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domenica 21 febbraio 2016
Genoa-Udinese 2-1: Rimonta e rigore parato, è sorpasso del Grifone
Perin dall'inferno al paradiso. E con lui il Genoa. Il portiere rossoblù è autore di una papera che spiana il provvisorio vantaggio di Ali Adnan (33') su punizione e poi salvatore del vantaggio, costruito su rigore trasformato da Cerci (62') e su guizzo di Laxalt (70'), respingendo un penalty di Di Natale (inserito in campo per troppo poco tempo) a ridosso del novantesimo. La partita è stata vibrante e senza soste condotta dai padroni di casa, fermati da due legni, ma con fiammate notevoli da parte ospite apparsi comunque in buone condizioni.
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sabato 6 febbraio 2016
Genoa-Lazio 0-0: Il Grifone e l'Aquila volano bassi
Un punto per uno che sa di brodino insipido in una stagione di qualità inferiore rispetto alle premesse estive. Gara avara di conclusioni e del minimo spettacolo. La Lazio, più viva ed efficace per lunghi tratti del primo tempo, ha sfiorato il vantaggio con una traversa di Mauri mentre il Genoa si fa notare per qualcosa di buono solo nella ripresa. PAVOLETTI E MAURI SCALPITANTI - Gasperini cerca punti salvezza con Perin, Munoz, Burdisso e Izzo preferito a De Maio dietro; Ansaldi, Rincon Dzemaili e Laxalt presidiano il centrocampo mentre Pavoletti gioca leggermente avanzato rispetto a Cerci e Suso.
Pioli, senza lo squalificato Matri e numerosi infortunati fra cui Candreva, presenta Marchetti con Basta, Mauricio Hoedt e Konko a completare il pacchetto difensivo; Milinkovic-Savic, Cataldi e Parolo in mediana con Felipe Anderson, Djordjevic e capitan Mauri a comporre il tridente offensivo.
L'AQUILA MOSTRA GLI ARTIGLI - Pronti, via e Lazio subito determinata a operare nella metà campo avversaria che i rossoblù faticano a controllare. Nei primi venti minuti gli angoli sono 6-0 a favore degli ospiti che impegnano Perin su rasoterra di Cataldi e sfiorano il vantaggio con una traversa colpita da Mauri. Parolo, diffidato, rimedia un giallo inevitabile. Gasperini s'infuria con i suoi a bordo campo ma è difficile riuscire a invertire l'inerzia del match senza avere la forza di alzare il baricentro.
REAZIONE GRIFO - I padroni di casa, senza Perotti finito alla Roma, non riescono ad agire in maniera propositiva e si affidano a ripartenze veloci per cercare di sorprendere la retroguardia avanzata della Lazio. L'unica occasione vera capita però solo a sette minuti dal riposo su tocco di Cerci a cercare la porta trovando invece Konko, a spedire in angolo a ridosso della linea bianca. Poi nessun altro vero sussulto.
MARCHETTI SBATTE LA PORTA IN FACCIA A MUNOZ - Basta resta negli spogliatoi rilevato da Patric. Il Genoa prova faticosamente ad essere propositivo. Ma a complicargli le cose è il ko occorso a Ansaldi, il migliore dei suoi, viene fermato da guai muscolari e deve cedere il campo a Rigoni. Marchetti viene poi destato dal torpore con un'incornata insidiosissima di Munoz su assist di Suso. Pioli mischia ancora le carte inserendo Keita per Mauri. La risposta è Tachtsidis per un opaco Cerci.
FINALE ACCESO MA SENZA RETI - I cambi, compreso quello di Lulic, non sortiscono effetti immediati. Con il passare dei minuti le squadre si allungano prestando il fianco a contropiedi da entrambe le parti. I più pericolosi sono imbastiti da Pavoletti fermato in maniera pregevole da Hoedt e di Keita che conclude debole sul portiere. Pavoletti e Munoz, in difficoltà fisiche non riescono a dare il loro apporto nel finale ma la Lazio non sa approfittarne.
