Parole sante...

Vivere è la cosa più rara al mondo.
La maggior parte della gente esiste, e nulla più. (Oscar Wilde)
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Copertina

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Isabel Emrich ~ ‘Underwater Paintings’

martedì 30 settembre 2008

QPR, Blackstock ci mette una pezza

QPR-Blackpool 1-1. Un mezzo passo falso, dopo due sconfitte consecutive. A distanza di tre giorni dal successo del Derby County Loftus Road sembra poter essere terra di conquista anche per il Blackpool. A spegnere i sogni dei Seasiders, passati in vantaggio dopo 18’ grazie a una botta di Taylor-Fletcher, ha pensato il solito Blackstock con una deviazione di testa a undici minuti dal termine.
La formazione guidata da Dowie è parsa in difficoltà soprattutto al momento di imporre il proprio gioco. E il meglio di sé lo ha dato al momento di usare più l’istinto che la razionalità. Come accaduto in occasione di un destro di Ledesma preda di Rachubka confezionato subito dopo lo svantaggio. La gara poi si trascina all’intervallo senza particolari emozioni. Complice la buona sistemazione in campo degli ospiti che concedono il minimo possibile. Le sorprese giungono al rientro dagli spogliatoi. Non ci sono Parejo e Ledesma ma Leigertwood e Agyemang. Il rientro in campo propone un gruppo più convinto dei propri mezzi. Gli scettici sono serviti dopo pochi secondi: incornata di Blackstock incornata su corner di Rowlands. La sfera sorvola la traversa ma ha il sapore della carica. Nel primo quarto d’ora l’assedio prosegue con un sinistro di Ramage seguito da un’altra iniziativa di Blackstock e Leigertwood. Alla fine però a sorridere è sempre Rachubka. Al 62’ è Vaughan, da posizione centrale, a provare a chiudere i conti, Delaney allontana. Anche Barker si presenta davanti a Cerny con intenzioni tutt’altro che amichevoli, ma il portiere fa il suo dovere. L’ultima carta Dowie se la gioca al 73’: dentro Buzsaky, fuori Mahon. La pressione sale. Così come Blackstock quando al 79’ salta per incornare di testa la palla del pareggio. E’ il suo 5° centro in campionato. L’estremo difensore ospite evita il sorpasso pochi secondi dopo, complice la mancata freddezza di Cook. Greyson si spaventa e getta nella mischia Broomes e Fox per Vaughan e Jorgensen per cercare di tamponare sino al triplice fischio. L’ultima chance, in pieno recupero, è comunque sulla testa di Stewart ma Rachubka salva.

TABELLINO:

QPR-BLACKPOOL 1-1 (0-1)

QPR: Cerny, Delaney, Stewart, Mahon (73 Buzsaky), Hall, Parejo (46 Leigertwood), Blackstock, Rowlands, Ramage, Cook, Ledesma (46 Agyemang).

SUBS NOT USED: Camp, Gorkss.

BOOKED: Leigertwood.

GOALS: 79 Blackstock.

BLACKPOOL: Rachubka, Southern, Evatt, Vaughan (84 Broomes), Taylor-Fletcher, Jorgensen (90 Fox), Kabba, Camara, Edwards, Barker, Burgess.

SUBS NOT USED: Coid, Hammill, Gow.
GOALS: 18 Taylor-Fletcher.

ATTENDANCE: 12,500.

REFEREE: Grant Hegley.

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Buon compleanno Tex!

Per mille satanassi, anche i miti non possono sottrarsi al passare del tempo! Persino quelli nati e vissuti grazie a carta e inchiostro come Tex Willer. Era il 30 settembre 1948 quando, per la prima volta, il più noto eroe del West a fumetti spuntò tra gli scaffali delle edicole. “Il Totem Misterioso” fu la prima striscia - ora divenuta autentico pezzo di modernariato - di una lunghissima saga. Un'edizione di 36 pagine disegnate dalla magica matita di Aurelio Galleppini (alias Galep) su testi di Gian Luigi Bonelli in vendita al prezzo di 15 lire. Il nome del ranger fu ispirato dall'insegna del negozio milanese, "Tex Moda" mentre il cognome avrebbe dovuto essere Killer ma, per non sfidare le ire dei censori, fu stemperato in Willer poco prima di andare in stampa. Aquila della Notte, questo l’appellativo con cui venne ribattezzato dagli indiani, iniziò le sue avventure come fuorilegge il cui codice d’onore prevede il mantenimento della propria libertà e la protezione dei più deboli uccidendo solo per difesa. Il tutto rappresentando il più tipico esempio di eroe positivo disposto a far trionfare la giustizia anche a costo di sfidare la legge. Dopo i primi 30 numeri, pur rimanendo il protagonista indiscusso delle storie, Tex venne affiancato dai pards Kit Carson (ispirato all’omonimo personaggio del Far West), il navajo Tiger Jack e il figlio Kit. Dieci anni dopo il fumetto cambiò aspetto passando dalla striscia all’albo. A segnare la trasformazione fu la pubblicazione nell’ottobre 1958 de “La Mano Rossa”, primo numero a raccogliere gli episodi pubblicati nel formato di striscia. Tutte le copertine della serie, dagli esordi fino al numero 400 del febbraio 1994, sono state realizzate da Aurelio Galeppini; attuale copertinista è Claudio Villa.

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La mia collezione di vhs alle persone anziane e a quelle disagiate assistite dal Comune di Genova

Come uno stargate, una porta su un'altra dimensione, i film possono essere una delle chiavi per evadere dalla realtà, balsami per anime agitate o sofferenti. E’ anche partendo da questi presupposti che oggi ho donato la mia collezione di 142 videocassette al Comune di Genova. L’ho fatto affinché le destini a strutture assistenziali di sua pertinenza. Principalmente a quelle dedicate agli anziani, visto che loro rappresentano la memoria storica delle vite di tutti noi. Una parte del materiale sarà anche messo a disposizione di singole persone disagiate, soprattutto giovanissimi.
Il mio è stato un gesto dettato dalla convinzione che questa marea di immagini e suoni possa trovare nuovo senso e significato nell'animo di chi, pur essendo meno fortunato di me, ha saputo mantenere vivo nel cuore il piacere di sognare. O, quantomeno, non ha ancora smarrito la voglia di provare a farlo. Al di là di ogni discorso aver ceduto ad altri parte dei miei sogni mi rende felice. E, se anche solo per un’ora, qualcuno sentirà più leggero il peso dell’esistenza allora il mio scopo sarà raggiunto.
La pubblicazione di questo post non vuole essere un vanto. Desidera solo essere un incitamento, a chiunque ne abbia la possibilità, di donare qualcosa di suo a chi non se lo aspetta.

L’elenco definitivo delle strutture interessate dalla donazione lo potete trovare cliccando su QUESTO POST.

