Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

venerdì 18 maggio 2012

Indisponibili di Genoa e Sampdoria: Eder e Berardi in dubbio

Aggiornamento del venerdì sulle condizioni dei calciatori indisponibili di Genoa e Sampdoria in vista dei prossimi impegni agonistici. L’articolo è tratto dalla mia rubrica su Clicmedicina.it.


GENOA
La stagione agonistica dei rossoblù è terminata.

SAMPDORIA
Prosegue nella massima determinazione l’avvicinamento alla gara di domenica contro il Pescara. Oltre allo squalificato Pellè, mister Iachini dovrà fare i conti con gli acciaccati Eder, problema muscolare alla coscia sinistra, Munari per un affaticamento muscolare, Berardi che ha la caviglia sinistra dolorante a causa di una violenta botta e Obiang reduce da una forte contusione rimediata al ginocchio destro con leggero interessamento del collaterale.

[Articolo per Clicmedicina.it del 18 maggio 2012]

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domenica 13 maggio 2012

Genoa-Palermo 2-0: Il Grifone ritrova la vittoria, la salvezza porta le firme di Gilardino e Sculli

Le toppe più importanti alla stagione più scadente dell'era-Preziosi le mettono Gilardino e Sculli. Ci sono infatti le loro firme sulle reti che al 51' a al 70' consentono al Genoa di battere il Palermo e, conseguentemente, di guadagnarsi la salvezza ai danni del retrocesso Lecce. La gara, nel primo tempo caratterizzata dalla palpabile tensione che imbriglia cervello e gambe dei ragazzi di De Canio, è tutt'altro che spettacolare. A contare è solo il risultato e a primeggiare è l'unica squadra in campo che ne ha veramente bisogno. Il Palermo gioca con onore senza però riuscire a trovare spunti vincenti.

PRE-PARTITA - La partita della vita il Genoa la gioca a porte chiuse e con un migliaio di indomiti suoi devoti a soffrire e incitare “al buio”, assiepati oltre una gradinata Nord desolatamente vuota a causa dei fattacci della gara con il Siena. Striscioni di contestazione alla presidenza e di sostegno alla maglia sono appesi all'esterno dello stadio dove è in corso anche una raccolta benefica di generi alimentari e di prima necessità. Nel piazzale antistante le tribune un nutrito gruppo di forze dell'ordine controlla la situazione.

FORMAZIONI – Sono pesanti le defezioni con cui i due tecnici devono fare i conti, soprattutto gli squalificati Palacio e Kucka da una parte, Miccoli, Donati e Balzaretti dall'altra. De Canio schiera quindi Frey; sostenuto da una linea difensiva composta da Mesto, Granqvist, Kaladze (all'ultima partita ufficiale della sua carriera) e Moretti; a centrocampo vanno Rossi, Belluschi e Biondini mentre Jankovic agisce da trequartista alle spalle di Sculli e Gilardino. Mutti si affida al portiere Viviano con Labrin, Munoz e Mantovani a comporre la linea arretrata; Pisano, Migliaccio, Bertolo, Barreto e Aguirregarray in mezzo; Mehmeti e Budan in attacco.

PARTITA – Il Genoa parte arrembante, un diagonale di Belluschie un colpo di testa di Granqvist si avvicinano molto al bersaglio grosso, per poi farsi zavorrare dalla paura. Così appena la formazione di Mutti riesce ad entrare nei sedici metri avversari (27'), Frey deve compiere un autentico miracolo in uscita per deviare in angolo un tocco ravvicinato di Mehmet che nell'occasione s'infortuna e deve cedere il campo a Vazquez. Poi Barreto ci prova dalla distanza sbagliando per questione di centimetri sul rovesciamento di fronte Pisano è provvidenziale ad anticipare Rossi pronto a battere a rete. Dopo l'intervallo a difesa dei pali del Palermo c'è Brichetto al posto di Viviano. Neppure il tempo di ambientarsi che Gilardino, servito dalla destra da Rossi, appoggia nel sacco la palla dell'1-0. La reazione di Migliaccio & co. è vivace ma imprecisa al momento di tramutarsi in sostanza. Dopo che Gilardino si smarrisce nel bel mezzo di un contropiede, Mutti toglie Aguirregaray per inserire Lores Varela. Ma è il Genoa ad andare ancora a segno con un'azione personale di Sculli che, servito da Gilardino, s'incunea tra la fragile linea difensiva ospite, scavalcando Brichetto con un tocco delizioso per poi appoggiare in rete di testa. Sul 2-0 Sampirisi e Carvalho rilevano Jankovic e Sculli. Il Genoa ora può gestire il confronto a cuor leggero e, a risultato pressoché acquisito, Enrico Preziosi abbandona la sua inusuale postazione a bordo campo per accomodarsi in tribuna d'onore.