[Articolo per Goal.com del 6 febbraio 2016]
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mercoledì 3 febbraio 2016
Sampdoria-Torino 2-2: doppio Belotti, pareggio granata
Il Torino spreca più volte la vittoria e solo all'ultimo secondo agguanta il 2-2. La Sampdoria si era illusa di ottenere tutta la posta dopo un acuto di Soriano (86') che con il suo settimo centro in campionato aveva riportato avanti la sua squadra che dopo essere passata con un guizzo di Muriel (66') era stata raggiunta ancora da Belotti (71'). Tutto intorno una gara brutta dominata da un susseguirsi di errori di ogni tipo da parte di entrambe le formazioni. FUORI LOPEZ E QUAGLIARELLA - Montella si presenta con una difesa a tre con Cassani, Ranocchia e Moisander davanti a Viviano; Palombo e Ivan centrali di mediana con Sala e Dodò esterni mentre Soriano e Correa sostengono la punta Muriel. Ventura, che alla vigilia ha dovuto rinunciare a Bovo, schiera Padelli protetto da Maksimovic, il rientrante Glik e Moretti; centrocampo muscolare composto da Zappacosta, Acquah, Gazzi, Benassi e Gaston Silva; in avanti la coppia Belotti e Immobile. Panchine di lusso con Cassano, Quagliarella e Maxi Lopez pronti a entrare in corsa.
MEGLIO IL TORO, ACQUAH SPRECA - Il Toro prova subito ad approfittare della consueta difficoltà doriana a partire con personalità cercando, invano, di sorprendere il portiere con un'insidiosa botta dalla distanza di Gaston Martinez deviato in angolo. La reazione dei padroni di casa è sorretta più dalla buona volontà che dall'organizzazione. Muriel si fa vedere con un rasoterra innocuo. Le squadre sono corte e scadente la finalizzazione di una ripartenza centrale di Acquah che pecca d'egoismo calciando addosso a Viviano.
RITMI CALANTI - Sala finisce ko e viene sostituito Diakitè. Lo scorrere del tempo mette laconicamente in evidenza i limiti di entrambe le compagini. La pochezza manovriera e i limiti tecnici che contraddistinguono il loro cammino stagionale rendono a tratti la sfida fiera degli errori. Nel finale della prima frazione uno scontro fra Diakitè e Acquah costringe entrambi ad abbandonare il campo.
ERRORI E PAURA - La ripresa comincia con gli ingressi di Christodoulopoulos e Baselli. Anche questa frazione vede subito attivo Gaston Martinez autore di una girata a lato. Poi Belotti non riesce ad approfittare di un clamoroso liscio di Moisander sotto porta. Gli errori e la paura rendono il match sempre più confuso e avaro di emozioni. Quando la scintilla potrebbe scattare Baselli, a tu per tu con Viviano, appoggia di testa sul portiere.
MURIEL-SORIANO E DOPPIO BELOTTI - Ventura prova a dare una scossa ai suoi inserendo Immobile per Gaston Martinez. A darla davvero è però Muriel che, sgusciando in area fra le brutte statuine granata, buca Padelli. Identica figura fa poco dopo la retroguardia di casa concedendo a Belotti il più facile dei piattoni che vale l'1-1. Nel frattempo entra anche Maxi Lopez. Poi Immobile si fa letteralmente rubare la palla fra i piedi da Viviano. Nel finale Montella si gioca la carta Quagliarella. A regalare la possibile vittoria è invece Soriano, il migliore dei blucerchiati, con un destro ad effetto da venti metri nei minuti finali. Ma il Toro non molla e gli è sufficiente spingere con convinzione per ottenere l'incredibile 2-2, ancora con Belotti di testa, allo scadere dell'ultimo istante di recupero.
[Articolo per Goal.com del 3 febbraio 2016]
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