Nel frattempo ecco l'elenco completo delle videocassette devolute in beneficienza:

FILMS:
Il nome della rosa
L’attimo fuggente
Gesù di Nazareth - Prima parte
Gesù di Nazareth - Seconda parte
Crimini e misfatti
Risvegli
Pranzo reale
Bella di giorno
La leggenda del re pescatore
9 settimane e ½
Full monty
Tutti pazzi per Mary
Robin Hood
Nuovo Cinema Paradiso
La rosa purpurea del Cairo
Tutti gli uomini del presidente
Julia
Il braccio violento della legge
Un uomo da marciapiede
Brivido caldo
Butch Cassidy
Come eravamo
Cabaret
Cotton Club
Il piccolo grande uomo
Fronte del porto
Hannah e le sue sorelle
Frankenstein Junior
Un uomo chiamato cavallo
Serpico
Il cacciatore
Easy rider
Incontri ravvicinati del terzo tipo
Il grande freddo
Il laureato
Soldato blu
Taxi driver
Platoon
Il dottor Stranamore
Omicidio a luci rosse
I tre giorni del condor
Momenti di gloria
Vestito per uccidere
M.A.S.H.
Fuga di mezzanotte
Un lupo mannaro americano a Londra
Sesso, bugie e videotape
Un mercoledì da leoni
Judge Dredd
Mephisto
Novecento - Atto primo
Novecento - Atto secondo
Lezioni di piano
Radio days
Film bianco
Film blu
La famiglia Addams
Philadelphia
Ultimo tango a Parigi
Il sorpasso
Bianca
Una giornata particolare
Non ci resta che piangere
Sacco e Vanzetti
Totò a colori
Il ladro di bambini
Per un pugno di dollari
Blow-up
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Ricomincio da tre
Germania anno zero
La grande guerra
Uccellacci e uccellini
Berlinguer ti voglio bene
Ecce bombo
Il grande cocomero
La battaglia di Algeri
Il caso Mattei
Fantozzi
Bellissima
Nell’anno del Signore
L’armata Brancaleone
Via col vento
Il decameron
I soliti ignoti
L’audace colpo dei soliti ignoti
Il piccolo diavolo
Scusate il ritardo
C’eravamo tanto amati
La dolce vita
La notte di San Lorenzo
La grande abbuffata
Miracolo a Milano
Borotalco
I vitelloni
Ghostbusters
I mostri
Il vigile
Mignon è partita
Palombella rossa
Camera con vista
Ti amerò… fino ad ammazzarti
Stargate
Misterioso omicidio a Manhattan
Bagdad Cafè
The Commitments
Eroe per caso
Hook Capitan Uncino
Paris, Texas
Il silenzio degli innocenti
La vita è meravigliosa
Trainspotting
Settembre
Un angelo alla mia tavola
Vicini di casa
L’esorcista
Histoire d’O
Un americano a Roma
Straziami ma di baci saziami
Riusciranno i nostri eroi…
Il muro di gomma
Dracula
A chorus line

SERIE GILBERTO GOVI:
A tutto Govi
Maneggi per maritare una figgia
Pignasecca e pignaverde
Colpi di timone
Sotto a chi tocca
Quello bonanima
Gildo Peragallo ingegnere

DOCUMENTARI:
Viaggio nell’universo
La tragedia del Titanic
Titanic, anatomia di un disastro
Genova
Parigi e Barcellona
Barcellona
Barcellona
L’Egitto nei secoli dei faraoni
L’antica Grecia fra mito e realtà
Pompei: una città del passato
Campi Flegrei e Paestum
La grande Roma dei Cesari

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The Cure, live a Roma l'11 ottobre per offrire l’anteprima mondiale di ‘4:13 Dream’

I Cure, a sorpresa, arrivano in Italia sabato 11 ottobre. L’occasione più unica che rara è il Coca-Cola Live@Mtv, festival nel quale presenteranno dal vivo in anteprima mondiale ‘4:13 Dream’, l’attesissimo nuovo album in uscita il 24 ottobre. Luogo dell’evento, è la suggestiva piazza San Giovanni a Roma.
Robert & Co., dopo aver eseguito tutti i 13 brani che compongono ‘4:13 Dream’, proporranno un secondo set di un’ora comprendente alcuni dei loro brani più noti. Circa 45 minuti della prima parte (la cui durata è fissata in circa 55 minuti) verranno trasmessi da Mtv in tutto il mondo.
Entro una settimana in Europa e, prima della fine di novembre, negli Stati Uniti.
“Sarà un’esperienza tanto ambiziosa quanto eccitante”, ha dichiarato Robert Smith. “Quando ci è stata proposta siamo stati un po’ colti di sorpresa perché non avevamo in programma di tornare su un palco, ma Mtv ha accettato la nostra idea di promuovere il nuovo disco attraverso questo concerto e quindi abbiamo già iniziato le prove per lo show”.
La band sarà l’headliner di un festival musicale ad ingresso gratuito che prenderà il via alle 18.30 e a cui, fra gli ospiti, vi sarà John Legend. Per maggiori informazioni andare sul sito ufficiale della band o su quello del Coca-Cola Live@Mtv.

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sabato 27 settembre 2008

Sampdoria-Juventus 0-0: Palo di Del Piero e nulla più

Vincono le difese in una partita dove ha forse prevalso il desiderio di non prenderle.
Ancora un pareggio per Samp e Juve. Due squadre fin qui anemiche di reti (2 i blucerchiati, 4 i bianconeri) che aggiungono il minimo possibile alla loro classifica. La gara, giocata spesso sotto ritmo, ha illuso gli ospiti con un palo scheggiato da Del Piero nel primo tempo, e ha fatto recriminare i padroni di casa il cui unico tiro nello specchio della porta avversaria giunge al 93’.

In campo – Mazzarri recupera in extremis Sammarco e Accardi. Delvecchio parte dal primo minuto. Dall’altra parte Ranieri ritrova Camoranesi dopo l’infortunio alla caviglia destra. In porta Manninger, ancora fuori Buffon.

Si gioca –
Come la maggior parte dei film anche quello del Ferraris inizia in maniera promettente. 3’ punizione di Del Piero dal vertice sinistro dell’area, Mirante respinge con i pugni e Poulsen gira alto. Riflettori anche per Sammarco che spreca, complice una deviazione decisiva di Chiellini. Del Piero torna protagonista al 20’, diagonale destro che supera Mirante prima di essere respinto dal palo. Ma, come la maggior parte dei film noiosi si ammoscia nel secondo tempo. E poco conta l’urlo di frustrazione di Sammarco quando la sua incornata da posizione ottima finisce alto. E’ il 7’. Gli ultimi sussulti arrivano sui titoli di coda, scritti tutti in blucerchiato. Tentativo di Stankevicius che va a sbattere sul corpo di Nedved e, proprio al 93’ botta ravvicinata di Dessena (entroto alla mezz’ora per sostituire l’infortunato Palombo) che costinge Mirante all’unica vera parata della sfida prima di infilarsi sotto la doccia.