CHIAVE – Tutto come da copione: padroni di casa a fare la partita in cerca di un risultato positivo che valga la salvezza, ospiti rimaneggiati che badano soprattutto a contenere mostrando, a tratti, gli artigli.

CHICCA – Tra le asfittiche manovre dei rossoblù spicca il pregevole scambio che sblocca il risultato: tutto nasce da Biondini che allarga sulla destra per Rossi lesto a trovare Gilardino innanzi alla porta consentendogli di ritrovare il feeling con il goal. Surreale il boato di giubilo proveniente dall'esterno dello stadio.

TATTICA – De Canio opta per il 4-3-1-2; Mutti per il 3-5-2.

MOVIOLA – Valeri della sezione di Roma 2 dirige senza sbavature aiutato dagli atteggiamenti di sostanziale correttezza degli atleti in campo. Unico dubbio lo lascia un contatto in area rosanero tra Munoz e Gilardino e conseguente ammonizione del genoano.

PROMOSSI & BOCCIATI – Sino all'ultimo appuntamento Frey, portiere più impegnato della A, deve sfoderare il meglio del proprio repertorio per limitare i danni. Positivo anche l'approccio alla sfida di Sculli, non nuovo a segnare in gare disputate a porte chiuse: voto 7 ad entrambi. Nessun rossoblù, almeno sotto il profilo dell'impegno, merita l'insufficienza. Migliaccio, oggi con la fascia di capitano, è puntuale in fase di copertura e sempre attento al momento di proporre azioni in avanti: voto 6.5. Munoz tiene il campo con colpevole sufficienza e anche un Gilardino in condizione non smagliante riesce a trarne il massimo beneficio: voto 5.

[Articolo per Goal.com del 13 maggio 2012]

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domenica 6 maggio 2012

Sampdoria-Reggina 3-1: Super Pozzi, tripletta che vale la piena zona playoff

Sampdoria sempre più vicina ai playoff dopo la vittoria su una Reggina tutt'altro che irresistibile. La formazione di Iachini - più solida, ordinata e convinta di quella proposta da Breda -, vince senza patemi per 3-1 grazie a una tripletta di Pozzi (13', 36' e 60') e una rete di Melara (72'). La partita, scivolata su ritmi blandi, non è mai parsa in bilico premiando la formazione che più ha dato la sensazione di voler giocare a calcio. Tre vittore in otto giorni per i blucerchiati.

FORMAZIONI – Iachini, orfano di Gastaldello appiedato dal giudice sportivo, propone Da Costa trai pali; difesa con Rispoli e costa esterni mentre Volta e Rossini sono i centrali; centrocampo affidato a Munari, Obiang e Renan; mentre Juan Antonio agisce alle spalle di Pozzi ed Eder. Breda, che ha lasciato a casa Bonazzoli e Viola oltre allo squalificato Rizzo, schiera Belardi in porta; protetto da Freddi, Emerson e Angella; Melara, Armellino, D’Alessandro, Barillà e Colombo in mezzo affidando alla coppia Ceravolo-Campagnacci il principale compito di attaccare.

