Il QPR non sa più vincere. Poco confortante è anche che questo pareggio (il quarto consecutivo) contribuisca ad allungare lo storico record di imbattibilità. L’1-1, imposto tra le mura amiche da un buon Burnley - rigore di Alexander al 45’ dopo vantaggio momentaneo di Taarabt al 33’ - costa il sorpasso in vetta da parte del Cardiff e lo scomodo avvicinamento degli altri gallesi dello Swansea ora terzi a quattro lunghezze.
Rangers meno spumeggianti del solito contro un Burnley entrato a Loftus Road carico a mille. Dopo una prima fase di studio gli ospiti iniziano a fare sul serio. E' il 24’ quando Kenny, nel giro di pochi secondi, deve intervenire su tiro dalla distanza di Eagles e replica di Rodriguez da pochi metri. I ragazzi di Warnock faticano a prendere le misure ma riescono comunque a passare al 32’: botta di Taarabt da una trentina di metri che Grant non battezza a dovere. Scivolano pochi secondi e Mackie si divora il raddoppio non inquadrando la porta da posizione favorevolissima. Il Burnley appare scosso dallo svantaggio, cerca il jolly con un bolide di Eagles ma ad offrirglielo su un piatto d’argento prima del riposo è Connolly che, in area, contrasta irregolarmente Marney causando un penalty. Dal dischetto Alexander è infallibile: 1-1.
Al rientro Laws propone Wallace al posto di Eagles. E' Rodriguez, al 53', a cercare la via del sorpasso con una volèe ben impostata ma imprecisa. Ancora ospiti in evidenza allo scadere dell’ora di gioco per merito di Wallace. Warnock prova a correre ai ripari rimpiazzando Ephraim e Hulse con Agyemang e Clarke. Sono ancora i Clarets, però, a mostrarsi più propositivi con un destro, alto, di Iwelumo al 76’. La replica, quasi immediata, è un colpo di testa di Agyemang finito a lato. Rodriguez è incontrollabile per la difesa di casa e, all’81’, può calciare da una dozzina di metri ottenendo solo imprecazioni. Nel finale inutili risultano gli ingressi di Smith per Taarabt da una parte e di Thompson per Iwelumo. I Queens Park Rangers, sospinti dai propri tifosi, imbastiscono un forcing tardivo che manda al tiro Grokss, Hill, Mackie, Smith e Derry senza tuttavia portare a nuove segnature.
QPR: Kenny, Hill, Derry, Taarabt (Smith 82), Faurlin, Mackie (Agyemang 62), Gorkss, Walker, Connolly, Hulse (Clarke 64), Ephraim.
Subs: Cerny, Orr, Leigertwood, Clarke, Rowlands.
Goals: Taarabt (33).
Bookings: Taarabt (43) Gorkss (67), Mackie (81).
Burnley: Grant, Alexander, Fox, Duff, Carlisle, Marney, Iwelumo (Thompson 84), Elliott, Mears, Rodriguez, Eagles (Wallace 46).
Subs: Jensen, Cork, Paterson, Cort, Bikey.
Goals: Alexander (pen 45).
Bookings: Eagles (30), Duff (74), Alexander (77).
Referee: Mr G Williamson.
Attendance: 15, 620 (1,404).
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sabato 30 ottobre 2010
QPR-Burnley 1-1: Un altro pari, i Rangers scendono dal trono
venerdì 29 ottobre 2010
Genoa-Inter 0-1: PAPERA di Eduardo e Muntari rilancia i nerazzurri!
Vince di misura l'Inter, al Ferraris. Nel finale del primo tempo è Muntari, con la determinante complicità di un incertissimo Eduardo, a strappare i tre punti su un Genoa incerottato ma trasudante orgoglio e buone giocate. Nerazzurri spesso in difficoltà ma bravi a indossare i panni della squadra disposta al sacrificio e persino a prendersi fischi da provinciale per perdite di tempo che magari non saranno certo da gran blasone ma certamente sono utili per portarsi a casa l'intera posta.
FORMAZIONI – Facendo di necessità virtù Gasperini (mai vincente contro l’Inter) davanti a Eduardo propone una difesa più folta del solito composta da Chico, Ranocchia, Dainelli, Kaladze e Criscito. Senza ali di ruolo (Rudolf, Palacio, Palladino e Sculli ko insieme al regista Veloso e a Kharja) Gasperini sopperisce all’emergenza presentando un centrocampo a 4 composto da Rossi, Milanetto, Rafinha e Mesto. Toni, che festeggia la 200a presenza in serie A, unica punta. L'unico attaccante portato in panchina è il Primavera Boakye.
Lasciato a casa Chivu (coscia destra ancora dolorante) ma recuperato in extremis il Principe Milito, accomodatosi in panchina ma pronto per la sua “prima” davanti ai suoi ex-tifosi, Benitez ritrova tutti gli attaccanti. Biabiany si sistema nella linea avanzata composta anche da Sneijder (fresco di rinnovo contrattuale) e Coutinho, tutti e tre a supporto di Eto’o. Rientro da titolare anche per Santon (preferito a Muntari), quarto di sinistra accanto a Samuel, Lucio e Maicon a protezione di Julio Cesar. Conferme per Zanetti e Cambiasso.
PARTITA – Coprire gli spazi per ripartire in velocità e costringere l'Inter a stare sul chi va là. La strategia rossoblù, corroborata da un Toni in grande spolvero, accende il match sin dalle prime fasi. Dopo un botta e risposta Toni-Snejider a saggiare i guanti dei portieri avversari Cambiasso, al 19', deve cedere il posto a Muntari causa infortunio. Un paio di minuti dopo Toni cerca il secondo palo ma trova un Julio Cesar volante che manda in angolo. Alla mezz'ora Inter vicinissimo al gol con Eto'o pescato solo in mezzo all'area da Muntari, Il tocco del camerunense è eccessivamente felpato e si spegne oltre la traversa. Opportunità altrettanto nitida per Rossi a 3' dal riposo, quando Chico gli serve una palla d'oro che lambisce il montante senza ferire. Prima del the caldo Rafinha ci prova dalla distanza trovando la resistenza del portiere. Molto meglio va a Muntari che, all'ultimo minuto di recupero, trova il vantaggio su clamorosa papera di Eduardo che “liscia” un pallone senza troppe pretese.