La chiave –
Mazzarri schiera un centrocampo tanto folto quanto mobile. L’effetto è quello di riuscire sempre a creare superiorità numerica imbrigliando le iniziative di una Juve incapace di proporsi in maniera convinta nei sedici metri opposti.


La chicca –
Al 2’ minuto Cassano prova il jolly. Punizione dai trenta metri. La sfera, calciata di destro, si trasforma in dardo con un effetto magico: inquadra lo specchio della porta e poi vira improvvisamente sulla sinistra uscendo sul fondo. Applausi.


Top & Flop –
Fare di necessità virtù. E’ stata questa la strategia di Mazzarri che propone una squadra brava soprattutto a contenere. Sin troppo. Dal momento che l’energie profuse allo scopo gli accecano i riflessi al punto di non accorgersi che la Juve degli ultimi venti minuti ha un fiatone che si sente fino sugli spalti. Così Bonazzoli entra quando è quasi tutto finito. Peccato. La forza della Juve deve essere la personalità. Oggi è mancata per buona parte. Almeno sino a quando Del Piero, con la sua classe, è riuscito a nasconderne le pecche offensive. Amauri deve entrare in partita ancora adesso.


TABELLINO:

SAMPDORIA-JUVENTUS 0-0 (primo tempo 0-0)

SAMPDORIA (3-5-1-1): Mirante 6; Lucchini 6.5 (dall’80’ Bottinelli sv) Gastaldello 6, Accardi 6; Stankevicius 6.5, Sammarco 6, Palombo 7 (dal 75’ Dessena sv), Franceschini 6.5, Pieri 6.5; Delvecchio 5.5 (dall’89’ Bonazzoli sv); Cassano 6.5. (Castellazzi, Ziegler, Padalino, Fornaroli). All. Mazzarri 6.

JUVENTUS (4-4-2): Manninger 6.5; Grygera 6, Mellberg 6, Chiellini 6.5, Molinaro 6; Camoranesi 6.5, Poulsen 6, Sissoko 6.5, Nedved 7; Amauri 5, Del Piero 7 (dal 74’ Iaquinta). (Chimenti, Knezevic, Tiago, De Ceglie, Salihamidzic, Giovinco). All. Ranieri 5.5.

ARBITRO: Rizzoli 6.

AMMONITI: Gastaldello (S), Lucchini (S), Mellberg (J), Camoranesi (J) per gioco scorretto.

RECUPERI: 0' p.t.; 4' s.t.

[Articolo per Goal.com del 27 settembre 2008]

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QPR, a Loftus Road festeggia solo il Derby

QPR-Derby 0-2. I postumi delle sbornie lasciano sempre il segno. Forse si può giustificare anche con questo lo 0-2 casalingo subito da un Derby che prima di oggi non era riuscito a vincere lontano dalle mura amiche. Tutto si decide nel finale di una gara non proprio bellissima. La scelta di aumentare in maniera assurda il prezzo dei biglietti non tiene lontani i devoti di Loftus Road. Contro il Derby il QPR si presenta galvanizzato dal memorabile successo del Villa Park nel turno di Carling Cup. Dopo un inizio spezzettato è la formazione ospite a rendersi più pericolosa premendo seriamente intorno alla mezz’ora. Nello spazio di un minuto prima Pearson e poi Barazite, quest’ultimo sugli sviluppi di un corner, impegnano Cerny. I Rangers patiscono il momento e Ledesma rimedia un cartellino giallo per fallo su Jordan Stewart. L’ex-genoano cerca di farsi perdonare al 40’ con un sinistro che sorvola la traversa di Carroll. Il portiere ospite viene poi chiamato all’intervento da un tiro-cross dalla sinistra di Buzsaky. Nel secondo tempo Ledesma prende per mano i suoi e va vicino al gol in un paio di circostanze scheggiando anche il palo di Carroll. Ma, come accaduto in precedenza, verso la metà del tempo è il Derby ad alzare la voce. Lo fa in maniera stentorea sul finale costruendo i gol che valgono la prima vittoria in trasferta. Al 78’ con Albrechtsen che trova il varco giusto su assist di Barazite, all’88’ punendo in maniera eccessiva i Rangers con il raddoppio firmato da un incornata di Villa sugli sviluppi di un cross dalla destra di Davies.

TABELLINO: QPR: Cerny, Connolly, Stewart, Hall, Delaney, Mahon (Leigertwood 70), Parejo, Rowlands, Ledesma (Agyemang 77), Buzsaky (Cook 56), Blackstock.
Subs Not Used: Camp, Ramage.

Booked: Ledesma.

Derby: Carroll, Connolly, Leacock, Albrechtsen, Stewart, Barazite (Davies 84), Green, Addison, Pearson, Ellington (Villa 76), Hulse.

Subs Not Used: Bywater, Kazmierczak, Nyatanga.

Booked: Leacock.

Goals: Albrechtsen 80, Villa 89.

Att: 14,311

Ref: Anthony Taylor (Greater Manchester).

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mercoledì 24 settembre 2008

Genoa-Roma 3-1: La Lupa s’inchina al Principe rossoblu’

Una doppietta di Milito piega la squadra capitolina. Momentaneo pareggio di De Rossi dopo il vantaggio di Sculli.
Ci sono serate nelle quali conta avere coraggio e nervi saldi. Il Genoa li ha, la Roma li smarrisce entrambi nella ripresa. I padroni di casa, trascinati da un Milito in stato di grazia e da un organico di rara compattezza, si impongono per 3-1 grazie alle reti di Sculli e Milito autore di una doppietta. Inutile il pareggio di De Rossi che poi nella seconda frazione si fa espellere per doppio giallo. Alla fine il nervosismo collettivo si monetizza con cinque ammoniti tra le fila ospiti e tre in quelle genoane.


In campo – Gasbarroni recupera in extremis consentendo a Gasperini di proporre un 3-4-3 di sostanza a cui prendono parte anche Sculli e Milito. Rossi parte dal primo minuto. Spalletti, costretto a fare a meno di pedine importanti come Pizarro, Baptista, Cassetti e Totti, propone un 4-1-4-1 con Perrotta dal primo minuto così come il francese Menez reduce dall’ottima prova contro la Reggina. Gli acciaccati Aquilani e Tonetto si accomodano in panchina.

