Passerella di fine campionato con i gol di Floro Flores (6' e 16') e Palacio (45') e con un penalty di Bogdani (48') e centro di Jimenez (85') a far buon peso. Genoa-Cesena passa agli archivi per il 3-2 e per gli ininterrotti festeggiamenti che il popolo rossoblù inscena a seguito della retrocessione in B della Samp. Gara giocata su buoni ritmi, corretta e che ha messo in evidenza le ottime qualità del portiere Perin.
FORMAZIONI – Ballardini propone l’esordiente Perin fra i pali; Mesto, Moretti, Dainelli e Criscito in difesa; Rossi, Rafinha, Milanetto, e Antonelli in mezzo; Palacio e Floro Flores tandem d’attacco.
Ficcadenti schiera il “dodicesimo” Calderoni protetto da una linea arretrata composta da Santon, Dellafiore, Felipo e Lauro; a centrocampo sistema Caserta, il debuttante Gorobsov in cabina di regia e Parolo; Jimenez, Bogdani e Giaccherini trio offensivo.
PARTITA – Il primo squillo è di Bogdani, surclassa Criscito in velocità ma trova i riflessi di Perin. Va meglio a Floro Flores che sulla respinta di Calderoni ribatte in rete l'1-0 e dieci minuti dopo sigla una doppietta su assist dal fondo di Palacio. Dainelli e Dellafiore cedono il campo a Kaladze e Pellegrino. Il Cesena prova a farsi vedere in avanti ma pecca di precisione. Quando inquadra la porta, volèe di Caserta sotto la traversa, Perin risponde da campione. Altrettanto da fuoriclasse è l'azione del terzo gol, siglato da Palacio che penetra in area, scarta il portiere ed entra in porta con il pallone tra i piedi. Ripresa con Sammarco al posto di Caserta e con Bogdani che si procura un rigore su contatto con il portiere accorciando le distanze dal dischetto. Subito dopo Palacio, controlla e spara dal limite, Calderoni rimedia in angolo. Kucka rileva Rafinha. Così come Boselli, il giustiziere della Samp, entra per acclamazione. Ma è Criscito, diagonale velenosissimo, a chiamare al prodigio il portiere. Il neo-entrato Malonga (dentro per Giaccherini) si fa poi ipnotizzare da Perin. L'estremo difensore non può invece far nulla su Jimenez che spinge nel sacco la palla del definitivo 3-2.
CHIAVE – Nessuna vera tensione in questa ultima gara stagionale. Il Genoa, desideroso di accomiatarsi al meglio con i propri tifosi, gioca con più convinzione prevalendo soprattutto grazie alla propria superiorità tecnico-tattica.
CHICCA – Palacio realizza il gol del momentaneo 3-0 entrando in porta con il pallone e deliziando tutti con giocate da mandare in solluchero il più intransigente degli esteti.
TATTICA – Ritorno al 4-4-2 per Ballardini; 4-3-3 per Ficcadenti.
MOVIOLA – Per Nasca, 31enne arbitro barese, la gara rappresenta un premio a quanto di buono mostrato in questa stagione. Dirige senza sbavature un sfida liscia come l'olio. Corretta la concessione del penalty al Cesena con ammonizione del portiere.
PROMOSSI & BOCCIATI – Palacio, solito dispensatore di gol e assist, e il giovanissimo Perin sono tra i migliori in campo: voto 7. Nessun genoano disputa una prova al di sotto della sufficienza. Bogdani è il giocatore in casacca bianca a farsi notare per qualche spunto degno di nota, rigore trasformato compreso: voto 6.5. Nel primo tempo la difesa ospite mostra la stessa attenzione di un gruppo di bagnini romagnoli a novembre inoltrato: voto 5.
[Articolo per Goal.com del 22 maggio 2011]
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domenica 22 maggio 2011
Genoa-Cesena 3-2: Floro Flores e Palacio in palla, il Grifone si diverte fino in fondo
domenica 15 maggio 2011
Sampdoria-Palermo 1-2: Marassi emozionante, Samp senz'anima. L'incubo è realtà!
Sprofonda in serie B, la Sampdoria. Torna lì dove il presidente Garrone l'aveva presa. Lo fa nella maniera più amara e con il solo capitan Palombo che, a fine gara, si presenta in lacrime sotto un muro di passione blucerchiata inneggiante il coro “Questa curva non retrocede!”. Gli altri si rivedono dopo un quarto d'ora richiamati a gran voce per metterci la faccia. Quel poco che potevano dare lo hanno espresso nei 97' che Mazzoleni ha lasciato scorrere sul terreno intriso di speranze del Ferraris. La Samp esce sconfitta per 2-1 contro il Palermo (sul cui campo l'anno scorso festeggiava l'approdo ai preliminari di Champions League...) esattamente come nel derby contro il Genoa. Entrambe sfide giocate contro avversari non assatanati che i ragazzi di Cavasin non riescono a portare dalla propria parte. A dare l'ultima spinta ai blucerchiati è Pinilla (86') subentrato a Miccoli, autore della prima rete siciliana nel recupero del primo tempo. Di Biabiany (50') il momentaneo pareggio doriano. Sullo 0-0 annullato ingiustamente un gol a Pozzi.
