Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Copertina

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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

venerdì 31 dicembre 2010

2010

Felice di esserti sopravvissuto. Triste delle cicatrici lasciatemi a tuo ricordo. Lieto di averti perduto. Affranto all’idea che un giorno ti rimpiangerò.

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martedì 28 dicembre 2010

Coventry City-Queens Park Rangers 0-2: E’ ancora Natale per i SuperHoops!

Il primo tempo per lavorare ai fianchi gli avversari limitando i graffi (paratone di Kenny su incornate di Platt e McSheffrey), la ripresa per portare sostanza ad un’altra prestazione da ricordare a pancia piena. I Queens Park Rangers ottengono il secondo successo in meno di 48 ore espugnando 0-2 la Ricoh Arena di Coventry dopo il poker rifilato allo Swansea durante il Boxing Day. Un’autorete di Santa Claus-Westwood (49) su cross di Walker e una perfetta deviazione di testa di Smith (61) su traversone di Taarabt, decidono una sfida nella quale i ragazzi di Boothroyd dimostrano di non aver ancora smaltito del tutto la batosta di Cardiff. Neil Warnock, da parte sua, vince ancora preparandoo alla perfezione l’appuntamento: squadra propensa alla lotta, quasi nessun pallone sprecato e pochissime amnesie difensive. La partita non concede pause e rispetta le premesse della vigilia. Nel finale Clarke tira addosso al portiere la palla del tris.

Coventry City: Westwood, Keogh, Carsley, McPake (Eastwood 87), Bell (Wilson 71), Doyle, King, McSheffrey, Platt, Wood (O'Halloran 71), Cameron.
Subs: Ireland, Jutkiewicz, Cranie, Baker.
Bookings: McSheffrey (25).
QPR: Kenny, Hill, Derry, Taarabt (Rowlands 84), Helguson (Orr 89), Faurlin, Mackie, Gorkss, Walker, Connolly, Smith (Clarke 80).
Subs: Cerny, Agyemang, Hulse, Tofas.
Goals: Westwood (OG 49), Smith (61).
Bookings: Helguson (21), Faurlin (31).
Referee: Mr. N. Swarbrick.
Attendance: 17,687 (1,037).


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lunedì 20 dicembre 2010

The Cure ‘4:13 Dream Première Live in Rome 2008’, in HD con audio remixato da Robert Smith e Keith Uddin!

Il regalo di Natale dei Cure? Da qualche giorno è reperibile in rete anche se in maniera non ufficiale. Si tratta di una nuova versione della première di ‘4:13 Dream’ che i Cure eseguirono in piazza San Giovanni a Roma l’11 ottobre 2008, dodici giorni prima della sua pubblicazione. La performance, inserita all’interno di un festival sponsorizzato dalla Coca Cola, venne trasmessa in diretta mondiale da MTV. Il video, in alta definizione 720p, offre riprese inedite e una traccia audio assolutamente perfetta remixata interamente da Robert Smith e Keith Uddin. Rispetto alla versione originale il filmato dura circa 42 minuti e contiene tutte le canzoni dell’ultimo album in studio dei Cure ad eccezione di ‘Sirensong’, ‘The Real Snow White’ e ‘ This. Here and Now. With You’. La tracklist comprende quindi: ‘Underneath the Stars’, ‘The Only One’, ‘The Reasons Why’, ‘Freakshow’, ‘The Hungry Ghost’, ‘Switch’, ‘The Perfect Boy’, ‘Sleep When I'm Dead’, ‘The Scream’, ‘It's Over’.

Il file, un “mkv” di 4.3 GB leggibile su tutti i pc/mac e buona parte dei lettori da tavolo, è scaricabile via-torrent QUI.

