A. proprio questa mattina me lo ha confermato. Quando è il momento di iniziare il definitivo conto alla rovescia ci si aggrappa solo a loro: i ricordi di cose, volti, nomi. Se ne cercano il più possibile, anche quelli un tempo considerati superflui. Si rincorrono e abbrancano a gran manate. Proprio come fanno i bimbi con la sabbia per costruire i più rudimentali castelli. Semplici e fragili come le nostre esistenze. A. fa così, nell’unica maniera concessa. Sta preparandosi la valigia stipandola il più possibile. E poco importa se alla fine non tutto sarà piegato perfettamente. Ciò che è davvero essenziale è trovarci un senso. O almeno addormentarsi nell’illusione che un filo logico vi possa essere. Buon viaggio.
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mercoledì 16 settembre 2009
La valigia di A.
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