Si gioca – Pronti, via e il Genoa passa. E’ il 4’ quando Rossi imbecca in profondità Sculli che elude l’intervento del distratto Riise e batte Doni. La Roma reagisce e al 23’ Taddei può scoccare un diagonale rasoterra che costringe Rubinho al miracolo in angolo. Il pari è questione di minuti. Esattamente quattro. Sugli sviluppi di una punizione dalla destra di Cicinho è De Rossi a trovare lo spiraglio giusto con un doppio colpo di testa sul quale Rubino può metterci solo una mezza pezza. Dopo dieci minuti di secondo tempo Gasperini rivoluziona il reparto offensivo inserendo Palladino e Olivera per Gasbarroni e Sculli. I fatti gli danno ragione. 61’ Milito, in posizione regolare, riceve un assist di testa di Juric, controlla e supera Doni da due passi. Al 65’ Panucci si vede annullare un gol per offside. Al 67’ un nervosissimo De Rossi rimedia il secondo giallo per un’entrataccia su Milito. Al 75’ Okaka rileva Taddei e poi Aquilani fa lo stesso con Perrotta. L’alchimia non riesce. Aquilani all’84’ devia alto di testa da posizione ravvicinata. E’ l’ultimo flash prima che Milito, 87’, chiuda i conti siglando la seconda rete in scivolata su assist di Palladino.

La chiave – La capacità di Gasperini nel leggere la partita si è rivelata determinante. Ad inizio ripresa mescola le carte in attacco confondendo le idee agli avversari. E’ la svolta. A tingere ancor di più in rossoblu’ la sfida contribuisce De Rossi facendosi sventolare due volte il cartellino giallo nello spazio di sei minuti.

La chicca – E’ il 20’ quando Sculli, con uno splendido lancio di 70 metri dalla retroguardia lancia Milito verso la porta di Doni, a spezzare il sogno del ‘Principe’ ci pensa Panucci con un recupero d’esperienza. Standing ovation per tutti.

Top & Flop – Nonostante Loria e Panucci si presentino al Ferraris vestiti da gendarmi, Milito è bravo a evadere dalla loro morsa rendendosi assolutamente imprendibile per tutti i secondi 45 minuti. Riise è la brutta copia di quello ammirato nel Liverpool.

TABELLINO
GENOA-ROMA 3-1 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: 4’ Sculli (G), 27’ De Rossi (R), 61’ Milito (G), 87’ Milito (G).
GENOA (3-4-3): Rubinho 6.5; Biava 6.5, Ferrari 6, Criscito 6.5; Rossi 7, Milanetto 7, Juric 6, Modesto 6 (dal 77’ Mesto sv); Sculli 7 (dal 58’ Olivera 6.5), Milito 8, Gasbarroni 7 (dal 56’ Palladino 6.5). (Scarpi, Sokratis, Bocchetti, Vanden Borre). All. Gasperini 7.
ROMA (4-1-4-1): Doni 5; Cicinho 6, Loria 5.5, Panucci 6.5, Riise 5; De Rossi 5; Brighi 6.5, Taddei 6 (dal 75’ Okaka sv), Perrotta 6 (dal 77’ Aquilani sv), Menez 6.5 (dall’84’ Montella sv); Vucinic 6.5. (Artur, Mexes, Virga, Tonetto). All. Spalletti 6.
ARBITRO: Brighi di Cesena 6.
ESPULSO: 67’ De Rossi (R) per doppia ammonizione.
AMMONITI: Perrotta (R), Menez (R), Criscito (G), Cicinho (R), Juric (G), Olivera (G), Aquilani (R) per gioco scorretto; Loria (R) per proteste.
RECUPERI: 0' p.t.; 4' s.t.
[Articolo per Goal.com del 24 settembre 2008]

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domenica 21 settembre 2008

Sampdoria-Chievo 1-1: Langella lascia i blucerchiati ancora a secco di vittorie

L'ex-cagliaritano risponde a Franceschini. Gara condizionata dalla pioggia. Traversa di Delvecchio.
Le brioches lituane sono già un ricordo. Iachini si presenta al Ferraris con un Chievo che è pane durissimo per i denti di una Sampdoria apparsa con meno idee che energie. Così il risultato finale - 1-1 grazie a Franceschini e Langella - premia soprattutto la capacità clivense a tenere il campo. Stavolta nella Samp l’ossessiva ricerca di Cassano evidenzia soprattutto i limiti strutturali di un organico carente di alternative all’altezza dei titolari.

In campo - Consueto 3-5-1-1 da parte di Mazzarri che recupera a tempo di record Accardi, inserisce Dessena dal primo minuto e propone Delvecchio in avanti, complice un risentimento muscolare alla coscia sinistra di Bonazzoli che finisce in panchina. Dall’altra parte Iachini conferma il 4-3-3 con il colombiano Yepes ed Esposito preferiti a Cesar e Luciano. Langella, rientrato dalla squalifica, prende il posto di Iunco. Arbitra Ayroldi.

Si gioca - Sotto gli occhi di Mancini, Samp e Chievo cominciano con il freno a mano tirato. Colpa anche di un diluvio che in alcune parti rende il prato simile ad un acquitrino. Forse è anche per questo che per vedere un vero tiro in porta occorre attendere trenta minuti di confusione. Al 31’ ci si accorge di Squizzi che, in pochi minuti, si getta nel fango per acciuffare una pretenziosa girata di Franceschini e poi è tempestivo nel fermare Cassano un paio di volte. Gli ospiti reagiscono stuzzicando Mirante con Pellissier. Poi, con Luciano sostituto dell’infortunato Esposito, i secondi finali regalano le emozioni più forti: il solito Pellissier sfiora il montante destro in diagonale mentre Delvecchio coglie la traversa a portiere battuto.

La ripresa comincia con Sammarco al posto di Stankevicius e con i fuochi d’artificio. Tutti contenuti in 40 secondi: al 50’ la Samp passa con Franceschini che appoggia in rete un suggerimento dalla destra di Cassano, immediatamente dopo Langella viene imbeccato da Pellissier e pareggia agevolmente prima di sprecare il sorpasso pochi minuti più tardi. Mazzarri corre ai ripari: dentro Bonazzoli per Dessena. Il Chievo si dimostra più autoritario soprattutto a centrocampo e in fase di costruzione. E’ però la Samp, con Sammarco al 65’ e Bonazzoli al 76’, a mancare gol facili facili. L’ultimo quarto d’ora trascorre con gli ospiti ad amministrare la palla e i padroni di casa troppo spesso costretti a ripiegare su se stessi.

La chiave - Un violento acquazzone, scatenatosi pochi minuti prima dell’avvio, condiziona gran parte della gara. Il terreno pesante frustra molti tentativi di entrambe le squadre. Soprattutto in occasione delle ripartenze.

La chicca – Le imbeccate di Cassano e Pellissier, suggeritori per Franceschini e Langella, sono le cose più belle, calcisticamente parlando. Particolarmente curiosi sono invece stati i canonici 15 minuti d’intervallo che hanno trasformato il Ferraris in set cinematografico per le riprese del nuovo video promozionale di Tiziano Ferro. Sfondo? La gradinata sud, con i gradoni più bassi deserti visto che i tifosi (ma nell’occasione comparse più o meno volontarie) preferiscono pigiarsi sotto la copertura per evitare di bagnarsi.

