Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

venerdì 30 settembre 2011

Sampdoria-Torino 1-2: Costa illude i doriani, Suciu e Bianchi firmano la rimonta granata

Esce trionfante il capolista Torino contro una Sampdoria che parte benissimo ma poi si smarrisce nella seconda parte della sfida. Determinante l’ottima gestione tattica mostrata dagli avversari. La supersfida serale termina 2-1 per gli ospiti. Ai punti un tempo per uno. Padroni di casa in vantaggio su incornata di Costa (20’) e raggiunti tempo da Suciu (41’). Nella ripresa i blucerchiati calano fisicamente e finiscono anche a corto di idee proprio mentre gli ospiti crescono nel possesso palla ottenendo la vittoria con un preciso tiro di Bianchi nei sedici metri al termine di un’azione di rimessa (76’). E’ la loro quarta vittoria consecutiva in trasferta. Non accadeva dai tempi del Grande Torino.

FORMAZIONI – Atzori, costretto a rinunciare a Pozzi e Romero, sistema in porta Da Costa confermando gli altri dieci iniziali con cui è uscito vincente dalla trasferta in casa dell’Albinoleffe: Padalino, Costa, Accardi e Castellini in difesa; Foggia, Obiang, Palombo e Semioli in mezzo; Bertani e Maccarone in attacco.
Il tifoso sampdoriano Ventura, tornato a Genova senza poter contare sull’ex Guberti, schiera Coppola fra i pali protetto da Darmian, Di Cesare, Ogbonna e Parisi; centrocampo affidato alla coppia Vives-Iori con reparto offensivo composto da Stevanovic, Bianchi, Antenucci e Suciu.

PARTITA – La Sampdoria costringe subito il Toro alle corde spaventandolo con un deviazione ravvicinata di Bertani e colpendolo in maniera vincente al 20’, colpo di testa di Costa su assist di Semioli. I granata soffrono il pressing avversario ma, in una delle rarissime azioni offensive, trovano il gol dell’1-1 grazie a un bellissimo destro di Suciu servito da Stevanovic.
Ad inizio ripresa Ebagua rileva l’autore del pareggio aumentando in maniera esponenziale il peso specifico della sua squadra. La sfida resta aperta più che mai. Per cercare di pescare la carta vincente Atzori getta nella mischia Koman, Piovaccari e Bentivoglio per Foggia, Maccarone ed Obiang, mentre Ventura propone anche Basha e Surraco per Vives e Stevanovic. A fare le scelte giuste è però il tecnico ospite. Il Toro concede pochissimo, rischia il minimo (deviazione aerea di Koman oltre l’incrocio sinistro di Coppola) e strappa 3 punti d’oro con un destro secco di Bianchi.

CHIAVE – Aggredire, aggredire, fortemente aggredire. Questa la strategia voluta da Atzori. Funziona sino a quando il Toro non agguanta pari e sicurezza per proporre un secondo tempo degno di una grande protagonista.

CHICCA – La perla più brillante è rappresentata dalla gestione della partita di mister Ventura. Bravo, lui, a tenere compatti i suoi ragazzi nel momento della salita più ripida e a guidare una ripresa impeccabile alla ricerca del colpaccio.

TATTICA – Sampdoria 4-4-2, Torino con il 4-2-4.

MOVIOLA – Tommasi di Bassano del Grappa dirige con personalità e senza grosse sbavature. Al 35’ Bertani reclama a gran voce il penalty dopo un contatto con Darmian, non sussistono gli estremi per la concessione del rigore.

PROMOSSI & BOCCIATI – Costa si inventa il gol che potrebbe consentire alla sua squadra di gestire a testa alta il match. Fatica di più nella ripresa ma è fra i migliori dei suoi: 6.5. Castellini “buca” più di una volta: voto 5.
Ogbonna è strepitoso per personalità e tenuta per tutta la partita: 7.5. Nessun granata demerita.

[Articolo per Goal.com del 30 settembre 2011]

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venerdì 23 settembre 2011

Indisponibili di Genoa e Sampdoria: Rossi ancora in dubbio, Pozzi fuori per venti giorni

Aggiornamento del venerdì sulle condizioni dei calciatori indisponibili di Genoa e Sampdoria in vista dei prossimi impegni agonistici. L’articolo è tratto dalla mia rubrica su Clicmedicina.it.