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venerdì 17 dicembre 2010

QPR, Briatore si fa da parte. Le sue azioni ora sono in mano a Ecclestone che detiene la maggioranza del club

Flavio Briatore da ieri non è più uno dei proprietari del Queens Park Rangers. A rilevare il suo intero pacchetto azionario è stato l'ottantenne Bernie Ecclestone, ora titolare della quota di maggioranza del club con il 60% di azioni. Entrambi esponenti di spicco della Formula 1, entrarono nel club londinese il 1° settembre 2007 con un'investimento iniziale di 14 milioni di sterline che, di fatto, contribuì a salvarlo da una situazione economico-finanziaria molto difficile. Tuttavia gli entusiasmi per l'esordio nella patria del football di Fab Flav (così venne soprannominato all'ombra del Big Ben) si spensero ben presto. A rendere le cose complicate sono state soprattutto questioni gestionali e troppi passi a vuoto nella fase di ricostruzione tecnica, e non solo, della società. I rapporti tra l'imprenditore italiano e i tifosi si incrinarono al punto che lo scorso 19 febbraio Briatore decise di dimettersi dall'incarico di presidente. Ecclestone, proprio in virtù dell'amicizia e della vicinanza d'affari che da tempo lo legano a Briatore, è quindi riuscito a vincere la concorrenza dell'indiano Vijay Mallya, proprietario della Kingfisher e amico di Laksmi Mittal, magnate dell'acciaio e co-proprietario del sodalizio di Loftus Road.
Ecclestone ha così commentato la notizia: 'Non ho comprato il club per vedere il mio nome sui giornali, l'ho comprato per sostenere Neil (Warnock, allenatore dei Rangers, ndr). Neil prima ci ha insegnato come si gioca a calcio e adesso la nostra speranza è di andare in Premier Legaue. Il nostro obiettivo non è certo quello di competere con Manchester United o Arsenal, ma vedremo fin dove potremo arrivare. Sono qui per dare supporto a Neil in tutto quello che vorrà fare'.


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domenica 12 dicembre 2010

The Cure 'Best Of', la compilation più bella (e con una rarità) è edita solo in Ucraina

In attesa di poter finalmente ascoltare materiale inedito (il dark album, seconda parte di '4:13 Dream', è in naftalina dalla fine del 2006!), di assoluto interesse è una raccolta ufficiale che la Universal ha pubblicato esclusivamente sul mercato ucraino. 'Best Of The Cure', è questo il titolo del CD edito nel febbraio 2009 dalla Moon Records. Merito della scoperta va all'eccellente sito TheCureRecords.com. Con le sue 22 tracce rimasterizzate il disco è la migliore raccolta della band inglese dai tempi di 'Staring at the Sea-The Singles' del lontano 1986. Superiore a 'Galore-The Singles 1987-1997' e al più recente 'Greatest Hits' del 2001 fatto uscire in versioni differenti, una per il Regno Unito e un'altra per il resto del mondo. Oltre a riproporre brani come 'The Blood' (uscito come singolo in Spagna) e 'Jumping Someone Else's Train', la caratteristica principale di 'Best Of' è l'inclusione della versione rimasterizzata di 'Killing an Arab', assente in ogni altra riedizione del catalogo della band inglese perchè ritenuta poco politically correct, motivazione mai ufficialmente ammessa ma assai spesso sussurata. In passato, per aggirare l'ostracismo degli Usa verso questo brano, Robert Smith arrivò persino a modificarne il testo durante i concerti trasformando la frase del titolo in 'killing... someone else in the world' (!). Il singolo d'esordio, datato 1978 e ispirato dal romanzo 'Lo Straniero' di Albert Camus, non è stato neppure inserito nella ripubblicazione in doppio CD di 'Three Imaginary Boys' del 2004 o in quella, imperdibile, che l'etichetta russa Lilith Records ha realizzato nel 2007. L'artwork e la scelta dei brani di 'Best Of' sono accreditati alla Universal Music Lebanon.

