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La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 10 aprile 2011

Sampdoria-Lecce 1-2: Sprofondo Samp! Di Michele e Olivera per il colpaccio Lecce

Venti anni fa alla Sampdoria di Vialli e Mancini il Lecce consegnava il sogno dello scudetto, oggi a quella di Pozzi e Maccarone mostra gli spettri più inquietanti. Di Michele (39') e Olivera (66'), rendono inutile il centro di Maccarone (69') che accende l'illusione di rimonta resa ancor più ardua dell'ingenua doppia ammonizione di Mannini. Neppure in uno stadio gonfio di colori e passione blucerchiata questa Samp, confusa e poco talentuosa, riesce a mostrare capacità per imporsi su un Lecce che al Ferraris sfodera una prestazione ordinata e di gran cuore.

FORMAZIONI – Cavasin conferma Curci tra i pali e schiera una linea difensiva composta da Volta, Gastaldello e Martinez al posto dell'infortunato Lucchini; in mediana sistema Mannini, Palombo, Poli e Ziegler; Guberti agisce alle spalle di Maccarone e Pozzi.
Gigi De Canio propone Rosati in porta; Tomovic, Giacomazzi (preferito a Grossmuller) e Fabiano a diretta protezione; centrocampo affidato a Munari, Olivera, Vives e Mesbah; Bertolacci trequartista dietro alle punte Jeda e Di Michele.

PARTITA – Inizio vivacissimo, Di Michele e Ziegler sfiorano la segnatura con conclusioni da fuori. Poi Olivera e Mesbah impegnano Curci, bravissimo soprattutto ad opporsi al diagonale sinistro dell'algerino. Altrettanto reattivo è Rosati a salvarsi in angolo su tocco ravvicinato di Maccarone. Al 39' il Lecce passa con Di Michele, libero di sgusciare fra le (brutte) statuine blucerchiate, per depositare di destro la sfera alle spalle del portiere. Ripresa che si apre con un'incornata a fil di palo di Jeda e con Rosati determinante su doppia conclusione di Guberti e Maccarone. La Samp ora attacca a testa bassa e De Canio si affida a Donati al posto di Bertolacci mentre Cavasin getta nella mischia Macheda al posto di Gastaldello con l'intento di aumentare la propria forza offensiva. Mentre Poli si dole per un'innocua telefonata al portiere Olivera raddoppia in contropiede complice una retroguardia doriana inguardabile. Gli ospiti si rilassano e Maccarone, di sinistro, riapre la sfida da una decina di metri. Mannini si guadagna l'ampia insufficienza rimediando, al 72', il secondo giallo per fallo su Jeda che scatta di rimessa. De Canio richiama Vives per inserire Grossmuller mentre Cavasin getta nella mischia Biabiany togliendo Guberti. L'assalto finale della Samp è tutto nervi e nessuna strategia. Quando anche capitan Palombo colpisce debole addosso a Rosati la palla del possibile 2-2 si ha la conferma che questa Samp sta davvero affondando.

CHIAVE – Sampdoria che cerca di sopperire ai limiti di manovra con l'ossessiva ricerca di occasioni su palle inattive; Lecce che sfrutta al meglio la sua propensione ad agire in velocità. De Canio si impone schierando una formazione che, a differenze degli avversari, sa esattamente cosa fare sul terreno di gioco: vincere e basta.

CHICCA – Persino un'azione di rimessa, non proprio esteticamente impeccabile, può assurgere al ruolo di “chicca” del pomeriggio. La rete del raddoppio giallorosso siglata da Olivera è l'esempio di come il coraggio di osare premi oltre i calcoli fini a se stessi.

TATTICA – Speculare 3-4-1-2 d'avvio per Cavasin e De Canio. Nella ripresa, con gli ospiti in vantaggio, gli assetti cambiano in 3-4-3 per la Samp (che in dieci passa al 3-3-3) e 4-4-2 per il Lecce.

MOVIOLA – L'internazionale Tagliavento di Terni sorvola su un atterramento in area di Pozzi ad opera di Giacomazzi e, immediatamente dopo, su un fallo di mano di Volta, nei sedici metri blucerchiati. In entrambe le circostanze la sensazione è che la concessione della massima punizione sarebbe potuta starci. Giuste le due ammonizioni comminate a Mannini. Il direttore di gara umbro lascia però perplessi in alcune decisioni quando l'atmosfera diventa incandescente.

PROMOSSI & BOCCIATI – Maccarone manifesta tutti i suoi attuali limiti ma, dalla sua, ha la freddezza che gli consente di riaprire il match mentre il mondo gli sta crollando addosso e parte degli spettatori stanno allontanandosi dal proprio posto: voto 6. Nella disastrosa prova offerta dalla Samp Mannini (comunque uno dei peggiori in campo), si fa espellere per doppio giallo al 72' proprio quando sta per suonare la carica più importante della giornata: voto 4. Non solo autore del goal che vale tre punti di platino, Olivera è strepitoso per abnegazione e lucidità. Imprendibile e cinico: voto 7.5. Tutti sufficienti i calciatori che l'ottimo De Canio schiera in questa tesissima sfida.

[Articolo per Goal.com del 10 aprile 2011]

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