Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Copertina

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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

mercoledì 11 giugno 2008

Esistono le risposte, mancano le domande. Ovvero: io, Gustavo Rol e lo ‘spirito intelligente'

Esistono più risposte che domande, più soluzioni che dubbi. Ne sono assolutamente convinto. L’umana incapacità di fondo è quella di non trovare le domande giuste da abbinare a risposte già esistenti, pronte per essere tradotte in sostanza dai nostri limiti percettivi. Pezzettini da incastrare l’uno con l’altro per comporre il puzzle del Disegno più grande che esista. Gustavo Rol, la cui figura merita senz’altro attenzione e approfondite riflessioni, così descrisse la sua teoria dello “spirito intelligente”:

“Ogni cosa ha il proprio spirito le cui caratteristiche stanno in rapporto alla funzione della cosa stessa. Quello dell’uomo però è uno “spirito intelligente” perché l’uomo sovrasta ed è in grado, per quanto lo riguarda, di regolare, se non di dominare, gli istinti che sospingono incessantemente tutto ciò che esiste e si forma. Questa prerogativa dell’uomo è sublime e tale la riconosce nel preciso istante che egli la percepisce. Ho definito “coscienza sublime” ogni impegno volto a raggiungere, sia pure attraverso la materia, dimensioni fuori della consuetudine. Ammesso che la genialità faccia ancor parte dell’istinto, i prodotti della genialità appartengono invece a quella libertà di creare che è prerogativa dello “spirito intelligente” dell’uomo, quindi ben oltre l’istinto stesso. Questa considerazione sarebbe sufficiente a comprendere l’esistenza dell’anima la quale si identifica poi in quell’armonia universale alla quale contribuisce e partecipa.
[…]
Con l’arresto di ogni attività fisica - la morte del corpo - l’anima si libera ma non interrompe la propria attività. Lo “spirito intelligente”, invece, rimane in essere e, forse, anche operante. Di questo ne ho le prove […] Il fatto di rimanere in essere si richiama al motivo - e quindi alla funzione, di ogni cosa esistente in perenne sollecitazione e travaglio. Proprio come si addice al moto creativo che non saprebbe estinguersi e nel quale ogni cosa concorre armonicamente anche nelle mutazioni più varie, Dio essendo eterno ed in inconsumabile nelle sue più prevedibili manifestazioni e sembianze.
Si fa gran caso dei miei esperimenti e li si vuole collocare tra i fenomeni dei quali si occupano tanto insigni studiosi di metapsichica e di parapsicologia. Si vorrebbe scoprire il meccanismo […]. Sono segreti, questi, che non è dato tramandare appunto perché segreti non lo sono affatto. Si possono invece intuire, proprio come è successo a me e ad altri. Questa forma di rivelazione è profonda ed altissima, tale appunto da escludere, per la sua natura, qualsiasi speculazione metafisica. […]”

[Tratto da: “Gustavo Rol, una vita di prodigi” di Remo Lugli. Edizioni Mediterranee, 1995]

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