PARTITA – La Samp fa la partita mentre la Reggina non va oltre il ruolo di sparring partner finendo all'angolo già al 13' quando Eder può affondare con tranquillità sulla sinistra per poi appoggiare in mezzo dove Pozzi indirizza a rete un pallone sporcato da Angella. Gli ospiti provano a dimostrare di essere in campo si affidandosi a maldestri tentativi di Ceravolo. E' però uno stucchevole girare a vuoto. Così la Samp decide che è il caso di chiudere la pratica: prima di uscire per infortunio Juan Antonio ci prova con un destro dal limite, al 35' è poi ancora Pozzi a riuscirci battendo sul primo palo il distratto Belardi con la complicità di Colombo e Freddi che si dimenticano di coprirgli l'angolo di tiro. Dopo l'intervallo proprio l'inguardabile Colombo viene rilevato da Ragusa. Sul prato comunque gli equilibri restano gli stessi della prima parte: padroni di casa a maramaldeggiare al cospetto di avversari leggeri leggeri. Campagnacci cede il posto a Melara giusto in tempo per poter ammirare da vicino la terza rete del pomeriggio siglata da Pozzi: violento sinistro al volo nei sedici metri. Poi il bomber viene richiamato in panchina per dare spazio a Pellè. Al 72', in occasione del primo tiro in porta, Melara da due passi sigla la rete della bandiera. Il resto è poco più che attesa del triplice fischio inframezzata da estemporanei tentativi ospiti.

CHIAVE – Blucerchiati scesi in campo con la determinazione di chi vuole vincere, amaranto solo per onor di firma. Sta tutto in questo leit-motiv il senso di una sfida nella quale i calabresi dimostrano di non aver più nulla da chiedere al campionato e la squadra di casa una voglia matta di lottare per guadagnarsi le ultime possibilità di promozione.

CHICCA – E' bravissimo Pozzi, in occasione del secondo goal, ad ipnotizzare in un sol secondo Colombo, Freddi e Belardi per poi trovare il varco giusto mandando agli archivi la partita dopo soli 36'. Altrettanto bravo a freddare al volo Belardi su assist di Obiang in occasione del terzo centro.

TATTICA – Sampdoria con il 4-3-1-2, Reggina con il 3-5-2.

MOVIOLA – Palazzino di Ciampino dirige in maniera comoda una gara semplicissima. Eccessivo però il giallo comminato dopo 9' al diffidato Barillà per un intervento su Eder mentre qualche dubbio desta una trattenuta in area ospite di Angella su Volta sulla quale l'arbitro, ben piazzato, sorvola. Così come quando ammonisce anche il diffidato Renan risparmiandogli poi il secondo giallo quando il giocatore, per reazione, lo manda platealmente a quel paese.

PROMOSSI & BOCCIATI – Pozzi agisce bene mettendo a segno una tripletta che alza notevolmente le chances di playoff del suo club. 15 ora sono le sue pesanti firme all'attivo: voto 7.5. Nessun doriano merita l'insufficienza. E' onestamente difficile dare voti positivi ad una squadra come quella calabrese apparsa svogliata come una classe di liceali l'ultimo giorno di scuola ma, se non altro per il goal siglato, al subentrato Melara il 6 va di diritto. Fra i più distratti vi sono Belardi e Freddi insieme all'inconsistente Campagnacci: 4.5.

[Articolo per Goal.com del 5 maggio 2012]

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mercoledì 2 maggio 2012

Pagelle di Genoa-Cagliari 2-1: Palacio e Jankovic tengono a galla il Grifone, Pinilla non entra mai in partita

Queste sono le pagelle di Genoa-Cagliari, partita vinta 2-1 dai Grifoni e giocata a porte chiuse sul campo neutro di Brescia. A segno sono andati Palacio (11'), Ariaudo (13') e Jankovic (76'). Il successo pieno, che la formazione del presidente Preziosi non otteneva da ben 13 turni, rilancia le speranze di salvezza. Il terz'ultimo posto, sempre occupato dal Lecce dell'ex-Serse Cosmi bravo a pareggiare in casa della Juventus, è ora distante 3 punti a un paio di giornate dalla conclusione del campionato. 