Ripresa con gli stessi effettivi e sempre con Toni, girata alta, a tentare per primo il colpo grosso. Al 58' Gasperini mischia le carte: fuori Chico e Mesto, dentro Destro e Zuculini. I padroni di cass spingono alla ricerca del pareggio concedendo inevitabilmente spazi per le ripartenze ospiti che, però, rimediano solo punizioni. Peraltro non sfruttate in maniera adeguata. Al 63' anche Julio Cesar è vittima di un infortunio e deve lasciare la porta a Castellazzi che al 72' salva su colpo di testa di Toni. Poco prima Eto'o mandava fuori in rovesciata. Al 79' anche Boakye entra al posso di Rossi per rinforzare numericamente la linea offensiva. Dall'altra parte Cordoba rileva Biabiany. A ridosso del 90' proprio Boakye ha sul piede la palla del pari ma calcia clamorosamente alto. A conservare lo 0-1 mette lo zampino anche Castellazzi para a terra su deviazione di Destro.
CHIAVE – Quando ormai la prima frazione pare destinata a chiudersi a reti bianche Eduardo interviene con eccessiva sufficienza su un pallone che Muntari carica di speranze e poco più. Per il portiere lusitano la sfera ha la stessa sostanza di una saponetta che, beffardamente, scivola in porta tra lo stupore collettivo.
CHICCA – Stop di petto e botta al volo quasi perfetta. Quella mostrata da Criscito al 78' è una perla che va ad aggiungersi a tutte quelle mostrate da Toni. Estetica allo stato puro per dandies che si appagano del bello dimenticandosi della sostanza,
TATTICA – Meditatissimo quanto inedito 5-4-1 per il Gasp che, facendo di necessità virtù, abbandona il consueto 3-4-3 rimpolpando reparto arretrato e centrocampo ma chiedendo a Chico e Mesto di salire di posizione ogni volta che il Genoa conquista palla. Nella ripresa, con l'ingresso di Destro, i rossoblù passano al 4-4-2. Benitez non offre sorprese dell'ultima ora optando per il classico 4-2-3-1.
MOVIOLA – Dirigere una partita di calcio fischiando solo lo stretto necessario. Il marchio di fabbrica del livornese Banti viene riproposto anche al Ferraris funzionando sino a quando la tensione in campo inizia a sommergere anche l'arbitro stesso. Al 6' Chico viene fermato in fuorigioco. Questione di millimetri che danno ragione all'assistente Rosi.
PROMOSSI & BOCCIATI – Avere i riflettori puntati addosso quando si deve essere protagonisti contro una grande stimola i campioni di razza. Luca Toni è fra questi sciorinando tutto il suo repertorio. Tutto esteticamente bello, peccato che a mancare sia l'acuto che conta (voto 7). Eduardo, suo malgrado, mette in salita il campo dei suoi omaggiando Muntari (decisivo il suo ingresso voto 7.5).con un interventaccio inguardabile (voto 4.5). Serata intensa per Lucio che, alle prese con Toni, alterna le solite magie da gigante buonissimo a qualche colpo a vuoto (voto 6).
Prima dell'ingresso in campo delle squadre i tabelloni dello stadio trasmettono un filmato che raccoglie alcune delle prodezze in rossoblù del principe Milito. Cori che sanno tanto di malinconico revival. (voto 8 ai nostalgici)
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[Articolo per Goal.com del 29 ottobre 2010]
mercoledì 27 ottobre 2010
Recoil, il video di ‘Intruders’ firmato da Peggy Johanson
‘Intruders’, brano incluso nell’album ‘subHuman’ ed edito da Recoil nel luglio 2007, ha da oggi un suo video. A realizzarlo è Peggy Johanson di cui si ricordano i suoi lavori per Front 242, The LoveCrave e Funker Vogt. ‘Intruders’, che contiene contributi vocali di Carla Trevaskis e del bluesman Joe Richardson, è una delle migliori tracce del quinto lavoro singolo di Alan Wilder. Fra le sue peculiarità vi è la jamming finale. Per ammirare il video è sufficiente cliccare QUI.
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domenica 24 ottobre 2010
Genoa-Catania 1-0: E' il Grifone del 'Minimo Sforzo', contro gli etnei basta un guizzo del Capitano
C'è Marco Rossi a scacciare gli spettri dell'Halloween rossoblù. E' a lui, il capitano di mille battaglie, che il destino vestito da Rafinha, mette sul piede il pallone che consente al Grifone di superare di misura un Catania punito dalla sua incapacità di mantenere mente e nervi saldi. Nel finale Eduardo salva il risultato su Ricchiuti e Andujar evita un passivo più rotondo fermando Destro.
FORMAZIONI – Nello stillicidio di gravi infortuni muscolari e non che sta affliggendo i rossoblù (Palacio, Kharja, Sculli e Veloso) l’ultimo dubbio riguardava Milanetto, dolorante per una contusione al polpaccio. Il provino pre-gara conferma la sua presenza in regia con capitan Rossi a supporto. Sulle corsie esterne si sistemano Rafinha e Criscito. Nel tridente offensivo rientro da titolare in campionato per Palladino a far reparto con Toni e Rudolf. Conferma per il trio difensivo Chico-Dainelli-Ranocchia.
A quella che Giampaolo non esita definire "La partita più impegnativa, sul piano tattico, dell'intero campionato" non parteciperanno l’influenzato Morimoto, i convalescenti Ledesma e Augustyn e Pesce rimasto a casa per scelta tecnica. Dietro è l’ex-Potenza ad aprire la linea difensiva composta anche da Silvestre, Spolli e Capuano. Martinho (alla prima convocazione) agisce da raccordo con un centrocampo dalle spiccate propensioni offensive e di corsa nel quale il ballottaggio tra Gomez e Ricchiuti si risolve a favore del primo. Maxi Lopez, che in settimana ha promesso un goal, è il terminale offensivo.
PARTITA – Apertura di marca ospite con punizione da distanza siderale di Mascara e tiro nello specchio di Gomez. In entrambe le circostanze Eduardo si salva, seppur in maniera non stilisticamente perfetta. Al 22' Palladino s'infortuna all'adduttore sinistro, entra Mesto. Il Genoa, abbozza tentativi offensivi quasi sempre spenti da carenza di automatismi o dal pressing avversario che costringe a frettolose e inutili conclusioni. Nel grigiore collettivo meglio il Catania, la cui propensione a far girare la palla tiene in costante apprensione i padroni di casa. Prima dello scadere Silvestre e Maxi Lopez, intervallati da Dainelli, provano senza efficacia a portare sostanza in un carniere desolatamente povero anche di emozioni.
