“Il calcio è la rappresentazione teatrale del nostro bisogno di cacciare, oggi come ieri”, Desmond Morris.
Anche il football ha la sua bibbia. È La tribù del calcio, finalmente ripubblicata in questi giorni grazie al lavoro dell’editore Rizzoli e alla voglia del suo autore, l’ottantottenne Desmond Morris, di rimettere mano (in realtà non moltissimo) a una creatura già perfetta al momento del suo concepimento ed ora arricchita da una prefazione di José Mourinho e da fotografie più recenti.
A scriverla, nel 1981, fu l’allora cinquantenne zoologo ed etologo inglese che nel ’54 conseguì il dottorato ad Oxford e nel ’78 si tolse il gusto di ottimizzare la propria passione sportiva divenendo direttore sportivo dell’Oxford United. In mezzo, 1967, vi fu la pubblicazione del rivoluzionario saggio La scimmia nuda che gli valse fama assoluta affrontando l’evoluzione del comportamento umano sin dalla preistoria.
Produrre quell’opera fu tuttavia più agevole che scrivere La tribù del calcio, a suo tempo edito dalla British Library e arricchito da illustrazioni dell’English Football Museum. Ci volle infatti un decennio di travagliata gestazione prima che Morris decise che quel lavoro sociologico fosse pronto per essere dato alle stampe; colpa della molteplicità di aspetti che emergevano confrontando comportamenti, riti e mitologie del football con quelle tribali. Tutti ingredienti appetitosissimi per uno studioso con l’animo di avventuriero in cerca di nuovi territori di studio. L’uscita del libro dischiuse un intero mondo ad appassionati, neofiti e snobisti dello sport più popolare del globo e aprì nuove visioni del calcio e dei suoi adepti avendo anche l’effetto di dare il via a cascate di bibliografie dedicate al football.
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giovedì 5 maggio 2016
‘La Tribù del Calcio’, Desmond Morris aggiorna la bibbia del football e José Mourinho ne scrive la prefazione
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