Genoa lotta ma non è mai incisivo sotto porta. Ai blucerchiati, ora terzi in classifica, va anche il merito di non aver mai calato il ritmo. SUBITO PINILLA E ROMAGNOLI – Le tentazioni Gasperini le tiene nel cassetto e opta per il più collaudato 3-4-3: Perin (alla centesima presenza da professionista) in porta, con Burdisso centrale difensivo, Roncaglia sulla destra e De Maio sulla sinistra; Edenilson, Rincon, Sturaro e Antonelli in mezzo e tridente composto da Perotti e Kucka ad agire attorno a Pinilla. Mihailovic disegna il suo 4-3-3 con Viviano fra i pali protetto da De Silvestri, Romagnoli (a sorpresa preferito a Gastaldello), Silvestre e Regini; Soriano, Palombo e Obiang a presidiare il centrocampo con Gabbiadini, Okaka ed Eder davanti. COME SU UN RING - I nervi a fior di pelle i ventidue se li portano in campo sin dagli spogliatoi. Ne scaturisce un avvio ricco di pressing, corpo a corpo e muscoli tesi. Lo sono troppo quelli che ben presto tradiscono Regini, sostituito da Mesbah. Non è gara per gli esteti del football. Genoa e Samp lottano a tratti come pugili all'ultimo ring. I portieri si vedono solo su tocchi deboli di Eder e Pinilla. OKAKA A SPORTELLATE, PEROTTI OVUNQUE - Nel bel mezzo di un'atmosfera da saloon del Far West spiccano: l'unico giallo mostrato da Damato nel primo tempo, a Silvestre dopo 39' di scontri collettivi; l'assoluta abnegazione di Okaka che sfida chiunque gli capiti a tiro (puntuale Perin ad anticiparlo durante un assolo) e Perotti autore di scorribande disinnescate sul più bello. C'È PIÙ CALCIO - Ripresa con squadre più lunghe e palla a disegnare traiettorie più ampie. Ne guadagna la possibilità, per entrambe le squadre, di creare azioni pericolose e di dimostrare di voler prendere l'iniziativa. Gasperini prova Matri insieme a Perotti e deve sostituire l'infortunato Burdisso con Bertolacci. GABBIADINI Il MAGO - Gabbiadini il gioco di prestigio lo fa alla mezz'ora con uno strepitoso colpo su punizione dal lato destro che taglia tutta l'area: De Maio interviene in maniera scomposta e devia il pallone alle spalle di Perin. È un uppercut che ha effetti pesanti su un Grifone che fatica a ripartire e che, con Pinilla, impegna severamente Viviano ma non riesce più a salvare il salvabile.
[Articolo per Goal.com del 28 settembre 2014]
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Football: Sampdoria
domenica 13 aprile 2014
Sampdoria-Inter 0-4: Poker argentino, doppio Icardi oscura lo sfortunato Maxi Lopez
L'Inter ritrova il piacere del successo, dopo quattro turni di digiuno, imponendosi perentoriamente per 4-0 su una Sampdoria in dieci per 70' a causa dell'espulsione di Eder. Decidono una doppietta di Icardi (13' e 63') , un'incornata di Samuel (61'), un diagonale di Palacio (78') e una superlativa prova di Handanovic nel primo tempo che, al 18', respinge anche un rigore di Maxi Lopez. Gara emozionante e tesa sino a quando gli ospiti non prendono il largo. Buona la direzione di Valeri. FORMAZIONI – 4-3-3 per Mihajlovic che, insieme al portiere Da Costa, costruisce il reparto arretrato con De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Regini piazzando in mezzo Soriano, Palombo e Obiang e davanti Eder, Maxi Lopez e Sansone. Mazzarri sceglie il modulo 3-5-2 con Handanovic fra i pali e Ranocchia, Samuel e Rolando a sua diretta protezione; D’Ambrosio, Hernanes, Cambiasso, Kovacic e Nagatomo sulla mediana; Palacio e Icardi in attacco.
