Per mille satanassi, anche i miti non possono sottrarsi al passare del tempo! Persino quelli nati e vissuti grazie a carta e inchiostro come Tex Willer. Era il 30 settembre 1948 quando, per la prima volta, il più noto eroe del West a fumetti spuntò tra gli scaffali delle edicole. “Il Totem Misterioso” fu la prima striscia - ora divenuta autentico pezzo di modernariato - di una lunghissima saga. Un'edizione di 36 pagine disegnate dalla magica matita di Aurelio Galleppini (alias Galep) su testi di Gian Luigi Bonelli in vendita al prezzo di 15 lire. Il nome del ranger fu ispirato dall'insegna del negozio milanese, "Tex Moda" mentre il cognome avrebbe dovuto essere Killer ma, per non sfidare le ire dei censori, fu stemperato in Willer poco prima di andare in stampa. Aquila della Notte, questo l’appellativo con cui venne ribattezzato dagli indiani, iniziò le sue avventure come fuorilegge il cui codice d’onore prevede il mantenimento della propria libertà e la protezione dei più deboli uccidendo solo per difesa. Il tutto rappresentando il più tipico esempio di eroe positivo disposto a far trionfare la giustizia anche a costo di sfidare la legge. Dopo i primi 30 numeri, pur rimanendo il protagonista indiscusso delle storie, Tex venne affiancato dai pards Kit Carson (ispirato all’omonimo personaggio del Far West), il navajo Tiger Jack e il figlio Kit. Dieci anni dopo il fumetto cambiò aspetto passando dalla striscia all’albo. A segnare la trasformazione fu la pubblicazione nell’ottobre 1958 de “La Mano Rossa”, primo numero a raccogliere gli episodi pubblicati nel formato di striscia. Tutte le copertine della serie, dagli esordi fino al numero 400 del febbraio 1994, sono state realizzate da Aurelio Galeppini; attuale copertinista è Claudio Villa.
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martedì 30 settembre 2008
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