Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

venerdì 27 aprile 2012

Indisponibili di Genoa e Sampdoria: Tutti a disposizione di De Canio, Pozzi e Gastaldello recuperano

Aggiornamento del venerdì sulle condizioni dei calciatori indisponibili di Genoa e Sampdoria in vista dei prossimi impegni agonistici. L’articolo è tratto dalla mia rubrica su Clicmedicina.it.


GENOA
A Bologna mister Gigi De Canio avrà a disposizione tutti i suoi effettivi ad eccezione dello squalificato Jankovic.

SAMPDORIA
Beppe Iachini al match casalingo contro il Bari sta arrivando senza poter fare affidamento sullo squalificato Munari comunque dolorante al ginocchio destro e sugli acciaccati Padalino, in iter riabilitativo dopo la lesione al semimembranoso della gamba destra, sul portiere Romero, vittima di un trauma contusivo-distorsivo del ginocchio destro con interessamento del collaterale mediale e su Berardi alle prese con una contusione alla caviglia sinistra. Recuperati, invece, Pozzi e Gastaldello.

[Articolo per Clicmedicina.it del 27 aprile 2012]

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domenica 22 aprile 2012

Genoa-Siena 1-4: Incubo rossoblù! Sconfitta e contestazione, Serie B mai così vicina

Il Siena passeggia su un Genoa inguardabile. 1-4 a favore dei toscani è il risultato finale di una partita rocambolesca. A segno vanno Brienza (17' e 37'), Destro (18') e Giorgi (48'). Ma la formazione di Sannino avrebbe potuto rimpinguare il carniere se Frey non avesse messo più di una pezza. La gara viene sospesa all'8' della ripresa quando Malesani, con la sua squadra già sotto di un poker di goal, toglie l'attaccante Sculli per inserire il difensore Kaladze. La mossa, unita a 53' di un Genoa senza gioco nè anima preso a pallonate dal Siena, scatena l'ira dell'ala più dura degli ultrà genoani che invade il settore distinti all'altezza del varco che unisce spogliatoi e terreno di gioco lanciando petardi e fumogeni. Dopo 49' di trattative si riprende a “giocare” sino al 90' in un clima surreale e con i padroni di casa che mitigano il passivo grazie a un'autorete di Del Grosso (80').

PRE-PARTITA - C'è aria di lotta in questo pomeriggio genovese soleggiato ma sferzato da vento gelido. Genoa e Siena si affrontano in un braccio di ferro per la salvezza che i padroni di casa affrontano con 3 lunghezze di svantaggio ma con l'apporto di una tifoseria che promette sostegno per 90' mettendo da parte la delusione per un campionato vissuto ben al di sotto delle aspettative. Tensione palpabile anche fra i calciatori in campo per il riscaldamento.

FORMAZIONI – Malesani, che deve rinunciare a Moretti fermato dal giudice sportivo e a Belluschi affetto da distorsione a una caviglia, schiera il portiere Frey; Mesto, Granqvist, Bovo (preferito a Kaladze) e Alhassan sulla linea arretrata; Sculli, Biondini, Kucka e Rossi in mediana; Palacio e Gilardino sono gli elementi più avanzati. Costretto a fare a meno degli squalificati Pegolo e Contini e degli infortunati dell'ultima ora Larrondo e Belmonte, Sannino propone Brkic in porta; Vitiello, Terzi, Rossettini e Del Grosso in difesa; Giorgi, Vergassola, Gazzi e Grossi in mezzo con l'ex-Destro e Brienza in attacco.