Top & Flop – Palombo fa praticamente il triplo lavoro. Imposta, gioca da interditore e, quando Bottinelli rileva il malconcio Gastaldello, è costretto anche a fare il difensore centrale correndo avanti e indietro come un pazzo. Nei venti minuti in cui finisce in campo, infatti, l’argentino dà la sgradevole sensazione di inadeguatezza costringendo i compagni a tamponare le sue amnesie. Si vede solo all’ultimo minuto quando, di fronte ad un’incursione di Pellissier, è costretto a trovare il coraggio. Nel Chievo ad emergere è soprattutto l’organizzazione di gioco del collettivo. Difesa ordinata e centrocampo bravo a lanciare gli attaccanti. Evidentemente la scialba prova di Lecce è servita a qualcosa.

IL TABELLINO:
SAMPDORIA-CHIEVO 1-1
MARCATORI: 50’ Franceschini (S), 51’ Langella (C).
SAMPDORIA (3-5-1-1): Mirante 6; Lucchini 5.5, Gastaldello 6 (dal 68’ Bottinelli 5), Accardi 6.5; Stankevicius 5.5 (dal 46’ Sammarco 6.5), Dessena 6 (57’ Bonazzoli 5), Palombo 7.5, Franceschini 6.5, Pieri 6.5; Delvecchio 6; Cassano 6.5. (Castellazzi, Ziegler, Fornaroli, Bonanni). All. Mazzarri 5.
CHIEVO (4-3-3): Squizzi 6; Malagò 6.5, Mandelli 6.5, Yepes 6.5, Scardina 6; Pinzi 6, Italiano 7, Marcolini 6.5 (dal 61' D’Anna 6); Esposito 6 (dal 41’ Luciano 6.5), Pellissier 7, Langella 7 (dall’82’ Bogdani sv). (Sorrentino, Rigoni, Moro, Cesar). All. Iachini 7.
ARBITRO: Ayroldi di Molfetta 6.5.
AMMONITI: Langella (C) e Palombo (S) per proteste, Malagò (C) e Dessena (S) per gioco scorretto.
RECUPERI: 2' pt; 4' st.
[Articolo per Goal.com del 21 settembre 2008]

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sabato 20 settembre 2008

QPR, scivolone a Coventry. Decide un rigore di Ward dopo 15'

Coventry-QPR 1-0. La manona di Cerny non basta a disinnescare un penalty calciato da Ward al quarto d'ora. Si interrompe così la striscia di quattro risultati positivi conquistati finora dal QPR. La seconda trasferta in tre giorni non porta quindi punti utili nella corsa per il paradiso. La sfida, cominciata in salita dopo il fallo da rigore di Delaney su Tabb, ha evidenziato le difficoltà in fase di finalizzazione. Anche se, ad onor del vero, agli sky blues va dato il merito di aver sapeto gestire ordinatamente il vantaggio limitando i rischi al minimo. Così i rangers hanno sfiorato il pari soltanto in un paio di occasioni. La prima delle quali su sinistro velenoso di Ledesma al 43' che, da venti metri, costringe Westwood ad intervenire con prontezza. La replica dei padroni di casa è tutta in un'incornata di Tabb, su suggerimento di Morrison. Cerny c'è. L'opportunità più ghiotta capita però agli ospiti al 73'. Delaney crossa in area per Blackstock ma il capocannoniere degli hoops divora tutto da due passi prima che Dowie lo sostituisca con Agyemang. Il resto della gara serve solo ad evidenziare la buona prova dei padroni di casa che, grazie a questa vittoria, compiono un buon salto avanti in classifica. Il QPR torna invece a casa con l'amaro sapore dell'occasione perduta.

TABELLINO:
Coventry: Westwood, Osbourne, Ward, Dann, Fox, Tabb (Beuzelin 85), Gunnarsson, Doyle, Morrison, Eastwood (Best 76), McKenzie (Mifsud 80). Subs Not Used: Marshall, Hall.
Booked: Tabb, Doyle, Ward, Osbourne.
Goals: Ward 15 pen.
QPR: Cerny, Ramage (Parejo 56), Gorkss, Stewart, Delaney, Mahon, Leigertwood, Ledesma (Buzsaky 53), Rowlands, Cook, Blackstock (Agyemang 77). Subs Not Used: Camp, Hall.
Booked: Mahon.
Att: 16,718
Ref: Dean Whitestone (Northamptonshire).


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giovedì 18 settembre 2008

Recoil/Alan Wilder, online il nuovo 'Shunt 3.0'

Una nuova versione del sito ufficiale di Recoil/Alan Wilder, è stata messa online. L'edizione 3.0 di Shunt contiene numerose sezioni aggiornate, video e contenuti esclusivi oltre a news multilingue tra cui l’italiano. Sin da una prima occhiata la nuova casa sul web dell’ex-Depeche Mode offre un design più esaustivo e una migliore interattività ed accessibilità ai materiali in esso contenuti. Fra questi emerge il completamento dell’archivio dedicato alla discografia che ora raccoglie anche le produzioni e i remixes più rari o, più semplicemente, quelli conosciuti soltanto dai suoi fans più accaniti. Il sito ospita anche un forum dove è possibile trovare una sezione press/promo contenente podcasts, una con wallpapers da scaricare e altre tutte da scoprire. Fra le novità che tengono a battesimo il sito quella relativa alla realizzazione di ‘Recoil in Prague ’07’, film prodotto, diretto ed edito da Igor Dvorsky. Rispetto alla versione precedente il nuovo Shunt, su cui ha lavorato moltissimo Oliver Thiede, è costruito in gran parte in html riservando ai contenuti flash solo una porzione minore. Le traduzioni in italiano dei testi pubblicati sul sito sono di Angela Spadola (alias Freeangel) factotum di Recoilogy.com, punto di riferimento italiano dedicato al progetto Recoil. Oltre a Shunt, Recoil/Alan Wilder è reperibile su MySpace e Facebook.