GENOA
Marco Rossi sta continuando a lavorare a parte per cercare di abbreviare i tempi del recupero dopo il trauma contusivo al ginocchio sinistro. Al momento è però improbabile un suo rientro domenica al Bentegodi. Ai box, ancora per una decina di giorni, anche Zè Eduardo la cui forte infiammazione da stress alla caviglia sinistra viene trattata con la massima cautela. Tempi di recupero simili anche per Mesto, sottoposto a terapie ad hoc dopo che domenica scorsa è stato costretto ad uscire anzitempo dall’Olimpico a causa di una sospetta lesione al bicipite femorale della coscia destra. Per il resto, contro il Chievo Verona, Malesani avrà a propria disposizione tutti i propri effettivi.

SAMPDORIA
Durerà per poco meno di un mese il periodo di convalescenza a cui dovrà attenersi Pozzi. L’attaccante, nel corso dell’allenamento di martedì scorso, si è procurato uno stiramento alla coscia destra. Problemi anche per Foggia che, dopo aver avvertito fastidio all’adduttore della coscia destra, è stato sottoposto ad un’ecografia e resta in dubbio per la gara di domani pomeriggio in casa dell’Albinoleffe. Il fantasista non è il solo punto interrogativo della vigilia per mister Atzori. Anche Palombo non è al meglio a causa di un’infiammazione successiva ad una botta al polpaccio patita contro il Grosseto. Gli esami diagnostici hanno escluso situazioni particolarmente gravi, ma in queste ore lo staff sanitario e quello tecnico stanno valutando l’ipotesi di non sovraccaricare l’arto del capitano per evitare ulteriori contrattempi. Costa, che negli ultimi giorni si è allenato a scartamento ridotto, appare comunque in ripresa e dovrebbe scendere in campo.

[Articolo per Clicmedicina.it del 23 settembre 2011]

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mercoledì 21 settembre 2011

Genoa-Catania 3-0: Palacio si fa in due, Constant è la ciliegina. Grifone in vetta!

E' bello al punto da scoprirsi incredibilmente capolista a braccetto di Juventus e Udinese, il Genoa di Malesani. Una doppietta di Palacio (29' e 34') e un sigillo di Constant (80') - che ad inizio ripresa viene fermato solo dal palo - stendono un Catania volenteroso ma troppo tenero per gli artigli di un Grifone deciso a conquistare punti d'oro e incondizionata fiducia da parte dei propri tifosi. Il 3-0 fotografa in maniera nitida l'andamento di una sfida con un'unica vera squadra protagonista.

FORMAZIONI – Con importanti defezioni sulla destra (Mesto e Rossi), Malesani - che deve anche rinunciare agli acciaccati Merkel e Ze Eduardo - propone Frey in porta; Bovo, Dainelli, Kaladze e Moretti (preferito ad Antonelli) in difesa; il trio Kucka, Veloso, Constant in mezzo con Jorquera trequartista davanti alle punte Palacio e Caracciolo.
Montella, davanti ad Andujar schiera una linea arretrata composta da Potenza, Bellusci, Spolli, Capuano (preferito ad Alvarez); un centrocampo affidato a Ledesma, Lodi e Biagianti e il trio offensivo Gomez, Maxi Lopez e Bergessio.

PARTITA – Pressing alto e palloni sibilanti attorno ad Andujar costretto anche alla prodezza su diagonale dalla destra di Palacio. Così il Genoa prova a sorprendere un Catania a cui, nei primi 26 minuti, concede solo una telefonata di Maxi Lopez per Frey. Poi il portierone francese si erge a protagonista su botte a colpo sicuro di Maxi Lopez e tap-in di Biagianti. Lo spavento frusta il Genoa che, tra il 29' e il 34', passa per due volte con Palacio: anticipo vincente sul portiere dopo assist perfetto di Veloso e poi ribadendo nel sacco un salvataggio sulla linea di Spolli dopo un tentativo di Caracciolo contrastato da Andujar. L'estremo difensore argentino è poi bravo a disinnescare una botta di Bovo e strepitoso a salvarsi in angolo a tu per tu con Palacio. Montella prova a correre ai ripari inserendo Ricchiuti e Delvecchio per Bergessio e Biagianti.

La ripresa viene battezzata da una conclusione a fil di palo di Delvecchio e da una maggior intraprendenza ospite. Ma il Genoa non sta a guardare e replica con un palo di Constant (57') che da lo sprint necessario ai rossoblù per tornare a gestire il match. Malesani toglie Caracciolo e Moretti per inserire Pratto e Antonelli. Montella si gioca la sua ultima carta: dentro Suazo (all'esordio nel Catania) al posto di Ledesma. Le costanti proiezioni rossoblù alla ricerca nuove soddisfazioni vengono interrotte dall'illusione ospite di poter riaprire il discorso, ma la rete del neo entrato honduregno è viziata da fuorigioco. Non così l'incornata che poco dopo (80') consente a Constant, servito da Palacio, di siglare il 3-0. Poco prima ancora Spolli, salvava sulla linea bianca, su tiro di Pratto.

