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Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 13 maggio 2012

Genoa-Palermo 2-0: Il Grifone ritrova la vittoria, la salvezza porta le firme di Gilardino e Sculli

Le toppe più importanti alla stagione più scadente dell'era-Preziosi le mettono Gilardino e Sculli. Ci sono infatti le loro firme sulle reti che al 51' a al 70' consentono al Genoa di battere il Palermo e, conseguentemente, di guadagnarsi la salvezza ai danni del retrocesso Lecce. La gara, nel primo tempo caratterizzata dalla palpabile tensione che imbriglia cervello e gambe dei ragazzi di De Canio, è tutt'altro che spettacolare. A contare è solo il risultato e a primeggiare è l'unica squadra in campo che ne ha veramente bisogno. Il Palermo gioca con onore senza però riuscire a trovare spunti vincenti.

PRE-PARTITA - La partita della vita il Genoa la gioca a porte chiuse e con un migliaio di indomiti suoi devoti a soffrire e incitare “al buio”, assiepati oltre una gradinata Nord desolatamente vuota a causa dei fattacci della gara con il Siena. Striscioni di contestazione alla presidenza e di sostegno alla maglia sono appesi all'esterno dello stadio dove è in corso anche una raccolta benefica di generi alimentari e di prima necessità. Nel piazzale antistante le tribune un nutrito gruppo di forze dell'ordine controlla la situazione.

FORMAZIONI – Sono pesanti le defezioni con cui i due tecnici devono fare i conti, soprattutto gli squalificati Palacio e Kucka da una parte, Miccoli, Donati e Balzaretti dall'altra. De Canio schiera quindi Frey; sostenuto da una linea difensiva composta da Mesto, Granqvist, Kaladze (all'ultima partita ufficiale della sua carriera) e Moretti; a centrocampo vanno Rossi, Belluschi e Biondini mentre Jankovic agisce da trequartista alle spalle di Sculli e Gilardino. Mutti si affida al portiere Viviano con Labrin, Munoz e Mantovani a comporre la linea arretrata; Pisano, Migliaccio, Bertolo, Barreto e Aguirregarray in mezzo; Mehmeti e Budan in attacco.

PARTITA – Il Genoa parte arrembante, un diagonale di Belluschie un colpo di testa di Granqvist si avvicinano molto al bersaglio grosso, per poi farsi zavorrare dalla paura. Così appena la formazione di Mutti riesce ad entrare nei sedici metri avversari (27'), Frey deve compiere un autentico miracolo in uscita per deviare in angolo un tocco ravvicinato di Mehmet che nell'occasione s'infortuna e deve cedere il campo a Vazquez. Poi Barreto ci prova dalla distanza sbagliando per questione di centimetri sul rovesciamento di fronte Pisano è provvidenziale ad anticipare Rossi pronto a battere a rete. Dopo l'intervallo a difesa dei pali del Palermo c'è Brichetto al posto di Viviano. Neppure il tempo di ambientarsi che Gilardino, servito dalla destra da Rossi, appoggia nel sacco la palla dell'1-0. La reazione di Migliaccio & co. è vivace ma imprecisa al momento di tramutarsi in sostanza. Dopo che Gilardino si smarrisce nel bel mezzo di un contropiede, Mutti toglie Aguirregaray per inserire Lores Varela. Ma è il Genoa ad andare ancora a segno con un'azione personale di Sculli che, servito da Gilardino, s'incunea tra la fragile linea difensiva ospite, scavalcando Brichetto con un tocco delizioso per poi appoggiare in rete di testa. Sul 2-0 Sampirisi e Carvalho rilevano Jankovic e Sculli. Il Genoa ora può gestire il confronto a cuor leggero e, a risultato pressoché acquisito, Enrico Preziosi abbandona la sua inusuale postazione a bordo campo per accomodarsi in tribuna d'onore.

CHIAVE – Tutto come da copione: padroni di casa a fare la partita in cerca di un risultato positivo che valga la salvezza, ospiti rimaneggiati che badano soprattutto a contenere mostrando, a tratti, gli artigli.

CHICCA – Tra le asfittiche manovre dei rossoblù spicca il pregevole scambio che sblocca il risultato: tutto nasce da Biondini che allarga sulla destra per Rossi lesto a trovare Gilardino innanzi alla porta consentendogli di ritrovare il feeling con il goal. Surreale il boato di giubilo proveniente dall'esterno dello stadio.

TATTICA – De Canio opta per il 4-3-1-2; Mutti per il 3-5-2.

MOVIOLA – Valeri della sezione di Roma 2 dirige senza sbavature aiutato dagli atteggiamenti di sostanziale correttezza degli atleti in campo. Unico dubbio lo lascia un contatto in area rosanero tra Munoz e Gilardino e conseguente ammonizione del genoano.

PROMOSSI & BOCCIATI – Sino all'ultimo appuntamento Frey, portiere più impegnato della A, deve sfoderare il meglio del proprio repertorio per limitare i danni. Positivo anche l'approccio alla sfida di Sculli, non nuovo a segnare in gare disputate a porte chiuse: voto 7 ad entrambi. Nessun rossoblù, almeno sotto il profilo dell'impegno, merita l'insufficienza. Migliaccio, oggi con la fascia di capitano, è puntuale in fase di copertura e sempre attento al momento di proporre azioni in avanti: voto 6.5. Munoz tiene il campo con colpevole sufficienza e anche un Gilardino in condizione non smagliante riesce a trarne il massimo beneficio: voto 5.

[Articolo per Goal.com del 13 maggio 2012]

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