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La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

sabato 11 dicembre 2010

Genoa-Napoli 0-1: Hamsik insacca, poi è assedio rossoblù ma Forte De Sanctis resiste!

Un colpo di testa vincente di Hamsik al 25' regala il successo ad un Napoli che dimostra di saper vivere bene negli altissimi piani della classifica. Il Genoa, lento e impacciato nel primo tempo ma più vigoroso nella ripresa, non riesce però a evitare la quarta sconfitta casalinga. La squadra di Mazzarri, ordinata e brava anche al momento di soffrire, passa un esame importante in vista del prosieguo della stagione. Ospiti in dieci negli ultimi spiccioli di gara per il doppio giallo rimediato da Pazienza. Mai prima di stasera, dal contemporaneo ritorno nella massima serie dei due club, il Napoli era riuscito a battere i rossoblù.

FORMAZIONI - Ballardini scioglie gli ultimi dubbi della vigilia senza particolari contrattempi. Davanti a Eduardo sistema una linea difensiva a quattro composta da Rafinha, Ranocchia, Dainelli e Criscito; mediana con Rossi, Milanetto e Veloso; davanti al trequartista Kharja si piazzano Palladino e Toni.
Senza l’infortunato Lavezzi e lo squalificato Grava a protezione di De Sanctis Mazzarri schiera Campagnaro, Cannavaro e Aronica; centrocampo di sostanza con Maggio, Gargano, Pazienza e Dossena; Hamsik e Zuniga supporti di Cavani prima punta.

PARTITA – Il 100° confronto tra Genoa e Napoli vede immediatamente chiamare in causa i portieri su diagonale sinistro di Zuniga e colpo di testa di Ranocchia. Azzurri più organizzati e con una fluidità di movimento che spicca al cospetto di un avversari che vivono di fiammate all'assidua ricerca dell'opportunità su calcio piazzato. Gli ospiti dal canto loro sono però abilissimi a sfruttare le poche palle ferme concesse. Come al 25' quando Gargano pennella sulla zucca di Hamsik una punizione che vale lo 0-1. Per assistere a qualcosa di pericoloso e colorato di rossoblù occorre attendere una decina di giri di lancetta ma Zuniga e Dossena sventano le ipotesi di conclusione di Rossi e di Milanetto. Prima dell'intervallo Campagnaro e Toni si strattonano in area con l'attaccante a reclamare inutilmente il penalty.
La ripresa comincia con Mesto e Rudolf al posto di Veloso e della controfigura di Palladino. Dopo pochi secondi Brighi sorvola su un tocco con il braccio di Maggio in azione nei propri sedici metri. Il Genoa non è ancora bello ma almeno si fa arrembante e per poco De Sanctis non viene beffato da un tiro a campanile di Milanetto. Allo scoccare dell'ora di gioco uno scambio tra Rudolf e Mesto termina con la palla a danzare lungo tutto lo specchio della porta per poi accomodarsi sul fondo. Poco dopo è Toni, servito dall'ungherese, a non trovare il colpo vincente da pochi centimetri. Mazzarri si spaventa e prova a mischiare le carte: fuori Zuniga, dentro Yebda. Si vede anche Destro per Kharja. Al 76' Rossi calcia sull'esterno della rete da posizione favorevolissima. Il Napoli regge l'urto delle spallate dei genoani che non riescono a capitalizzare gli sforzi profusi. All'85' Pazienza rimedia un secondo giallo e lascia in dieci i suoi. Prima del triplice fischio Destro, ben servito da Toni, sfiora il pari con un pallonetto che esce d'un soffio sulla traversa.

CHIAVE - La velocità delle manovre offensive partenopee è costante fonte di disagio per i Grifoni che tengono un passo diverso per buona parte della gara. Quando poi è il Genoa a prendere in mano il pallino del match la mancanza di lucidità e idee si rivela la principale alleata dei Mazzarri's boys.

CHICCA - La traiettoria disegnata da Gargano per servire ad Hamsik il pallone del vantaggio è talmente perfetta che sulla difesa genoana ha l'effetto sindrome di Stendhal. A risvegliarla dal torpore è il boato dei tifosi ospiti che non sembrano credore ai loro occhi!

TATTICA - 4-3-1-2 per Ballardini; 3-4-2-1 per Mazzarri che, contro il collega di Ravenna, sinora non aveva mai vinto (1 sconfitta e 3 pareggi).

MOVIOLA - Non è un caso che a Brighi venga affidata una delle partite più impegnative in programma. L’avvocato di Cesena conferma la fama di direttore dal cartellino facile, qualità che lo fa tenere in massima considerazione da parte dei suoi superiori. Al 45' Campagnaro e Toni si strattonano in area, l'attaccante finisce a terra ma rimedia solo una punizione contro. La sensazione è che le proteste genoane non abbiano fondamento. Più evidente è invece il contatto del braccio di Maggio con la palla nella ripresa. Anche stavolta Brighi sorvola. L'espulsione di Pazienza per doppia ammonizione non fa una piega.

PROMOSSI & BOCCIATI - Hamsik essenziale, anche in veste di goleador, come nelle sue giornate migliori. Nella ripresa non riesce ad incidere come è nelle sue corde per sfruttare la vicinanza di quell'extraterrestre chiamato Cavani. (voto 6.5).
Toni patisce eccessivamente le “cure” dei difensori avversari. A forza di giocare di sponda sembra aver dimenticato il suo compito principale: tirare in porta, centrandola (voto 5.5).
Rafinha soffre in difesa e si smarrisce al momento di portare su la squadra. Non è questo il tipo di personalità di cui questo Genoa ha disperato bisogno (voto 5).
Kharja non incide quanto il suo ruolo vorrebbe. Le giocate con raziocinio sono rare quanto le verticalizzazioni per le punte. Dopo 67 minuti indisponenti viene sostituito fra i fischi di delusione dei tifosi (voto 4.5).
Pazienza riesce a beccarsi 2 ammonizioni in tredici minuti. E' un peccato troppo grave per non meritare l'insufficienza. (voto 5).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

[Articolo per Goal.com dell'11 dicembre 2010]

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