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Cure, la cover rifiutata di "Hypnagogic States"

Le vie dei grafici sono infinite. Anche quelle della Parched Art, società che Porl Thompson - il miglior chitarrista della storia dei Cure e apprezzato pittore - ha formato ad inizio anni Ottanta insieme al fratello Andy (alias Undy Vella). Quella a corredo di questo post è l'immagine di una delle bozze proposte per la copertina dell'ep 'Hypnagogic States'. Come poi hanno dimostrato i fatti non è stata quella prescelta. Merita comunque di essere tramandata ai posteri. Se non altro come curiosità.
La prima copertina realizzata dalla Parched Art per un disco dei Cure risale al 1981. E' stata quella utilizzata per l’album 'Faith'. Il lavoro grafico consisteva in un'elaborazione (leggera distorsione e offuscamento) di una fotografia in bianco e nero della Bolton Abbey nel North Yorkshire, monastero Agustiniano sulle rive del fiume Wharfe. Eccola:

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mercoledì 17 settembre 2008

QPR, Rowlands si veste da pirata e conquista tre punti a Norwich. Connolly espulso dopo 25'

Norwich-QPR 0-1. I Rangers si dimostrano più forti dei loro peccati. Nonostante l’espulsione di Connolly (2 gialli in 25 minuti!) riescono ad espugnare Carrow Road dimostrando ottimo spirito di sacrificio. Decisivo è un centro di Rowlands alla mezz’ora. Complice il piglio con cui Marshall e i suoi compagni si sono presentati alla sfida il QPR fatica ad ingranare. Ci riesce quando Ledesma, rientrato dalla squalifica, raccoglie coraggio a piene mani e propone due sinistri degni di nota intorno al 23’. Poi Connolly rimedia la seconda ammonizione per un ingenuo fallo su Pattison. Con la squadra in dieci uomini, Dowie al 29’ sostituisce Cook per Gorkss. Neppure il tempo di sistemarsi in campo che Rowlands monetizza al massimo un calcio di punizione dalla destra. La gara prosegue con un livello agonistico accettabile ma è povera di vere occasioni da rete. Al 39’ Blackstock devia di testa una punizione di Ledesma , palla alta. Prima dello scadere Fotheringham impegna Cerny dalla destra. La ripresa comincia con Croft al posto dell’ex-viola Lupoli. Al 52’ si rinnova il duello tra lo scozzese e il portiere ospite, stavolta bravo ad allontanare la palla con i pugni. Anche Sibierski prova a fare il suo undici minuti più tardi, il suo destro dalla mancina è preda di Cerny. I Rangers reggono l’urto e al 72’ Rowlands prova a spaventare Marshall con un lob di destro che sorvola la traversa. Fotheringham è il canarino più velenoso. Suggerisce e colpisce. Come al 76’ quando stuzzica il portiere avversario con un destro ad effetto da trenta metri. Subito dopo Agyemang rileva Blackstock, seguito a ruota dal rientrante Buzsaky per Ledesma. Sino allo scadere sono però sempre i padroni di casa a proporsi , più con la forza della disperazione che con l’organizzazione. Ma il fortino a strisce biancoblu è solido. Almeno quel tanto che basta per reggere sino a quando mr. Shoebridge non decide che è l’ora di tornarsene tutti a casa.

TABELLINO:
NORWICH: Marshall, Omozusi, Kennedy (Grounds 62), Stefanovic, Pattison, Fotheringham, Russell, Bertrand, Hoolahan (Cureton 66), Sibierski, Lupoli (Croft 46).
Subs Not Used: Nelson, Koroma.
BOOKED: Fotheringham, Lupoli.

QPR: Cerny, Ramage, Stewart, Connolly, Delaney, Rowlands, Mahon, Leigertwood, Cook (Gorkss 30), Blackstock (Agyemang 77), Ledesma (Buzsaky 82).
Subs Not Used: Camp, Parejo.
SENT OFF: Connolly (25).

BOOKED: Connolly, Blackstock.

GOALS: Rowlands 31.

ATTENDANCE: 24,249

REFEREE: Rob Shoebridge (Derbyshire).

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martedì 16 settembre 2008

The Cure, svelati i dettagli di '4:13 Dream'

'4:13 Dream', l'attesissimo nuovo album dei Cure ha un volto e una tracklist ufficiale. A rendere noti i dettagli è stato lo stesso Robert Smith attraverso il sito della band. Ecco i brani che compongono questa loro ultima, travagliatissima, produzione la cui uscita (per l'ennesima volta) è stata posticipata e definitivamente fissata per il 24 ottobre:

01. Underneath the Stars (6:17)
02. The Only One (3:57)
03. The Reasons Why (4:35)
04. Freakshow (2:30)
05. Sirensong (2:22)
06. The Real Snow White (4:43)
07. The Hungry Ghost (4:29)
08. Switch (3:44)
09. The Perfect Boy (3:21)
10. This. Here and Now. With You (4:05)
11. Sleep When I’m Dead (3:51)
12. The Scream (4:35)
13. It’s Over (4:16)

Rispetto ai due album che l'hanno preceduto '4:13 Dream' avrà un'unica edizione a livello mondiale e sarà disponibili su cd, vinile e digital download. O, almeno questo è ciò che ha dichiarato Robert Smith smentendo la casa distributrice giapponese che, in un primo momento, aveva annunciato la disponibilità di una versione deluxe
per il mercato asiatico contente un cd bonus con 6 brani inediti e un SHM-CD ad alta fedeltà tipo quelli realizzati nella riedizione del precedente catalogo dei Cure. Come già annunciato le versioni di 'The Only One', 'Freakshow', 'Sleep When I'm Dead' e 'The Perfect Boy' sono diverse rispetto a quelle utilizzate per i singoli. Anche la copertina dell'album, come quella dei singoli e dell'ep che l'hanno preceduto, è realizzata dalla Parched Art di Porl Thompson, chitarrista del gruppo.

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domenica 14 settembre 2008

QPR, che poker ai Saints! Raggiunto il 4° posto

QPR-Southampton 4-1. Bello, fortunato e vincente. Così è stato il QPR anti-Southampton che conquista il 4° posto in classifica. I Rangers, privi dello squalificato Ledesma, hanno rifilato un poker che punisce duramente i Saints, alla quarta sconfitta su cinque gare disputate. La formazione dell'olandese Jan Poortvliet è parsa sorreggersi più sul cuore che sull’organizzazione di gioco. Ma i sentimenti non bastano. I Rangers mettono subito la sfida a proprio agio: 44 secondi ed è Blackstock, con un potente sinistro in area, a far saltare sui seggiolini i supporters di casa. La pressione degli Hoops fa invece saltare i nervi al debuttante Lancashire che, prima della mezz’ora, si fa espellere per un’entrataccia su Delaney. Con la superiorità numerica a favore per i ragazzi di Dowie le cose sembrano andare per il meglio. Forti anche del fatto che a centrocampo sembrano poter gestire quasi tutto. L’eccessiva sicurezza può essere un peccato mortale. Lo capiscono al 53’ quando Lallana chiude una splendida triangolazione centrale con Gillet e pareggia i conti. La reazione dei padroni di casa non si fa attendere. Rowlands e Agyemang rilevano Parejo e Ephraim. Scelte azzeccate. Al 63’ infatti il risultato torna a sorridergli. Punizione dalla sinistra di Rowlands per Stewart che, in posizione di offside anticipa tutti e mette nel sacco tra le proteste avversarie. L’arbitro Friend, erroneamente confortato dall’assistente Vaughan, convalida. In campo la temperatura sale e il direttore di gara prova ad abbassarla sventolando cartellini gialli a ripetizione. L’acuto spetta però all’onnipresente Blackstock che al 76’ mette in ghiaccio il risultato. Gli ospiti provano a ridare senso alla loro presenza a Loftus Road ma Cerny non è affatto ospitale e sbatte perentoriamente la porta in faccia a Pekhart, Gillett e Dyer. Il QPR è però sempre vivo e ogni volta che filtra nella metà campo avversaria sembra poter essere letale. L’effetto è raggiunto durante il primo minuto di recupero quando Agyemang corona una prestazione positiva con un destro semplicemente perfetto.