Questa è la tracklist dell'album:
01. Boys Don't Cry (2:42)
02. Close to Me (3:41)
03. Just Like Heaven (3:32)
04. A Forest (4:44)
05. Freakshow (2:30)
06. The Walk (3:31)
07. Lullaby (4:10)
08. Killing An Arab (2:22)
09. The End of the World (3:43)
10. Friday I'm in Love (3:35)
11. Let's Go to Bed (3:34)
12. Alt. End (4:30)
13. The Lovecats (3:40)
14. The Blood (3:43)
15. Jumping Someone Else's Train (2:56)
16. Sleep When I'm Dead (3:51)
17. Inbetween Days (2:58)
18. Mint Car (3:29)
19. High (3:35)
20. Lovesong (3:28)
21. Cut Here (4:10)
22. Pictures of You (4:47)

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sabato 11 dicembre 2010

Genoa-Napoli 0-1: Hamsik insacca, poi è assedio rossoblù ma Forte De Sanctis resiste!

Un colpo di testa vincente di Hamsik al 25' regala il successo ad un Napoli che dimostra di saper vivere bene negli altissimi piani della classifica. Il Genoa, lento e impacciato nel primo tempo ma più vigoroso nella ripresa, non riesce però a evitare la quarta sconfitta casalinga. La squadra di Mazzarri, ordinata e brava anche al momento di soffrire, passa un esame importante in vista del prosieguo della stagione. Ospiti in dieci negli ultimi spiccioli di gara per il doppio giallo rimediato da Pazienza. Mai prima di stasera, dal contemporaneo ritorno nella massima serie dei due club, il Napoli era riuscito a battere i rossoblù.

FORMAZIONI - Ballardini scioglie gli ultimi dubbi della vigilia senza particolari contrattempi. Davanti a Eduardo sistema una linea difensiva a quattro composta da Rafinha, Ranocchia, Dainelli e Criscito; mediana con Rossi, Milanetto e Veloso; davanti al trequartista Kharja si piazzano Palladino e Toni.
Senza l’infortunato Lavezzi e lo squalificato Grava a protezione di De Sanctis Mazzarri schiera Campagnaro, Cannavaro e Aronica; centrocampo di sostanza con Maggio, Gargano, Pazienza e Dossena; Hamsik e Zuniga supporti di Cavani prima punta.

PARTITA – Il 100° confronto tra Genoa e Napoli vede immediatamente chiamare in causa i portieri su diagonale sinistro di Zuniga e colpo di testa di Ranocchia. Azzurri più organizzati e con una fluidità di movimento che spicca al cospetto di un avversari che vivono di fiammate all'assidua ricerca dell'opportunità su calcio piazzato. Gli ospiti dal canto loro sono però abilissimi a sfruttare le poche palle ferme concesse. Come al 25' quando Gargano pennella sulla zucca di Hamsik una punizione che vale lo 0-1. Per assistere a qualcosa di pericoloso e colorato di rossoblù occorre attendere una decina di giri di lancetta ma Zuniga e Dossena sventano le ipotesi di conclusione di Rossi e di Milanetto. Prima dell'intervallo Campagnaro e Toni si strattonano in area con l'attaccante a reclamare inutilmente il penalty.
La ripresa comincia con Mesto e Rudolf al posto di Veloso e della controfigura di Palladino. Dopo pochi secondi Brighi sorvola su un tocco con il braccio di Maggio in azione nei propri sedici metri. Il Genoa non è ancora bello ma almeno si fa arrembante e per poco De Sanctis non viene beffato da un tiro a campanile di Milanetto. Allo scoccare dell'ora di gioco uno scambio tra Rudolf e Mesto termina con la palla a danzare lungo tutto lo specchio della porta per poi accomodarsi sul fondo. Poco dopo è Toni, servito dall'ungherese, a non trovare il colpo vincente da pochi centimetri. Mazzarri si spaventa e prova a mischiare le carte: fuori Zuniga, dentro Yebda. Si vede anche Destro per Kharja. Al 76' Rossi calcia sull'esterno della rete da posizione favorevolissima. Il Napoli regge l'urto delle spallate dei genoani che non riescono a capitalizzare gli sforzi profusi. All'85' Pazienza rimedia un secondo giallo e lascia in dieci i suoi. Prima del triplice fischio Destro, ben servito da Toni, sfiora il pari con un pallonetto che esce d'un soffio sulla traversa.