PARTITA – Si parte a ritmi forsennati. Il Genoa ci prova con un colpo di testa di Palacio, una punizione di Bovo e una volèe di Biondini poi si spegne quando il Siena riesce a trovare il bersaglio grosso due volte nello spazio di un minuto: tiro franco di Brienza deviato dalla spalla di Gilardino (17') e incornata di Destro su assist di Del Grosso (18'). Proprio il secondo bomber di giornata potrebbe trovare ancora gloria, ma il suo diagonale è preda di Frey. Il Genoa si riversa in avanti, sfiora il montante con una punizione di Kucka, e Malesani inserisce Jorquera, sistemato dietro le punte al posto di Alhassan. E' però sempre il Siena a maramaldeggiare trovando addirittura la terza rete ancora con Brienza libero di controllare sui venti metri e di spazzolare l'angolino sinistro di Frey. Il Genoa va in bambola e rischia di andare ancora più a fondo quando sempre Brienza non trova il tap-in a porta vuota dopo una respinta del portiere su botta di Del Grosso. Il Genoa si fa notare solo per una debole conclusione di Jorquera. Ripresa con il Genoa ancora impalpabile che concede subito il 4° gol agli ospiti, diagonale ad effetto di Giorgi. Ancora lui, poco dopo, sfiora la doppietta personale costringendo Frey a salvarsi di piede. Malesani allora toglie Sculli (un attaccante) per inserire Kaladze (un difensore). Ma a questo punto la gara viene sospesa per lancio di fumogeni e petardi da parte di un folto gruppo di ultrà che invade il settore distinti all'altezza del varco che unisce spogliatoi e terreno di gioco. La contestazione da parte di questo gruppo di sostenitori non risparmia nessuno, presidente Preziosi incluso. Dopo venti minuti d'attesa Tagliavento ne decreta la sospensione richiamando negli spogliatoi le squadre. Il Siena esce dal campo tra gli applausi, il Genoa resta sul prato sino a quando anche Preziosi entra per parlamentare con i suoi calciatori. Su richiesta dei tifosi i giocatori si sfilano la loro maglia a quarti rosssoblù e la consegnano al capitano Marco Rossi. Fa eccezione Sculli che va a colloquiare con i contestatori. Al termine dell'incontro Rossi riconsegna le casacche ai compagni e si riprende a giocare 49' dopo in clima surreale sugli spalti, con i ventidue in campo che trotterellano solo per onor di firma nonostante il Genoa riesca ad andare a segno su sfortunata deviazione nella propria porta da parte di Del Grosso.

CHIAVE – Si gioca a viso aperto, senza tatticismi che per entrambe le squadre non sono congeniali. Ne beneficia il pathos di una gara che i rossoblù cominciano proiettati in avanti prestando però il fianco alle efficaci incursioni bianconere che vanno a nozze con la scadentissima capacità difensiva avversaria.

CHICCA – E' il 37' quando, con i rossoblù vispi quanto una squadra di Subbuteo, Vergassola è libero di avanzare, servire centralmente Brienza che può controllare, prendere la mira e caricare un mancino verso il quale Frey si tuffa in maniera non irresistibile.

TATTICA – Malesani parte con il 4-4-2 modificandolo in un 3-4-1-2 con l'ingresso di Jorquera a fare il trequartista; Sannino mantiene un ordinatissimo 4-4-2.

MOVIOLA – Tagliavento di Terni dirige senza particolari sbavature gestendo al meglio anche la fase più delicata di pomeriggio: sospensione e ripresa del gioco. Dal punto di vista puramente tecnico appaiono corrette le ammonizioni comminate al diffidato Marco Rossi reo di protestare con eccessivo impeto e quella a Gilardino per simulazione.

PROMOSSI & BOCCIATI – L'unica risicata sufficienza genoana la merita Marco Rossi per l'impegno profuso a livello agonistico e diplomatico. Trovare il peggiore dei suoi compagni non è impresa semplice, a toglierci le castagne dal fuoco pensa ancora una vola mister Malesani: confuso nella preparazione e nella lettura del match, voto 4. Nelle fila senesi Brienza e Destro hanno il merito di monetizzare il lavoro svolto con diligenza da se stessi e dai propri compagni: voto 7. Nessun calciatore di Sannino merita la bocciatura.

