Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

domenica 30 settembre 2012

Sampdoria-Napoli 0-1: Battaglia a Marassi, azzurri indenni e ancora in testa

La Juve chiama, il Napoli risponde. La squadra di Mazzarri, espulso per proteste al 41', toglie l'imbattibilità alla Sampdoria grazie ad un rigore trasformato da Cavani al 67' che a Gastaldello costa anche l'espulsione. La gara, poco spettacolare ma molto fisica e nervosa, ha per gran parte mostrato una superiorità tattica e territoriale dei padroni di casa. Gli ospiti, più affidati all'estro dei singoli che alla manovra organica, offrono il meglio di sé nella ripresa. FORMAZIONI: Ferrara, nel suo 4-3-3, conferma il portiere Romero e propone una difesa composta da Berardi; Gastaldello, Rossini e Costa; un centrocampo con Krsticic fra Munari e Obiang e il trio Estigarribia-Eder-Soriano davanti. Mazzarri propone un 3-4-1-2 che prevede De Sanctis in porta; Campagnaro, Cannavaro e Gamberini arretrati; Maggio, Inler, Behrami e Zuniga pacchetto centrale con Hamsik trait-d'union per Cavani e Pandev. PRIMO TEMPO: Blucerchiati costantemente propositivi e vicini al vantaggio con Eder ed Estigarribia che toccano d'un soffio a lato. Gli ospiti faticano ad alzare il proprio baricentro soffrendo oltremodo il pressing avversario. Se Gastaldello, messo in azione da Obiang, spreca sotto misura di testa, Cavani (a metà tempo assistman per il ritardatario Gamberini) e Hamsik consumano energie andando a sbattere contro il muro di gomma doriano nelle rare occasioni concesse. Prima dell'intervallo Mazzarri viene espulso per proteste. SECONDO TEMPO: Stessi ventidue, stesso canovaccio nonostante il Napoli riesca a guadagnare più spazi. A scuotere l'inerzia è l'ingresso di Insigne a rilevare Pandev. Di lì a poco arriva la prima vera fiammata partenopea: Hamsik s'incunea nei sedici metri ed è atterrato da Gastaldello che rimedia il secondo giallo lasciando i suoi in inferiorità numerica. Dal dischetto Cavani trasforma impeccabilmente nell'angolino sinistro di Romero. Ferrara richiama Munari per inserire De Silvestri. Il vantaggio corrobora gli ospiti e frustra gli sforzi dei padroni di casa che non demordono ma limitano la rincorsa ad un tiraccio dalla distanza di Obiang. Più ficcante, invece, Insigne che prima impegna il portiere di destro e poi lo spaventa con una botta a fil di palo. Per il finale al cardiopalma sul palco salgono Icardi e Poulsen al posto di Soriano e Berardi da una parte, Dzemaili e Mesto per Hamsik e Maggio dall'altra. La girandola produce due contropiedi sciupati dagli ospiti e l'ammirevole voglia dei padroni di casa di non mollare mai. CHIAVE: Samp intraprendente che chiude bene gli spazi e gestisce la palla a suo piacimento per gran parte della gara. Napoli a cui, per un'ora, il peso della prova di maturità pare zavorrare idee e forze. MOVIOLA: Nella bolgia del Ferraris, il contestatissimo Tagliavento di Terni dirige col solito piglio dimostrandosi inflessibile con il tecnico ospite reo di lamentarsi troppo platealmente. Ad inizio ripresa non rileva gli estremi del penalty quando Eder cade in area fra Cannavaro e De Sanctis. Giusta la concessione del rigore al Napoli per fallo di Gastaldello su Hamsik. [Articolo per Goal.com del 30 settembre 2012] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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mercoledì 26 settembre 2012

Genoa-Parma 1-1: Lucarelli pesca il jolly dal limite, Borriello pareggia su rigore in zona Cesarini

