Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

venerdì 16 ottobre 2009

Oscar Wilde, il ritorno: voci e conversazioni dall’aldilà con lo spirito del dandy irlandese

"Essere morto è la più noiosa esperienza della vita. Eccettuato, ovviamente, l’essere sposati o pranzare con un insegnante". E’ solo una delle migliaia di battute attribuite a Oscar Wilde. Ma questa si distingue per una particolarità non trascurabile: giungerebbe direttamente dall’aldilà. Ad averla tramandata è stata la medium dublinese Hester Travers Smith, figlia del professor Edward Dowden e moglie di un importante fisico irlandese, particolarmente nota ad inizio ‘900 ed in costante rapporto con lo spirito di Oscar Wilde dall’8 giugno al 26 luglio 1923. I metodi di contatto erano due: l’ouija board (tavoletta sulla quale sono impressi lettere, numeri e simboli usati per comunicare con gli spiriti) e la scrittura automatica.

E’ soprattutto attraverso questo sistema che l'entità di Wilde dettava messaggi alla medium che, in trance, scriveva con la grafia dell'entità stessa. I suoi esperimenti vennero seguiti da numerosi scienziati e quei messaggi furono esaminati da celebri esperti grafologi che li misero a confronto con i manoscritti originali di Wilde conservati al British Museum. Secondo i referti dell'epoca le analisi confermarono "senza ombra di dubbio" che la scrittura e la firma erano identiche a quelle di Oscar Wilde e il contenuto dei messaggi perfettamente in sintonia con le idee e lo stile del famoso scrittore. La medium racchiuse quelle conversazioni in un volume dal titolo 'Psychic Messages from Oscar Wilde', presentato per la prima volta sul Daily News del 27 luglio 1923, per poi realizzarne un'arricchita seconda edizione nel 1924 intitolata ‘Oscar Wilde from Purgatory’, leggibile cliccando QUI.

Nel secolo scorso la figura di Oscar Wilde fu al centro di numerose sedute spiritiche. Oltre a quelle di Hester Travers Smith, molte altre ne seguirono in maniera più o meno pubblicizzata. Al termine di alcune di esse si vociferò addirittura che lo spirito dello scrittore avesse dettato un’intera commedia. Del testo però non ve sarebbe alcuna traccia. Tuttavia esiste un caso ancor più originale (e forse per questo motivo fra i più tramandati) che si avvalse persino di una testimonianza audio. Era il 20 agosto 1962 quando una voce attribuita ad Oscar Wilde si manifestò nella stanza che il medium britannico Leslie Flint soleva utilizzare per le sue celeberrime sedute spiritiche. Il sonoro di quell’”incontro” è ascoltabile cliccando QUI.

In vita Oscar Wilde venne sempre affascinato dall'occultismo, dallo spiritismo e dall'esoterismo in generale. E il suo rapporto con l’idea della morte fu particolarmente travagliato. Ne ‘Il Ritratto di Dorian Gray’ scrisse: "La morte è l'unica cosa che riesce a spaventarmi. La detesto, perché oggi si può sopravvivere a tutto tranne che a lei". Lei lo accolse fra le sue braccia all'1.45 di un anonimo pomeriggio parigino al numero 13 di reu des Beaux-Arts, in un'angusta stanza al primo piano dell’infimo Hotel d’Alsace. Era il 30 novembre 1900 e, forse inavvertitamente, lasciò in pegno al mondo la sua icona.

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