La ripresa comincia con una doppia chance per Toni, ma sia l'incornata sia il tiro servono solo a cancellare il laconico “zero” nella casellina dei tiri in porta di un Genoa a scartamento ridotto. Al 62' Gasperini cerca nuova verve inserendo Destro per Rudolf e invertendo gli esterni di centrocampo. Giampaolo mette Antenucci e Carboni per Maxi Lopez e Martinho. Il Genoa avanza il baricentro e al 68', al primo serio affondo sulla destra, Rafinha centra in mezzo per l'accorrente Rossi che anticipa tutti infilando Andujar per l'1-0. In campo ora si vede anche Ricchiuti per Izco, ma in questa fase a farla da padrone sono gli eccessi di nervosismo dei calciatori ospiti che rifilano qualche calcione di troppo agli avversari. All'84' Eduardo è strepitoso su botta ravvicinata di Ricchiuti, poi Antenucci non riesce a inquadrare la porta sguarnita. A far diga ora c'è pure Kaladze, subentrato ai Milanetto. Recupero ad alta temperatura: Antenucci prima chiede invano il rigore dopo un contatto con Ranocchia e poi spreca calciando di fino. Prima del triplice fischio anche Destro avrebbe l'opportunità di finire tra i marcatori, ma Andujar esce in maniera provvidenziale.
CHIAVE – Sopperire ai propri limiti puntando sul cuore, la forza dei nervi e il bagaglio tecnico di alcune sue pedine. E' così che il Genoa fa propria una sfida avara di bel calcio e scorbutica per gran parte della ripresa.
CHICCA – La maniera con la quale Marco Rossi segue l'azione di Rafinha al 68' è da manuale del calcio. Il goal con deviazione sottoporta ne è la più naturale e logica conclusione.
TATTICA – 3-4-3 Gasperiniano con i soliti compiti di rientro per gli esterni di centrocampo a far da elastico tra i reparti. 4-1-4-1 confermato per Giampaolo che, nonostante le defezioni, non rinuncia al suo modulo.
MOVIOLA – Tornato ad arbitrare in serie A dopo oltre un mese di sospensione a causa dell’infausta direzione di gara di Brescia-Roma, Russo di Nola riesce a trasformare in complicata una partita dalla gestione assolutamente tranquilla. In pieno recupero Antenucci cade in area durante un contrasto con Ranocchia, l'arbitro non interviene. La sensazione è che stavolta sia nel giusto.
PROMOSSI & BOCCIATI – Centrocampista, difensore e attaccante con il luccicante gallone di bomber. Marco Rossi si rivela l'anima di una squadra apparsa con il fiato corto e idee non proprio chiarissime (voto 7).
La provocatoria definizione di “ultima spiaggia” con cui Gasperini presenta la partita è fine a se stessa. Anche stavolta la sua squadra in campo dimostra di non saper più giocare divertendosi (e facendo divertire) come accadeva sino ad alcuni mesi fa. E alcune scelte lasciano interdette. Una su tutte: il rientrante Palladino in campo dall'inizio dopo essere stato “spremuto” in occasione della gara di Coppa Italia e, anche lui come altri suoi illustri compagni, finito ko per un problema muscolare. In corso d'opera dà maggiore compattezza alla squadra (voto 5.5).
Del suo impiego come titolare Gomez apprende solo poche ore prima del match ma svolge il proprio compito di trequartista brevilineo in maniera efficace (voto 6.5). Antenucci viene gettato nella mischia al 21' della ripresa per un Maxi Lopez effervescente ma assai poco concreto. Gli capitano tre ghiotte opportunità ma non riesce a monetizzarne nessuna (voto 5.5).
La tifoseria genoana e quella etnea si scambiano reciproci attestati di stima. Alla faccia di chi si ostina a voler dipingere il contorno di tutte le partite italiane come succursali di campi di battaglia: voto 10 a entrambe.
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[Articolo per Goal.com del 24 ottobre 2010]
venerdì 22 ottobre 2010
Bristol City-Queens Park Rangers 1-1: Agyemang firma il record storico di imbattibilità e il terzo pareggio consecutivo
Il QPR di Neil Warnock finisce nella storia del club ottenendo il record di 13 risultati utili consecutivi superando l’impresa di Dave Mangnall, stagione 1947-1948. Il tecnico non può però brindare con certezza alla conferma del proprio ruolo di capolista. Ad Ashton Park finisce in parità, per la terza volta di fila: 1-1 acciuffato dal neo-entrato Agyemang ad una manciata di minuti dalla fine dopo che Stead - strepitoso goal al quarto d’ora - aveva illuso i padroni di casa. Il Cardiff, ora lontano solo 3 punti, potrebbe fargli compagnia in vetta. Decisiva sarà la sfida di lunedì sera a Leeds.
Robins subito in campo a sfruttare l’onda lunga del successo casalingo contro il Reading. Osservano inerti un diagonale destro di Walker che esce di non molto ma poi, al 16’, assurgono a protagonisti: Stead riceve da Rose proseguendo una rapida azione di rimessa, si accentra all’altezza dei venti metri e fionda un destro sotto la traversa che non lascia scampo a Kenny: 1-0. I Rangers non riescono ad imbastire manovre efficaci. Taarabt produce un velleitario tiro dalla distanza, docile preda di James. Ma anche stasera il Bristol City dimostra di aver imparato come coprire gli spazi e agire d’interdizione. Al 38’ Walker, il più attivo dei suoi, prova a smuovere la situazione crossando dalla destra per Gorkss che devia di testa senza incidere. La replica deipadroni di casa èimmediata: traversone dalla corsia mancina da parte di Rose sul quale il più lesto ad intervenire è Hill che allontana ogni rischio. Con Mackie e Helguson spesso fuori giri, a provarci prima dello scadere sono Walker, conclusione dal vertice destro dell’area, e Derry, girata di sinistro che sfiora il montante più lontano.
