Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Copertina

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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 22 febbraio 2009

QPR-Ipswich Town 1-3: L’harakiri di Paulo Sousa

La visita dell’Ipswich Town a Loftus Road è più o meno una gita di piacere conclusa con un tintinnante 3-1. Tanti meriti propri e altrettanti demeriti di un QPR che, dopo aver trovato subito il vantaggio con Di Carmine servito da Routledge, cede via via il campo sino al pareggio di Stead al quarto d’ora per poi crollare nella ripresa quando i Tractor Boys dilagano con Counago (61’) e Walters (70’).

Per raggiungere la Premier League, anche attraverso i playoff, occorre meritarselo. Magari dimostrando di crederci almeno un pochino. La sfida contro l’Ipswich aveva il sapore del dentro o fuori, a tratti il QPR l’ha giocata come se fosse un’inutile gara di fine stagione tra amnesie e confusioni tattiche. La responsabilità è soprattutto di Paulo Sousa che, ancora una volta, dimostra di pensare soprattutto a limitare i rischi personali piuttosto che ambire fortemente all’obiettivo che tutti i supporters dei Rangers meriterebbero. Un vero peccato. Soprattutto perché lo zuccherino del vantaggio segnato da Di Carmine al 3’, si fa boccone amaro al 14’ mentre Stead supera Camp anticipando il distratto Hall, e diventa velenoso nella ripresa quando Jim Magilton sale in cattedra insegnando al portoghese cosa significhi gestire al meglio una partita di calcio. Di errori evidenti ce ne sono a bizzeffe. Quelli più eclatanti sono l’ingresso di Helguson, che invece di affiancarsi a Di Carmine ne diventa sostituto, il tardivo inserimento di Blackstock e l’assoluta miopia a leggere le pieghe il match. Dall’altra parte il manager ospite è razionale. I suoi uomini pressano e approfittano delle debolezze degli Hoops senza neppure sudare troppo. Le reti messe a segno da Counago al 61’ e dal neo-entrato Walters al 70’ sono assolutamente emblematiche. Giusto così. Purtroppo.

TABELLINO

QPR: Camp, Delaney (Blackstock 67), Mahon, Hall, Leigertwood, Routledge, Gorkss, Connolly, Cook, Miller (Balanta 73), Di Carmine (Helguson 55).
Subs Not Used: Stewart, Alberti.
Goals: Di Carmine 3.

Ipswich: Richard Wright, David Wright, McAuley, Bruce, Thatcher, Miller, Norris, Civelli (Walters 61), Quinn, Stead (Lisbie 69), Counago (Garvan 82).
Subs Not Used: Supple, Balkestein.

Booked: Thatcher.

Goals: Stead 14, Counago 61, Walters 70.

Att: 13,904

Ref: Stuart Attwell (Warwickshire).

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Prima di giudicare Paulo Sousa dovresti sciacquarti bene la bocca.
Non è il tipo che lascia perdere gli obiettivi per pensare solo a se stesso...

Claudio ha detto...

Dolcissima Benedetta, i consigli, prima di darli agli altri sarebbe opportuno che li mettessi in pratica da te. Una gara che può rappresentare il bivio di un'intera stagione non si può affrontare in questa maniera. Schierare una sola punta, subire il gioco avversario e non rischiare il dovuto mi sembra voler usare il freno a mano. Così come non mi sono sembrate particolarmente motivanti le dichiarazioni delle ultime settimane e quelle del post partita. Comunque, se in futuro i fatti mi smentiranno, il primo ad esserne felice sarà il sottoscritto. Di questo puoi esserne sicura.

Anonimo ha detto...

Mi inserisco solo per dire che Sousa, ovviamente, è portoghese e non brasiliano, come credo tu lo abbia inquadrato nel post.
^____^

O ho capito male io? O_o

Comunque abbiamo giocato davvero male.
Mahon su tutti: è stato il 12° uomo dei tractor boys!

Copio tutto e torno su qpritalia! :D

Claudio ha detto...

Ciao Wally, grazie per avermi segnalato il refuso. Mi dispiace che Benedetta se la sia presa per le mie critiche al portoghese, ma stavolta Paulo Sousa non riesco proprio a giustificarlo. Oh, poi giustamente, ognuno può pensarla come vuole. A volte sembro proprio un cattivone...
:)

Anonimo ha detto...

Aver preso una squadra solo tre mesi fa...e non sbagliare mai mi sembra abbastanza impossibile. Poi...si sa...seduti sulla poltrona con le patatine in mano...siamo tutti bravi a giudicare...
:o)

Claudio ha detto...

Carissima Benedetta, fra una patatina e l’altra e ho trovato il tempo per fare due conti affinché possa esserti più chiaro il mio pensiero, eccoli:

Iain Dowie: 12 partite giocate, 18 punti (5 vinte-3 pareggiate-4 perse). Media punti: 1.5. 9° posto a 1 punto dal Burnley sesto e 9 punti dal Birmingham primo.

Gareth Ainsworth: 5 partite giocate, 7 punti (2 vinte-1 pareggiata-2 perse). Media punti: 1.4. 10° posto a 3 punti dal Cardiff sesto e 15 punti dal Wolverhampton primo.

Paulo Sousa: 15 partite giocate, 22 punti (5 vinte-7 pareggiate-3 perse). Media punti: 1.46. 11° posto a 5 punti dal Cardiff sesto, che però ha disputato due gare in meno, e 19 punti dal Wolverhampton, che ha due gare in più.

Tutto questo per dirti che Paulo Sousa, pur essendomi particolarmente simpatico (liberissima di non crederci ma così è), ha ottenuto meno di Dowie e poco più del “reggente” Ainsworth. Considerando che una fra le più ambiziose società inglesi l’ha ingaggiato per arrivare in zona playoff (e non per vincere il campionato), la sua gestione mi pare poco entusiasmante. Ora vado a fare scorta di altre ghiottonerie. Se mi dici quali sono le tue preferite sarò lieto di dividerle con te. :)

PS – Comunque football e cibo non sono un buon abbinamento. Entrambi meritano il massimo dell’attenzione…

Anonimo ha detto...

Facciamo una cosa.
Alla fine di questa stagione di Championship...quando Paulo sarà arrivato in zona playoff, farò una festa con tutte le ghiottonerie possibili e immaginabili. E inviterò anche te...

Claudio ha detto...

Mi sto già mettendo a dieta in vista della festa! Grazie per l'invito, Benedetta. :)

Anonimo ha detto...

HEY HEY!
Ragazzi!
Voglio venire anche io!
:D

Buon pareggio oggi, contro il lanciatissimo Cardiff (che non perdeva punti in casa da due mesi).
Ottimo per l'umore, meno per la classifica, però...