[Articolo per Goal.com del 22 aprile 2012]

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mercoledì 18 aprile 2012

‘Mollo tutto e vado in Australia’ di Myriam Defilppi, Claudio e Lieto Cuccurullo: 5 mesi in paradiso

Un po’ diario di viaggio, un po’ ricerca introspettiva e tanto spirito d'avventura. ‘Mollo tutto e vado in Australia’, scritto dai giornalisti Myriam Defilippi e Claudio Cuccurullo insieme al loro piccolo Lieto, è un libro da leggere tutto d’un fiato. Per chi il mondo down under l’ha respirato e conosciuto ma anche per chi è semplicemente curioso. In 240 pagine i “nostri” viaggiatori raccontano un’esperienza durata 5 mesi sabbatici e distesa per 23000 chilometri a bordo di un camper che accarezza una terra con un tempo e uno spazio tutto suo, tra città e deserti dispensatori di emozioni e scoperte uniche. Oltre che nelle librerie il libro, pubblicato dalle ottime edizioni genovesi Liberodiscrivere, è acquistabile online a questo indirizzo: www.liberodiscrivere.it/biblio/scheda.asp?OpereID=159649; 11 euro la versione cartacea, 6,99 euro quella digitale.
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venerdì 13 aprile 2012

‘Football rivalries, derby e rivalità calcistiche in Europa’ di Vincenzo Paliotto, le passioni che nutrono il football

E’ bello e interessante 'Football rivalries, derby e rivalità calcistiche in Europa', il libro scritto da Vincenzo Paliotto con prefazione di Massimo Grilli del Corriere dello Sport ed edito dalla vivace Urbone Publishing. Attraverso un approccio leggero, ma non per questo poco preciso, la guida delle rivalità calcistiche di tutto il calcio europeo racconta origini, passioni, caratteristiche, protagonisti e retroscena di oltre 150 antagonismi che danno linfa allo sport più seguito al mondo. Il libro, il cui costo è di 15 euro, è disponibile anche in versione digitale. Per acquistarlo nel formato da voi preferito potete scrivere all’indirizzo ordini@urbone.eu oppure recarvi presso i negozi “Libreria dello Sport” di Milano, Pesaro e Torino, da “Pagine di Sport” a Roma e da “Fan’s Shop” a Salerno. Per maggiori informazioni andate su QUESTA pagina o visitate il sito ufficiale della Urbone Publishing.

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mercoledì 11 aprile 2012

Genoa-Cesena 1-1: Il Grifone ha dimenticato cosa vuol dire vincere, la classifica ora è da incubo

Mutu (75') risponde a capitan Rossi (41') che aveva illuso al Genoa di poter affrontare con maggior sicurezza la ripresa. I Grifoni, a secco di vittorie da 11 gare, propongono l'ennesima prestazione balbettante consentendo ad un Cesena con un piede e mezzo in serie B di uscire indenne da quello che un tempo era considerato un autentico fortino. Gara brutta caratterizzata da eccessi di agonismo e accenni di calcio. Dopo il concomitante successo esterno del Lecce a Catania, il club di Enrico Preziosi è a sole due lunghezze dalla zona retrocessione.

PRE-PARTITA: Oltre 20 mila cuori e ugole rossoblù invadono il Ferraris per sostenere il Grifone in una delle più difficili gare della gestione Preziosi. Nonostante il Cesena sia pressoché retrocesso, per i ragazzi di Malesani il compito non si presenta dei più semplici. Obiettivo è farsi perdonare le ultime scialbe prestazioni e, soprattutto, agguantare tre punti fondamentali per un finale di stagione senza incubi. Serata più invernale che primaverile e terreno di gara reso pesante da un diluvio abbattutosi in mattinata su Genova.