CHIAVE - La velocità delle manovre offensive partenopee è costante fonte di disagio per i Grifoni che tengono un passo diverso per buona parte della gara. Quando poi è il Genoa a prendere in mano il pallino del match la mancanza di lucidità e idee si rivela la principale alleata dei Mazzarri's boys.

CHICCA - La traiettoria disegnata da Gargano per servire ad Hamsik il pallone del vantaggio è talmente perfetta che sulla difesa genoana ha l'effetto sindrome di Stendhal. A risvegliarla dal torpore è il boato dei tifosi ospiti che non sembrano credore ai loro occhi!

TATTICA - 4-3-1-2 per Ballardini; 3-4-2-1 per Mazzarri che, contro il collega di Ravenna, sinora non aveva mai vinto (1 sconfitta e 3 pareggi).

MOVIOLA - Non è un caso che a Brighi venga affidata una delle partite più impegnative in programma. L’avvocato di Cesena conferma la fama di direttore dal cartellino facile, qualità che lo fa tenere in massima considerazione da parte dei suoi superiori. Al 45' Campagnaro e Toni si strattonano in area, l'attaccante finisce a terra ma rimedia solo una punizione contro. La sensazione è che le proteste genoane non abbiano fondamento. Più evidente è invece il contatto del braccio di Maggio con la palla nella ripresa. Anche stavolta Brighi sorvola. L'espulsione di Pazienza per doppia ammonizione non fa una piega.

PROMOSSI & BOCCIATI - Hamsik essenziale, anche in veste di goleador, come nelle sue giornate migliori. Nella ripresa non riesce ad incidere come è nelle sue corde per sfruttare la vicinanza di quell'extraterrestre chiamato Cavani. (voto 6.5).
Toni patisce eccessivamente le “cure” dei difensori avversari. A forza di giocare di sponda sembra aver dimenticato il suo compito principale: tirare in porta, centrandola (voto 5.5).
Rafinha soffre in difesa e si smarrisce al momento di portare su la squadra. Non è questo il tipo di personalità di cui questo Genoa ha disperato bisogno (voto 5).
Kharja non incide quanto il suo ruolo vorrebbe. Le giocate con raziocinio sono rare quanto le verticalizzazioni per le punte. Dopo 67 minuti indisponenti viene sostituito fra i fischi di delusione dei tifosi (voto 4.5).
Pazienza riesce a beccarsi 2 ammonizioni in tredici minuti. E' un peccato troppo grave per non meritare l'insufficienza. (voto 5).

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[Articolo per Goal.com dell'11 dicembre 2010]

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venerdì 10 dicembre 2010

Queens Park Rangers-Watford 1-3: Arrivano gli Hornets, che botta! Il record di imbattibilità si ferma a 19 gare

Un rigore di Eustace su Hill dopo una manciata di minuti - solare per tutti tranne che per l’approssimativo arbitro Deadman - e un’occasionissima di Helguson salvata da Loach con la punta delle dita illudono il QPR sulla formalità di una soirée carica di aspettative. Così non è. Il Watford, disposto in maniera impeccabile dallo scozzese Mackay, approfitta dell’emergente ansia da prestazione della squadra di Warnock e interrompe a 19 lo storico record di imbattibilità. Per gli almanacchi si quantifica 1-3 la batosta subita dagli Hoops. Sconfitta resa meno amara dalla rete di Smith a tempo quasi scaduto e, soprattutto, dalle prodezze di Kenny e dei suoi compagni, più volte provvidenziali a salvarsi sulla linea bianca. A mandare in estasi i circa 1.500 supporters del club dell’Hertfordshire sono i goal di Graham (26 e 48) intervallati dal centro di Mutch (30). I Queens Park Rangers, sorretti comunque dal solito caloroso sostegno di Loftus Road, pagano imperdonabili amnesie difensive girando spesso a vuoto alla ricerca di un acuto che neppure Taarabt, volenteroso ma stavolta troppo sprecone, riesce a trovare. Alla fine l’unico motivo per far sembrare la smorfia di Warnock un mezzo sorriso è il pareggio interno dello Swansea contro il Millwall. In attesa di Middlesbrough-Cardiff, e con la constatazione che la trasferta di Hull tenuta in stand-by dal maltempo metterà in gioco tre punti preziosissimi, le nubi sulla gelida notte londinese sembrano meno pesanti.

