Vince di misura l'Inter, al Ferraris. Nel finale del primo tempo è Muntari, con la determinante complicità di un incertissimo Eduardo, a strappare i tre punti su un Genoa incerottato ma trasudante orgoglio e buone giocate. Nerazzurri spesso in difficoltà ma bravi a indossare i panni della squadra disposta al sacrificio e persino a prendersi fischi da provinciale per perdite di tempo che magari non saranno certo da gran blasone ma certamente sono utili per portarsi a casa l'intera posta.
FORMAZIONI – Facendo di necessità virtù Gasperini (mai vincente contro l’Inter) davanti a Eduardo propone una difesa più folta del solito composta da Chico, Ranocchia, Dainelli, Kaladze e Criscito. Senza ali di ruolo (Rudolf, Palacio, Palladino e Sculli ko insieme al regista Veloso e a Kharja) Gasperini sopperisce all’emergenza presentando un centrocampo a 4 composto da Rossi, Milanetto, Rafinha e Mesto. Toni, che festeggia la 200a presenza in serie A, unica punta. L'unico attaccante portato in panchina è il Primavera Boakye.
Lasciato a casa Chivu (coscia destra ancora dolorante) ma recuperato in extremis il Principe Milito, accomodatosi in panchina ma pronto per la sua “prima” davanti ai suoi ex-tifosi, Benitez ritrova tutti gli attaccanti. Biabiany si sistema nella linea avanzata composta anche da Sneijder (fresco di rinnovo contrattuale) e Coutinho, tutti e tre a supporto di Eto’o. Rientro da titolare anche per Santon (preferito a Muntari), quarto di sinistra accanto a Samuel, Lucio e Maicon a protezione di Julio Cesar. Conferme per Zanetti e Cambiasso.
PARTITA – Coprire gli spazi per ripartire in velocità e costringere l'Inter a stare sul chi va là. La strategia rossoblù, corroborata da un Toni in grande spolvero, accende il match sin dalle prime fasi. Dopo un botta e risposta Toni-Snejider a saggiare i guanti dei portieri avversari Cambiasso, al 19', deve cedere il posto a Muntari causa infortunio. Un paio di minuti dopo Toni cerca il secondo palo ma trova un Julio Cesar volante che manda in angolo. Alla mezz'ora Inter vicinissimo al gol con Eto'o pescato solo in mezzo all'area da Muntari, Il tocco del camerunense è eccessivamente felpato e si spegne oltre la traversa. Opportunità altrettanto nitida per Rossi a 3' dal riposo, quando Chico gli serve una palla d'oro che lambisce il montante senza ferire. Prima del the caldo Rafinha ci prova dalla distanza trovando la resistenza del portiere. Molto meglio va a Muntari che, all'ultimo minuto di recupero, trova il vantaggio su clamorosa papera di Eduardo che “liscia” un pallone senza troppe pretese.
Ripresa con gli stessi effettivi e sempre con Toni, girata alta, a tentare per primo il colpo grosso. Al 58' Gasperini mischia le carte: fuori Chico e Mesto, dentro Destro e Zuculini. I padroni di cass spingono alla ricerca del pareggio concedendo inevitabilmente spazi per le ripartenze ospiti che, però, rimediano solo punizioni. Peraltro non sfruttate in maniera adeguata. Al 63' anche Julio Cesar è vittima di un infortunio e deve lasciare la porta a Castellazzi che al 72' salva su colpo di testa di Toni. Poco prima Eto'o mandava fuori in rovesciata. Al 79' anche Boakye entra al posso di Rossi per rinforzare numericamente la linea offensiva. Dall'altra parte Cordoba rileva Biabiany. A ridosso del 90' proprio Boakye ha sul piede la palla del pari ma calcia clamorosamente alto. A conservare lo 0-1 mette lo zampino anche Castellazzi para a terra su deviazione di Destro.
CHIAVE – Quando ormai la prima frazione pare destinata a chiudersi a reti bianche Eduardo interviene con eccessiva sufficienza su un pallone che Muntari carica di speranze e poco più. Per il portiere lusitano la sfera ha la stessa sostanza di una saponetta che, beffardamente, scivola in porta tra lo stupore collettivo.
CHICCA – Stop di petto e botta al volo quasi perfetta. Quella mostrata da Criscito al 78' è una perla che va ad aggiungersi a tutte quelle mostrate da Toni. Estetica allo stato puro per dandies che si appagano del bello dimenticandosi della sostanza,
TATTICA – Meditatissimo quanto inedito 5-4-1 per il Gasp che, facendo di necessità virtù, abbandona il consueto 3-4-3 rimpolpando reparto arretrato e centrocampo ma chiedendo a Chico e Mesto di salire di posizione ogni volta che il Genoa conquista palla. Nella ripresa, con l'ingresso di Destro, i rossoblù passano al 4-4-2. Benitez non offre sorprese dell'ultima ora optando per il classico 4-2-3-1.
MOVIOLA – Dirigere una partita di calcio fischiando solo lo stretto necessario. Il marchio di fabbrica del livornese Banti viene riproposto anche al Ferraris funzionando sino a quando la tensione in campo inizia a sommergere anche l'arbitro stesso. Al 6' Chico viene fermato in fuorigioco. Questione di millimetri che danno ragione all'assistente Rosi.
PROMOSSI & BOCCIATI – Avere i riflettori puntati addosso quando si deve essere protagonisti contro una grande stimola i campioni di razza. Luca Toni è fra questi sciorinando tutto il suo repertorio. Tutto esteticamente bello, peccato che a mancare sia l'acuto che conta (voto 7). Eduardo, suo malgrado, mette in salita il campo dei suoi omaggiando Muntari (decisivo il suo ingresso voto 7.5).con un interventaccio inguardabile (voto 4.5). Serata intensa per Lucio che, alle prese con Toni, alterna le solite magie da gigante buonissimo a qualche colpo a vuoto (voto 6).
Prima dell'ingresso in campo delle squadre i tabelloni dello stadio trasmettono un filmato che raccoglie alcune delle prodezze in rossoblù del principe Milito. Cori che sanno tanto di malinconico revival. (voto 8 ai nostalgici)
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[Articolo per Goal.com del 29 ottobre 2010]
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venerdì 29 ottobre 2010
Genoa-Inter 0-1: PAPERA di Eduardo e Muntari rilancia i nerazzurri!
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Football: Genoa 1893
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