PRIMO TEMPO – Avvio reso subito incandescente dal vantaggio nerazzurro siglato da Icardi, con la rete (assist di Palacio) e un'esultanza provocatoria sotto la sud, che l'aveva preso di mira a difesa dell'onore di Maxi Lopez per l'affaire rosa che coinvolge Wanda Nara, l'ex fidanzata del doriano. La trama della novela rusticana-calcistica potrebbe ricompensare subito il biondo attaccante di casa: Ranocchia (in giornata non proprio smagliante) stende Gastaldello in area ma il suo tentativo dal dischetto è facile preda di Handanovic. L'atmosfera da rissa costa cara a Eder, doppio giallo nello spazio di un minuto per simulazione e per reciproche spinte con Samuel, anche lui ammonito. Nonostante l'inferiorità numerica i blucerchiati mettono più volte alle corde l'Inter incapace di aggredire con altrettanta veemenza. Handanovic mostra quindi il meglio di sé neutralizzando in maniera strepitosa tentativi insidiosissimi di Maxi Lopez su rasoterra, Sansone su tiro piazzato e Soriano con una botta al volo.
SECONDO TEMPO – L'Inter si ripresenta in campo più ordinata. Gli effetti sono immediati e pesanti: gestione senza affanni e due reti a sigillare il match in poco più di un quarto d'ora grazie a un colpo di testa di Samuel e un altro centro dell'ingordo Icardi omaggiato ancora da Palacio, in precedenza fermato da Da Costa. Si mischiano le carte dopo Krsticic per Obiang si vedono anche Okaka e Alvarez per Sansone e Icardi sazio come dopo il pranzo di Natale. Gli equilibri ora sono totalmente a favore dei ragazzi di Mazzarri. La Samp perde compattezza e smalto. Palacio vuol partecipare alla festa e non si fa pregare nel punire con il poker uno svarione difensivo. Ultimo ad arrendersi è Maxi Lopez con un diagonale a lato e qualche sgroppata.
CHIAVE – Maxi Lopez vs. Icardi o Samp vs. Inter? Nel corso dei 90 e più minuti le cose sembrano confondersi spesso. Ne giova lo spettacolo e la tensione globale. Merito soprattutto dei doriani che, seppur in dieci per 70', lottano alla pari di avversari in forma precaria salvati da un portiere gigantesco.
MOVIOLA – Deve fare gli straordinari, Valeri di Roma. E, grazie al positivo sostegno dei suoi assistenti, sbaglia pochissimo riuscendo a tenere in pugno una partita che, a tratti, dà la sensazione di giocarsi all'interno di un saloon del Far West.
[Articolo per Goal.com del 13 aprile 2014]
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domenica 23 marzo 2014
Sampdoria-Verona 5-0: Manita blucerchiata, veneti in crisi
Una Sampdoria bella, e ridestata dalle strigliate infrasettimanali di Mihajlovic, supera largamente un Hellas Verona sveglio davanti ma totalmente in catalessi dietro. 5-0 il risultato di una partita dai ritmi sincopati che i padroni di casa archiviano già nella prima parte. A segno vanno Sansone (3'), Renan (23'), Soriano autore di una doppietta (38' e 48') e Palombo (58'). La formazione di Mandorlini deve anche fare i conti con un Da Costa particolarmente reattivo.
FORMAZIONI – 4-3-3 per entrambe le squadre. Mihajlovic, oltre a confermare Da Costa, schiera una difesa composta da De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Regini; una mediana con Palombo, Renan e Soriano e il tridente formato da Gabbiadini, Sansone e Maxi Lopez. Mandorlini preferisce affidarsi a Rafael tra i pali; Cacciatore, Moras, Maietta e Albertazzi (al posto di Agostini) a sua protezione; Romulo, Donadel e Halfredsson a centrocampo; in avanti Iturbe e Jankovic supportano Toni.
PRIMO TEMPO – Subito vantaggio Samp, Sansone è lesto a ribattere un pallone finito sul palo da tiro di Renan. Sfida mai banale anche per merito degli scaligeri, vicini al pari con Toni, Iturbe e Romulo. Blucerchiati bravi a rispondere a tono impegnando Rafael ancora un paio di volte con Sansone, per poi batterlo nuovamente su rasoterra di destro di Renan, servito involontariamente dall'arbitro, e con un appoggio in rete di Soriano su assist di Regini.