QUEENS PARK RANGERS: Kenny, Hill, Derry, Taarabt (Clarke 59), Helguson (Hulse 70), Faurlin (Orr 59), Mackie, Gorkss, Walker, Connolly, Smith.
SUBS: Cerny, Hall, Rowlands, Ephraim.
GOALS: Smith (89).
BOOKINGS: Walker (51), Hulse (75).
WATFORD: Loach, A. Taylor, Eustace, M. Taylor, Mariappa, Cowie, Graham, Buckley (Deeney 80), Doyley, McGinn (Sordell 76), Mutch.
SUBS: Gilmartin, Hodson, Jenkins, Bennett, Massey.
GOALSs: Graham (26 & 48), Mutch (30).
BOOKINGS: Buckley (39), A. Taylor (61).
REFEREE: Mr D Deadman.
ATTENDANCE: 14,079 (1,403).

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Anteprima Genoa-Napoli, Ciro Troise mi ha intervistato per il sito I Am Naples

A poche ore dall'attesissima sfida tra Genoa e Napoli, ho rilasciato un'intervista in esclusiva a Ciro Troise del sito I Am Naples che potete trovare QUI. Per leggerne il contenuto è anche sufficiente proseguire la lettura di questo post.

Esclusiva - Claudio Critelli (Goal.com): "Nell'82 ero attaccato alla radiolina, indimenticabile!". Genoa-Napoli: intervista al giornalista genovese Claudio Critelli

Si avvicina Genoa-Napoli, una gara dal fascino particolare soprattutto per lo spettacolo offerto sugli spalti dalle due tifoserie. Per cercare di andare a fondo nel clima che precede questa gara e per capirne di più dei prossimi avversari del Napoli, la redazione di Iamnaples ha intervistato in esclusiva il giornalista genovese di Goal.com Claudio Critelli, nonché addetto stampa del Comune di Genova e curatore del blog claudiocritelli.blogspot.com.

Il Genoa era partito sulle ali dell'entusiasmo scatenato dal mercato estivo. Con Gasperini, però, i risultati non arrivavano. Secondo te perché?
"Per due motivi: il gioco di Gasperini prevede un grande dispendio di energie, perciò ha bisogno di giocatori molto disponibili e di grandi talenti, come ad esempio Thiago Motta e Milito. Servono centrocampisti in grado di fare entrambi le fasi e grandi finalizzatori. Il mercato estivo non era in linea con lo schema di Gasperini, la rivoluzione con sette-otto giocatori nuovi non ha pagato. Con il centrocampo schierato dall'ex tecnico del Genoa e la difesa a tre c'era grande rischio ed, infatti, i rossoblù subivano tanti gol. Ballardini, appena è arrivato, ha chiesto ad ogni giocatore in che ruolo voleva giocare. La differenza principale tra i due allenatori è sulla fase difensiva. Ballardini gioca in maniera più accorta, con la difesa a quattro con Mesto terzino destro, che con Gasperini giocava a centrocampo o addirittura in attacco, e con Kharja trequartista. La forza del Genoa di Ballardini è stata proprio subire pochi gol. Nella partita contro il Napoli il Genoa potrebbe essere disturbato dal pensiero al derby, infatti Ballardini potrebbe gestire i diffidati Criscito e Dainelli in modo da preservarli per la gara contro la Sampdoria."