Dopo 30 secondi di ripresa Mason (inglese del Lancashire che ama arbitrare all’”italiana”) annulla una rete per fuorigioco a Helguson il quale, pur cercando di spostarsi, intercetta un tiro a porta vuota di Mackie. Il Bristol replica a stretto giro di posta con una “ciabattata” di Haynes al momento di colpire da posizione favorevolissima. Cambi di pedine al 57’: Smith per Ephraim e Cisse per Adomah. Anche per Helguson la gara termina in anticipo a causa di un infortunio. Il suo posto viene preso dall’esordiente Hulse. Gli ospiti non riescono a mettere le basi per un forcing degno di questo nome. Così al 65’ è Elliott a calciare dal limite costringendo Kenny a volare sull’incrocio dei pali alla propria destra mandando in angolo. Il Bristol appare a suo agio nel giocare a molla restando ben arroccato al limite dei propri sedici metri per poi distendersi rapidamente in avanti. Ben più macchinoso il QPR, ancora una volta salvato da Kenny che respinge una girata di Stead. Sul rovesciamento di fronte è Hulse, con un’improbabile sforbiciata sotto porta, a divorarsi il pareggio. Poi un’incornata di Gorkss, con James fuori causa, viene respinta sulla linea bianca da McAllister. Ora gli Hoops provano il tutto per tutto e al 75’ Taarabt calcia da lontano impegnando il portiere. In vista degli ultimi assedi Warnock inserisce Agyemang per Taarabt. All’82’ è però bravissimo Stead a filtrare in area sfiorando la doppietta per un nonnulla. Goal-sbagliato-goal subito: all’84’ Smith mette in mezzo una palla d’angolo che Connolly indirizza a rete, mischione sottoporta zampata decisiva di Agyemang che sigilla un risultato sostanzialmente equo.
BRISTOL CITY: James, McAllister, Fontaine, Carey, Caulker, Elliott, Johnson, Adomah (Cisse 58), Rose, Haynes, Stead.
SUBS: Gerken, Hunt, Stewart, Sproule, Clarkson, Pitman.
GOALS: Stead 16.
BOOKED: Rose, Elliott.
QUEENS PARK RANGERS: Kenny, Hill, Gorkss, Walker, Connolly, Derry, Taarabt (Agyemang 78), Faurlin, Ephraim (Smith 57), Helguson (Hulse 64), Mackie.
SUBS: Cerny, Orr, Hall, Mahon.
GOALS: Agyemang 84.
BOOKED: Walker, Derry, Gorkss, Faurlin.
REFEREE: Mr. L. Mason.
ATTENDANCE: 14,552.
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martedì 19 ottobre 2010
Swansea-Queens Park Rangers 0-0: Hoops ancora a reti bianche e sempre capolisti
Ancora uno 0-0 per i Queens Park Rangers, questa volta in casa dello Swansea al termine di una sfida vibrante e, a tratti, nervosa. Primo tempo ad appannaggio dei londinesi - nonostante un rigore parato da Kenny su Cotterill al 40’ - e secondo con predominio gallese. Il terzo risultato a reti bianche nelle ultime 4 giornate consente alla formazione di Warnock di restare in vetta alla classifica: 2 le lunghezze di vantaggio sul Cardiff, vincente in extremis a Coventry, e 7 sul Watford terzo.
Il QPR inizia con il piede sull’acceleratore. All’8’ Mackie non inquadra la porta da ottima posizione, cinque minuti dopo Taarabt prova un destro da punizione con De Vries che respinge di pugno e che, in maniera altrettanto efficace, interviene su Helguson al 23’. Nulla l’olandese potrebbe fare in occasione del corner successivo ma da pochissimi metri Connolly incorna incredibilmente fuori. In questa fase il forcing e la buona organizzazione di gioco mostrata dai Rangers si perdono nell’imprecisione al momento di dare un senso al lavoro. Gli Swans controbattono cercando di dare al match ritmi a loro più congeniali, impresa che in questa fase appare ardua. Non è un caso che la loro prima conclusione giunga al 34’: Dobbie calcia, Kenny para. Lo Spiderman di Halifax ha però in serbo qualcosa di meglio al 40’, minuto nel quale l’arbitro Hooper concede in maniera assai generosa un penalty allo Swansea dopo un “tuffo” in area che Pratley esegue nelle vicinanze di Hill. Dal dischetto il portiere ipnotizza Cotterill (al terzo rigore fallito in questa stagione) che, invano, cerca l’angolino destro. E’ l’ultimo grosso sussulto prima della pausa.
Non c’è Cotterill nella ripresa, al suo posto Allen. Lo Swansea riprende in maniera più propositiva e il QPR si affida all’iniziativa di Mackie (ingresso in area e botta a lato) per cercare di spezzarne le offensive. Dall’altra parte Pratley si presenta debolmente davanti a Kenny. Un’opportunità ben più grande capita sul mancino di Mackie che dai dodici metri spara a rete con De Vries perfetto nel neutralizzare la conclusione. Rodgers si spaventa e sostituisce Dobbie con Nouble. Le occasioni sprecate dagli ospiti fanno da corroborante per i padroni di casa che, pur a costo di lasciare spazi dietro, osano con maggiore costanza conquistando il predominio a centrocampo. Al 69’ Sinclair fa partire una scheggia da oltre venti metri che dà l’illusione del goal alla maggioranza presente al Liberty Stadium, e al 76’ Kenny deve affidarsi ad un intervento sulla linea di Ephraim per salvarsi su Pratley libero di colpire nell’area piccola. Hooper grazia Taarabt dell’espulsione (solo giallo per lui) per un fallaccio su Allen, ma a levarlo dal terreno di gioco pensa Warnock sostituendolo in fretta e furia con Tommy Smith, fuori anche Helguson per Agyemang. L'ultima chance capita proprio al neo-entrato a pochi secondi dalla fine, calcio di punizione a salve.
SWANSEA: De Vries, Williams, Tate, Monk, Rangel, Pratley, Orlandi (Beattie 85), Dyer, Sinclair, Dobbie (Nouble 65), Cotterill (Allen 46).
SUBS: Ma-Kalambay, Taylor, Serran, Emnes.
BOOKED: Monk, Tate, Pratley, Rangel.
QUEENS PARK RANGERS Line-up Kenny, Walker, Hill, Connolly, Gorkss, Derry, Taarabt (T Smith 78), Faurlin, Ephraim (Clarke 88), Helguson (Agyemang 78), Mackie.
SUBS: Cerny, Orr, Mahon, Hall.
BOOKED: Gorkss, Faurlin, Taarabt.
REFEREE: Mr. S Hooper.
ATTENDANCE: 16,742 (470).
