Constance Mary Lloyd torna in Italia. Lo fa riportando la sua storia e i suoi passi nelle pagine del primo romanzo biografico che l’abbia mai vista protagonista dopo fugaci apparizioni in analoghi lavori come “I Give You Oscar Wilde” di Desmond Hall del 1965 o nella fortunata serie degli “Oscar Wilde Murder Mysteries” di Gyles Brandreth.
La scelta ed il merito sono di Laura Guglielmi che in "Lady Constance Lloyd - L'importanza di chiamarsi Wilde" - edito da Morellini nella collana “Femminile Singolare” diretta da Sara Rattaro - dosa sapientemente curiosità, ricerca giornalistica ed abilità narrativa evidenziando forte empatia con una delle figure femminili più sottovalutate di fine Ottocento ma non per questo, anche simbolicamente, meno importanti.
"Constance: The Tragic and Scandalous Life of Mrs. Oscar Wilde” di Franny Moyle è stata la principale fonte da cui attingere per la stesura, tuttavia un apporto considerevole è stato fornito anche da lavori come "Mrs. Oscar Wilde: A Woman of Some Importance” di Anne Clark Amor, "Son of Oscar Wilde” di Vyvyan Holland, la monumentale biografia Wildiana che a Richard Ellmann valse il Premio Pulitzer 1989 e l’essenziale raccolta "The Complete Letters of Oscar Wilde” nell’edizione di Rupert Hart-Davis arricchita dalla più recente revisione di Merlin Holland.
Nei tre atti che compongono il romanzo (“Memorie di una ragazza irlandese (1850-1880)”, “La forza delle cose (1881-1894)” e “Che cosa c’è dopo? (1894-1897)”) e nell’epilogo Laura Guglielmi presenta una Constance dalla forte personalità. Spiccano il suo temperamento irlandese ed il grande coraggio ma anche le umane debolezze e la fragilità. Ne scaturisce il ritratto di una ragazza colta e sognatrice che ha fortemente seguito le proprie ambizioni cercando di diventare la donna e la madre che avrebbe sempre voluto essere. Capace di lottare per ideali ed obiettivi apparentemente utopistici e di guardare oltre le contingenze e la propria epoca. Viene raccontata la sua abilità nel restare in equilibrio nonostante un’infanzia difficile e l’epocale scandalo che travolse il marito devastandole l’intero mondo. Visse nella consapevolezza che se la società - per convenienza o ignoranza - può essere avvezza ad assegnare alle persone ruoli secondari o di comparsa, la vita, ben più sfacciata, concede solo quello da protagonista. Che lo si accetti o meno.
"Lady Constance Lloyd - L'importanza di chiamarsi Wilde" è un romanzo che scorre rapido e si legge piacevolmente. La trama si regge sulle principali vicende biografiche tramandate da cronache e studiosi ma, come è lecito attendersi, ci si imbatte in situazioni nelle quali i contributi fantasiosi dell’autrice emergono più marcatamente. È lei stessa, nelle note del libro, a sottolineare che gli episodi immaginari inseriti sono stati ispirati da fatti realmente accaduti. D’altronde lo scopo artistico delle biofiction non è rappresentare fedelmente la realtà storica, i cui dettagli spesso sfuggono, ma raccontarla anche attraverso trasformazioni. Suggestive sono le attente descrizioni dei paesi e dei luoghi della riviera ligure in particolare Nervi, Bogliasco, Sori e Sanremo.
È curioso constatare come, grazie a quest’opera, Constance rinasca letterariamente proprio nella regione dove trascorse l’ultima fase della sua esistenza dopo la fuga dal Regno Unito e dall’ipocrisia Vittoriana. Fu infine a Genova che si sottopose al fatale intervento chirurgico eseguito dal dottor Luigi Maria Bossi ed è in uno dei viali del cimitero monumentale di Staglieno che venne sepolta nell’aprile del 1898. Trascorsero 65 anni prima che i discendenti del fratello Otho decisero di aggiungere l’iscrizione “Wife of Oscar Wilde” sulla base della croce di marmo bianco intarsiata d’edera svelando, così, una parte essenziale della sua identità: scelta che riaccese la luce su di lei nell’epoca in cui anche Wilde diveniva oggetto di rivalutazione, non solo artistica. Quel loro gesto cancellava in un sol colpo i residui timori scandalistici e donava a Constance una meritata immortalità. Se sino ad allora la sua tomba era meta di amici stranieri e dei pochi che ne conoscevano la storia, oggi è fra le più visitate di quel cimitero ricco di statue ed opere d’arte paragonabile al parigino Père-Lachaise, ultima dimora del suo Oscar.
Interessante appendice di "Lady Constance Lloyd - L'importanza di chiamarsi Wilde" è l’extended book online contenente curiosità, contributi fotografici, video e persino una playlist dedicata. Il link è: www.morellinieditore.it/scheda-libro/laura-guglielmi/lady-constance-lloyd-9788862988629-579496.html Per chi volesse approfondire ulteriormente la genesi del libro è anche disponibile un video trailer: www.youtube.com/watch?v=nH55ahbYutg&feature=emb_imp_woyt
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