Il Napoli è al terzo posto e sta conducendo una stagione importante. Che percezione si ha della compagine partenopea nell'ambiente rossoblù?
"Il Napoli gioca veramente bene, Mazzarri, a differenza di quando era alla Sampdoria, agli azzurri sta dando anche un'ottima fluidità di manovra e schemi tutt'altro che scontati. La grande stagione degli azzurri ha l'immagine di Edinson Cavani, un campione costato al club partenopeo meno di quanto ha investito il Genoa per un calciatore come Veloso. "

Genoa-Napoli: due tifoserie gemellate, ma due società che si fanno la guerra sul mercato. A Napoli si fa spesso notare questa contraddizione, nell'ambiente genovese invece come si affronta questo problema?
"La guerra sul mercato credo sia più apparente che reale, è evidente che non convenga né a De Laurentiis né a Preziosi ostacolarsi. I due patron sono tra i pochi nel calcio a metterci i soldi. Poi Britos e Zuculini non mi sembrano nomi da farsi la "guerra"".

Domani sarà un altro grande appuntamento per un gemellaggio che dura da ventotto anni. Come valuti il rapporto tra la tifoseria rossoblù e quella partenopea?
"Io nell'82 ero un bambino attaccato alla radiolina, non dimenticherò mai le emozioni di quella giornata con il Milan che ribaltava il risultato a Cesena ed il racconto del radiocronista sul pubblico del San Paolo che cantava "Genoa, Genoa". I rossoblù raggiunsero il 2-2 e la permanenza in serie A in un'atmosfera decisamente amica. Due anni fa è saltato il gemellaggio col Torino, già rovinato però in passato, mentre quello col Napoli è indissolubile, è una questione di affetto tra le tifoserie, da non confondere con il clima ostile che subiscono gli ex doriani Mazzarri, Maggio e Campagnaro".

Il Napoli mercoledì deve affrontare un impegno decisivo contro lo Steaua Bucarest per il passaggio del turno in Europa League. Il Genoa, così come la Samp quest'anno, non è riuscita la scorsa stagione a trovare le risorse necessarie per andare avanti. Perché secondo te?
"La società decise di utilizzare la competizione europea anche per valorizzare dei giovani, invece in Europa c'è bisogno di esperienza, così anche Gasperini sprecò un'occasione fondamentale, che credo che il Napoli non getterà al vento. La Sampdoria invece ha pagato in Europa League la delusione per l'esclusione dalla Champions. Il cammino europeo è centrale per una realtà che vuole crescere"

Intervista a cura di Ciro Troise

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domenica 5 dicembre 2010

Sampdoria-Bari 3-0: In Italia è VERA SAMP! Pazzini c'è, Guberti SUPERSTAR, ai Galletti gira tutto STORTO

La Sampdoria vince 3-0 contro un Bari penalizzato da un rigore concesso con troppa sufficienza da Pierpaoli e dalle espulsioni di Rossi e mister Ventura dopo mezz’ora di gioco. Alla rete dal dischetto di Pazzini si aggiunge una doppietta di Guberti, il cui secondo centro è corretto nel sacco da una deviazione di Gazzi. In condizioni di evidente inferiorità i biancorossi non riescono quasi mai ad impensierire i blucerchiati che ora agganciano in classifica Inter e Roma. Sempre più desolatamente fanalino di coda il club pugliese.

FORMAZIONI – L’ultima rifinitura conferma il forfait di Lucchini ma dà il via libera a Pozzi che parte dalla panchina. Insieme a Curci, in difesa giocano Volta al fianco di Gastaldello con Cacciatore (preferito ad Accardi) sulla destra e Ziegler a sinistra; a centrocampo Koman, Palombo, Tissone e Guberti; Pazzini e Marilungo sono i terminali offensivi.
Formazione rimaneggiatissima quella del Bari che deve fare i conti con una decina di infortunati eccellenti. Rispetto alla squadra dell’anno scorso il tifoso blucerchiato Ventura oggi può schierare solo Andrea Masiello e Donati. Il primo nel suo ruolo difensivo con Belmonte, Rossi e Galasso; il secondo in mezzo alla linea mediana in tandem con Gazzi supportati lateralmente da D’Alessandro e Pulzetti; in attacco coppia inedita composta dall’argentino Rivas in posizione avanzata con il barese doc Rana.

