Il Grifone si inchina ad un ottimo Milan solo dopo aver disputato una gara di cuore e intensità. A decidere sono un rigore di Ibrahimovic (55') e un centro di Nocerino (79'). Ai padroni di casa l'azione del penalty costa l'inferiorità numerica a causa del doppio giallo mostrato a Kaladze. Gara intensa che ha offerto sprazzi di bel calcio. Grazie a questo successo, il 7° negli ultimi 8 incontri, i rossoneri sorpassano la Juventus (impegnata contro il Cesena) in vetta alla classifica.
FORMAZIONI – Malesani, costretto a fare a meno di Palacio, propone Frey; Granqvist, Dainelli e Kaladze in difesa; Mesto, Rossi, Veloso, Constant e Moretti a centrocampo con gli esterni chiamati ad arretrare in copertura in caso di bisogno; Jankovic e Pratto davanti.
Visto l'infortunio occorso ad Abbiati, e l'attacco febbrile che ha colpito Pato, Allegri schiera Amelia in porta; Abate, Yepes, Thiago Silva e Antonini sulla linea arretrata; Aquilani, Ambrosini e Nocerino in mezzo con Boateng alle spalle di Ibrahimovic, Robinho.
PARTITA – Robinho calcia alto. Il Milan parte in maniera veemente. Frey esce in maniera strepitosa sui piedi di Nocerino e poi si fa trovare preparato su botta di Robinho. Poi un lancio di lacrimogeni, avvenuto all'esterno dello stadio per placare tafferugli, rende l'aria irrespirabile costringendo il direttore di gara a sospendere la partita una decina di minuti. A riportare tutti concentrati sull'aspetto agonistico della serata pensa Boateng, rasoiata dalla destra finita a fil di palo. Identica sorte ha un tiro sporco di Nocerino. Poi Frey mette i pugni su conclusione dalla distanza di Ibra. Veloso conserva l'acuto per una punizione destinata sotto la traversa su cui Amelia si salva d'istinto. Mesto riesce a creare scompiglio nei sedici metri rossoneri ma il suo diagonale non è preciso. Migliore è un mancino radente offerto da Veloso bloccato a terra da Amelia.
Al 55' Kaladze, già ammonito pochi minuti prima, commette un fallo da rigore su Ibrahimovic servito da Robinho: dal dischetto lo svedese spiazza Frey. Passano pochi minuti e Robinho, a pochi metri dalla linea bianca, si divora il raddoppio. I tecnici provano a cambiare le cose: dentro Seedorf per Ambrosini e Merkel per Constant. A ridosso della mezz'ora Rossi, servito dalla destra dal neo entrato compagno di squadra tedesco, sfiora il pari con un delizioso colpo di tacco. C'è anche il tempo per regalare l'esordio a Ze Eduardo, dentro al posto dell'evanescente Jankovic. Il Milan è superiore per peso specifico e, al 79', colpisce ancora in maniera efficace con Nocerino: piatto destro su invito dalla sinistra di Boateng. Prima che il match passi agli archivi Frey si oppone da campione sull'ennesimo tentativo del centrocampista.
CHIAVE – Milan a cercare di sfruttare il periodo di grazia e il superiore tasso tecnico, Genoa che bada a limitare i danni provando a mostrare artigli affilati ogni volta che riesce a tirar la testa fuori dal guscio.
CHICCA – Inserimenti a memoria e scambi tanto rapidi quanto quasi sempre azzeccati, dalla cintola in su i protagonisti rossoneri (Ibra e Nocerino in primis) sono da manuale.
TATTICA – Genoa con un 3-5-2 camaleontico che, ogni qual volta la palla finisce a disposizione dei rossoneri, si trasforma in 5-3-2; Milan con il 4-3-1-2.
MOVIOLA – Celi di Bari dirige al di sotto della sufficienza dando la sensazione di utilizzare criteri tutti personali nella distribuzione dei cartellini. Nel primo tempo appare troppo permissivo su durissime entrate di Ibrahimovic su Dainelli e di Abate su Moretti; mal coadiuvato dall'assistente Niccolai ferma Pratto lanciato in contropiede per un fuorigioco che non c'è. Nella ripresa giusta la concessione del penalty al Milan per fallo di Kaladze (anche espulso per doppia ammonizione) su Ibrahimovic.
PROMOSSI & BOCCIATI – Rossi va su ogni pallone come se fosse quello della vita, atteggiamento gladiatorio e movimenti a pieni giri per quasi tutti i 92' di gioco: voto 7.
Constant ha sulle spalle il compito di dare il primo nutrimento alle azioni offensive rossoblù, agisce in maniera debole rendendosi talvolta colpevole di inutili e deleteri fronzoli. Esce tra i fischi: voto 4.5.
Ibra è il solito assoluto campione di tecnica e di indisponenza: voto 7.5.
Antonini fatica a tenere a bada le incursioni avversarie, meglio in fase propositiva: voto 5.5.
[Articolo per Goal.com del 2 dicembre 2011]
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venerdì 2 dicembre 2011
Genoa-Milan 0-2: Il Grifone ci prova, ma Ibra e Nocerino gli spiegano che fermare il Diavolo è cosa ardua
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Football: Genoa 1893
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