CHIAVE – La voglia di ben impressionare dei padroni di casa li rende arrembanti. Il Catania prova a reggere gli assalti tenendo sul chi va là gli avversari con azioni di rimessa spesso però fini a se stesse. Poi la superiorità tecnico-tattica dei rossoblù si fa evidente anche nel risultato.

CHICCA – Sguardo alto di Veloso che scavalca la linea difensiva ospite pennellando in area un pallone perfetto per le qualità tecniche di Palacio che anticipa Andujar, controlla e segna il suo primo goal della serata a ridosso della mezz'ora.

TATTICA – Genoa schierato con il 4-3-1-2; Catania con il 4-3-3.

MOVIOLA – Tozzi di Ostia, uno dei migliori arbitri della Can B, dirige con attenzione e personalità utilizzando i cartellini solo lo stretto necessario. Al 40' Maxi Lopez si lascia cadere in area a contatto con Dainelli, bravo l'arbitro a non abboccare. Al 77', ben assistito da Carrer, annulla una rete di Suazo viziata da un millimetrico offside.

PROMOSSI & BOCCIATI
– Jorquera e Palacio, entrambi a sfornare finezze d'alta classe, sono i principali protagonisti dell'ennesima buona prestazione collettiva dei Grifoni: voto 7 per il cileno, 8 per il bomber autore anche dall'assist per il gol di Constant.
Lodi è fra i pochi calciatori ospiti a mantenere lucidità e capacità propositiva: voto 6.5. Mai seriamente in partita, Bergessio gira a vuoto finendo anche per essere sostituito da Ricchiuti dopo una quarantina di minuti quasi impalpabili: voto 5.

[Articolo per Goal.com del 21 settembre 2011]


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sabato 17 settembre 2011

Sampdoria-Grosseto 0-0: I blucerchiati sbattono contro Narciso e Atzori si piega ad Ugolotti

Non va oltre un vibrante 0-0 la Sampdoria di fronte a un Grosseto che conferma la bontà di quanto mostrato sinora. La squadra di Atzori domina la contesa per lunghi tratti ma infrange le sue velleità sbattendo su avversari tanto decisi a vendere cara la pelle quanto, all'occorrenza, far leva sui propri attaccanti per tentare il colpaccio.

FORMAZIONI – Con Gastaldello ancora ai box Atzori si affida all'undici che ha espugnato Empoli: Romero in porta; Volta, Costa, Accardi, Castellini in difesa; Foggia, Palombo, Obiang, Semioli a centrocampo; Bertani e Pozzi gemelli d'attacco.
Nonostante l'assenza di Zanetti i problemi maggiori Ugolotti li ha in difesa, reparto orfano di Federici, Iorio e Bruscagin. Così, davanti a Narciso, schiera una linea composta da Petras, Padella, Olivi e Giallombardo; in mezzo propone Mancino, Crimi, Consonni e Caridi; piazzando Sforzini e Gerardi come terminali offensivi.

PARTITA – Film che inizia in maniera scontata: girata di Foggia al 6', Narciso para a terra e quando, poco dopo, il portiere viene saltato da un pallonetto di Pozzi, è Padella a dargli il cambio scacciando la palla sulla linea bianca con Semioli contemporaneamente vittima di un contatto in area con Consonni. Le insidie doriane passano anche per le teste di Pozzi e Semioli che sfiorano il bersaglio grosso. Palombo prova a sorprendere Narciso su punizione defilata a sinistra, il portiere alza oltre la trasversale. Il Grosseto, costretto ad operare di contenimento, affida a Caridi (diagonale a lato) e Sforzini (botta smorzata da Costa) il compito di avvisare Romero che anche i toscani sono in grado di farsi vedere dalle sue parti.
Ripresa con gli stessi protagonisti iniziali a dar vita allo stesso canovaccio e Narciso, chiamato subito a far miracoli su Pozzi. Il Grosseto ha l'opportunità buona con un tiro al volo dal limite di Caridi su cui Romero dimostra tutta la propria bravura. Intanto nelle fila ospiti entra Moretti al posto di Mancino; in quelle di casa Koman e Maccarone per Foggia e Bertani. SI vede anche Ronaldo per un Consonni stanco e nervoso. Anche Semioli e Giallombardo vengono sostituiti da Bentivoglio e Bianco. La girandola di cambi non aiuta la Samp. Prima del triplice fischio Gerardi, penetra in area, controlla, ma calcia sull'esterno della rete. Durante il maxi-recupero Narciso è ancora determinante su un forte tiro dalla sinistra di Maccarone.