PARTITA – La Samp percorre agevolmente i corridoi centrali e subito Tissone spaventa Gillet con un diagonale a fil di palo mentre Palombo trova il corpo di Belmonte su girata a botta sicura. Il Bari fatica ad uscire dal guscio. E al quarto d’ora Pierpaoli, mal supportato dall’assistente Rubino, concede un penalty alla Samp quando una palla scagliata dalla destra da Cacciatore sbatte sul ginocchio di Rossi per poi schizzargli sul braccio. Dagli undici metri Pazzini si conferma cecchino spiazzando il portiere. Alla mezz’ora ospiti in dieci, e senza il loro allenatore a guidarli dalla panchina per un doppio rosso sfoggiato dal sempre più confuso arbitro Pierpaoli. Gillet è poi costretto a salvarsi in angolo su tiro di Guberti deviato da Belmonte. Prima dell’intervallo lo spaesato Rana non riesce ad intercettare un servizio sotto porta di Pulzetti.
La ripresa comincia con la Samp decisa a chiudere in fretta i conti. Biglietto da visita è un bellissimo diagonale di Pazzini su cui Gillet si oppone da campione. Fuori Rana e D’Alessandro per Alvarez e Almiron. Ma la pressione dei padroni di casa è costante e al 56’ raddoppiano con l’ex-Guberti che spazzola l’angolino alto alla sinistra di Gillet. Un minuto dopo, con il Bari completamente riverso in avanti, da pochi centimetri Masiello non riesce a spingere oltre la linea bianca un traversone di Belmonte che avrebbe almeno potuto concedere illusioni ai galletti. E’ invece la Samp a far cinicamente calare il sipario al 61’ quando, ancora Guberti, va a segno con l’involontaria complicità di Gazzi il cui intervento rende vano quello di Gillet: 3-0. Di Carlo concede spazi a Mannini e Pozzi al posto di Koman e Marilungo. E’ comunque sempre di Pazzini il tocco che più impensierisce l’estremo difensore ospite. Nel finale Alvarez sfiora il gol della bandiera con una palombella che scavalca Curci prima di spegnersi sul fondo.

CHIAVE – Gestione della palla ed esperienza da vendere per sfruttare le numerose pecche di un Bari troppo raffazzonato e penalizzato dagli episodi per essere veramente pericoloso. E’ così che la Samp fa sua la partita giocando quasi sul velluto.

CHICCA – In avvio di secondo tempo Pazzini affonda sul lato mancino dell’area scagliando un dardo incendiario sul quale Gillet è straordinario. Altrettanto bella, per costruzione e finalizzazione, è l’azione del 2-0 con Guberti assoluto protagonista nel pennellare sotto l’angolino più lontano una sfera che il portiere può solo cercare di fermare con lo sguardo.

TATTICA – Speculare 4-4-2 per Di Carlo e Ventura che, dopo l’espulsione di Rossi, propone un inevitabile 4-4-1 con il solo Rana (e poi Alvarez) in attacco.

MOVIOLA – Non ha esitazioni Pierpaoli nel concedere il rigore alla Sampdoria quando, muovendosi in maniera scomposta per far fronte ad un cross di Cacciatore, Rossi tocca con il braccio dopo che la palla impattava sul suo stesso ginocchio. Appaiono giustificate le proteste dei calciatori baresi.
Altrettanto inspiegabile è il secondo giallo che l’arbitro fiorentino estrae nuovamente a Rossi per un veniale contrasto sugli sviluppi di un angolo che fa scattare l’ammonizione anche per il portiere Curci. Dopo aver espulso il difensore Pierpaoli conferma la sua imbarazzante prestazione espellendo per proteste l’allenatore Ventura. Al 55’ Rubino ferma Alvarez lanciato a rete per un fuorigioco millimetrico, stavolta vede bene.