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lunedì 18 ottobre 2010
Ottovolante
vrooooommm…! vvvrrrrroooooooom…!! nuove salite. ignote discese. altri giri della morte non richiesti. aggrappato con saldezza a questo scheletrico ottovolante da pochi spiccioli che invariabilmente riporta al punto di partenza. adagiato e sballottato su un’essenziale poltrona di ferro che inchioda a sè istanti e abbagli. vvvrooooooom…!!! tutti legati in fila indiana. chi a fissar la terra, chi ad anelar le stelle. ciascuno con l’aria negli occhi per illudersi d’esser libero. schiene ricurve o pressate a tener vivi sopiti sensi di sicurezza. ciao. scusa ma mi sono perso. tra un giro e l’altro ho capito che non è questo il mio posto. tra un giro e l’altro ho capito che preferirei una qualunque delle mille panchine trovate e lasciate a se stesse. vvrrroooooom…!!!! vvvvrrrrrroooooommm…!!!!! nessuna preoccupazione, eh? solo quel tarloso desiderio di volare insito nell’anima dell’angelo caduto. nessuna preoccupazione, cara. solo necessità di respirare con estrema lentezza quel pane dell’essere chiamato solitudine. non fingere la vanità di capirmi ma baciami nel vuoto e baciami ora. che le mie labbra sono riarse dal gelo e vorrebbero essere altrove. non pensavo di salire su quest’ottovolante che stride e trema come esangue animale ferito. non pensavo che potesse esistere proprio così. vvvvrrrrrroooooooooommmm…!!!!!! grazie di tutto. ora scendo.
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Recoil ‘Want -The Architect Mixes’, il nuovo EP di Alan Wilder in download gratuito
C’è un nuovo EP a disposizione dei fans di Alan Wilder/Recoil. Si tratta di ‘Want - The Architect Mixes’ la cui ideazione ha origine dal positivo riscontro della pubblicazione di ‘Selected’ e del tour ancora in svolgimento. Da oggi l’album digitale viene messo gratuitamente a disposizione dalla Mute, basta andare all’indirizzo http://www.mute.com/recoil_want. Il pacchetto include tre nuove versioni di ‘Want’ (feat. Nicole Blackman) rielaborate da Architect, progetto musicale tedesco ideato da Daniel Myer, oltre a ‘Jezebel (Seductress Mix)’ remixato da Ehron Von Allen, il film ‘Want - Renegade of Noise 808’ diretto da Dmitry Semenov e ‘Recoil - A Strange Hour’ libro fotografico di Ivana Dvorska che raccoglie scatti effettuati ad aprile e maggio durante alcune date europee del tour mondiale che Alan Wilder sta effettuando insieme a Paul Kendall.
Ecco la tracklist completa di ‘Want - The Architect Mixes’
01. ‘Want (Renegade of Noise 808 remix)’ - 6.21
02. ‘Want (Architect Steppa)’ - 6.05
03. ‘Want (Low Tech Remix)’ - 5.47
04. ‘Want - Renegade of Noise 808' A film directed by Dmitry Semenov - 6.21
Extra bonus track:
05. ‘Jezebel (Seductress Mix)’ Remixed by Ehron VonAllen - 5.36
06. ‘Recoil - A Strange Hour’, Photographic book by Ivana Dvorska
Le versioni originali di ‘Want’ e ‘Jezebel’ sono incluse negli album di Recoil ‘Liquid’ (2000) e ‘Selected’ (2010)
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domenica 17 ottobre 2010
Sampdoria-Fiorentina 2-1: Al Doria basta un minuto, viola ULTIMI... così si va dritti in B!
Con un secondo tempo da assoluta protagonista la Sampdoria si sbarazza di una Fiorentina che paga le difficoltà interne e di classifica. 2-1 il risultato finale cesellato dalla rete iniziale di Marchionni e da quelle nel finale di partita di Ziegler e Cassano. La squadra di Di Carlo ora può respirare, quella di Mihajlovic sprofonda all'ultimo posto della classifica.
FORMAZIONI – Recuperato in extremis Gastaldello da una distorsione alla caviglia destra, Di Carlo (alla sua 100a panchina in serie A) lo sistema al fianco di Lucchini proponendo esterni di centrocampo Semioli e Guberti con Palombo e Tissone in mezzo, inamovibili davanti Cassano e Pazzini.
Montolivo out per squalifica, D’Agostino, Zanetti e Bolatti per infortunio. Mihajlovic per cercare una vittoria scacciacrisi si aggrappa disperatamente ai recuperi di Vargas e Gilardino ma, soprattutto, a tutta la capacità di reazione che finora i suoi giocatori non hanno saputo tirar fuori. Difesa con Comotto e Gulan laterali mentre Natali e Gamberini vanno in mezzo. Santana finisce nella linea mediana insieme a Donadel mentre a Vargas e Marchionni viene affidato il compito di spingere e creare soluzioni per Ljajic e Gilardino.
PARTITA – La fiorentina entra in campo con il sangue agli occhi schiacciando la Samp nei suoi ultimi venti metri. E' attraverso quest'azione di forcing asfissiante che al 6' Marchionni ottiene il vantaggio di testa raccogliendo un traversone dalla sinistra di Vargas. La reazione blucerchiata c'è ma non è sorretta dalla manovra e, soprattutto, dalla precisione. Ancora Marchionni, di testa e indisturbato, si divora il raddoppio su punizione di Vargas dalla destra. Al quarto d'ora Tissone ci prova dalla distanza rimediando solo un inutile corner. Sempre lui al 20' spara dai sedici metri una sfera che rimbalza addosso al vicinissimo Natali per poi finire dalle parti di Pazzini, rovesciata a lato. Splendido poi il duello tra il “Pazzo” e Frey con il portiere che ci mette la manona su colpo di testa del bomber. Per provare a riportare l'inerzia della sfida dalla propria parte Vargas si affida a una punizione che lambisce l'incrocio destro. E' l'ultimo acuto del migliore in campo prima che un infortunio lo costringa a cedere il posto a Pasqual. Al 33' Gilardino sfiora il centro di testa, Lucchini respinge sulla linea. Sino all'intervallo la lotta continua senza che il risultato muti.
Ripresa con Koman al posto di Semioli e, Accardi per Lucchini infortunatosi al ginocchio destro dopo un solo minuto. Proprio Koman, al 52', ha sul piede la palla del pareggio ma Frey è ancora decisivo. Anche in questa frazione la sfida non consente pause. I padroni di casa guadagnano terreno e allora Mihajlovic cambia Gulan con Felipe. Al 59' Pazzini reclama invano un rigore per fallo di Natali. Al 65' un corner di Ziegler attraversa lo specchio della porta senza che nessun blucerchiato riesca a toccare la sfera. La pressione doriana ora è pesante e la Fiorentina non riesce ad alzare la testa. Nei viola Cerci rileva uno stanco Ljajic. Pochi attimi e Pazzini si libera di Natali all'altezza del vertice destro dell'area piccola girando a lato. Al 79' Di Carlo si gioca il tutto per tutto togliendo Tissone per inserire un altro attaccante: Marilungo. A togliere gli incubi al tecnico di Cassino pensa però un difensore. E' Ziegler, con una splendida punizione ad effetto da oltre venti metri ad agguantare il pareggio all'80'. Mentre i viola si leccano le ferite Cassano ne approfitta per infilarsi centralmente, liberarsi di un paio di avversari e gelare Frey per la seconda volta in pochi secondi: 2-1 e sorpasso compiuto.