In extremis il Genoa riesce a evitare la sconfitta contro un Parma caparbio e quasi perfetto nel monetizzare il vantaggio siglato al 26’ dall’ex-rossoblù Lucarelli. Solo all’88’ i Grifoni agguantano l’1-1 grazie ad un rigore di Borriello che, già al 67’, aveva avuto la chance dal dischetto infrangendola sul palo alla destra del portiere. Partita intensa ma con troppi errori, soprattutto da parte dei padroni di casa, prevedibili e spreconi. FORMAZIONI - De Canio, che oggi festeggia il 55° compleanno e le 200 panchine in serie A, schiera un 4-3-1-2 con Frey in porta protetto da Sampirisi, Canini, Bovo e Granqvist; centrocampo affidato ad Antonelli, Tozser e Kucka; mentre Bertolacci viene piazzato alle spalle delle due punte Borriello e Immobile. Donadoni opta per un 3-5-2 che prevede Mirante fra i pali; Zaccardo, Paletta e Lucarelli dietro; Acquah, Parolo, Valdes, Galloppa e Gobbi in mezzo; Belfodil e Amauri in attacco. PRIMO TEMPO - Il decollo della gara si fa attendere sino al 13° giro di lancetta quando Bertolacci e Immobile si accendono con scambi pregevoli che consentono al bomber di provarci a ripetizione: prima sprecando sul fondo su Mirante in uscita, poi costringendo il portiere a a mettere le ali per salvarsi in corner. Il Parma si fa notare pungendo Frey con un’insidiosa deviazione aerea di Zaccardo e poi bucandolo con Lucarelli che approfitta di un vuoto difensivo avversario per scagliare al volo un mancino perfetto su azione d’angolo. Belfodil, ginocchio destro ko, deve cedere anzitempo il campo a Pabon già caldo per servire ad Amauri la palla del possibile raddoppio: Frey è attento. Non lo è nella stessa maniera Immobile che, all’ultimo secondo, non riesce a gestire la sfera del pareggio. SECONDO TEMPO - La ripresa comincia con un defilatissimo diagonale di Immobile: Mirante c’è, anche sulla ribattuta di Antonelli. De Canio prova a scuotere la noiosa prevedibilità dei suoi inserendo Jorquera per Bertolacci.Dall’altra parte Donadoni propone Biabiany per Amauri. L’inerzia tattica resta a favore degli ospiti, grezzamente efficaci anche a frustrare le iniziative estetiche di Borriello e Immobile. E’ però di quest’ultimo il merito di mettere in area un pallone che Galloppa tocca platealmente di mano concedendo a Borriello la chance dal dischetto: l’opportunità s’infrange sul montante sinistro e poi Mirante blocca a terra. Ancora Immobile, suo malgrado, diventa protagonista negativo spedendo in Gradinata Nord i destini dell’unico contropiede concesso dagli ospiti. Dentro Piscitella e Anselmo, fuori Sampirisi e Antonelli. In campo c’è anche Sansone per Parolo. Allo scadere del tempo Borriello si procura il secondo rigore della serata a contatto con un nugolo di avversari. Stavolta, dal dischetto non sbaglia spiazzando Mirante. Inutile il forcing finale del Parma. CHIAVE - Sostanziale equilibrio, nella voglia di costruire e nei limiti del riuscirci, per entrambe le compagini a cui un terreno di gioco dallo stato precario non agevola i compiti. Dalla sua il Parma ha però il merito di agire con maggior concretezza e lucidità. MOVIOLA - E’ agevole, per Guida di Torre Annunziata, amministrare un match senza particolari episodi dubbi ad eccezione di un offside fischiato troppo frettolosamente a Borriello lanciato in area ducale. [Articolo per Goal.com del 26 settembre 2012] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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domenica 23 settembre 2012

Sampdoria-Torino 1-1: Pari di rigore... Pozzi risponde a Bianchi, il Doria ancora imbattuto