TABELLINO:

QPR: Cerny, Delaney, Stewart, Mahon, Leigertwood, Parejo (Rowlands 60), Blackstock, Ramage, Connolly, Cook, Ephraim (Agyemang 59).
Subs Not Used: Camp, Gorkss, Balanta.
Booked: Leigertwood, Delaney.
Goals: Blackstock 1, Stewart 63, Blackstock 77, Agyemang 90.
Southampton: Davis, Wotton, Surman, Holmes (Dyer 23), McGoldrick, Schneiderlin (Pekhart 69), Lallana, Gillett, James, Lancashire, Cork.
Subs Not Used: Bialkowski, Perry, John.
Sent Off: Lancashire (30).
Booked: Schneiderlin, Dyer.
Goals: Lallana 53.
Att: 13,770
Ref: Kevin Friend (Leicestershire).

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martedì 2 settembre 2008

La pagella al mercato estivo del Genoa: voto 8

La rivoluzione è iniziata e finita con i fuochi artificiali. Gli obiettivi? Guadagnarsi l’Europa ponendo le basi per uno stabile futuro nei piani nobili della classifica. Ecco l’analisi del mercato rossoblu in vista del campionato più ambizioso dell’èra Preziosi: quello in cui il cerchio con il passato si è definitivamente chiuso.

I primi colpi sono risuonati a ridosso dei titoli di coda dell’ultima stagione. Palladino, Mesto, Modesto e Gasbarroni hanno subito acceso i sogni dei devoti del Grifo, i cui addii annunciati di Borriello, Konko e Bovo non hanno lasciato grossi rimpianti. Il più roboante è arrivato proprio all'ultimo secondo: il ritorno di Milito. Un acquisto dal valore tanto simbolico quanto tecnico. Insieme a lui, in extremis, sono arrivati il fantasista serbo Janković, il centrocampista brasiliano Thiago Motta e il difensore sinistro Brivio. Alla fine le trattative portate avanti da Preziosi Senior & Junior e da Capozucca - con Foschi passato quasi come una meteora - hanno reso il Genoa una delle società più attive sul mercato. Sia in entrata, sia in uscita. Inalterata la coppia Rubinho-Scarpi a presidio dei pali, la rivoluzione ha interessato tutti i reparti. A cominciare da quello difensivo, qualitativamente rinvigorito dagli arrivi dell’esperto Ferrari, di Biava, Bocchetti, Papastathopoulos, Potenza e dalla conferma del prestito di Criscito. Sostanziosi, soprattutto dal punto di vista tecnico, sono stati gli inserimenti a centrocampo le cui fasce laterali sono state affidate a Mesto e Modesto. Al centro Juric e Roman hanno il compito di svolgere soprattutto lavoro pesante, mentre Milanetto e Paro (reduce da un delicato intervento ai legamenti crociati del ginocchio sinistro) mantengono il posto in regia. Il notevole restyling riguarda anche il reparto offensivo, elemento peculiare per il 3-4-3 tanto amato dal tecnico. Gasbarroni e Palladino sono garanzie. Il ritorno del Principe di Bernal ha risolto il problema della prima punta consentendo a Figueroa di lavorare in tranquillità e all’uruguayano Olivera, convertito in centrale, di essere verificato in campionato senza assilli dopo le buone prove nelle amichevoli e in Coppa Italia. Fiducia ribadita ai faticatori Rossi, Sculli e al belga Vanden Borre riscattato dalla Fiorentina e al bivio della sua carriera. Tutto questo corposo rinnovamento necessita di adeguato assemblaggio. A Gian Piero Gasperini, allenatore confermato sino al 2012, il lavoro non mancherà di certo. Così come le sfide e le responsabilità a cui, per altro, non si è mai sottratto.


TUTTI I MOVIMENTI DI MERCATO DEL GENOA 1893:

Arrivi: Aurelio (Cesena), Biava (Palermo), Bocchetti (Frosinone), Botta (Cesena), Brivio (Vicenza), Di Gennaro (Bologna), Di Maio (Lugano), Diogo Tavares (Lugano), Domingo (River Plate), Facchinetti (Padova), Ferrando (Valenzana), Ferrari (Roma), Forestieri (Siena), Gasbarroni (Parma), Ghezzal (Crotone), Greco (Rimini), Janković (Palermo), Lamanna (Como), Mesto, (Udinese), Milito (Real Saragozza), Modesto (Reggina), Natalino (Crotone), Olivera (Peñarol), Palladino (Juventus), Papastathopoulos (Aek Athens), Paro (Juventus), Pegolo (Mantova), Pinau (Monaco), Polenta (Danubio), Potenza (Fiorentina), Ranocchia (Arezzo), Rennella (Lugano), Renzetti (Lucchese), Roman (Peñarol), Russo (Viareggio), Santos (AlbinoLeffe), M. Stendardo (Messina), Tarallo (Monza), Thiago Motta (Atletico Madrid), Tiago Pires (Lugano), Troest (Midtjylland), Vanden Borre (Fiorentina).

Partenze: Aurelio (Crotone), Borriello (Milan), Botta (Vicenza), Bovo (Palermo), Coppola (Siena), Cotelessa (Lucchese), Danilo (Celta Vigo), De Rosa (fine contratto), Di Gennaro (Reggina), Di Maio (Massese), Di Vaio (Bologna), Eusepi (Ancona), Diogo Tavares (Frosinone), Fabiano (Celta Vigo), Facchinetti (Pergocrema), Ferrando (Massese), Forestieri (Siena), Ghezzal (Siena), Ghinassi (svincolato), Greco (Pisa), Konko (Siviglia), Lanza (fine contratto), Ledesma (Queens Park Rangers), Leon (Parma), A. Lucarelli (Parma), Mamede (Potenza), Martucci (Spal), Masiello (Bari), Masiero (Pisa), Natalino (Inter), Pegolo (Parma), Pinau (Hibernians), Raggio Garibaldi (Pisa), Ranocchia (Bari), Rennella (Lugano), Renzetti (AlbinoLeffe), Rivaldo (Spal), Russo (Pergocrema), Santos (Reggina), M. Stendardo (Grosseto), Tarallo (Pergocrema), Thiago Pires (Potenza), Troest (Parma), Volpara (Lucchese), Wilson (Recife).

