Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
- - - - - - - - - - - - - - - -

Copertina

Copertina

Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

martedì 27 gennaio 2009

John Titor, l'incredibile storia dell’uomo venuto dal futuro. Imbroglio, fantascienza o realtà?

Mettiamo il caso che in futuro i viaggi nel tempo siano possibili. Che qualcuno decidesse di tornare ai giorni nostri. Che cosa farebbe? Quali effetti avrebbe sul mondo? E, soprattutto, quale credibilità otterrebbe dalle persone con cui riuscirebbe ad entrare in contatto?
Il 2 novembre 2000, sul sito del Time Travel Institute, un utente dal soprannome Timetravel_0 apre un topic dal titolo "I Am From 2036" con le seguenti parole: “Salve. Sono un viaggiatore nel tempo. Provengo dall’anno 2036. Sto tornando a casa dopo aver recuperato un computer Ibm dell’anno 1975”.

Ovviamente nessuno all’inizio lo prende sul serio. Ma in seguito le discussioni sostenute, e le risposte alle domande che gli vengono poste, fanno cambiare idea a molti. E’ l’inizio di una storia intrigante fatta di predizioni, descrizioni di una macchina del tempo e risvolti clamorosi. John Titor, questo l’appellativo scelto il 27 gennaio 2001 dal sedicente crononauta per intervenire sul forum bbs.artbell.com, afferma di essere un soldato americano nato nel 1998 a Tampa, in Florida, la cui prima missione nel passato fu quella di tornare nel 1975 allo scopo di reperire un computer Ibm 5100 che, fra le caratteristiche non documentate, avrebbe potuto svolgere un’operazione vitale nel 2036: effettuare conversioni tra i vecchi sistemi Ibm e Unix per evitare un collasso dei sistemi informatici. Una prima verifica conferma l’ipotesi, i sistemi operativi Unix hanno un difetto: allo scadere del 2038 riporterebbero la data al 1901. L’unico elaboratore a possedere la peculiarità di poter interpretare due linguaggi differenti è, appunto, l’Ibm 5100. Questa sua segreta particolarità non viene però confermata ufficialmente prima dell’agosto 2004. A svelarlo è un articolo del Rochester Magazine.

Tuttavia, dopo aver concluso quel mandato, John Titor prima di tornare nel suo tempo decide di fermarsi nell’anno 2000. La decisione ha il personale scopo di far visita alla propria famiglia - compreso se stesso da bambino - per mantenere fede ad una promessa fatta al proprio nonno paterno e per vedere gli effetti del millennium bug, potenziale catastrofico difetto informatico che avrebbe dovuto manifestarsi al cambio di data dalla mezzanotte del 31 dicembre 1999 al 1° gennaio 2000. Come si sa il pericolo venne scampato. Chi crede ciecamente all’ipotesi della reale esistenza di John Titor sostiene che sia stato lui a mettere una pezza a questo ipotetico problema. Gli scettici, ci ridono sopra. Nessuno ha però ancora saputo chiarire in maniera definitiva come ciò avvenne.

Per Titor il presupposto del viaggio nel tempo è l'interpretazione multiverso della fisica quantistica. Un modello secondo il quale ogni situazione che può evolvere in più di una direzione va in ogni possibile direzione. E ogni possibilità è il punto di origine di un nuovo universo parallelo o worldline. Viaggiando a ritroso nel tempo non si percorrerebbe quindi la propria linea temporale come se fosse il binario d'un treno, questo perché la presenza di qualcuno nel passato apporta un cambiamento generando un nuovo insieme in espansione di worldlines. Si sconfinerebbe invece in un'altra dimensione, tanto più simile alla propria quanto più ridotta è l'entità del viaggio. Quindi la worldline che lui descrive come il suo "passato" è assai simile, ma non identica, al nostro presente e futuro prossimo.

