Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 6 luglio 2008

‘Gone to the Moon’, il ritorno dei Kajagoogoo! Nei negozi a febbraio 2009, nei pc già adesso

Sorprendente e piacevole, tanto quanto può esserlo un inaspettato incontro. Se poi è legato a sensazioni adolescenziali beh… volete mettere?!? Si tratta dell’anteprima del nuovissimo lavoro dei Kajagoogoo: ‘Gone to the Moon’, arrivato da chissà quale combinazione internettiana sul mio hard disk. Un piacevole sussulto, questo della band che nel 1982 si presentava come figlioccia di Nick Rhodes dei Duran Duran e nei decenni si è tramandata soprattutto (e purtroppo) per aver lanciato Limahal nell’olimpo del pop più effimero. Così, a 23 anni di distanza da ‘Crazy People's Right to Speak’ e dopo alcune sparute apparizioni a soggetto (Limahal nella sua carriera solista e Nick Beggs insieme ad Austin Howard e Simon Ellis per ‘Homelands’ dell'88), questo album raccoglie il singolo ‘Rocket Boy’ (realizzato e distribuito semi-clandestinamente via internet nel 2007) e altre 11 tracce a cui hanno via via partecipato tutti i membri storici. Limahal compreso. Insomma, nulla a che vedere con le vicende dell’Alex Fletcher impersonato dal fascinoso Hugh Grant in “Scrivimi Una Canzone”, appiccicaticcio film dedicato alle meteore musicali anni Ottanta. Il risultato dell’impegno profuso dai Kajagoogoo è un disco che, seppur non all’altezza di un capolavoro come ‘Islands’, riesce comunque a non puzzare di stantìo. Pochissime autocitazioni e sano buon pop. ‘Gone to the Moon’ scivola via leggero leggero ed è comunque più fresco dei menù offerti dai troppi gruppi di plastica scorrazzanti nelle playlist dell’universo. Fra le curiosità incredibili c’è questa: il disco uscirà ufficialmente nel febbraio 2009 ma ai fans è concesso gratuitamente e con larghissimo anticipo! Basta fare un salto sul loro sito ufficiale cercare le news del 27 maggio scorso e cliccare sulla copertina del disco. Che cosa volere di più in un pigro pomeriggio d’estate?

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