CHIAVE – Cercare di guadagnare punizioni dalla trequarti ospite in su per cercare di trovare quei varchi che l'azione manovrata non permette quanto si vorrebbe. La Samp, dopo aver sofferto le pene dell'inferno e della frustrazione, esce vincente proprio da un tiro franco che è base per costruire l'immediato vantaggio contro una Fiorentina incapace di reggere sino alla fine sul piano dei nervi.
CHICCA – A dieci minuti dal termine, quando lo scoramento sembra essere calato sul Ferraris, Ziegler disegna col compasso una punizione magistrale che va ad infilarsi non lontano dal palo alla sinistra di Frey. Semplicemente perfetto.
TATTICA – 4-4-2 per Mimmo Di Carlo che punta molto sulla spinta degli esterni per foraggiare le propria coppia offensiva. 4-4-1-1 per Mihajlovic costretto a fare i conti con l’emergenza a centrocampo.
MOVIOLA – Al 26' contatto assai dubbio in area viola tra Gulan e Semioli, il doriano passa oltre un minuto della sua vita a invocare la concessione del penalty. 34' Gilardino prova a liberarsi di Lucchini che lo stende, per il doriano scatta il giallo mentre gli ospiti ne chiedono il rosso per fallo da ultimo uomo. Nella ripresa appare netto un atterramento in area di Natali ai danni di Pazzini, Brighi, non sempre sereno nella gestione del match, interviene per ammonire il doriano.
PROMOSSI & BOCCIATI - Palombo è il migliore dei blucerchiati: spirito di abnegazione abbinata a classe e capacità di mantenere lucidità (voto 7). Anche quando Cassano non sembra in giornata di grazia riesce a trovare lo spunto per regalare goal fondamentali. E' anche per questo che viene soprannominato Fantantonio, no? (voto 6.5). Semioli appare in costante sofferenza di fronte ad avversari propensi al contrasto diretto e all'azione in velocità. Viene sostituito nell'intervallo (voto 5).
Dura 27' la gara di Vargas ma, per tutto il tempo che resta in campo, si rivela devastante (voto 7).
Probabilmente pretendere dal rientrante Gilardino di fare reparto da solo per quasi un'ora è eccessivo, ma aspettarsi di vedergli vincere ogni tanto qualche duello diretto sarebbe stato lecito. Parte bene e poi si fa sopraffare come il resto della sua truppa nella fase topica del pomeriggio (voto 5.5).
Offensiva per i tifosi doriani e la città di Genova la sistemazione di due steward a guardia della panchina del serbo Mihajlovic. Voto 0 a chi ha imposto questa imbarazzante soluzione.
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[Articolo per Goal.com del 17 ottobre 2010]
sabato 16 ottobre 2010
Queens Park Rangers-Norwich City 0-0: Alla capolista non riesce la fuga
La capolista Queens Park Rangers viene fermata sullo 0-0 casalingo da un Norwich City giunto a Loftus Road senza timori reverenziali. Gara combattuta sino al triplice fischio e dalla quale emergono un’occasionissima per parte: rigore fallito da Hoolahan nel primo tempo e salvataggio sulla linea di Crofts su testa di Gorkss a 10’ dal termine. Ora si riducono a 4 i punti di vantaggio dei londinesi sul Cardiff vincente tra le mura amiche contro il Bristol. Terza piazza per i Canaries.
Nessun calcolo, solo voglia di superarsi per lanciarsi ulteriormente in classifica. Queens Park Rangers e Norwich si affrontano a viso aperto, con gli ospiti ben disposti sul rettangolo verde pronti a fare la gara per oltre metà della prima frazione. Già dopo poche battute Kenny viene chiamato a chiudere lo specchio della porta a Holt. Al quarto d’ora Gorkss si getta in una mischia senza trovare l’angolino destro, si vede anche Taarabt a provare invano di sorprendere il portiere con un esterno destro. Al 27’ Buzsaky s’infortuna e viene sostituito da Leigertwood. Il Norwich non sta a guardare e al 28’ vede premiati i propri sforzi ottenendo un calcio di rigore per fallo di Hill su capitan Holt. L’imbattibilità casalinga dei Superhoops sembra sul punto di capitolare ma dal dischetto Hoolahan angola troppo la conclusione e la palla termina sul fondo alla sinistra di Kenny. A ridosso dell’intervallo Barnett, ostacolato da un difensore, non riesce a trovare la porta colpendo di testa all’altezza del vertice destro dell’area piccola.
Ripresa senza novità negli schieramenti. Al 54’ Holt libera un sinistro intercettato da Kenny e sul rovesciamento di fronte Hill colpisce l’esterno del montante sinistro raccogliendo di testa un corner di Taarabt. Nelle fila ospiti Steven Smith rileva l’acciaccato Drury. Al 64’ occasione per il QPR nata da un bolide di Walker che termina di poco alto dopo una deviazione con la schiena da Mackie. Al 69’ è Ephraim ad uscire per lasciare il posto a Agyemang, identica sorte per Hoolahan rilevato da Martin. Al 70’ Connolly pesca Helguson in mezzo all’area che colpisce leggermente alto, quando poi l’islandese inquadra lo specchio della porta è Ruddy a farsi trovare pronto. Replica affidata a Holt che riprende sulle spalle i suoi ma non riesce a finalizzare un’azione di rimessa meritevole di miglior destino. Terzo cambio nei Rangers: fuori Taarabt (ancora una volta tra i migliori), dentro Tommy Smith. A dieci minuti dal termine i Rangers vanno più che mai vicini al vantaggio. A soffocarne l’urlo di gioia è Crofts che, a portiere battuto, salva sulla linea bianca un colpo di testa di Gorkss. Sino alla fine il QPR spinge, conquista metri ma quasi nessuno spazio utile per sbloccare il risultato. Fa eccezione Tommy Smith che, in pieno recupero, prova una girata sulla quale Ruddy si distende in maniera efficace bloccando palla e risultato.
QUEENS PARK RANGERS: Kenny, Hill, Gorkss, Walker, Connolly, Derry, Taarabt (T Smith 76), Buzsaky, (Leigertwood 27) Ephraim (Agyemang 69), Helguson, Mackie .