FORMAZIONI – Costretto a fare a meno degli squalificati Mannini e Ziegler e all'acciaccato Macheda, Cavasin propone Da Costa a protezione dei pali; Zauri, Volta, Lucchini e Lazcko in difesa; Guberti, Palombo, Tissone e Biabiany in mediana con Maccarone e Pozzi estremi offensivi.
Senza pedine fondamentali come Sirigu e Balzaretti, Rossi schiera l'esordiente Benussi in porta; reparto arretrato composto da Cassani, Munoz, Goian e Darmian; Liverani,Migliaccio e Nocerino a centrocampo; Ilicic alle spalle di Hernandez e capitan Miccoli.
PARTITA – Il Palermo, sceso in campo con atteggiamento tutt'altro che battagliero, offre il fianco ai doriani che potrebbero passare quasi subito con Tissone, ma lasciato tutto solo e libero di colpire l'argentino non inquadra la porta. Anche Biabiany va al tiro senza precisione. Lucchini, infortunato, deve cedere il posto a Gastaldello. Alla mezz'ora Pozzi mette dentro un pallone che gli arriva sfilando indisturbato fra una miriade di gambe di giocatori rosanero, l'arbitro annulla ingiustamente per offside. Il Palermo gioca a calcio in maniera intermittente. Quando, negli ultimi minuti del primo tempo, ci prova con un po' di insistenza trova la rete con un diagonale di Miccoli servito in area da Ilicic. Prima dell'intervallo, Pozzi incorna centralmente, Benussi para.
Nella ripresa la Samp riequilibra immediatamente il risultato con Biabiany che di testa anticipa un Benussi che si avventa sul pallone in maniera sonnacchiosa. Il Palermo accusa il colpo mentre Delio Rossi toglie dal campo il suo elemento più pericoloso, Miccoli, per inserire Pinilla. Pozzi impegna Benussi. Fuori anche Liverani per un Bacinovic poco efficace. Guberti ci prova dalla distanza trovando però solo un angolo dal quale la Samp ottiene una rete di Pozzi annullata ancora una volta per fuorigioco. Si vedono anche Bovo per Darmian e Poli per Tissone. Bovo potrebbe siglare il più facile dei gol, ma rallenta l'azione e Laczko manda in angolo. La Samp non reagisce. Da Costa neutralizza una rovesciata centrale di Pinilla. E' il preludio al gol del definitivo vantaggio palermitano nato su contropiede finalizzato da Pinilla.
CHIAVE – Un solo risultato a disposizione della Samp costringe i blucerchiati a stazionare il più possibile nella metà campo avversaria. Il Palermo, gioca al piccolo trotto e, spesso, col freno a mano tirato. Nonostante tutto quando prova a spingere si rende letale.
CHICCA – E' iniziato il recupero della prima frazione, tocco di esterno di Ilicic dal limite dell'area a liberare Miccoli davanti a Da Costa, l'attaccante avanza e scaglia un diagonale su cui il portiere non può far nulla.
TATTICA – 4-4-2 per Cavasin, 4-3-1-2 per Rossi.
MOVIOLA – Mazzoleni dirige con buona personalità una gara giocata sui nervi. Al 30', dopo aver giustamente convalidato un gol di Pozzi, torna sulla sua decisione su errata segnalazione dell'assistente Manganelli. Non c'è carica sul portiere di Biabiany in occasione del pareggio doriano. C'è invece il fuorigioco nel secondo gol annullato a Pozzi.
PROMOSSI & BOCCIATI – Difficile trovare qualcuno davvero sufficiente nelle fila di casa quando il Palermo, per lunghi tratti, pare avere soprattutto il ruolo di sparring partner. Biabiany ha il merito di segnare e di non nascondersi, ma anche il demerito di sprecare l'80% delle palle a sua disposizione.
Il fischiatissimo leccese Miccoli è l'unico calciatore rosanero a spaventare davvero i tifosi della Samp. Quasi mai cercato dai compagni riesce comunque a lasciare il suo sigillo nello score prima dell'inspiegabile sostituzione che lo toglie dal campo ad inizio ripresa: voto 7.
Per oltre un'ora la difesa rosanero appare troppo spesso affetta da amnesie concedendo grandi spazi alle folate doriane: voto 5.5.