FORMAZIONI – Senza gli infortunati Belluschi e Constant e lo squalificato Kucka Malesani propone lo stesso undici che a Novara non si è coperto di gloria: Frey in porta; Granqvist, Kaladze e Moretti in difesa ; capitan Rossi, Veloso, Biondini e Sculli a centrocampo; con la coppia Gilardino-Palacio a caccia di reti.
Beretta, costretto a rinunciare agli acciaccati Colucci, Comotto, Parolo e del futuro genoano Von Bergen, sistema Antonioli fra i pali; Ceccarelli, il rientrante Moras, Martinho e Malonga in difesa; ridà spazio ad Arrigoni in mediana con Guana, Djokovic e Benalouane; i recuperati Malonga e Mutu ritrovano il loro posto in attacco.

PARTITA – Non è sfida per palati fini, conta solo la sostanza. Il Genoa, sospinto da un tifo incessante, prova a mostrarsi volitivo ma deve ben presto fare i conti con un Cesena che non disdegna il ronzio ai bordi dei sedici metri opposti. Per lunghi tratti a far da padrone sono la confusione e una serie di errori che evidenziano tutti gli attuali limiti dei contendenti. Ci prova allora Mutu su calcio piazzato, ben piazzato è Frey che respinge di pugno. Benalouane sfiora l'autorete intervenendo su un cross di Biondini e mandando la palla a lambire la propria traversa. Ma il Genoa al goal ci arriva tutto per merito suo, a ridosso dell'intervallo e in occasione del primo tentativo in porta. Autore del vantaggio è Rossi che, sotto misura su sponda di Sculli, spedisce la palla alle spalle di Antonioli. Dagli spogliatoi non spuntano Kaladze, sostituito da Bovo, e neppure Malonga e Djokovic rilevati da Rennella e Santana. C'è però di nuovo in campo Gilardino che dopo una manciata di minuti, viene prima contrato in maniera efficace dal portiere ospite e poi spedisce alto di testa. Guana, bolide dalla distanza, impegna severamente Frey graziato poi da Ceccarelli che “liscia” il tap-in. Beretta è poi costretto a giocarsi l'ultimo cambio quando un ginocchio di Martinho finisce ko e deve inserire Del Nero. Ospiti vicinissimi al pareggio anche su violenta incornata di Rennella che costringe al miracolo il portierone di casa. Malesani ora inserisce Jankovic per uno Sculli in riserva come il resto dei suoi compagni. Il Cesena è vivo e, alla mezz'ora, Mutu lo conferma con un bellissimo diagonale che vale l'1-1. Scadente quanto inutile il forcing finale dei padroni di casa.

CHIAVE – Rossoblù alla spasmodica ricerca di una vittoria che manca da dieci turni: idee con il contagocce, schemi ancor più radi, quel che resta dei muscoli tutto rivolti all'obiettivo. Romagnoli concentratissimi nello sfruttare i numerosi limiti degli avversari per trovare ordine e soluzioni offensive.

CHICCA – In un match vietato agli esteti anche un mischione risolto da un tocco ravvicinato di Rossi su intelligente assist di Sculli può guadagnarsi il luccichio di un gioiellino.

TATTICA – Malesani sceglie il 4-4-2; Beretta il 3-5-2.

MOVIOLA – Mazzoleni di Bergamo dirige in maniera sufficiente una partita che scorre tutta sul filo dei nervi. Al 63' Palacio reclama inutilmente un penalty dopo un sospetto contatto con Rossi. Poco dopo l'arbitro lascia più di una perplessità non concedendo il vantaggio ai padroni di casa per ammonire Ceccarelli reo di un fallo a centrocampo.

PROMOSSI & BOCCIATI
– Frey, ancora lui, ha il merito di tenere a galla il vascello genoano che anche stasera rischia di imbarcare troppa acqua: voto 7. Kaladze, tenuto in campo per un solo tempo, agisce molto d'esperienza ma soffre altrettanto ogni qual volta viene puntato in velocità: voto 5.
Mutu, pur lavorando a ritmi ridotti, si toglie la soddisfazione di siglare la rete del pareggio e di spaventare Frey con una punizione di gran classe: voto 6.5. La serata di Malonga vive di qualche spunto personale o poco più. Viene sostituito dopo 45': voto 5.5.


[Articolo per Goal.com dell'11 aprile 2012]

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