SUBS: Cerny, Orr, Clarke, Faurlin.
BOOKINGS: Derry, Mackie.
NORWICH CITY: Ruddy, Martin, Drury (S Smith 59), Barnett, Ward, Crofts, , Hoolahan (Martin 69), K Smith, Lappin, Holt, Jackson..
SUBS: Rudd, Fox, Johnson, McNamee, Berthel Askou.
BOOKINGS: Ward, Barnett, Lappin.
REFEREE: Mr. A M Penn.
ATTENDANCE: 18,059 (3,122).
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mercoledì 6 ottobre 2010
R.I.P. lost LOVE
r.i.p. my lost love. rest in peace… riposa in pace frutto dell’illusione consumato dalla realtà. adagiato come malconcio pontone di sentimenti. aggrovigliato incrocio di desideri stipati sulla piattezza di monotone onde. riposa in pace, amore perduto e mai davvero posseduto. riposa consunto dai tentativi e dalle promesse. ti do l’addio in altra lingua per impedire alle piaghe di riconoscersi più profonde. avrei potuto nutrirle della linfa d’odio che prima o poi l’amore accende. avrei potuto versarvi sale di bugia che l’abitudine inaridisce. ma è già gioia ripoterti salutare qui. per poi lasciarti, di nuovo sospiro, domani e domani ancora.
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domenica 3 ottobre 2010
Genoa-Bari 2-1: Marassi esulta, soffre e alla fine ESPLODE grazie a Luca Toni!
2-1 per il Grifone. Proprio quando meno te lo aspetti. Quando la tensione sovrasta la ragione e Genoa-Bari pare destinata ad un pareggio che paradossalmente penalizza una squadra in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo ma che, nonostante tutto, tiene alle corde avversari sistemati in maniera pressoché perfetta. A decidere tutto è Luca Toni. E' lui che estrae dal cilindro il più numero più classico del suo repertorio: elevazione da cestista a ricevere una punizione e incornata letale sul secondo palo. Prima di lui sullo score c'erano andati Palacio, rete da giocoliere al 35' e pari su rigore di Castillo al 52' con rosso diretto per Moretti. Gara ricca di emozioni e di occasioni per entrambe le squadre.
FORMAZIONI – Gasperini conferma piena fiducia al gruppo presentato contro il Milan. Difesa con Dainelli fra Chico e Ranocchia, a centrocampo Veloso regista accanto a Kharja con Criscito e Rafinha a spingere sulle corsie esterne, davanti Palacio e Mesto a supporto di Toni. Ventura, più per necessità che per scelta, rivoluziona mezza difesa. Con Raggi k.o., sulla destra torna Belmonte insieme a Salvatore Masiello rientrante dopo tre settimane di stop mentre al centro Parisi viene preferito a Rossi. A centrocampo Almiron e Gazzi e Ghezzal sono riconfermati a pieni voti, novità è il ritorno di Alvarez sulla destra. Davanti la coppia Barreto-Castillo.
PARTITA - Bari in contropiede già dopo 1': bravo Eduardo a uscire su Castillo, meno Ghezzal a inquadrare la porta sulla ribattuta. E' Palacio illude di poter dare il via ad un monologo genoano. Lo fa saltando Gazzi e Parisi per poi calciare di poco a lato. La gestione della palla è ben presto monopolio della squadra di Gasperini con gli ospiti che aspettano nelle immediate vicinanze della propria area per poi scattare in disimpegno. Così come al 12', Barreto coglie il palo sinistro con la palla che rimbalza beffarda sul portiere. Ma neppure Gillet può starsene tranquillo, a scaldargli i riflessi pensa Toni con una girata troppo centrale per fare male. Scocca la mezz'ora e si rivede Eduardo, essenziale a sventare un'occasionissima di Castillo. Al 33' Dainelli, acciaccato, viene sostituito da Moretti. Il Genoa insiste a premere e passa al 36': splendida azione personale di Palacio che controlla con entrambi i piedi prima di infilarsi nel sacco. Al 40' una punizione da venti metri di Veloso deviata da Gillet finisce sulla parte interna del palo ma non varca la linea bianca.
La ripresa comincia con un calcio di rigore che Giannoccaro assegna al Bari dopo aver espulso Moretti per fallo da ultimo uomo su Castillo. Dal dischetto Barreto sigla l'1-1. Dopo che Toni reclama invano un rigore e il nervosismo costa due cartellini gialli a Parisi e Gazzi Ventura richiama in panchina quest'ultimo sostituendolo con Donati. Nonostante l'inferiorità numerica è però sempre il Genoa a fare la partita. Dentro allora ance Caputo per Barreto nella speranza barese di sovvertire gli equilibri. Al 72' Gillet è però strepitoso su colpo di testa ravvicinatissimo di Toni. Sul rovesciamento di fronte Criscito è chirurgico nell'intervenire su Caputo lanciato a rete. Esce anche Castillo per il giovane D'Alessandro. Nel finale Milanetto rileva Veloso, il neo entrato pennella una punizione per Toni che, in elevazione, manda a lato da posizione favorevole. Nella mischia finisce anche Rudolf per Palacio. L'ungherese ci prova dal limite ma ottiene solo un corner. Il Bari ha il match-ball a ridosso del 90', ma ad essere ancora una volta determinante è Eduardo su contropiede di Caputo. Al quinto dei giusti sei minuti di ricupero concessi da Giannoccari Toni vola più alto di tutti raccogliendo una punizione dalla trequarti destra di Milanetto e realizza il goal del meritato 2-1 per i Grifoni.
CHIAVE - Attirare l’avversario nella propria metà campo per poi contrattaccarlo in profondità grazie alla velocità di Alvarez, Castillo e Barreto. Per buona parte del primo tempo il canovaccio della sfida sembra poter sorridere a Ventura. Non fa però i conti con l'ostinato forcing del Genoa che seppur in dieci, grazie al talento dei suoi elementi più tecnici, vince i duelli diretti e quello complessivo.
CHICCA - 36' Palacio filtra in area, controlla di palleggio con il destro mettendo a sedere Andrea Masiello per poi battere imparabilmente a rete di sinistro . Azione perfetta che premia il migliore in campo dei rossoblù.
TATTICA - Avvio con il tipico 3-4-3 gasperiniano da una parte e con il più classico 4-4-2 per Ventura. Dopo l'espulsione di Moretti tocca a Criscito lavorare doppio sistemandosi alternativamente fra la linea difensiva e quella di mezzo. Dall'altra parte Alvarez e spesso chiamato ad operare in fase di ripiegamento.
