Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

lunedì 2 febbraio 2009

L'Opinione: Vola Grifone, fino in Paradiso

I posti in paradiso si godono di più se meritati. E’ il caso di questo Genoa. Cresciuto in fretta facendo tesoro dei propri errori e nutrito da un presidente che, nel momento più buio, ha saputo tenere una mano sul cuore e l’altra sul portafogli. Semplice da immaginarsi, molto più difficile da farsi.

Quello del duo Preziosi-Gasperini è un Genoa che fa strabuzzare gli occhi. E non solo per quell’ammiccante quarto posto in classifica. L’effetto vertiginoso è dovuto al fatto che, ora, chi gestisce le cose rossoblù, lo fa con la stessa passione che potrebbe metterci uno qualsiasi dei suoi tifosi: sia che lavori in giacca e cravatta sotto gli affreschi di Villa Rostan o che lotti su un rettangolo d’erba e fango. Mica poco.


Aggiungeteci che l’intelaiatura di questo gruppo non è improvvisata. E’ studiata a tavolino. Magari frutto di discussioni a voce alta, ma sempre rivolte al bene comune. Ecco quindi l’affidamento della casacca rossoblù a giovanotti del talento di Bocchetti e Criscito, a uomini d’esperienza come Juric, Ferrari, Rossi e Milanetto e a fuoriclasse acclarati come Thiago Motta, Jankovic e Milito. Fenomeni sfuggiti alle big per miopia o, più probabilmente, per mancanza di adeguati sponsor. Gran merito va, però, a Gian Piero Gasperini, abile a leggere le partite e mutare la fisionomia della sua squadra come fosse un Transformer. Sono questi, insieme al viscerale attaccamento dei propri tifosi, gli elementi che regolano una macchina da spettacolo capace di raccogliere 40 punti in 22 partite, ben 11 in più rispetto all’anno scorso.

Difficile dire oggi dove sarà il Genoa alle 17 di domenica 31 maggio. Paradossalmente più semplice, invece, è cercare di vedere oltre il momento attuale. Il solco è stato tracciato e le fondamenta del progetto, tanto ambizioso quanto autentico, appaiono solide. In fondo le ali per volare alto, e gli artigli per graffiare, il Grifone li ha nel suo dna. Era logico che prima o poi qualcuno lo capisse…

[Articolo per Goal.com del 2 febbraio 2009]

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