[Articolo per Goal.com del 15 maggio 2011]
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domenica 1 maggio 2011
Sampdoria-Brescia 3-3:Thrilling puro! Caracciolo spaventa, Mannini salva-Doria
E' di Mannini, ex delle rondinelle, l'ultima firma su un match vietato ai sofferenti di cuore che aggiunge un punticino all'asfittica classifica di Sampdoria e Brescia. Il pari spinge la squadra di Iachini in maniera pressoché definitiva verso la B mentre quella di Cavasin, complice la sconfitta esterna del Lecce, guadagna una lunghezza sul terz'ultimo posto occupato dai salentini. Primo tempo senza vere occasioni e ripresa incandescente. Gli ospiti, passati per tre volte in vantaggio con Eder (51') e doppietta di Caracciolo (57' e 84') si fanno ingenuamente recuperare dai padroni di casa a rete con Pozzi (55'), Tissone (63') e Mannini (92').
FORMAZIONI – Senza gli squalificati Volta e Poli Cavasin propone Curci fra i pali; Zauri, Gastaldello, il rientrante Lucchini e Ziegler in difesa; Mannini, Palombo, Tissone (vincitore del ballottaggio con Dessena) e Laczko in mezzo; Biabiany e Pozzi inedita coppia d'attacco.
Iachini conferma Arcari in porta protetto da Zambelli, Zoboli (preferito a Zebina), Bega e Berardi; Filippini, Hetemaj e Baiocco compongono il reparto centrale con Diamanti a supporto delle punte Eder e Caracciolo.
PARTITA – Nervi a fior di pelle e nessuna pausa in una gara nella quale i padroni di casa mantengono una prevalenza territoriale che non trova grossi sbocchi al momento di finalizzare. All'intervallo si arriva con un tiro centrale di Caracciolo e una punizione di Palombo.
Ancora il capitano doriano in evidenza ad inizio ripresa: destro da venti metri che il portiere manda in angolo tuffandosi alla sua destra. Al 51', con la Samp in momentanea inferiorità numerica per un leggero infortunio occorso a Mannini, il Brescia passa: contropiede di Zambelli che, dalla destra, centra per Eder il cui rasoterra è imparabile per Curci. Il pari è immediato, Biabiany dal fondo serve in mezzo per la testa di Pozzi che, due minuti più tardi, distrae quasi tutti reclamando un rigore per fallo di Zoboli, mentre Arcari lancia il porta Caracciolo lucido al momento di battere a rete. Fuori Lazco, dentro Guberti. Neppure il tempo di tirare il fiato che Tissone inventa un affondo centrale con secca conclusione nell'angolino destro: è il momentaneo 2-2. Iachini toglie dalla mischia Filippini per inserire Vass. E Maccarone subentra a Biabiany. Proprio il neo-entrato si vede contrarre da Zoboli un tiro a botta sicura per poi divorarsi il vantaggio concedendo ad Arcari la possibilità di opporsi da un paio di metri. Si vede anche Zebina per l'infortunato Zoboli. La Samp spinge ma Diamanti si fionda di rimessa pennellando un pallone d'oro per la testa di Caracciolo che, saltando più in alto di tutti, appoggia alle spalle del poco reattivo Curci. Dentro anche Macheda per Pozzi. Le squadre sono allo stremo ma, in pieno recupero, Mannini si incunea nei sedici metri per acciuffare il definitivo con un sinistro carico di rabbia 3-3.
CHIAVE – Nessun tatticismo in un pomeriggio infernale dove la Samp necessita dei tre punti per aggrapparsi alla salvezza e il Brescia per alimentarne almeno la speranza. Ne scaturisce una lotta all'arma bianca senza vincitori.
CHICCA – Mannini è l'ultimo a mollare, anche in lucidità. Al 92', con il Brescia già pronto a gustarsi una vittoria decisiva e tutto il mondo blucerchiato in preda allo scoramento, lui riesce a infilarsi tra le maglie della retroguardia avversaria agguantando un punto che, in prospettiva, potrebbe valere l'intera stagione.
TATTICA – 4-4-2 per Cavasin che poi, quando capisce che non ha più nulla da perdere, passa ad un attacco con tre punte; 4-3-1-2 per Iachini.
MOVIOLA – Rocchi di Firenze prova a gestire un match molto difficile fischiando a ripetizione.
Sussistono dubbi su un paio di contatti in area tra Zoboli e Pozzi. L'arbitro sorvola in entrambe le circostanze tra le veementi proteste doriane.
PROMOSSI & BOCCIATI – Tissone sfodera una prestazione a 360° condita anche dal gol del 2-2 frutto di un'iniziativa personale. Esemplare: voto 7. Curci continua a mostra indecisioni che la Samp paga a un prezzo carissimo: voto 5.
Caracciolo fa il proprio dovere realizzando una doppietta e dimostrandosi indispensabile riferimento per i suoi compagni: voto 7.
La difesa bresciana pecca di generosità in occasione di tutte le segnature blucerchiate. Quando ci si gioca la partita della vita non sono ammesse distrazioni: voto 5.
[Articolo per Goal.com del 1° maggio 2011]
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