MOVIOLA - Nel pomeriggio in cui tutti sono sotto esame neppure Giannoccaro di Lecce riesce a sottrarsi. Noto nel proprio ambiente per la forza del suo carattere, torna ad arbitrare il Bari a 4 anni da un contestatissimo Cesena-Bari 1-0 con i pugliesi che reclamarono a lungo per 2 rigori non dati. Questa volta, poco coadiuvato dai suoi assistenti, gestisce a fatica e non sempre impeccabilmente un match troppo spesso giocato sul filo dei nervi. Se corretta sembra la concessione del penalty ai baresi con conseguente espulsione di Moretti, dubbi sussistono invece su un atterramento in area di Toni pochi istanti dopo. Giustificato dalle sostituzioni, dagli infortuni e dalle numerose perdite di tempo, il corposo recupero concesso dal direttore di gara.
PROMOSSI & BOCCIATI - Classe e sostanza a servizio della squadra e della sua voglia di assaporare la gioia del goal personale. Palacio è praticamente perfetto (voto 7). Eduardo (voto 7) è decisivo in più circostanze di fronte alle imperiose discese degli avanti baresi su cui sovente Dainelli (voto 5) si fa prendere metri importanti. Dopo soli 33' la gara dell'ex-viola termina, da ammonito e infortunato, sostituito da Moretti. Prestazione maiuscola quella di Criscito che, quando la sua squadra si trova sotto di un uomo, si sdoppia eseguendo ogni compito in maniera egregia (voto 8). Sornioni come pantere sul terreno di caccia Castillo e Barreto danza fra i centrali avversari sempre pronto ad avventarsi nei sedici metri avversari (voto 6.5). Gillet (voto 6.5) mantiene i nervi saldissimi nei momenti topici della sfida ma è costretto ad arrendersi di fronte al capolavoro confezionato da Milanetto e Toni al 95' (voto 7 ad entrambi).
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[Articolo per Goal.com del 3 ottobre 2010]
sabato 2 ottobre 2010
Crystal Palace-QPR 1-2: Helguson nel recupero, il derby è dei Super Hoops!
Sotto l’uggioso cielo di Selhurst Park i Queens Park Rangers conquistano un’esaltante 2-1 in casa dei cugini del Crystal Palace. Decisivo in pieno recupero Helguson, autore del definitivo vantaggio dopo che all'89' Cadogan aveva riequilibrato il goal messo a segno da Taarabt al 49’. Ancora 6 sono i punti che dividono i londinesi dall’inseguitore Cardiff, anch’esso vincente in trasferta contro il Barnsley.
Primo quarto d’ora al cardiopalma: palo scheggiato da Dorman al 4’, tempo di tirare qualche sospiro e Speroni è poi perfetto in uscita fra i piedi di Mackie lanciato a rete. Quasi sul capovolgimento di fronte anche Kenny viene chiamato in causa offrendo una doppia parata su Zaha. Ennesimo duello Speroni-Mackie con il portiere ad avere la meglio. Nel mezzo il match si prende qualche pausa. Le Eagles pressano sui portatori di palla avversari cercando di limitarne le penetrazioni in velocità, lavoro non sempre eseguito al meglio. Alla lunga i ragazzi di Warnock conquistano metri e al 42’ ad andare in parità è anche il conto dei legni: tiro di Helguson che tocca McCarthy prima di infrangersi sulla traversa. Prima del riposo è però il Crystal Palace a sfiorare il vantaggio: Bennett colpisce di testa ma Ephraim è pronto a salvare sulla linea.
La ripresa comincia con Cadogan al posto dell’impalpabile Counago. Il risultato si sblocca al 49’: erroraccio di Davids (all’esordio casalingo) che, con uno sciagurato retropassaggio, regala letteralmente la palla a Mackie che s’invola, supera Speroni, arriva sul fondo e appoggia in mezzo per Taarabt che non ha difficoltà a segnare a porta vuota. Il Crystal Palace reagisce immediatamente lasciando spazi alle offensive dei Rangers. Davids appare confuso e al 56’ Burley, inevitabilmente, lo sostituisce con Gardner. Al 58’ Helguson si fa notare per un’incornata imprecisa. Sempre lui, una manciata di minuti dopo, prova a sorprendere Speroni con un destro da lontano. Al 73’ esce Taarabt rimpiazzato da Smith. Buzsaky scuote Speroni da una trentina di metri, dall’altra parte una punizione dalla destra di Garvan viene miracolosamente mandata in angolo da Kenny. Agli ultimi spiccioli di gara prendono parte anche Andrew e Leigertwood al posto di Dorman e Buzsaky. Nel forcing finale Zaha filtra nei sedici metri e spara in porta, Kenny respinge in qualche maniera. Ma all’89’ il Palace riacciuffa il pari: dalla destra stavolta Zaha si “beve” Walker e mette in mezzo per l’inserimento di Cadogan abile ad interrompere a 587 i minuti di imbattibilità di Kenny. Il match si fa ancora più palpitante. Come già accaduto in altre recenti gare, il QPR non si accontenta riversandosi il più lontano da Kenny. E’ così che al 93’, dalla corsia mancina, Smith lascia partire uno spiovente in area sul quale Helguson si avventa come un falco anticipando l’uscita di Speroni e spedendo nel sacco la palla del definitivo 1-2.
CRYSTAL PALACE: Speroni, Clyne, McCarthy, Bennett, Garvan, Dorman (Andrew 81), Davids (Gardner 56), Djilali, Marrow, Zaha, Counago (Cadogan 46).
SUBS: Price, Holness, N'Diaye, O'Keefe.
GOALS: Cadogan 89.
BOOKINGS: Dorman.
QUEENS PARK RANGERS: Kenny, Hill, Gorkss, Walker, Connolly, Derry, Taarabt (Smith 73), Buzsaky (Leigertwood 84), Ephraim, Helguson, Mackie.
SUBS: Cerny, Borrowdale, Rowlands, Agyemang, German.
GOALS: Taarabt 49, Helguson 90+3.
BOOKINGS: Ephraim, Hill.
REFEREE: Mr. Friend.
ATTENDANCE: 17,171 (3,342).
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Spiccioli
E’ una malattia la maturità. Chi non lo ammette significa che ne è già stato consumato. Chi non se n’è accorto buon per lui. Prima o poi capirà che si tratta di spiccioli. Nient’altro che spiccioli di basso conio che i giorni ci danno indietro in quel supermercato dello strozzinaggio chiamato quotidianità. Rifuggine!
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