Devono rinunciare al poker di vittorie Ciro Ferrara e la sua banda di ragazzi terribili. Contro l'arcigno Toro di Ventura i blucerchiati non vanno oltre l'1-1, in rimonta, dopo aver confezionato più palle-goal e costretto agli straordinari il portiere Gillet. Dopo una traversa scheggiata da Maresca nel primo tempo, a decidere sono due calci di rigore trasformati da Bianchi (69') e Pozzi (85'). Sfida intensa con un finale concitatissimo che premia la resistenza ospite. FORMAZIONI: L'odierno 4-3-3 iniziale di Ferrara prevede il ritorno di Romero fra i pali; Berardi, Gastaldello, Rossini e Costa in difesa; Munari (preferito a Soriano), Maresca e Obiang a centrocampo; Krsticic (in sostituzione dell'acciaccato Eder), Maxi Lopez ed Estigarribia in attacco. Dall'altra parte il tifoso doriano Ventura schiera i suoi granata con un 4-2-4 composto da Gillet fra i pali protetto da Darmian, Glik, Ogbonna e Masiello; piazza Gazzi e Vives in mezzo proponendo una linea offensiva con Cerci (vincitore del ballottaggio con Stevanovic), Meggiorini (mentre Sgrigna si accomoda in panca), Bianchi e Santana. PRIMO TEMPO: Avvio teso, con poche pause e con una Sampdoria più pericolosa a ridosso dei sedici metri. Soprattutto quando Maxi Lopez riesce a rubare palla e metri a Glik, ultimo uomo, involandosi verso un glaciale Gillet che ci mette una pezza. Il Toro è vivo ma le sue azioni sono caratterizzate da debolezza in fase conclusiva. E' poi sfortunatissimo Maresca, sul finire della frazione, quando un suo pregevole calcio di punizione dal vertice sinistro dell'area sbatte sulla traversa; nel prosieguo Maxi Lopez manda in rete un tiro di Berardi, ma la sua posizione di fuorigioco viene ravvisata dall'arbitro. Prima del riposo Gillet è ancora decisivo a tu per tu con Estigarribia prima e Krsticic poi. SECONDO TEMPO: Si riparte sotto una pioggia fittissima e con il Toro, per la prima volta, a ridosso del portiere Romero salvatosi in tuffo su botta di Darmian deviata da Maresca. Il braccio di ferro (la Samp ora è schierata con il 4-1-4-1) ora si fa più equilibrato. Ferrara ricerca l'inerzia a suo favore anche inserendo Soriano al posto di Obiang. A metà frazione Cerci è bravo a penetrare in area da destra e proprio il neo entrato è ingenuo ad atterrarlo. Dal dischetto Bianchi “buca” centralmente Romero portando in vantaggio gli ospiti. Si mischiano le carte Pozzi per Munari e Sgrigna per Bianchi. La Samp ora si riversa con foga in avanti agevolata dalla presenza di Eder (entrato al posto Estigarribia) che impiega poco a conquistarsi un rigore su contrasto con Glik. Pozzi firma il pari lasciando a Gillet il rammarico di aver sfiorato la palla. Nel recupero l'estremo belga diventa protagonista assoluto salvando un tiro di Soriano toccato da Ogbonna e su un pregevole destro di Eder. Nel concitato finale i doriani protestano per un sospetto tocco di mano in area di Masiello. CHIAVE: Blucerchiati manovrieri alla ricerca del bersaglio grosso, granata efficaci a ribattere, meno a dare sostanza agli intenti. I fraseggi in velocità sono l'arma che entrambe le difese soffrono di più e che, di fatto, decidono la sfida. MOVIOLA: Non è compito facile per Calvarese dirigere un match che conferma la sua tradizione a nervi tesi. L'arbitro di Teramo, coadiuvato da assistenti adeguati, fa giocare intervenendo il meno possibile faticando però a tenere in pugno la situazione. Corretti l'annullamento del goal di Maxi Lopez su segnalazione del guardalinee Niccolai e la concessione dei penalties. Qualche dubbio lo lascia il mancato intervento su tocco “galeotto” di Masiello. [Articolo per Goal.com del 23 settembre 2012] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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lunedì 17 settembre 2012

Genoa-Juventus 1-3: L'ex Immobile non basta, Giaccherini e Vucinic ribaltano il risultato

La Juventus soffre, rischia l'impossibile ma alla fine riesce a strappare la posta piena al Ferraris. Il Genoa, tanto bello quanto sprecone, cede per 1-2 dopo aver domato i campioni in carica per gran parte del match. Alla rete di Immobile nel primo tempo (18') rispondo Giaccherini (61'), Vucinic su rigore (78') e Asamoah (84') nel secondo. Sfida vibrante dall'inizio alla fine marchiata anche da un palo di Giovinco e una traversa di Borriello e decisa dai cambi bianconeri. FORMAZIONI - Per la sua 200a panchina in serie A Gigi De Canio si presenta con un 4-3-3 tutto aggressivo: Frey tra i pali; Sampirisi, Canini, Bovo e Antonelli in difesa; Kucka, Seymour e Bertolacci in mezzo; Jankovic, Borriello e Immobile davanti. La coppia Conte/Carrera punta invece sul 3-5-2 schierando Buffon in porta; un pacchetto arretrato composto da Barzagli, Bonucci, Chiellini (preferito a Lucio); Caceres, Marchisio, Pirlo, De Ceglie e Giaccherini come linea di centrocampo; Matri e Giovinco terminali offensivi. PRIMO TEMPO - Avvio fulminante del Genoa che sfiora il vantaggio con diagonale di Borriello, punizione insidiosa di Jankovic e ciabattata a lato di Immobile a tu per tu con Buffon. La Juve? Spenta come il tiraccio di Marchisio che fa da preludio al vantaggio rossoblù (18') siglato da Immobile a conclusione di un pregevole scambio con Borriello che fa ammattire i difensori ospiti sorpresi poi anche da un colpo, non preciso, di Jankovic. Sul finale di tempo Bonucci è strepitoso in recupero su Borriello. Al 38' Matri ha la prima clamorosa chance da rete per gli ospiti ma spedisce la palla alle stelle. Prima del the, Buffon è bravo a distendersi sulla sua sinistra per respingere una punizione di Bovo. SECONDO TEMPO - Stessi ventidue in campo ma Juve più propositiva che però rischia il secondo ko su colpo di testa ravvicinato di Sampirisi. E' poi sfortunato Giovinco nel colpire il palo incrociando di destro con Giaccherini incapace di ribattere a rete dopo che le carte bianconere venivano mischiate per il doppio cambio Asamoah-Vucinic per De Ceglie-Matri. La beffarda sorte dei legni tocca anche a Borriello. La svolta del match danza in mezzo al 15° giro di lancetta quando Bertolacci calcia addosso al portiere un rigore in movimento e, sul rovesciamento di fronte, Giaccherini pesca il jolly dell'1-1 su assist di Vucinic. De Canio sostituisce Bovo con Granqvist. Per gli ultimi assalti c'è Lichsteiner al posto di Caceres. Ma ci pensa Vucinic (78'), dal dischetto, fallo di Sampirisi su Asamoah, a completare il sorpasso. A rendere ancora più ricco il carniere pensa proprio il ghanese a ridosso dei titoli di coda (84'). CHIAVE - Genoa che macina metri di campo a velocità siderale mantenendosi molto corto, Juventus inizialmente sorpresa dal dinamismo avversario ma brava riprendersi nella ripresa: sostituzioni azzeccate abbinate al calo di energie dei padroni di casa incapaci di chiudere i conti. MOVIOLA - Nessuna particolare sbavatura per Rocchi di Firenze che dirige mostrando personalità e attenzione ben coadiuvato dai suoi assistenti. [Articolo per Goal.com del 16 settembre 2012] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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domenica 2 settembre 2012

