Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 1 febbraio 2009

Promossi & Bocciati di Genoa-Palermo 1-0: Immenso Criscito, il ragazzino con lo spirito di Hannibal...

Questi sono i migliori e i peggiori di Genoa-Palermo, sfida vinta dai Grifoni per 1-0 grazie ad una rete di Criscito a due minuti dal termine. Con questi tre punti la squadra di Gasperini consolida il suo quarto posto in classifica.

Criscito:
Dietro la faccia d’angelo si nasconde lo spirito di Hannibal Lecter. Il ventiduenne di Cercola gioca con una personalità da veterano. Bravo a fare l’esterno sinistro di centrocampo, preciso al momento di tornare a vestire i panni del difensore, puntuale a seguire le azioni offensive dei suoi compagni. Al 35’ lo ferma un palo, a due minuti dalla fine non ci sarebbe riuscito neppure un esorcista. Perfetto. Voto 7.5.

Jankovic:
Magari sarà per la voglia di dimostrare a Zamparini e ai suoi ex-compagni che le critiche piovutegli da Palermo erano ingenerose; o forse solo perché ha ritrovato il gusto di giocare a pallone con la smorfia tipica dei fuoriclasse. In attesa di capire dove sta la verità, il ragazzo di Belgrado lotta da leone e cerca l’ennesimo goal da cineteca con una rovesciata che fa guadagnare la pagnotta all’altrettanto bravo Amelia, il migliore degli ospiti. Per entrambi voto 7.

Rubinho:
Si fa trovare pronto nell’unica occasione che la sua difesa concede agli avversari. L’inzuccata di Simplicio a metà ripresa possiede il potenziale per dare una sterzata di 180° al match. Lui è reattivo e riporta tutto nei binari della normalità. Essenziale. Voto 6.5.

Kjaer: Il danese oggi aveva un compito ben preciso: francobollare Milito. Compito arduo per quasi tutti. Lui, con le buone e un po’ con le cattive, riesce a prendere le misure al Principe. Allo scadere è stremato e non riesce a compiere l’ennesimo miracolo quando si trova a fare i conti con Olivera e Criscito. Bravo comunque. Voto 6.

Mchedlidze:
Pretendere che il georgiano facesse la differenza in una sfida simile è stato pretestuoso. Ma d’altronde in qualche maniera bisogna pur crescere, no? Voto 5.5.

Bresciano:
L’italo-australiano viene controllato in maniera efficace dall’arcigno assetto tattico avversario. Non che dia la sensazione di risparmiarsi, ma le sue energie vanno quasi sempre a sbattere contro il muro rossoblu. Voto 5.

[Articolo per Goal.com del 1° febbraio 2009]

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