Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 23 marzo 2014

Sampdoria-Verona 5-0: Manita blucerchiata, veneti in crisi

Una Sampdoria bella, e ridestata dalle strigliate infrasettimanali di Mihajlovic, supera largamente un Hellas Verona sveglio davanti ma totalmente in catalessi dietro. 5-0 il risultato di una partita dai ritmi sincopati che i padroni di casa archiviano già nella prima parte. A segno vanno Sansone (3'), Renan (23'), Soriano autore di una doppietta (38' e 48') e Palombo (58'). La formazione di Mandorlini deve anche fare i conti con un Da Costa particolarmente reattivo. FORMAZIONI – 4-3-3 per entrambe le squadre. Mihajlovic, oltre a confermare Da Costa, schiera una difesa composta da De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Regini; una mediana con Palombo, Renan e Soriano e il tridente formato da Gabbiadini, Sansone e Maxi Lopez. Mandorlini preferisce affidarsi a Rafael tra i pali; Cacciatore, Moras, Maietta e Albertazzi (al posto di Agostini) a sua protezione; Romulo, Donadel e Halfredsson a centrocampo; in avanti Iturbe e Jankovic supportano Toni. PRIMO TEMPO – Subito vantaggio Samp, Sansone è lesto a ribattere un pallone finito sul palo da tiro di Renan. Sfida mai banale anche per merito degli scaligeri, vicini al pari con Toni, Iturbe e Romulo. Blucerchiati bravi a rispondere a tono impegnando Rafael ancora un paio di volte con Sansone, per poi batterlo nuovamente su rasoterra di destro di Renan, servito involontariamente dall'arbitro, e con un appoggio in rete di Soriano su assist di Regini. SECONDO TEMPO – La vendemmia doriana riprende insieme alla partita. Merito dell'ingordo Soriano, che maramaldeggia al limite dei sedici metri per poi segnare in diagonale. Rafael limita i danni su fiondata di Sansone ma cede ancora su una punizione di Palombo che filtra da una barriera tanto nutrita quanto inutile. Per la squadra di Mandorlini, umiliata nel risultato e nel gioco, resta solo la magra consolazione di qualche giocatore, soprattutto Toni e il neo entrato Rabusic, mai domi seppur sempre soccombenti nei duelli con Da Costa. CHIAVE – Tatticismi al minimo ed agonismo al massimo. Un Doria ben equilibrato e combattivo passeggia su un Hellas inguardabile quando non ha la sfera tra i propri piedi. MOVIOLA – Calvarese di Teramo si dimostra bravo e puntuale in ogni frangente della gara. [Articolo per Goal.com del 23 marzo 2014] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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