CHIAVE – Essere accorti senza per questo rinunciare alle proprie qualità offensive. I dettami infrasettimanali di Ugolotti si scontrano contro la voglia di monologo di una Sampdoria a trazione anteriore che non intende concedere nulla. Ne scaturisce una sfida piacevole.

CHICCA – Botta di controbalzo di Caridi e tuffo felino di Romero alla propria sinistra bravo a toccare quel tanto che basta per deviare in corner (69').

TATTICA – Speculari 4-4-2 per la Samp di Atzori e il Grosseto di Ugolotti che però, con l'ingresso di Moretti per Mancino, nella ripresa passa al 4-3-3.

MOVIOLA – Ostinelli di Como, fischietto con già alle spalle buona esperienza nella cadetteria, dimostra di voler dirigere con piglio (sventola cartellini gialli con più generosità di quanto farebbe una cheerleader con il suo pon-pon preferito...) ma lascia alcune dubbi: svista in occasione del contatto in area maremmana Consonni-Semioli non sanzionato con la massima punizione a favore della Samp(9'); l'eccesso di benevolenza su un fallaccio di Volta, già ammonito, su Caridi (50'); ingiustificabili i 6 minuti di recupero finali.

PROMOSSI & BOCCIATI – La fiducia di allenatore e compagni stanno aiutando Obiang a crescere nel migliore dei modi. Prova generosa e proficua: voto 6.5. Palombo è in un pomeriggio nel quale non riesce ad incidere come gli viene chiesto: voto 5.5.
Narciso esce dal Ferraris con il sorriso. Prestazione convincente e parate determinanti sino all'ultimo minuto, bravissimo: voto 7.5. Nessun grifone biancorosso merita l'insufficienza.

[Articolo per Goal.com del 17 settembre 2011]


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venerdì 16 settembre 2011

Indisponibili di Genoa e Sampdoria: Marco Rossi tenta il recupero in extremis, Gastaldello rinvia il rientro

Aggiornamento del venerdì sulle condizioni dei calciatori indisponibili di Genoa e Sampdoria in vista dei prossimi impegni agonistici. L’articolo è tratto dalla mia rubrica su Clicmedicina.it.


GENOA
Marco Rossi sta lavorando in palestra agli ordini del rieducatore Barbero per cercare di recuperare in tempo in vista dell’impegno contro la Lazio. Il capitano rossoblù è reduce dai postumi di un trauma contusivo al ginocchio sinistro patito martedì scorso in allenamento. Merkel, reduce da una lesione ai flessori della coscia sinistra, ha ripreso gli esercizi col pallone e rientrerà in gruppo la settimana prossima. Ai box, ancora per una ventina di giorni, anche Zè Eduardo la cui forte infiammazione da stress alla caviglia sinistra viene trattata con la massima cautela. All’impegno capitolino di domenica pomeriggio mancherà anche Birsa, fermato per un turno dal giudice sportivo.

SAMPDORIA
Tutti a disposizione di mister Atzori per proseguire, contro il Grosseto, la corsa verso la massima serie. L’unica defezione sarà quella di Gastaldello in convalescenza dopo lo stiramento alla coscia sinistra subìto a Empoli. Il difensore dovrebbe rientrare il 24 settembre in occasione della trasferta di Bergamo contro l’Albinoleffe.

[Articolo per Clicmedicina.it del 16 settembre 2011]

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domenica 11 settembre 2011

Genoa-Atalanta 2-2: Spettacolo argentino al Ferraris, Moralez e Palacio incantano

Finisce 2-2 tra Genoa e Atalanta. Divisione della posta e dei rammarichi per tutti. Soprattutto per gli ospiti, a lunghi tratti padroni della sfida, ma anche per i padroni di casa che al fisiologico calo degli avversari oppongono solo propositi fini a se stessi. A segno vanno subito Veloso (6') e Maxi Moralez (8'), con quest'ultimo implacabile cecchino anche nell'ultimo contropiede prima dell'intervallo (43'); a salvare la squadra di Malesani pensano Mesto in apertura di ripresa (55') e Kaladze immolandosi su Denis all'ultimo secondo del match. Sfida piacevole solo nel primo tempo e blanda in quello successivo. Espulso Birsa nell'ultimo dei recuperi.

