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venerdì 30 gennaio 2015
Reverenza e fantasia, il seducente omaggio delle Marsheaux a ‘A Broken Frame’ dei Depeche Mode
Rieccole le Marsheaux, brave e coraggiose. Stavolta le dee dell’electropop ellenico si cimentano con l’intera riedizione di ‘A Broken Frame’, tributo al secondo album dei Depeche Mode, band inconsapevole ispiratrice anche della loro formazione come duo artistico. L'incontro decisivo con i boss della neonata Undo Records, infatti, avvenne una dozzina di anni fa proprio in occasione di un DM fan party ad Atene. Quella serata fu all'origine della cover di ‘New Life’ - inclusa nella compilation ‘Around the World and Back: A Greek Tribute To Depeche Mode’ del 2005 - e rappresentò il punto di partenza di un percorso che finora vanta 4 album, svariati singoli, 2 raccolte e alcuni remix ufficiali fra cui ‘A Pain That I’m Used To’.
Per ‘A Broken Frame’, opera prima di Martin Gore in veste di autore dopo la fuga del leader assoluto Vince Clarke, Marianthi Melitsi and Sophie Sarigiannidou si mantengono fedelissime alle loro sonorità. Giocano a tutto campo soprattutto con quei brani acerbi che rappresentano il limite di un disco vestito dalla memorabile copertina di Brian Griffin. Ci riescono infondendovi personalità e sfumature che - anche per la pionieristica tecnologia del 1982 - sfuggirono al produttore Daniel Miller. Tipico esempio sono ‘See You’, ‘The Meaning of Love' ed 'A Photograph of You'. Notevoli sono anche i rifacimenti di ‘Monument’, ‘Satellite’ e ‘Shouldn’t Have Done That’ (nella versione originale unico brano dell’album con Gore a sostegno vocale di Dave Gahan). Questo omaggio, ricamato nel più tipico Marsheaux-style, brilla per buon mestiere, ammiccamenti e mancanza di superbia. Unica pecca l'eccesso di reverenza per ‘Leave in Silence’ e ‘My Secret Garden’ con cui avrebbero potuto senz'altro osare di più. Nel complesso è comunque un lavoro delizioso, a tratti persino sorprendente. L’album è ascoltabile su Spotify, acquistabile anche online sul sito dell’Undo Records e su iTunes.
Marsheaux Facebook: https://www.facebook.com/marsheaux?fref=ts Marsheaux Twitter: https://twitter.com/marsheaux
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Per ‘A Broken Frame’, opera prima di Martin Gore in veste di autore dopo la fuga del leader assoluto Vince Clarke, Marianthi Melitsi and Sophie Sarigiannidou si mantengono fedelissime alle loro sonorità. Giocano a tutto campo soprattutto con quei brani acerbi che rappresentano il limite di un disco vestito dalla memorabile copertina di Brian Griffin. Ci riescono infondendovi personalità e sfumature che - anche per la pionieristica tecnologia del 1982 - sfuggirono al produttore Daniel Miller. Tipico esempio sono ‘See You’, ‘The Meaning of Love' ed 'A Photograph of You'. Notevoli sono anche i rifacimenti di ‘Monument’, ‘Satellite’ e ‘Shouldn’t Have Done That’ (nella versione originale unico brano dell’album con Gore a sostegno vocale di Dave Gahan). Questo omaggio, ricamato nel più tipico Marsheaux-style, brilla per buon mestiere, ammiccamenti e mancanza di superbia. Unica pecca l'eccesso di reverenza per ‘Leave in Silence’ e ‘My Secret Garden’ con cui avrebbero potuto senz'altro osare di più. Nel complesso è comunque un lavoro delizioso, a tratti persino sorprendente. L’album è ascoltabile su Spotify, acquistabile anche online sul sito dell’Undo Records e su iTunes.
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