Scivolano in fretta le due ore che i Baustelle riempiono di musica, canti e messaggi nel suggestivo parco di Villa Serra a Sant’Olcese, confine di Genova. Occasione il Breakout Festival. Palco affollatissimo di strumenti con i tre storici esponenti della band toscana Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini accompagnati da Diego Palazzo, Alessandro Maiorino, Ettore Bianconi, Paolo Inserra e Roberto Romano. Meno stipato, in proporzione, è il parterre di fans accorsi ad ascoltarli. Peggio per gli assenti che, come spesso accade, sono gli unici ad avere torto. ‘I provinciali’, ‘Le rane’ e ‘Gli spietati’ aprono uno spettacolo che raccoglie buona parte del loro ultimo album ‘I mistici dell’Occidente’ senza dimenticare le origini, quelle che i baustellers puristi preferiscono per le sonorità e lo stesso Bianconi “perché si era più giovani”. Dall’esordiente ‘Sussidiario illustrato della giovinezza’ viene quindi rispolverata “La canzone del parco” mentre da ‘La moda del lento’ spicca il brano che dà il titolo all’album. Francesco presenta ‘La canzone della rivoluzione’ con un preambolo dedicato “a quei venti stronzi che stanno imponendo la legge-bavaglio”. E via con le prime note mentre Rachele si copre la bocca avvolgendola in un lungo foulard color panna. Il finale della prima parte è affidato all’acclamato ‘Il corvo Joe’, preludio a un tiratissimo medley di ‘Noi bambine non abbiamo scelta/Cinecittà/Beethoven e Chopin’ a lasciar tutti completamente senza fiato.
La performance riprende con ‘La guerra è finita’, proseguendo con una rivisitazione di ‘En’ per poi passare alle perfette esecuzioni de ‘Il sottoscritto’ e di un ‘A vita bassa’ che sottolinea (semmai ce ne fosse stato bisogno) la costante crescita di Rachele, sempre più brava anche nel ruolo di frontgirl. Il fuoco continua a bruciare in un crescendo di immagini sonore che compone un patchwork sempre più ricco e senza cali di tensione. Prima del commiato c’è tempo per ricordare Fabrizio De Andrè: ‘Amore che vieni, amore che vai’ è un cammeo che le due voci dei Baustelle cantano insieme a Tommaso Cerasuolo, leader dei Perturbazione, band apripista della serata insieme agli Io?Drama. I titoli di cosa sono affidati a ‘Gomma’, un altro salto indietro per guardare con maggior nitidezza al presente e, soprattutto, al futuro.
Resta solo il rammarico per i brani estromessi da una scaletta interessante ma forse un po’ avara. Se la giustificazione dell’assenza de ‘L’estate enigmistica’ la fornisce Claudio Brasini (“La verità è che non ci viene bene”), canzoni come ‘L’indaco’, ‘L’aeroplano’, ‘Follonica’, ‘Colombo’, 'Charlie fa surf' e ‘Un romantico a Milano’ non sarebbero state certamente di troppo.
Robitex69 ha pubblicato su Youtube il video de ‘Il corvo Joe’. Per vederlo cliccare QUI. Ottima anche la slideshow del concerto pubblicata da Nadfly01 che potete gustarvi QUI.
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sabato 12 giugno 2010
Baustelle a Villa Serra, l’antidoto alla banalità. Recensione del concerto dell’11 giugno 2010
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Recensioni: Musica
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6 commenti:
Ciao! Bella recensione ma sei sicuro che abbiano fatto Charlie fa surf?
Ero a Villa serra ma non me la ricordo!!
Hai la scaletta?
"mentre da ‘La moda del lento’, oltre al brano che dà il titolo all’album, Francesco presenta ‘La canzone della rivoluzione’"... La canzone della rivoluzione è nell'ultimo album
Grazie per il complimento! Sei stata/o gentilissima/o anche a farmi le segnalazioni. Hai ragione, ovviamente "La canzone della rivoluzione" fa parte dei "Mistici". Per quanto riguarda 'Charlie fa surf', all'1.15 di notte del post-concerto evidentemente la birra mi ha regalato un'allucinazione in più... :) Purtroppo non ho una scaletta a darmene certezza, ma mi fido di te. Nel caso in cui tu riuscissi a reperirla da qualche parte, ti prego di segnalarmela. Mi piacerebbe inserirla a corredo della recensione. Un abbraccio. Claudio
Bellissima recensione. Fantastici Baustelle!
Grazie per aver raccontato il concerto di Villa Serra. Mi piace molto come l'hai fatto. Sara
Grazie a voi. :)
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