GENOA:
Frey: Abituato a sciorinare prodezze di partita in partita stasera concede un solo volo utile alla causa. Voto 6.
Rossi: In quella che per il Grifo è l'appuntamento della vita il capitano di lungo corso va in riserva troppo presto. Voto 5.5.
Granqvist: Hamrén, selezionatore della nazionale svedese, è arrivato a Brescia per vederlo all'opera. Lui cerca di non deluderlo ma giocare in un clima da ultima spiaggia non lo aiuta. Voto 6.
Moretti: Ancora una volta è tra i principali colpevoli del gol subito. Alterna buone cose ad altre non all'altezza della categoria. Voto 5.5.
Alhassan: Nonostante i suoi 19 anni tiene il campo con diligenza, esce dopo un'ora. Voto 6.
Mesto: Fatica più del solito anche a produrre le sgroppate che sono una delle sue specialità. Voto 5.5.
Biondini: Come tutti gli ex è fra i più attesi, stasera svolge un utilissimo lavoro sporco. Voto 6.
Sculli: Parte come un gladiatore per poi venire contagiato dalla paura che attanaglia i suoi compagni e che ne zavorra la prestazione. Voto 6.5.
Gilardino: Qualche sponda e nessuna giocata degna del suo talento. Ennesima presenza da dimenticare. Voto 5.
Palacio: Gli bastano 11' per dare l'illusione di scacciare i fantasmi, bravo a reggere sulle sue spalle una squadra senza identità e con poca anima. Voto 7.
SOSTITUZIONI:
Jankovic: Entra a mezz'ora dalla fine per trasformare in maniera magistrale, potenza e precisione, un calcio piazzato che s'infila nel “sette” alla destra del portiere. Voto 7.
Birsa: Gettato nella mischia verso gli sgoccioli per tenere il più alto possibile la propria squadra. Voto ng.
Veloso: In campo solo per pochi giri di lancetta e per vedere da vicino l'unico cartellino giallo sventolato da Mazzoleni. Voto ng.

CAGLIARI:
Agazzi: Non proprio esente da responsabilità in occasione della prima rete subita, trascorre una serata senza sussulti sino a quando Jankovic lo costringe a recuperare un pallone nella sua porta per la seconda volta: Voto 5.5.
Perico: Lotta e mette la giusta attenzione per tutti i 90'. Alla mezz'ora avrebbe anche la chance di spaventare Frey ma smarrisce la lucidità. Voto 6.5.
Ariaudo: Il suo primo goal in campionato riesce a metterlo a segno tra 4 difensori genoani pressochè immobili a far da brutte statuine. Giusto premio, il suo centro, a coronamento di una prestazione più che sufficiente seppur gestita in condizioni fisiche precarie. Voto 7.
Astori: In apertura salva su Gilardino e poi tiene a bada gli avanti genoani senza neppure dover sudare troppo. Voto 6.
Agostini: In una serata da ritmi lentissimi e pause da incubo lui è tra i migliori in campo. Voto 6.5.
Ekdal: Fa il minimo indispensabile per guadagnarsi la sufficienza. Voto 6.
Conti: Solita prova fatta di disciplina, ordine e sostanza. Voto 6.5.
Nainggolan: Partecipa all'approssimazione generale. Voto 5.5.
Cossu: Compito svolto senza sbavature e con qualche piacevole giocata. Voto 6.
Ibarbo: Il suo ruolo di spauracchio resta solo virtuale, non riesce mai ad innestare la quarta finendo per agire soprattutto in fase di contenimento. Voto 5.
Pinilla: In dubbio sino a poche ore prima del match a causa di un affaticamento, passeggia sino a quando non lascia il posto a Nenè. Voto 4.5.
SOSTITUZIONI:
Nenè: Non incide. Voto 5.
Thiago Ribeiro: Sostituisce Ibarbo, anche nei vuoti. Voto 5.
Larrivey: Entra nel finale quando i suoi sono di nuovo sotto. Voto ng.


[Articolo per Goal.com del 2 maggio 2012]

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