LA ROSA:
PORTIERI: Rubinho, Scarpi, Lamanna, Lamanthia.
DIFENSORI: Biava, Bocchetti, Criscito, D'Alessandro, Ferrari, Papastathopoulos, Potenza.
CENTROCAMPISTI: Domingo, Jancović, Juric, Mesto, Milanetto, Modesto, Paro, Roman, Rossi, Vanden Borre.
ATTACCANTI: Figueroa, Gasbarroni, Milito, Olivera, Palladino, Sculli.

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La pagella al mercato estivo della Samp: voto 6.5

Importanti conferme e nuove giovani promesse mentre le big, per la prima volta, hanno voltato le spalle. E Cassano? Questo è l’anno in cui la Samp scommette tutto - ma proprio tutto - sul fenomeno di Bari. Anche se il vero uomo in più è nato a Varese e si chiama Beppe Marotta... Ecco l’analisi del mercato blucerchiato in vista della stagione più importante dell’èra Garrone.

Ogni operazione è stata mirata a ribadire il 6° posto e i 60 punti ottenuti il campionato scorso: traguardi ambiziosi lungo una strada che appare più in salita. Sia perché squadre come Napoli, Palermo, Lazio e Genoa si sono rafforzate, sia perché puntare quasi tutto su un calciatore, pur talentuoso, come Cassano comporta più di un rischio. La vera scommessa su di lui, infatti, la società blucerchiata la sta facendo ora; non l’anno scorso quando i costi erano inferiori e coperti da una possibile scappatoia. Fantantonio percepisce circa 3 milioni di euro netti a stagione (che lordi rappresentano quasi 6 di costi fissi) ed è legato alla Samp da una clausola rescissoria di 18 milioni, 7 dei quali finirebbero nelle casse del Real Madrid in caso di eventuale cessione nel 2009 o 5 se l’operazione si concretizzasse nei tre anni successivi. Insomma, per vincere davvero l’azzardo, Cassano dovrà proporre tante magie (come sperano tutti gli amanti del football) e pochissime “cassanate”. Questo per consentire al club di ottenere risultati sportivi ed economici utili ad aprire un ciclo e a coprire un investimento che altrimenti potrebbe rivelarsi un boomerang.
Beppe Marotta, uno che riuscirebbe a vendere ghiaccio agli eschimesi, è comunque il miglior manager di calcio italiano. Abilissimo a gestire la società dentro e fuori il rettangolo di gioco. Questa estate, pur dovendo operare senza il sostegno dei grandi club italiani (per la prima volta dimostratisi poco collaborativi), ha potuto contare su un budget più cospicuo del solito. Il risultato è che - a fronte delle partenze di Maggio, Volpi e Zenoni -, Marotta ha potuto trattenere Palombo e riscattare elementi di valore come Sammarco e Pieri a cui sono stati aggiunti giovani promettenti. Tra questi Stankevicius, Padalino, Dessena, Bottinelli, Krsticic e la punta argentina Fornaroli, reduce da un positivo torneo in patria. Quest’ultimo dovrà inserirsi in fretta in un reparto nel quale le incognite sembrano superiori alle alternative, visto che Bellucci è reduce da un'operazione al tendine d’Achille destro e Bonazzoli da una stagione opaca. La Samp di oggi desidera ben figurare anche in Coppa Uefa e possiede il non trascurabile pregio di poter contare su un'intelaiatura molto simile a quella dell'anno scorso capace di giocare a memoria. A cominciare dalla confermatissima difesa composta dal trio Campagnaro-Gastaldello-Accardi. Un vantaggio non da poco sulle concorrenti. Così come il costante miglioramento di Walter Mazzarri nella lettura delle gare, e la possibilità di pescare fra i ragazzi della Primavera, squadra trionfatrice nel campionato e nella Coppa Italia di categoria. Un nome su tutti quello di Fiorillo, portiere già pronto per recitare il ruolo di titolare. Perplessità sorgono però dal limitato numero degli elementi che compongono la rosa ufficiale. Questo in considerazione del fatto che i blucerchiati dovranno cimentarsi su tre fronti (campionato, Coppa Uefa e Coppa Italia) dovendo utilizzare al massimo delle loro possibilità calciatori tanto fondamentali quanto sensibili ad infortuni muscolari.


TUTTI I MOVIMENTI DI MERCATO DELLA SAMPDORIA:

Arrivi: Bastrini (Modena), Bottinelli (San Lorenzo), Campanella (Avellino), Canova (Ravenna), Cassano (Real Madrid), Dessena (Parma), Fedeli (Foligno) Fornaroli (Nacional Montevideo), Kalu (Milan), Konradsen (FK Bodo/Glimt), Krsticic (Ofk Beograd), Lamorte (Melfi), Mirante (Juventus), Padalino (Piacenza), Padelli (Pisa), Patacchiola (Rieti), Perico (Atletico Madrid), Pieri (Udinese), Sammarco (Milan), Scappini (Ternana), Signori (Montichiari), Stankevicius (Brescia), Teseo (Novara).

Partenze: Arnulfo (Cuoiopelli Cappiano), Artipoli (Modena), Bastrini (Sassuolo), Bianco (Empoli), Cacciatore (Triestina), Calzi (Ravenna), Calzolaio (Lumezzane), P. Castellazzi (Ternana), Ciancio (Alessandria), Colombo (Pisa), Compagnone (Real Marcianise), Cucciniello (Perugia), Da Mota (Taranto), Devoto (Vicenza), Diarra (Catanzaro), Di Gennaro (Valenzana), Donato (Pavia), Enow (Legnano), Eramo (Piacenza), G.E. Ferrari (Perugia), Foti (Treviso), Gulan (Fiorentina), Kalu (Bellinzona), Koman (Avellino), Lanzoni (Bari), Maggio (Napoli), Miglionico (Livorno), Montella (Roma), Padelli (Avellino), Poli (Sassuolo), Romeo (Legnano), Rossini (Legnano), Sala (Udinese), Scappini (Ternana), Sembroni (Pescara), Signori (Foligno), Soddimo (Ancona), Taormina (Como), Ustulin (San Marino), Virdis (Legnano), Volpi (Bologna), Volta (Vicenza), Zenoni (Bologna).

LA ROSA:
PORTIERI: Castellazzi, Mirante, Fiorillo.
DIFENSORI: Accardi, Bottinelli, Campagnaro, Gastaldello, Lucchini, Pieri, Stankevicius.
CENTROCAMPISTI: Delvecchio, Dessena, Franceschini, Krsticic, Padalino, Palombo, Sammarco, Ziegler.
ATTACCANTI: Bellucci, Bonazzoli, Cassano, Fornaroli, Marilungo, Mustacchio.

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