SECONDO TEMPO – La vendemmia doriana riprende insieme alla partita. Merito dell'ingordo Soriano, che maramaldeggia al limite dei sedici metri per poi segnare in diagonale. Rafael limita i danni su fiondata di Sansone ma cede ancora su una punizione di Palombo che filtra da una barriera tanto nutrita quanto inutile. Per la squadra di Mandorlini, umiliata nel risultato e nel gioco, resta solo la magra consolazione di qualche giocatore, soprattutto Toni e il neo entrato Rabusic, mai domi seppur sempre soccombenti nei duelli con Da Costa.
CHIAVE – Tatticismi al minimo ed agonismo al massimo. Un Doria ben equilibrato e combattivo passeggia su un Hellas inguardabile quando non ha la sfera tra i propri piedi.
MOVIOLA – Calvarese di Teramo si dimostra bravo e puntuale in ogni frangente della gara.
[Articolo per Goal.com del 23 marzo 2014]
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domenica 9 marzo 2014
Sampdoria-Livorno 4-2: Mbaye non basta, il Doria si sveglia nella ripresa e recupera due goal
La Sampdoria, con un secondo tempo strepitoso, rimedia al doppio svantaggio inflittole da una doppietta di Mbaye (19' e 27') calando un poker vincente grazie a Krsticic (49'), una sfortunata autorete di Ceccherini (52'), uno spunto di Okaka agevolato da una deviazione di Coda (67') e da Gabbiadini (75'). La sfida ha esaltato la capacità di gestione della gara da parte di Mihajlovic, bravo e fortunato ad apporre i giusti correttivi. Il Livorno, probabilmente rilassatosi troppo nell'intervallo, finisce in ginocchio sotto i colpi degli avversari e della malasorte. Gara piacevole e avvincente. FORMAZIONI – 4-2-3-1 per Mihajlovic che schiera Da Costa fra i pali; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Regini in difesa; Obiang e Palombo in mezzo con Gabbiadini, Eder e Soriano a supporto del più avanzato Okaka preferito a Maxi Lopez che parte dalla panchina. Di Carlo opta per il 3-5-2: Bardi in porta; Ceccherini, Emerson e Castellini arretrati; Mbaye, Benassi, Biagianti, Greco e Mesbah a rimpolpare il centrocampo; il duo Belfodil-Paulinho in attacco.
PRIMO TEMPO – Salvataggio sulla linea di Biagianti su colpo di testa di Eder e traversa di Paulinho. Il biglietto da visita del match è vibrante. Così come la necessità di vittoria dei labronici a cui bastano 28' per mandare due volte a segno, sotto porta, il puntuale quanto indisturbato Mbaye. Prima raccogliendo un tiro di Mesbah deviato sulla traversa, poi appoggiando un assist di Benassi. FFra le due reti Gabbiadini saggia i riflessi di Bardi con una punizione che esalta il repertorio di entrambi. La Samp, quasi sempre penetrabile sulla destra, non manca di essere propositiva ma rischia di capitolare ancora su una deviazione aerea di Ceccherini fuori d'un soffio.
SECONDO TEMPO – Gli insufficienti De Silvestri e Obiang restano negli spogliatoi. Al loro posto Fornasier e Krsticic. La mossa è subito fondamentale perché è proprio il secondo ad accorciare il risultato avventandosi su una respinta del portiere su Soriano. E poco dopo la pressione costa cara a Ceccherini che fa autogoal riportando l'equilibrio. Il sorpasso è merito di Okaka con un bolide da lontano che, deviato da Coda (sostituto di un Ceccherini stordito dalla leggerezza precedente), spiazza il portiere. La Samp è ora padrona del campo. Per provare a modificare l'inerzia Di Carlo fa entrare Emeghara E Piccini per Belfodil E Castellini. Ma i blucerchiati arrotondano la propria superiorità con Gabbiadini che, dopo aver sfiorato la marcatura in una occasione precedente, la materializza freddando Bardi, ultimo baluardo. È il definitivo 4-2.