Sampdoria-Siena 2-1: Sampdoria-Siena 2-1: Maxi Lopez trascina i blucerchiati, Ferrara a punteggio pieno!

Vince in scioltezza, la Sampdoria. Ben oltre il risicato 2-1 frutto di un diagonale di Maxi Lopez, che ai ragazzi di Ferrara rende dolcissimo il the dell'intervallo, e di un botta e risposta nella ripresa tra Vergassola (62') e Gastaldello (68'). Il Siena, inesistente per un tempo e più vivo nella seconda parte, diventa facile boccone per l'affamata banda blucerchiata che gioca sulle ali dell'entusiasmo. Legni di Eder e Maresca. Ospiti in dieci nel finale per l'espulsione di Felipe. FORMAZIONI: Per la sua prima volta al Ferraris Ciro Ferrara propone un 4-3-3 composto da Romero in porta; Berardi, Gastaldello, Rossini e Costa in difesa; Maresca, subito gettato nella mischia, sostenuto da Obiang e Poli in mezzo mentre in attacco ci sono Estigarribia, Maxi Lopez ed Eder. Nel 3-5-2 di Cosmi finiscono Pegolo fra i pali protetto da Neto, Contini e Felipe; Mannini, Vergassola, D’Agostino, Sestu e Del Grosso a centrocampo; l'ex-genoano Zé Eduardo e Calaiò in avanti. PRIMO TEMPO: Eder scalda subito i riflessi di Pegolo con una serie di conclusioni nei sedici metri su cui il portiere si salva con tecnica e un pizzico di sorte. Il “motorino”Estigarribia si fa poi notare con un mancino che costringe l'estremo ospite a distendersi in tuffo. C'è tantissima Samp in questa fase. Quando i padroni di casa si concedono fisiologici attimi di sosta gli avversari palesano disarmante prevedibilità. Fa eccezione una saetta di Del Grosso disinnescata da Romero. Il vantaggio doriano matura a ridosso dell'intervallo: Maxi Lopez, in area, elude Felipe e scocca un diagonale vincente su girata di sinistro. SECONDO TEMPO: Cosmi si ripresenta con Valiani al posto dell'ammonito Mannini e con un gruppo apparentemente più coraggioso che mette Calaiò in condizione di battere “sporco” a rete. Il sussulto riporta subito i doriani a recitare la parte di protagonista. Eder, con una punizione rasoterra, bacia l'esterno del palo. Si mischiano le carte: Rosina per Zé Eduardo, Munari per Poli. E' però Gastaldello, suo malgrado, a riaprire i conti al 61' atterrando platealmente in area Calaiò. Dal dischetto la punta manda la sfera sul palo, Vergassola è però lesto a riprenderla acciuffando il pari. Per farsi perdonare il difensore azzurro impiega solo 6': incornata su cross di Obiang che vale il 2-1. Ferrara richiama in panchina Eder (che esce arrabbiatissimo) e propone Krsticic; dall'altra parte D'Agostino cede il campo a Verre. Nel finale Felipe rimedia l'espulsione per doppia ammonizione. La gara si chiude con una traversa di Maresca. CHIAVE: Samp aggressiva, Siena troppo attendista e leggerissimo dalla cinta in su. Il monologo blucerchiato comincia al fischio d'inizio e termina con il trionfale saluto ai propri tifosi. MOVIOLA: Serata ordinaria per il fiorentino Rocchi e i suoi pards. Nessun episodio dubbio, rigore ed espulsione di Felipe compresi. Evita il giallo a Estigarribia reo di una simulazione. [Articolo per Goal.com del 2 settembre 2012] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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