PROMOSSI & BOCCIATI – Imbarazzante la prestazione dell’arbitro Pierpaoli di Firenze, tornato a dirigere dopo due turni di stop. Spesso confuso, male supportato dai propri assistenti e assolutamente incapace di gestire un match dai connotati quanto mai tranquilli. Condiziona in maniera determinante la sfida con provvedimenti inspiegabili a livello di calcio professionistico. Voto 4.
Pazzini c’è sempre quando è il caso di prendersi responsabilità e tirare fuori le castagne del fuoco ai suoi. Al 6° gol nelle ultime 4 gare, Europa League compresa, anche oggi il bomber è determinante nell’insaccare la rete che imprime la svolta a favore dei propri colori. Voto 6.5.
Rana, a 24 anni e con la chance di mettersi in luce con i colori della sua città, sembra patire troppo il compito e le responsabilità che deve portarsi sulle spalle. Si muove spesso a vuoto e arriva in ritardo sull’unica palla ghiotta che gli capita attorno. A metà gara viene sostituito da Alvarez. Voto 5.
Sono encomiabili i tifosi del Bari, anche oggi meravigliosi per la passione con la quale sostengono la propria squadra anche quando tutto appare compromesso. Voto 8.

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[Articolo per Goal.com del 5 dicembre 2010]

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Recoil, ‘A Strange Hour’ diventerà un dvd

La data di ieri sera allo Szkira di Budapest, oltre ad essere stata l’ultima dello ‘A Strange Hour Tour’ di Alan Wilder/Recoil a supporto di ‘Selected’, ha avuto la particolarità di essere filmata in alta definizione con multi telecamere e la massima tecnologia disponibile anche dal punto di vista dell’audio. Per l’occasione nell’ex-Metro Mozi sono stati installati uno schermo cinematografico di 8x5 metri che prendeva l’intero palco e un proiettore professionale. Non è ancora stato deciso quando il filmato del concerto verrà edito in dvd/blu-ray e se, oltre alla performance musicale vera e propria, come consuetudine eseguita insieme all’ottimo Paul Kendall, l’edizione conterrà anche un documentario. L’ultimo appuntamento del tour in agenda è programmato per il 4 gennaio 2011 alla Manchester Academy 1.

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venerdì 3 dicembre 2010

Blog, ti uccido

Non mi piace questo blog. O, comunque, non mi piace l'innaturale piega che questo blog ha preso. Ai miei occhi sta diventando un cahier de doléances alternato a grevi pennellate e rughe pronunciate. Come tardivo Dorian Gray ci vedo riflesso un mio ritratto, sfregiato da macchie e dato in pasto a sconosciuti. Sapevo che poteva diventarlo, ne sottovalutavo gli importuni effetti su me stesso. Che poi, in fondo, è quello che più conta. Certo, se fosse una tela o un foglio sarebbe più facile da gestire. Un netto taglio di lama qui, e la luce filtrerebbe su monocromo orizzonte come in un’opera di Fontana; un altro là, e la pallida guancia dipinta assumerebbe nuova espressione come nell’idea di Wilde. Invece questo mezzo - imene di pulsanti, codici binari e monitor luminosi - non lo consente. Sopravvive d’inerzia sul filo del blackout persino più sfacciatamente della vita stessa. Neppure la sua eliminazione può dare sensazioni tattili. Forse trasmetterebbe solo il fremito dell’asettica masturbazione di una supernova al commiato. Ma si sa, io e le stelle non andiamo molto d’accordo. Per uccidere questo blog basterà semplicemente cliccare il tasto, mentale e fisico, delle sentenze definitive. E poi via: un tuffo ad occhi chiusi verso il nulla di cui è fatto. Il conto alla rovescia è iniziato.

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