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domenica 18 ottobre 2015
Genoa-Chievo 3-2: Tachtsidis, vittoria all'ultimo respiro
Sarebbe piaciuta molto a Franco Scoglio questa prestazione tutto cuore del suo Genoa sul Chievo. Il Prof., onorato in grande stile dal club e dai tifosi rossoblù nel decennale della sua scomparsa, avrebbe gioito, sofferto, imprecato e goduto come un matto di fronte allo spirito con cui, pur in dieci dal 54' per l'espulsione di Dzemaili, i "suoi" ragazzi hanno conquistato all'ultimo respiro una vittoria che pareva impossibile. È di Tachtsidis, chirurgico sinistro dal limite in pieno recupero, l'acuto più forte dopo quelli di Paloschi (1'), Pavoletti (12'), Gakpé (17') e Pellissier (77'). Partita intensissima giocata al massimo da entrambe le squadre e diretta in maniera approssimativa da Mazzoleni. GASP RITROVA PERIN, MARAN CON IL PORTAFORTUNA PALOSCHI – Riecco Perin, protetto da De Maio, Burdisso e Izzo. Con il portierone il Gasp ritrova anche Tino Costa affiancato a Dzemaili a dare peso a un centrocampo dove Rincon e Laxalt fanno gli esterni. Torna anche Pavoletti, nel tridente supportato da Gakpé e Perotti. Maran si copre affidandosi a Bizzarri e a un reparto arretrato d’esperienza composto da Mattiello, Gamberini, Cesar e Gobbi; la mediana è presieduta da Castro, Rigoni e Hetemaj; Birsa è il trequartista alle spalle del "castiga Grifo" Paloschi e Meggiorini.
LAMPO PALOSCHI, RIBALTONE PAVOLETTI-GAKPE'! – 48 secondi: tanto basta a Paloschi per segnare l'8a rete in carriera (su 9 gare) al Genoa. L'assistman è Meggiorini ma l'abbiocco della difesa non è meno determinante. Metabolizzano in fretta l'improvvisa salita, i padroni di casa. Intorno al quarto d'ora riportano l'equilibrio con Pavoletti, lesto a infilare Bizzarri dopo respinta ravvicinata su Gakpé, e mettono la freccia proprio con un tiro da fuori del togolese deviato da Mattiello.
GRIFO PADRONE – Si dà un gran da fare la squadra di casa per rimpinguare il vantaggio. Fraseggi rapidi sorretti da un'ottima condizione generale, producono numerosi patemi ai veneti costretti ad affidarsi ad estemporanee azioni di rimessa e a qualche ruvidezza di troppo. Un Perotti strepitoso in versione condottiero, dopo la rete del pari suggerisce altre occasioni clamorose come quella che Pavoletti incorna costringendo Bizzarri a innescare i superpoteri. Nonostante l'evidente inferiorità, il Chievo va vicino al pari con una schiacciata di testa di Castro ribattuta da Laxalt.
DZEMAILI ESPULSO – Ritmi alti anche nella ripresa. Merito anche di un Chievo in pressione offensiva immediata. Dzemaili paga con il secondo giallo nello spazio di quattro minuti un intervento su Hetemaj, poco dopo sostituito da Pepe. Gasperini cerca l'assetto migliore possibile (3-4-2) inserendo Cissokho per Gakpé. La superiorità numerica aiuta i veneti nella spinta. Gobbi, tiro ad effetto che sfiora il montante destro, e Paloschi, fermato dal reattivo Perin, sono quelli ad andare più vicini al pari.
MAGIA PELLISSIER, MA L'ACUTO È DI TACHTSIDIS – Pellissier rileva Paloschi giusto in tempo per spedire in rete, di tacco, il pallone del 2-2. Il Genoa soffre e il pensiero di un colpo di testa alto di Burdisso, capitato un minuto prima, diventa amarissimo. Il Genoa continua a subire provando a pescare il jolly. Perin rischia grossissimo su un maldestro tocco di Burdisso nella sua porta e seguente "liscio" di Pepe. Poi l'estremo deve metterci i guanti su deviazione aerea di Cesar. Nel finale Gasperini butta sul tavolo verde le carte Ntcham e Tachtsidis. Migliori scelte dal mazzo non poteva fare. Sono proprio loro, infatti, a confezionare e a firmare il 3-2 che fa esplodere il Ferraris.
[Articolo per Goal.com del 18 ottobre 2015]
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Football: Genoa 1893
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