Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 16 marzo 2014

Genoa-Juventus 0-1: Calaiò spreca, Buffon e Pirlo timbrano il successo

Ci sono tutta l'abilità balistica di Pirlo e i riflessi di Buffon (rigore respinto a Calaiò al 71') nella vittoria in extremis (89') di una Juventus più volte messa alle corde da un Genoa indomito. Sfida bella e vibrante che lascia i Grifoni con la netta sensazione di aver gettato al vento l'occasione di farsi un bel regalo in una stagione tutto sommato tranquilla. Campioni d'Italia bravi a reggere gli urti e assolutamente essenziali a trasformare a loro favore i pochi episodi salienti della serata. FORMAZIONI – Squadre disegnate sul terreno di gioco con uno speculare 3-5-2. Gasperini, oltre al portiere Perin, schiera Burdisso, De Maio e Marchese; in mediana Sturaro, Matuzalem e Bertolacci con Motta e Antonelli esterni chiamati anche ad agire in fase di copertura; Sculli e Gilardino davanti. Conte si affida a Buffon e ai difensori Caceres, Bonucci e Chiellini; Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba e Asamoah a centrocampo; Lorente e Osvaldo (sostituto di Tevez bloccato da un’infiammazione al tendine rotuleo) in attacco. PRIMO TEMPO – È battaglia tesa, su ogni pallone, senza lesinare energie. La fluidità di manovra ne risente, non così il pathos di continui contrasti modulati per individuare la sequenza giusta a scardinare la porta avversaria. Al riposo però si arriva senza alcun tiro a rete. Quelli di Osvaldo, due, sono goal per fuorigioco segnalati a un irritato e irritante Mazzoleni dal suo assistente Ghiandai. SECONDO TEMPO – Dagli spogliatoi esce un Genoa a tratti indemoniato che spaventa Buffon con una botta ravvicinata di Gilardino (poco dopo sostituito con Calaiò) e poi lo grazia con un diagonale a fil di palo di Motta. La Juventus fatica di fronte all'asfissiante pressing rossoblu. Il neo entrato avrebbe anche l'enorme possibilità di battere un rigore (evidente tocco col braccio di Vidal), ma il portiere della nazionale respinge tuffandosi alla sua sinistra. L'errore ha l'effetto di una secchiata gelata sull'ardore dei padroni di casa e la squadra di Conte ha spazi per riordinare le idee. Nel finale Quagliarella, Isla e Padoin rilevano Osvaldo, Lichtsteiner e Vidal. Sul finire è però il piedino fatato di Pirlo a incidere a fondo la partita con una punizione, infilata sotto l'incrocio destro di Perin. Inutile la reazione genoana. CHIAVE – Cercare di mettere qualche granello nei collaudati ingranaggi bianconeri per poi proporre il meglio delle proprie qualità. Il diktat gasperiniano diventa il leit-motiv di una sfida da spalti finalmente gremiti. MOVIOLA – Mazzoleni, ricordato ancora dai tifosi di casa per un clamoroso rigore concesso a Del Piero per un fallo di Papastathopulos alcuni anni fa, dirige in maniera tutt'altro che tranquilla cercando di mostrare personalità ma finendo per rovinare la sfida con decisioni cervellotiche. Corretto annullare per offside il primo centro di Osvaldo, probabilmente non altrettanto il secondo visto che il finalizzatore pareva in linea sul servizio di Pogba. Non comprensibile anche l'ammonizione risparmiata ad Osvaldo per avere proseguito l'azione a gioco fermo. Dubbi su un contrasto in area ospite tra Lichtsteiner e Bertolacci. Giusta la concessione del rigore al Genoa. [Articolo per Goal.com del 16 marzo 2014] © RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento:

lucalovesfootball ha detto...

la solita fortuna della juve...peccato perche il genoa aveva fatto una buona partita e non meritava di perdere.

lucalovesfootball.blogspot.com