FORMAZIONI – Malesani - che deve rinunciare agli acciaccati Dainelli, Merkel e Ze Eduardo - propone Frey tra i pali; Mesto, Bovo, Kaladze e Antonelli in difesa; Rossi (preferito a Birsa), Kucka, Veloso, Constant; davanti fiducia alla coppia argentina Palacio-Pratto.
Colantuono, senza poter contare su Manfredini, propone Consigli in porta; Masiello, Capelli (per l'occasione capitano), Lucchini e Peluso a formare il reparto arretrato; Schelotto, Cigarini, Padoin e Bonaventura in mediana; con Maxi Moralez alle spalle di Denis terminale offensivo.

PARTITA – Partenza a razzo del Genoa che vuole interrompere prima possibile la protesta dei propri tifosi contro il recento sciopero attuato dai calciatori. Gli ospiti non stanno a guardare e ne scaturisce un rapido botta e risposta: vantaggio del Genoa con Veloso servito dalla sinistra da Palacio e pareggio di Moralez lesto a ribadire in rete una respinta di Frey su botta di Cigarini. Denis offre l'illusione del gol e dall'altra parte, nel bel mezzo di una mischia, Palacio devia sotto porta costringendo Consigli a metterci una pezza sulla linea bianca. Il Genoa esce virtualmente dal campo dopo una punizione di Bovo che lambisce la traversa. Il resto del tempo è solo Atalanta. Frey si salva ipnotizzando Denis lanciato in contropiede e poi mettendo il corpo su destro ravvicinato di Schelotto. Va peggio a Bonaventura che, tutto solo in tuffo di testa, non trova la porta. Genoa in bambola e meritato vantaggio bergamasco prima dello scadere grazie a una fuga solitaria del solito imprendibile Maxi Moralez.
Ripresa che inizia con Antonelli provvidenziale su diagonale di Bonaventura e rete del 2-2 messa a segno da Mesto su estemporanea incursione in area propiziata da una serie di disattenzioni ospiti. Questione di attimi e Rossi, di testa, si divora il più facile dei gol. Malesani toglie Pratto e Constant mettendo Caracciolo e Seymour. Colantuono replica inserendo Carmona e Bellini per Cigarini, Capelli. Il ritmo cala ma Consigli è strepitoso a metterci la mano destra anticipando Caracciolo su incornata di Kaladze. Nel finale si vedono anche Birsa per Rossi e Gabbiadini per Maxi Moralez. Ma, nonostante tutti i cambi, la sfida non si schioda. Colpa anche di Caracciolo che nel finale, di testa, spreca un paio di clamorose opportunità a tu per tu con il portiere. Nel recupero Birsa viene espulso per un fallo da dietro su Denis che, prima del fischio finale, viene anticipato da Kaladze mentre sta per battere a colpo sicuro.

CHIAVE – Sino a quando ha energie l'Atalanta è brava a sfruttare i limiti di un Genoa che in campo mostra sostanza con il contagocce e organizzazione solamente teorica. I ragazzi di Colantuono restano a lungo lucidi agendo di rimessa in maniera tanto veloce quanto chirurgica. I padroni di casa escono alla distanza salvando il salvabile.

CHICCA – Se il Grifone oggi non si trova a leccarsi le ferite lo deve soprattutto a Frey che, nel momento più delicato del match, compie un paio di interventi su Denis e Schelotto: posizionamenti e freddezza da manuale del portiere perfetto.

TATTICA – Genoa schierato con il 4-4-2; Atalanta con il 4-4-1-1.

MOVIOLA – Mandato a Genova per rodarsi in vista di impegni più probanti, Rizzoli di Bologna sventola sei cartellini gialli e un rosso (sacrosanto a Birsa) ma, di fatto, dirigendo senza affanni.

PROMOSSI & BOCCIATI – Kaladze, insieme a Palacio, è l'unico a prendersi tutte le responsabilità sino in fondo in una gara nella quale la loro squadra non fa proprio un figurone. Rispetto all'attaccante, però, il difensore ha il merito di essere stato decisivo sino al 94' salvando su Denis già pronto per festeggiare l'ennesima azione di rimessa: voto 6.5.
Kucka gioca a ritmi blandi alternando cose positive ad errori di superficialità: voto 5.
La piccola peste Maxi Moralez bagna il suo esordio con una doppietta e una prestazione decisamente positiva: voto 7.5.
Seppur ignorato dai tifosi rossoblù, all'ex-doriano Lucchini evidentemente l'aria da derby non aiuta. Compito svolto con diligenza ma non immune da sbavature: voto 5.5.

[Articolo per Goal.com dell'11 settembre 2011]


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