Sino al 24 marzo 2001, giorno nel quale il crononauta comunica di aver deciso di tornare nel suo tempo, John Titor annuncia dettagliatamente vari eventi. Tra questi vi sarebbe lo scoppio, nel 2015, di una guerra nucleare globale. Si tratterebbe di un conflitto tanto breve quanto devastante. Se è vero che alcune predizioni sono state smentite dai fatti, altre si sono sorprendentemente verificate. Fra queste l’invasione americana dell’Iraq nel 2003 e quella secondo cui entro i successivi diciotto mesi dal suo ritorno nel futuro il Cern (l’Organizzazione Europea di Ricerche Nucleari con sede a Ginevra), avrebbe individuato la possibilità di creare artificialmente piccoli buchi neri. La scoperta, utile a produrre un’immensa fonte di energia, a suo dire verrebbe poi sviluppata ed applicata per la costruzione delle future macchine del tempo. Modelli come la ‘C204’ prodotta dalla General Electric ed installata nel baule di una Corvette Cabriolet del ’66 utilizzata dallo stesso Titor per svolgere la propria missione del 1975. A circa un anno da quanto affermato da Titor, il Cern dopo l’avvio del Large Hadron Collider (LHC) conferma ufficialmente la possibilità di creare in maniera artificiale dei mini buchi neri. Una delle condizioni necessarie per far funzionare una ipotetica macchina del tempo…

Dopo la partenza di John verso il 2036 sua madre, Kay Titor, contattò un piccolo editore per pubblicare un libro. Al suo interno vengono pubblicate la serie di fotografie lasciate dal figlio, i dialoghi internettiani con gli utenti dei vari forum, oltre a progetti della macchina del tempo e spiegazioni sul suo funzionamento. La storia dell’uomo venuto dal futuro si sviluppa in modo esponenziale. Oggi una qualsiasi ricerca sull’argomento effettuata con un motore di ricerca propone circa 210 mila risultati. Il miglior punto di partenza per conoscere la storia di John Titor è quindi il web. Se volete farvi una propria opinione in merito il primo passo è andare sul sito anomalies.net che, su questo link e su quest'altro, ha conservato i post originali, oppure cliccare QUI per leggere la traduzione in italiano ti tutti i suoi post. Poi, dopo il sito del Time Travel Institute, è utile visitare il sito ufficiale a lui dedicato, passando per quello europeo, quello italiano e quello di paranormale.com. Ovviamente anche Wikipedia gli concede spazio in tutte le lingue possibili, tra cui l’inglese e l’italiano, evidenzianto critiche volte a smontare parte delle teorie possibiliste. Cosa che fa, stavolta meno duramente del solito, Paolo Attivissimo giornalista specializzato nello smascherare le “bufale” informatiche sbugiardandole sul proprio blog. Interessanti racconti / indagini sul caso di John Titor potete trovarle sul sito del Professor Echos mentre su questo è possibile leggere l’articolo pubblicato sul mensile Focus nel settembre 2006.
Molte televisioni hanno dedicato programmi e documentari al viaggiatore del tempo. Per vedere in streaming 'Il mio nome è John Titor e provengo dal 2036', documentario di oltre 44 minuti realizzato da Luca Jaeggli e Davide Conconi per il programma 'Storie' della TSI (Televisione Svizzera Italiana) trasmesso il 15 aprile 2007 basta cliccare QUI.

Insomma, vera o falsa che sia, questa storia è indubbiamente accattivante. Oscar Wilde, tipo che aveva (quasi) sempre ragione, asseriva che era la vita a copiare l'arte e non viceversa. Sembra un paradosso, ma se ci pensate bene scoprirete anche voi che è la verità. Di questo passo mi tornerà la voglia di rivedere la trilogia di "Ritorno al Futuro"...

A corredo del post ho inserito l'immagine di uno dei documenti lasciati da John Titor: uno degli schemi della sua macchina del tempo.

Nessun commento: