Carina questa storiella zen tratta dall’’Udana’, una collezione di ottanta detti solenni del Buddha: “In un tempo molto antico un re riunì alcuni ciechi e propose loro di toccare un elefante per constatare come fosse fatto. Alcuni afferrarono la proboscide e dissero: "Abbiamo capito: l'elefante è simile a un timone ricurvo". Altri tastarono gli orecchi e dichiararono: "È simile a un grosso ventaglio". Quelli che avevano toccato una zanna dissero: "Assomiglia a un pestello". Quelli che avevano accarezzato la testa dissero: "Assomiglia a un piccolo monte". Quelli che avevano tastato il fianco dichiararono: "È simile a un muro". Quelli che avevano toccato una gamba dissero: "È simile a un albero". Quelli che avevano preso la coda dissero: "Assomiglia a una corda". Ognuno era convinto della propria opinione. E, a poco a poco, la loro discussione divenne una rissa. Il re si mise a ridere e commentò: "Questi ciechi discutono e altercano. Il corpo dell'elefante è naturalmente unico, e sono solo le differenti percezioni che hanno provocato le loro diverse valutazioni e i loro errori"”.
Cos’è la realtà? Per certo nulla di vero. Solo un affresco soggettivo nel quale ciascuno vede quel che vuole. Come i ciechi del racconto, gli uomini possono interpretarla solo rapportandosi con una piccola frazione della sua totalità. E, comunque, ogni interpretazione è condizionata da mille altre sfaccettature anch’esse assolutamente soggettive e nel cui ambito i cinque sensi hanno un ruolo parziale. Basti considerare a quanto sia condizionante un ricordo o una sensazione (magari solo latenti) nell’attimo stesso in cui percepiamo le cose. Tutto appare, quindi. Nulla è autenticamente quel che sembra. Della vita, se è vero che l’amore ne è il segreto, la bellezza è proprio questa. E’ la molla che ci consente di poterla assaporare da più angolazioni per poi scoprire, ogni volta, qualcosa di diverso e di nuovo. E’ il gioco delle sensazioni. Ed è il gioco che preferisco. Se non altro perché, quando lo si impara, si può saltare la parte più noiosa: quella del supporre.
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giovedì 31 luglio 2008
Lo Zen, l’essere, l’apparire e il supporre
venerdì 25 luglio 2008
Serie A e Serie B 2008-2009: i calendari. Le gare di Genoa e Sampdoria e i tornei internazionali
Questo pomeriggio a Roma, nel salone d'onore del Coni, sono stati diramati i calendari di Serie A Tim e di Serie B Tim per la stagione 2008-2009. Per scaricarli è sufficiente cliccare nei links di riferimento sopra citati. Ecco, in particolare, le partite che interessano il Genoa e la Sampdoria: T. 0 16° 1-1 1 12° 2-0 3 8° +2 2-0 0 18° 2-1 0 15° +1 1-1 1 18° 3-1 3 8° +3 0-0 1 18° 1-0 0 13° +2 0-0 1 17° 3-2 3 10° +5 4-2 0 17° 1-0 3 9° +8 3-0 0 18° 0-0 1 8° +6 2-0 3 15° 2-1 3 7° +9 2-0 0 15° 2-2 1 7° +7 1-0 3 15° 4-0 3 7° +10 2-0 0 16° 4-1 0 8° +7 3-2 3 14° 1-1 1 8° +5 3-0 3 13° 1-1 1 7° +6 1-0 0 15° 0-1 3 6° +9 0-1 0 15° 1-1 1 6° +7 0-2 3 14° 0-1 3 6° +10 0-1 0 14° 3-0 3 5° +12 1-1 1 14° 0-2 3 4° +15 0-2 0 15° 20 1-1 1 4° +16 1-0 0 15° 1-1 1 4° +14 3-1 3 15° 1-0 3 4° +16 1-1 1 15° 3-0 0 5° +15 2-2 1 15° 3-3 1 5° +15 1-1 1 15° 0-1 3 5° +15 1-0 3 14° 0-0 1 5° +13 2-1 3 14° 0-2 0 5° +13 3-0 0 14° 0-1 3 4° +15 2-2 1 14° 2-0 3 4° +15 1-3 3 14° 0-1 3 4° +17 2-2 1 13° 3-2 3 4° +17 1-3 3 11° 0-1 0 4° +17 2-0 0 13° 2-0 0 5° +16 3-3 1 13° 3-1 3 5° +19 3-1 0 13° 1-1 1 5° +17 5-0 3 12° 2-2 1 5° +18 1-0 0 12° 2-3 3 5° +20 2-2 1 12° 4-1 3 5° +22 2-2 1 13° +22
ALTRI APPUNTAMENTI DELLA STAGIONE:
SUPERCOPPA ITALIANA: 24 agosto a Milano. Vincente: INTER.
TIM CUP: Primi turni ad eliminazione diretta: 9, 17, 23 agosto, 18 settembre e 2 ottobre; Ottavi di finale: 12 novembre, 3, 10 e 17 dicembre; Quarti di finale: 21 gennaio e 4 febbraio; Semifinali: 4 marzo e 22 aprile; Finale: 13 maggio a Roma. Vincente: LAZIO.
CHAMPIONS LEAGUE: Terzo turno di qualificazione: 12-13 agosto e 26-27 agosto; Fase a gironi: 16-17 settembre, 30 settembre e 1 ottobre, 21-22 ottobre, 4-5 novembre, 25-26 novembre e 9-10 dicembre; Ottavi di finale: 24-25 febbraio e 10-11 marzo; Quarti di finale: 7-8 aprile e 14-15 aprile; Semifinali: 28-29 aprile e 5-6 maggio; Finale: 27 maggio a Roma (Italia). Vincente: BARCELLONA.
COPPA UEFA: Secondo turno di qualificazione: 14-28 agosto; Primo turno: 18 settembre e 2 ottobre; Fase a gironi: 23 ottobre, 6 e 27 novembre, 3 e 4 dicembre; Sedicesimi di finale: 18-19 e 26 febbraio; Ottavi di finale: 12 e 18-19 marzo; Quarti di finale: 9 e 16 aprile; Semifinali: 30 aprile e 7 maggio; Finale: 20 maggio a Istanbul (Turchia). Vincente: SHAKHTAR DONETSK.
SUPERCOPPA EUROPEA: 25 agosto a Monaco (Principato di Monaco). Vincente: ZENIT DI SAN PIETROBURGO.
COPPA DEL MONDO PER CLUBS: 11-21 dicembre a Tokyo (Giappone). Vincente: MANCHESTER UNITED.
giovedì 24 luglio 2008
Liga spagnola, ecco i calendari 2008-2009
Anche la Liga spagnola ha già sorteggiato i propri calendari in vista della stagione agonistica 2008-2009. Ecco quello della Liga BBVA e quello della Liga Adelante. La finale della Copa del Rey, i cui primi turni eliminatori sono previsti il 27 agosto e il 3 settembre 2008, è stata fissata per mercoledì 13 maggio 2009.
mercoledì 23 luglio 2008
Danza ad occhi chiusi e plaudente... carissimo popolo italiano
Scivola, scivola via tra i flutti… Avvolta nell'oscurità. Ricolma di indifferenza. Peccato che l’andamento non sia orizzontale ma sempre più inclinato. Chiudere palpebre e cervello è ormai l’attività più diffusa in un popolo con energie, opportunità e speranze in desolata riserva. Come uno sgangherato Titanic, con più falle che bottiglie di spumante, l’Italia continua a trascinarsi pigramente alla deriva. Il popolino, ciurma soffocata dalla propria indolente pigrizia, si crogiola nei bassifondi. Autoconvinto che i fruscii d’acqua che lo circondano siano il dolce accompagnamento delle lussuose fontane che addobbano gli spazi dei potenti. Illuso che persino quella strana posizione del pavimento sia l’ennesima spassosa trovata contro la noia, ideata appositamente per il proprio piacere. Intanto proliferano Veltrusconi di tutte le razze, (im)prenditori di borgata, strozzini in tight, giudici nani e schiere di giornalisti talmente abituati a stare proni che così rimangono anche quando non gli viene chiesto espressamente. Ricca fauna questa, tutta brava a calare gli assi truccati del loro mazzo insieme alle pochissime scialuppe a disposizione.
Ed eccoli lì sotto, gli italiani. Ad azzuffarsi, truccarsi e affilarsi le unghie con un sorriso che di giorno in giorno assomiglia sempre più ad un ghigno. Eccola la brava gente di terra nostra, incantata dal luccichio dei coriandoli che gli servi sciocchi del potere politico e mediatico gli fanno intravedere dagli oblò. Eccola la massa, convinta che qualche frammento prima o poi la abbellirà andando magicamente a posarsi sulle proprie spalle. Inconsapevole che, dal momento in cui è stato indossato per la prima volta, l’abito della festa ora è solo brandelli di stoffa, sbiadita e sgualcita dal troppo strusciarsi. Danza… danza il popolo che del gregge ha sempre più le sembianze. Danza seguendo la musica di sottofondo che proviene dall’alto. Continuerà a farlo anche quando l’ultimo dei musicisti stringerà fra le mani i remi dell’ultima barchetta e, sbuffando piano per non disturbare i notabili compagni di viaggio, si allontanerà dal gorgo. Danza, il popolo, anche quando lassù il disco inizierà ad incantarsi e dalla folla qualcuno urlerà che non è vero, che quel suono ripetuto all’infinito dagli altoparlanti è solo l’ultima delle mode. Danza ad occhi chiusi e plaudente, carissimo popolo italiano. Fallo anche quando l’ultima lampadina si sarà spenta. A quel punto potrai sentirti finalmente libero. Di spalancare le palpebre.
sabato 19 luglio 2008
Indigestione Cure! 'The Perfect Boy' nuovo singolo, 'Hypnagogic States' EP, album e dvd
E' un Robert Smith in vena di annunci importanti quello che attraverso il sito della band ha presentato le future pubblicazioni dei Cure. A cominciare dalla conferma che il 4° (e ultimo) singolo in uscita sarà 'The Perfect Boy (Mix 13)' in accoppiamento con 'Without You'. Anche questa b-side non verrà inserita nel nuovo album in uscita il 13 ottobre e il cui titolo provvisorio ('Dream 13') è stato smentito dallo stesso Robert. Esattamente un mese prima, invece, vedrà la luce 'Hypnagogic States' un EP di quattro tracce contenente versioni rielaborate dei nuovi singoli: 'The Only One', Freakshow', 'Sleep When I'm Dead' e, appunto, 'The Perfect Boy'. Ancora misteriosi i nomi dei remixers chiamati a reinventare i brani. Gli introiti della vendita del disco saranno devoluti alla Croce Rossa Internazionale. Una analoga iniziativa filantropica i Cure la realizzarono nel 1990 con la pubblicazione dell'album live 'Entreat'. Novità anche sul fronte video. Mr. Smith segnala che parte delle riprese effettuate durante i concerti di Parigi, Charlotte e New York verranno utilizzati per la realizzazione di progetti televisivi e in dvd.
The Cure, i testi ufficiali di 'Sleep When I'm Dead' e 'Down Under'
Ecco i testi di 'Sleep When I'm Dead' e della b-side 'Down Under', brani che compongono il terzo cd singolo: SLEEP WHEN I’M DEAD
(Smith/Gallup/Cooper/Thompson)
“SLEEP WHEN I’M DEAD YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD” I SAID
“SLEEP WHEN I’M DEAD YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD” I SAID
“SLEEP WHEN I’M DEAD YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD
BUT UNTIL THEN… “
THEY TOLD ME I WOULD LIVE FOREVER
IF I KEPT IT CLEAN
THEY SAID I WOULD BE THE CHOSEN ONE
IF I TOOK ONE FOR THE TEAM
Yeah IT’S THE ONLY WAY TO BE
NEVER THINK IT ISNT FAIR
THAT’S A GREEN EYED PANIC CLIMB
TO THE EDGE OF NOWHERE
GIVE IT TO THE CHICKEN
AND SEE IF IT TICKS
Yeah GIVE IT TO THE KITTEN
AND SEE IF IT SICKS
THEN GIVE IT TO THE WONDERFUL
WONDERFUL ME
AND I WILL TELL ON MY RETURN
THE WAY IT IS
WITH ALL THE HAPPY BOYS AND GIRLS
Yeah THE WHOLE H-H-HAPPY WORLD
AND THE LOVE THEY FEEL FOR ME
Yeah the love they feel for me…
“SLEEP WHEN I’M DEAD
YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD” I SAID
“SLEEP WHEN I’M DEAD
YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD” I SAID
THEY TOLD ME I COULD RUN THE WORLD
IF I KEPT IT QUIET
THEY SAID I COULD BE THE MAN
IF I TOOK IT OUT OF SIGHT
IN A MONKEY SUIT AGAIN
HAVING FUN WITH ALL YOUR FRIENDS
HOW A CASUAL HOUR CAN PULL
ALL THIS WORLD TO PIECES
GIVE IT TO THE BUNNY
AND SEE IF SHE KICKS
Yeah GIVE IT TO THE PUPPY
AND SEE IF HE STICKS
THEN GIVE IT TO THE WONDERFUL
WONDERFUL ME
I’LL LET YOU KNOW WHEN I GET BACK
JUST HOW IT IS
WITH ALL THE OTHER BOYS AND GIRLS
Yeah THE WHOLE F… F…
OTHER WORLD
AND THE WAY IT STIRS INSIDE
AND THE WHY IT NEVER BURNS AT NIGHT
AND THE WAY THEY MAKE THE CLIMB
AND THE WHY THEY NEVER PRAY FOR TIME
AND THE WAY I SHOW SURPRISE
AND THE WHY I NEVER CLOSE MY EYES
Yeah… JUST HOW IT IS
“SLEEP WHEN I’M DEAD YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD” I SAID
“SLEEP WHEN I’M DEAD YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD” I SAID
“SLEEP WHEN I’M DEAD YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD” I SAID
“SLEEP WHEN I’M DEAD YOU ANGELS
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD
BUT UNTIL THEN… “
Well… I should at least feel tired I think
Before I lay me down to dream…
----------------------------------------------------
DOWN UNDER
(Smith/Gallup/Cooper/Thompson)
AROUND THE SEA GREEN POOL WE SPIN
THE MERMAID SINGING SONGS
TO PULL US IN
TO SWIM WITH HIM SHE SLIDES UP SLOW
TO FALL DOWN UNDER
BRIGHT BURNING EYES THE ONLY CLUE
TO WHO PLAYS WHAT PLAYS WHEN PLAYS
YOU JUST BLEW MY CUE
TO DROWN HIS TEARS
FOR ALL IN WONDER
UNLUCKY START I SMILE
BUT TWICE IS HELPLESS
FIZZ DOWN NICE AS BLACK WITH ICE
DISGUISE THE STROKE
ENTICE THEM OUT
TO CALL THEIR NUMBER
LEAN IN AND BREATHE IN
AS LOW AS YOU CHOOSE
REMEMBER NOT ALL GAMES ARE WON
BY THE LAST ONE TO LOSE…
HER TAIL I TELL HIS HEAD WE BREAK
THE TRICK IS HOW TO FAKE THE FIRST MISTAKE
TO MAKE THEM TAKE
THE EASY CHOICE
TOO CLOSE TO CARE HOW
BUT WET SPOT SOMETIME CHANGES STRIPE
AND DAY TO NIGHT
IF EVERY WRONG IS RIGHT
I DRY YOUR EYE
YOU BITE MY LIP
WE’RE ALMOST THERE NOW
LEAN IN AND BREATHE IN
AS LOW AS YOU CHOOSE
REMEMBER NOT ALL GAMES ARE WON…
domenica 6 luglio 2008
‘Gone to the Moon’, il ritorno dei Kajagoogoo! Nei negozi a febbraio 2009, nei pc già adesso
Sorprendente e piacevole, tanto quanto può esserlo un inaspettato incontro. Se poi è legato a sensazioni adolescenziali beh… volete mettere?!? Si tratta dell’anteprima del nuovissimo lavoro dei Kajagoogoo: ‘Gone to the Moon’, arrivato da chissà quale combinazione internettiana sul mio hard disk. Un piacevole sussulto, questo della band che nel 1982 si presentava come figlioccia di Nick Rhodes dei Duran Duran e nei decenni si è tramandata soprattutto (e purtroppo) per aver lanciato Limahal nell’olimpo del pop più effimero. Così, a 23 anni di distanza da ‘Crazy People's Right to Speak’ e dopo alcune sparute apparizioni a soggetto (Limahal nella sua carriera solista e Nick Beggs insieme ad Austin Howard e Simon Ellis per ‘Homelands’ dell'88), questo album raccoglie il singolo ‘Rocket Boy’ (realizzato e distribuito semi-clandestinamente via internet nel 2007) e altre 11 tracce a cui hanno via via partecipato tutti i membri storici. Limahal compreso. Insomma, nulla a che vedere con le vicende dell’Alex Fletcher impersonato dal fascinoso Hugh Grant in “Scrivimi Una Canzone”, appiccicaticcio film dedicato alle meteore musicali anni Ottanta. Il risultato dell’impegno profuso dai Kajagoogoo è un disco che, seppur non all’altezza di un capolavoro come ‘Islands’, riesce comunque a non puzzare di stantìo. Pochissime autocitazioni e sano buon pop. ‘Gone to the Moon’ scivola via leggero leggero ed è comunque più fresco dei menù offerti dai troppi gruppi di plastica scorrazzanti nelle playlist dell’universo. Fra le curiosità incredibili c’è questa: il disco uscirà ufficialmente nel febbraio 2009 ma ai fans è concesso gratuitamente e con larghissimo anticipo! Basta fare un salto sul loro sito ufficiale cercare le news del 27 maggio scorso e cliccare sulla copertina del disco. Che cosa volere di più in un pigro pomeriggio d’estate?
venerdì 4 luglio 2008
Il triste vizio del 'copia & incolla': lettera aperta alla redazione sportiva del Corriere Mercantile
Le notizie nascono per essere divulgate. Sia le più importanti sia quelle di interesse circoscritto. La deontologia professionale (o la semplice correttezza, fate voi) vorrebbe però che chiunque tragga spunto dal lavoro degli altri abbia almeno la decenza di rendergli i meriti. Se non altro perchè sfruttare l'impegno altrui gli consente di risparmiare tempo e fatica. E' per questo che quando stamane ho notato che il Corriere Mercantile ha pubblicato il mio articolo su Ledesma, spacciandolo per proprio, la cosa - pur non sorprendendomi - mi ha colpito. Nei molti anni trascorsi in quella redazione sportiva ho potuto conoscere le persone che vi lavorano e che, per la stragrande maggioranza, sono meritevoli di rispetto. Peccato che tuttora esistano le eccezioni... E' per questo che, pensando ai vecchi tempi (e quindi ridendoci su), ho contribuito a riempire la loro casella di posta elettronica con questo messaggio:
Al responsabile della redazione sportiva
Buongiorno, sono Claudio Critelli.
Sfogliando il Mercantile di oggi 4 luglio ho avuto la sensazione che il tempo non fosse passato. Tutto nasce dall’incredibile scoperta che evidentemente mi considerate ancora un vostro collaboratore. E’ ciò che deduco notando la pubblicazione in maniera pressoché letterale di un mio articolo (Ledesma: "Al QPR col Genoa nel cuore”) pubblicato due giorni fa sull’edizione italiana e inglese di Goal.com, sul mio blog personale e ripreso da vari forums di tifosi del Genoa e del QPR.
Mi riferisco al pezzo Ledesma: “Londra, eccomi” inserito a pagina 23. Scoprire che la mia attività giornalistica è ancora sotto la vostra attenzione - al punto da utilizzarla per riempire uno dei vostri preziosissimi spazi - è senza dubbio motivo di soddisfazione. Un po’ meno, invece, è constatare come parte della stessa solerzia dedicata al copia/incolla non sia stata impiegata per attribuire la paternità di quell’intervista a chi l’ha realizzata nella realtà. Ecco, magari se in futuro l’addetto all’attività di copiatura riuscisse a spostare il mouse sino a leggere (e a ricordare) la firma dell’autore dell’articolo sarebbe cosa davvero gradita. Nonché, come può facilmente immaginare, motivo di profondo onore.
Con la stessa immutata "stima" con cui ci siamo lasciati,
Claudio
mercoledì 2 luglio 2008
Ledesma: "Al QPR con il Genoa nel cuore"
Quello tra Emmanuel Ledesma e il Queens Park Rangers è un abbinamento davvero particolare. Entrambi sorretti da solide qualità ed entrambi chiamati a dimostrare il loro valore in una delle stagioni più attese dai tifosi degli Hoops, oggi come non mai affamati di promozione in Premier League. Ledesma, argentino di nascita ma con passaporto italiano grazie ad antenati napoletani, è senza dubbio uno dei migliori giovani espressi dal campionato Primavera. Molto forte tecnicamente, è un mancino dotato di un’ottima visione di gioco e con la specialità di confezionare l’ultimo passaggio. A Genova lo portò il suo scopritore-procuratore Leopoldo Marioni, consapevole di aver trovato un autentico talento quando lo vide quindicenne calciare la palla nel Defensa Y Justicia, serie B. Non è neppure un caso che Gianni Di Marzio - attuale direttore dell’area tecnica del QPR e primo segnalatore in Italia di un giovanissimo Diego Armando Maradona - gli abbia puntato gli occhi addosso facendo di tutto per portarlo alla corte di Briatore e Paladini. Loro adesso vantano un diritto di riscatto fissato in 3 milioni ma è ancora aperta l’ipotesi di un contro-riscatto da parte genoana.
Emmanuel è un ragazzo molto più maturo rispetto ai suoi 20 anni. Non è un caso che prima di raccontare le sue impressioni londinesi il pensiero vada al recentissimo passato: “Il Genoa e i suoi tifosi per me rappresentano una famiglia. Mi sono sempre stati vicini con un amore incredibile. Durante questi tre anni ho imparato moltissime cose. I mister Torrente, Chiappino e Gasperini mi hanno insegnato a migliorarmi calcisticamente e a non mollare mai, mentre i genoani mi hanno dato la forza per andare avanti sempre con coraggio e a testa alta. La possibilità di giocare in una società come il QPR rappresenta anche un loro successo. La maglia rossoblu per me sarà sempre speciale, tornare a indossarla da vincente sarebbe un onore”
Dopo le convocazioni contro la Lazio e a Bergamo contro l’Atalanta quanto speravi di essere integrato in prima squadra?
“Sarebbe stato certamente un sogno, ma passare ai Rangers è comunque un’occasione importante”.
Come sono i tuoi rapporti con Enrico Preziosi?
“Per me è molto più di un semplice presidente. A fine stagione abbiamo avuto un colloquio indimenticabile. Fra le altre cose mi ha detto che ora sono diventato un calciatore e un uomo vero, in grado di dimostrare il mio valore sul campo e nella vita. Spero di non deluderlo mai”.
Il tuo prossimo allenatore Iain Dowie e l’intera dirigenza del QPR ti stanno accogliendo in maniera entusiasta…
“Ne sono felicissimo. Quando ho saputo che mi avevano cercato mi si è riempito il cuore. Significa che nella vita è tutto possibile. Dopo un’infanzia nella quale ho provato cosa significhi la povertà ora mi trovo di fronte ad un’opportunità meravigliosa. So che qualche dirigente mi ha paragonato al mio idolo Maradona, ne sono lusingato. Ma al di là delle definizioni io desidero dare il massimo per contribuire a realizzare il sogno di una società che sta lavorando con passione. So che De Canio ha detto che i tifosi del QPR sono come i genoani, questo mi sarà di aiuto. Nel calcio il ruolo dei supporters è importante, specialmente per i calciatori più giovani”.
L’”anguilla”, questo il soprannome affibbiatogli dagli amici dopo averlo visto sgusciare tra gli avversari in maniera irresistibile, è già pronto per gettarsi in questa avventura.
“Mentre sto partendo per Londra il cuore mi batte davvero forte. Non vedo l’ora di conoscere il mio nuovo mondo e le persone con le quali vivrò nei prossimi mesi. So di avere delle qualità importanti ma quello che conta è poterle dimostrare agli altri. Nella vita contano i fatti, non le parole per quanto belle possano essere. Per questo la voglia di scendere in campo con un pallone a mia disposizione è davvero altissima. La mia disponibilità nei confronti del tecnico e del mio nuovo club è totale. So che vogliono ottenere risultati notevoli con un progetto molto ambizioso, poterne fare parte è una sensazione meravigliosa”.[Articolo per Goal.com del 02 luglio 2008]
martedì 1 luglio 2008
Inedito: Genoa 1924-25, lo scippo fascista della stella. Il football italiano tra squadre e squadristi
Non tutto poteva stare dentro le sei pagine di Calcio 2000 che potete trovare/scaricare in altra parte di questo blog. 115 anni di storia ricchissima di episodi e aneddoti avrebbero richiesto la stesura di un libro, non solo di un articolo comunque assai corposo. Per cui alcune cose sono state forzatamente tagliate dalla stesura definitiva. Fra queste, purtroppo, uno degli episodi più importanti: lo scippo al club rossoblu del decimo scudetto (e quindi della stella) da parte dell’emergente regime fascista. Si trattò della prima, gravissima, ingerenza della politica nella storia dell’italico football. Ecco quella parte mancante:
Primavera 1925, dopo un cammino pressoché irresistibile nella finale della Lega Nord il Genoa trovò come avversario il Bologna: squadra del cuore di Leandro Arpinati, vicesegretario del partito fascista e vicepresidente della Figc. L’attesa per quella sfida fu spasmodica e mister Garbutt la preparò con la massima attenzione. La gara di andata venne disputata in Emilia il 24 maggio. Terreno della contesa il campo Sterlino, casa dei felsinei. Il risultato premiò il Genoa per 2-1 grazie alle reti di Alberti e Catto, mentre la rete della bandiera bolognese venne siglata da Schiavio proprio allo scadere. Al ritorno i Grifoni scesero in campo nel ruolo di favoriti e, peccando di eccessiva sicurezza, vennero sconfitti all’83’ da una rete in contropiede di Della Valle, bravo a vanificare il momentaneo pareggio ottenuto da Santamaria dieci minuti prima.
Si rese allora necessario il ricorso allo spareggio, disputatosi sul campo del Milan in viale Lombardia. L’atmosfera era decisamente pesante. Nei minuti precedenti l’ingresso delle squadre un gran numero di squadristi bolognesi andò a schierarsi intorno al rettangolo di gioco. Nonostante tutto il direttore di gara Mauro diede il fischio d'inizio della partita nella vana speranza di veder giungere i duecento agenti regolari promessigli per ristabilire l'ordine. La prima frazione il Genoa la concluse in vantaggio per 2-0. Al 16' della ripresa l'arbitro, in seguito a una deviazione di De Prà su tiro di Muzzioli, assegnò un corner. La decisione provocò un’invasione del campo da parte di tifosi felsinei capeggiata da gerarchi armati di rivoltelle. Questi, dopo aver sostenuto l’ingresso in rete della palla, costrinsero l'arbitro a convalidare il gol fantasma. Il milanese Mauro, pur in balia degli squadristi, rimase sulla sua posizione per tredici minuti. Poi, fra l’incredulità dei giocatori e dei supporters genoani, assegnò la rete al Bologna che così agguantò il pari e che, a 6’ dal termine, si portò in vantaggio con Schiavio, scaltro a realizzare mentre Pozzi tratteneva vistosamente il portiere genoano. De Vecchi e i suoi non rientrarono in campo per i supplementari. Negli spogliatoi l'arbitro gli assicurò che riteneva chiusa la partita al momento dell'invasione di campo da parte dei "tifosi" bolognesi, e che secondo regolamento avrebbe dato partita vinta al Genoa per 2-0. Non fu così. Davanti a Leandro Arpinati però Mauro si rimangiò la parola rendendo necessaria una seconda gara di spareggio. Questa venne disputata a Torino il 5 luglio e si concluse sull’1-1 grazie alle segnature di Schiavio e Catto.
La Figc annunciò che la terza gara di spareggio si sarebbe disputata a settembre invitando le squadre a lasciare liberi i propri giocatori. Improvvisamente, però, nella sede rossoblu il l’8 agosto giunse una comunicazione: la partita decisiva si sarebbe disputata a porte chiuse alle 7 del mattino successivo a Milano. Se il Genoa si fosse rifiutato di giocare sarebbe stato radiato dalla Federazione. Il club, richiamò in fretta i propri giocatori che si trovavano in vacanza mentre il Bologna, probabilmente avvisato in anticipo da Arpinati, si era continuato ad allenare. La partita, disputata in un clima surreale, fu vinta dai petroniani per 2-0 grazie alle segnature di Pozzi e di Perin. La squadra allenata da Felsner potè quindi accedere alla doppia finale contro la debole Alba Roma su cui si impose facilmente (4-0 all'andata e 2-0 al ritorno) conquistando il primo scudetto della sua storia.