CHIAVE – La Samp regala un tempo agli avversari per poi proporre il meglio di sè in una ripresa pressoché perfetta. La qualità dei singoli ha fatto ancora una volta la differenza.
MOVIOLA – Giacomelli arbitra in maniera diligente una gara corretta e con pochissimi momenti di tensione.
[Articolo per Goal.com del 9 marzo 2014]
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domenica 23 febbraio 2014
Sampdoria-Milan 0-2: La rincorsa rossonera all'Europa continua
Secondo successo consecutivo per il Milan, secondo stop di seguito per la Sampdoria. A decidere il match sono una rete dell'ottimo Taarabt (12') e di Rami (58'), agevolati da un incerto Da Costa. La partita, che non ha mai avuto cali di ritmo, è stata giocata meglio dai rossoneri, bravi anche ad approfittare dell'aumento di tensione schizzato a mille durante la ripresa. Blucerchiati volenterosi ma poco efficaci. Espulso Maxi Lopez al 73'.
FORMAZIONI – E’ il 4-2-3-1 il metodo scelto da entrambi i tecnici, costretti a rinunciare a elementi importanti, per sfidarsi sul terreno del Ferraris. Mihajlovic (senza gli squalificati Gastaldello e De Silvestri), oltre a Da Costa propone una linea difensiva composta da Fornasier, Mustafi, Regini e il rientrante Costa; Palombo e Obiang agiscono alle spalle del trio Gabbiadini, Krsticic e Wszolek con Eder Prima Punta. Maxi Lopez riparte dalla panchina. Seedorf (con Balotelli, Robinho, De Sciglio, Silvestre, Zapata, Birsa e Abbiati ko) se la gioca con Amelia tra i pali; Abate, Zaccardo, Rami e Constant a sua diretta protezione; Muntari e Montolivo più avanzati; Honda, Saponara e Taarabt in avanti a supporto dell’ex-Pazzini.
PRIMO TEMPO – La Samp comincia facendo prove di aggressività. Il Milan replica di forza. Prima Pazzini prova un pallonetto disinnescato da Palombo. Poi Taarabt sfonda approfittando di un regalo di Da Costa che gli respinge addosso un precedente colpo di testa tutt'altro che irresistibile. La gara è intensa ma per Amelia i rischi rientrano nell'ordinaria amministrazione. Saponara, destro al volo, spreca il raddoppio mandando alto da posizione favorevolissima.
SECONDO TEMPO – L'ingresso immediato di Soriano per Wszolek non produce gli effetti sperati da Mihajlovic che allora decide di gettare nella mischia Maxi Lopez al posto di un confusionario Obiang. Seedorf risponde con Poli al posto di Saponara. Il Milan è sempre presente e trova un altro goal quando Da Costa, contrastato da Pazzini, tocca ancora in maniera approssimativa un cross d'angolo dalla destra e Rami può realizzare comodamente. Muntari, particolarmente nervoso, viene sostituito da Essien. La Samp protesta per un'uscita in area di Amelia che allontana la sfera colpendo anche Eder. La tensione costa carissima a Maxi Lopez che si fa espellere per doppia ammonizione a causa di proteste veementi. La Samp attacca con poca convinzione e Amelia viene chiamato in causa solo da un paio di guizzi di Eder.
CHIAVE – Pesi specifici diversi, nonostante le maggiori defezioni a proprio sfavore, consentono ai rossoneri di tenere il campo senza grossi affanni. Il Doria non manca di impegno ma paga enormemente le disattenzioni di Da Costa.
MOVIOLA – Parte all'insegna della tanta attenzione la direzione di Doveri che però, nella ripresa, contribuisce ad aumentare la tensione con decisioni cervellotiche. Dubbi su un'uscita spericolata di Amelia su Eder nei sedici metri.
[Articolo per Goal.com del 23 febbraio 2014]
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